Renato “Sonny” Levi
E’ veramente difficile parlare di un uomo eccezionale quale è Renato Sonny Levi per due motivi:
Il primo per l’importanza professionale che ha avuto ed ha attualmente nel mondo della nautica; il secondo perché la sua vitalità inesauribile, la voglia di mettersi sempre in discussione gli hanno consentito il raggiungimento di traguardi grandi e meritati, poiché i suoi capolavori disegnati con la sua matita, si affermavano autorevolmente sui campi di gara, nella nautica da diporto, nella realizzazione di imbarcazioni militari veloci per i vari paesi del mondo e di gruppi poppieri speciali per eliche di superficie, flap e tanto altro ancora, dimostrando di essere veramente una persona geniale, eclettica e dall’ispirazione inesauribile.
Come dicevo dalla sua matita sono stati disegnati oltre 1500 progetti di offshore, moderni motoscafi ed eleganti motoryacht e tante idee rivoluzionarie che oggi sono in uso su migliaia di imbarcazioni sparse qua e la per il mondo.
Egli stesso afferma testualmente: penso di essere nato più che designer, ingegnere poichè la mia passione è quella di risolvere problemi. Quando era ragazzo disegnava in continuazione schizzi di aerei e di barche ed era molto affascinato dal volo.
Alla fine della guerra, quando lasciò la RAF studiò ingegneria aeronautica e doveva essere destinato per progettare jet, ma il padre un bel giorno gli impose di ritornare in India dove aveva fondato un cantiere Afco, visto che la sua famiglia si era trasferita a Bombay intorno agli anni 20.
Renato Levi
Renato Levi nacque a Karachi e il suo nomignolo con il quale è conosciuto nel mondo ,”Sonny”, gli fu dato dalla sua Tata che aveva difficoltà nella pronuncia della R di Renato.
La ditta di famiglia era specializzata nella costruzione di motonavi e nel primo dopoguerra riuscì ad assicurarsi una grossa commessa da parte del governo Indiano per la costruzione di imbarcazioni veloci della Polizia e la Finanza che lui stesso disegnò ed il cantiere di famiglia realizzò.
Fu in questa circostanza che Levi iniziò ad innamorarsi delle barche da corsa che si costruiva e portava a mare gareggiando da solo con se stesso, spingendole al massimo, per poi risolvere i problemi ridisegnando le carene con il fine di ridurre al massimo la superficie bagnata durante la planata, arrivando alla definizione della carena a V disegnata contemporaneamente all’americano Hunt.
Nel 1958 la Afco realizzò un progetto di Levi di una barca da pesca veloce con carena V e pattini, ma nessuno se ne accorse. Infatti chi era colui che si poteva interessare di quello che si faceva nei cantieri navali indiani? Hunt è considerato l’inventore della carena a V, sostiene l’ing Renato Levi e la cosa non da fastidio, ma gli addetti ai lavori mi rammentano che sono le mie barche ad aver reso elegante e vincente questo tipo di soluzione.
Il 1961 fu per Levi l’anno della riscossa, poiché appena ritornato in Italia con la famiglia decise di partecipare con un suo scafo alla prima edizione della gara motonautica d’altura Cowes-Torqay, che fu organizzata dal direttore del quotidiano Britannico Daily Mail che, dopo due anni divenne genero di Levi.
La barca con la quale partecipò a questa gara fu “A’ Speranziella”, che entrò così nella leggenda e come dice lo stesso ing. Levi forse anche per quel bellissimo nome napoletano. Racconta Levi:
partii a razzo e rimasi in testa per lunghi tratti, dagli aerei scattarono foto memorabili che finirono sulle pagine di tutti i giornali mentre il mare era a forza cinque e sembrava ribollire. Finii settimo a causa di un’avaria e tutti si ricordarono di me dimenticandosi del vincitore.
Nella successiva edizione della medesima gara nel 1962 partecipò anche il giovane Gianni Agnelli con uno scafo denominato “Ultima Dea“ fatto costruire appositamente da Levi, visto che era rimasto notevolmente impressionato dalla prestazione della A’Speranziella nella prima edizione del 1961.
L’anno Memorabile e penso tra i più ricchi di successi della vita e della carriera dell’ing. Sonny Renato Levi fu il 1963, quando con “A’Speranziella“ vinse la terza edizione della Cowes – Torqay.
Da quel momento iniziarono nuovi progetti e soluzioni innovative. Come nella F 1 (auto) le nuove sperimentazioni una volta collaudate passano alle auto di serie. In questo caso la carena a V pronunciato con gli scalini logitudinali di sostentamento provata e collaudata in modo vincente in gara oggi utilizzata in migliaia di imbarcazioni da diporto.
Nel 1965 Levi forse realizzò il suo progetto più importante: “Surfury“ uno scafo con carena a Delta doppia motorizzazione collegata ad un solo albero. Un grande progetto poiché Surfury dominò in tante competizioni ed ancora oggi è uno scafo assolutamente moderno. In Inghilterra è una barca famosissima conservata nel museo navale di Basloon.
Negli anni successivi Levi cercò di risolvere i problemi classici delle imbarcazioni a motore, cercando di abbinare la velocità alla resistenza.
Nel 1972 realizzò il Drago costruito dall’Italcraft di Gaeta, che era la prima barca di serie a superare i 50 nodi di velocità .
Drago V 4000 – Immagine dal sito della G. di F. – Mezzi Navali www.guardiadifinanza.it
Sempre nel 1973 Levi progettò Dart, il primo scafo da competizione dotato di step-drive. Levi considera la propulsione di superficie il suo cavallo di battaglia, poichè questo sistema permette di ottenere alte velocità garantendo una eccellente efficienza idrodinamica e dei consumi.
Il sistema Levi-Drive oggi è usato su migliaia di imbarcazioni, utilizzato anche su Atlantic Challenger II, lo scafo con cui R. Benson conquistò il record di traversata atlantica viaggiando ad una media di 35,69 nodi.
L’ing. Levi disegna barche da quando aveva sette anni e fino ad oggi non ha mai smesso. 1500 i progetti di cui un migliaio andati a destinazione ralizzando barche finite e 500 sono rimaste in India. Inoltre di Levi ci sono i suoi progetti Aeronautici degli anni 70 quando si trasferì nell’isola di Wight.
La fama di Levi gli ha permesso spesso di trovare aziende e personaggi importanti che hanno finanziato i suoi progetti innovativi e sperimentali.
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Gentile Roberto Carando,
La ringraziamo per quanto dice a tutti noi di AMB e siamo contenti che il nostro messaggio giunga ai lettori con il minimo comune multiplo della vera passione per le barche belle e per costruite da mani esperte e progettate da uomini geniali così come Renato “Sonny” Levi e tanti altri che hanno seguito le sue orme…
Circa la barca di cui Lei descrive, costruita dai cantieri San Marco non ne abbiamo notizia e quello che aggiunge dicendo che tale barca fu anche dell’avv. Gianni Agnelli, credo non sia così.
Infatti, come può leggere di seguito nei vari link indicati e riferiti agli articoli pubblicati su AltoMareBlu, le barche progettate da Levi su ordine dell’avv. Gianni Agnelli furono:
– Ultima Dea – Cantiere Canav di Anzio – anno 1962 (unico esemplare)
https://www.altomareblu.com/il-ritrovamento-dellultima-dea-da-barca-offshore-a/
https://www.altomareblu.com/barche-offshore-gianni-agnelli-renato-sonny-levi/
– Ultima Volta – Cantiere Delta di Anzio – anno 1966 (unico esemplare)
https://www.altomareblu.com/ultima-volta-barca-offshore-progetto-renato-sonny-levi/
– G.50 – Cantiere Delta di Anzio – anno 1968 (unico esemplare)
https://www.altomareblu.com/g-cinquanta-fast-commuter-g50/
https://www.altomareblu.com/g50-fast-commuter-progetto-renato-sonny-levi-cantiere-delta/
Pertanto, documentazione alla mano, non ci risulta che Renato “Sonny” Levi, tra l’alto mio amico personale, abbia mai progettato l’offshore di 8 mt in legno, costruito dal cantiere Sanmarco di Milano a cui lei fa riferimento. Pertanto, credo ci sia da parte sua qualche imprecisione in riferimento alla barca offshore di lui ci riferisce e che levi non ha mai progettato. Potrebbe darsi che lei si riferisca ad altro offshore progettato dal Levi, ma non ci risulta che sia stato mai realizzato dal cantiere Sanmarco di Milano una barca progettata da Levi per l’avvocato Gianni Agnelli.
Per ogni ulteriore spiegazione siamo sempre a Sua disposizione.
La ringraziamo per averci contattato!
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Buongiorno. Mi unisco al presente blog, coinvolgente per passione e contenuti.
Mi permetto di portare la mia testimonianza, dopo aver messo insieme frammenti di ricordi ed aver visto le immagini del sito che hanno riacceso la mia memoria. Vado al dunque.
Da bambino in vacanza (anni 70) i miei genitori conoscevano un signore proprietario di uno splendido motoscafo dei cantieri Sanmarco di Milano, prototipo di offshore open di 8 mt in legno (mi risulta che ne furono costruiti in tutto 4, gli altri in alluminio) con carena Levi, motorizzato inizialmente con due efb Mercruiser da 140 cv. Lo ricordo ancora: bianco con una banda rossa-nera sulla fiancata. Pare che un modello fosse appartenuto anche all’avv. Agnelli.
Qualcuno ha qualche immagine o foto di questo modello? Grazie e complimenti ancora per la capacità di tutti di saper trasmettere in un blog la propria passione.
Cordialmente
Gentile ing. Marco Romagnoli,
le consigliamo di scattare un po’ di foto delle barca in questione e ce le invii a info@altomareblu.com e dopo averne preso visione la contatterò in privato sulla sua mail per la risposta… Grazie per averci contattato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve,
ho comperato una barca in mogano e confrontando le linee con quelle delle barche disegnate da Levi è emersa una forte somiglianza. Come posso fare per essere contattato per un confronto tecnico?
Saluti,
ing Marco Romagnoli
Salve a tutti.
A riguardo del Tonnetto della Laver già Conaplastic, se ricordo bene è un progetto del Dottore ginecologo Palmisano, persona appassionatissima di mare e progettista per hobby, uno dei grandi personaggi della fermentante nautica salernitana degli anni 70/80.
Suo anche il Marlin, costruito sempre da Conaplastic e poi da Laver, e della Punta Licosa un cinque metri open costruito da i cantieri ippocampo di Pontecagnano. Il Marlin all’epoca fu citato anche su una famosa rivista inglese del settore.
Saluti a tutti.
Buona sera Francesco,
puoi inviare le foto all’indirizzo mail: info@altomareblu.com
Grazie a te!
Alex
Buonasera,
ritorno sui miei ricordi dello Zarcos 29 perchè finalmente sono riuscito a trovarne un esemplare purtroppo ridotto malissimo come visibile dalle foto che ho recuperato. Ho scoperto che ne sono stati prodotti solo 30 esemplari dai Cantieri Scorza e le linee di carena mi sembrano molto familiari rispetto ad altre viste sul vostro sito anche perchè ho letto che Sonny Levi ha disegnato spesso per questo cantiere.
Vorrei girarvi le foto ma non sò come fare. Potreste darmi indicazioni in merito?
Grazie ed attendo vostri commenti.
Francesco
Salve a tutti,
sono un giovane progettista nautico, il quale nel corso dei suoi studi e della sua breve ma intensa carriera professionale, ha sempre avuto come punto di riferimento questo grande progettista! Per me definirlo progettista è riduttivo. Di progettisti ce ne sono tanti più o meno bravi, ma lui, secondo me, è il padre della motonautica moderna, colui che ha inventato tutto ciò che c’era da inventare per rendere la navigazione a motore confortevole e veloce e che ha infranti tutti i limiti di velocità fino ad allora incrollabili.
L’efficienza e la bontà delle sue carene è tutt’ora riscontrabile negli esemplari ancora naviganti delle sue imbarcazioni che a distanza di anni riescono a superare in prestazioni molti degli scafi più moderni. Queste geometrie, se accoppiate all’odierna costruzioen in composito ed alla meccanica moderna possono ancora andare oltre le loro caratteristiche di progetto. Ad esempio, personalmente, mi sono trovato a lavorare con una carena in VTR di un progetto di Levi fatto per andare (all’epoca) fino a 36 nodi.
Solo con l’applicazione della meccanica delle eliche di superficie trimmabili (piuttosto la linea d’assi per cui allora era stata progettata) ed all’installazione di due moderni motori turbodiesel a gestione elettronica (molta potenza e poco peso rispetto agli originali) ho raggiunto facilmente i 50 nodi senza perdere assolutamente in assetto, manovrabilità e soprattutto comfort di navigazione con qualsiasi mare! Stesso dicasi di quando ho avuto la possibilità di navigare sull’Italcraft Drago 70 la cui carena è derivata da quella del più datato M74. 43 tonnellate di barca in viaggio a 43 nodi con mare formato senza sentire nulla!
Una navigazone quasi “noiosa”. Le idee e le linee d’acuqa di questo grande genio sono hanno ancora molto da dire ed ancora molti “muri” da infrangere. Grazie “Sonny”.
Francesco Fiorentino
Gentilissimo Francesco,
ti ringraziamo per quanto dici di Altomareblu e dello Zarcos 29′ che fu di tuo padre. Speriamo che qualche appassionato ci invii le foto che stai cercando e così la iscriviamo anche nel “Registro Storico Internazionale delle Carene Levi”.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Buonasera
ho incontrato il vs blog cercando in internet foto di uno Zarcos 29 posseduto da mio padre negli anni 70 e quando ho visto le foto dei gioielli di SL mi è tornata alla memoria la nostra barca .
Anche nel mio caso i ricordi sono bellissimi e per quanto io fossi molto giovane ricordo molto bene le caratteristiche e le performance di quella barca che all’epoca erano seconde a poche altre.
Se qualcuno ha foto di questo modello mi farebbe veramente un grossissimo regalo.
Grazie e complimenti
Caro Salvatore,
la tua domanda è quanto mai azzeccatissima perché, come ben saprai si è appena concluso nelle acque del Golfo di Napoli il bellissimo raduno di barche d’epoca a vela, che ha visto tra i partecipanti barche di considerevole valore storico ed equipaggi provenienti dall’estero e già si parla, per il prossimo anno di un raduno per barche d’epoca di tutti i tipi, quindi a vela, a motore ecc..
Mi farebbe piacere scambiare qualche opinione in merito con te privatamente e puoi contattarmi scrivendomi su giacomo@altomareblu.com oppure: info@altomareblu.com
Grazie.
Un caro saluto.
Giacomo Vitale
Caro Giacomo,
a quando un raduno di barche firmate Sonny Levi?
Conta pure sul mio aiuto e sempre complimenti per la tua opera.
Salvatore Piscopo
Gentile Michele,
“Sonny” Levi non ha disegnato il Laver “Tonnetto”.
Grazie per i graditi complimenti.
Cordiali saluti.
Giacomo Vitale
Salve,
mi chiamo Michele, ed ho una curiosità da soddisfare:
mi è stato detto che il Laver modello “Tonnetto”, è stato disegnato da sonny Levi; è vero?
Cordiali saluti e complimenti per il sito.
Gentile Seby, puoi inviarci il tuo materiale indifferentemente a:
info@altomareblu.com oppure all’indirizzo che ti ho indicato privatamente.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Sono lieto di aver ricevuto una tua risposta quasi in tempo reale,
ti comunico il vecchio n° di fiancata della ex MV (CP 253) aquistata a Salerno dove era distaccata e ha svolto il suo ultimo incarico.
Scusami ma non conosco l’indirizzo di dove mandarti le notizie utili x l’iscriz. al registro
Gentile Seby,
nel ringraziarti per averci comunicato di essere il nuovo fortunato armatore di una ex m.v. Super Speranza della Guardia Costiera, ci congratuliamo per la l’ottima scelta e ti saremo grati se ci indicassi gentilmente la sigla della stessa per capire di quale unità si tratta.
Per iscrivere la tua Super Speranza al Registro Storico delle Carene Levi, non devi fare altro che scaricare dalla sezione dedicata al Registro Storico carene Levi il pdf indicato e compilarlo inserendo tutti i dati richiesti, includendo anche la fotocopia del libretto di navigazione, nelle sole parti da cui si possono evincere le caratteristiche tecniche della barca e la motorizzazione. Infine allega anche foto recenti dell’unità.
Siamo lieti di leggere che il nostro lavoro sul web circa le carene Levi e non solo, piaccia ai veri intenditori di barche d’epoca serie e ti ringraziamo per avercelo comunicato.
Restiamo in attesa di tue notizie.
Il responsabile del Registro Storico delle Carene Levi:
Giacomo Vitale
A proposito di barche d’epoca,
sono il nuovo proprietario della motovedetta degli anni 80 ex capit. di Porto classe supersperanza, per x chi non sa di cosa parlo, si tratta di un 15 mt e di 24 tonn in compensato marino multistrato 24 mm e che sto provvedendo a iscrivere al Registro Carene Storiche Renato “Sonny” Levi.
Prossimamemte invierò alcune foto del restauro e della trasformazione.
Colgo l’occasione x complimentarmi del sito e per la riuscita visto i numerosi appassionati.
Ciao Luca,
felicissimo di fare la tua conoscenza tramite questo CMS/blog di cui sono ideatore e direttore. Ovviamente ci diamo del tu come tradizione fra gli uomini di mare. Mi fa veramente piacere sentire che hai un cantiere di rimessaggio e ristrutturazione di barche e ti ringrazio per i graditi complimenti circa il blog.
Per questo Zarcos di 8 mt di cui mi parli, credo che non sia un progetto Levi, ma certamente se mi invii delle foto in formato .jpg scrivo un articolo in cui pubblichiamo le immagini e le caratteristiche tecniche della stessa incluso il suo anno di fabbricazione ed immatricolazione. Infine se il proprietario ha da aggiungere episodi particolari legati a questa barca, basta scriverci.
Invia tutto alla nostra e-mail: info@altomareblu.com
Si potrebbe in questo modo trovarle una degna sisistemazione. Ovviamente è opportuno nei dati segnalare anche la richiesta economica e data la lunghezza inferiore ai 10m sarebbe saggio cancellarla dai RID. Comunque se vuoi puoi chiamarmi per ogni ulteriore spiegazione al 380 4238113.
Ti saluto calorosamente restando in attesa di tue notizie e della barca per quanto sopra detto.
Infine indicami nella mail che mi ivierai le coordinate del tuo cantiere, poichè prossiomamente devo venire a Salerno per fare visita ad un mio carissimo amico ed ex costrutore di imbarcazioni Levi ed approfitterei dell’occasione per venirti a trovare, per il piacere di conoscerti personalmente e vedere anche da vicino questa barca di cui mi parli.
A presto,
Giacomo
Salve sono Luca Bassanini di Salerno,
sono anch’io un appassionato di barche d’epoca ed in particolare di quelle progettate da Levi nonch’è titolare di un cantiere di rimessaggio e ristrutturazione di imbarcazioni. Volevo complimentarmi per il sito e con l’occasione segnalarvi la presenza di una barca modello Zarcos 8mt in una proprietà poco distante dal mio lavoro.
In lamellare incrociato con due motori diesel con cabina anche a poppa. La barca è stupenda ma vige in condizioni tristemente da restauro. Ha il N. di targa e potrei anche fargli delle foto, se ci fosse qualcuno interessato a farla rivivere.
Luca
Ciao Massimo,
ti ringrazio per questa tua bella ed emozionante testimonianza. Tutto quello che hai descritto in qusta tua mail è incredibilemte vero e comprendo molto l’orgoglio e l’amore che aveva tuo padre per una vera “Signora del Mare” quale era la sua Speranza.
Mi rendo anche conto del gran dolore che provò nel momento in cui fu costretto purtroppo a venderla. Credimi tutte le barche progettate da Levi e specie quelle degli anni 60′ 70′, sono state tra le più belle ed interessanti sia dal punto di vista tecnico e sia dal punto di vista estetico.
Speranzella, Speranza, Super Speranza e tutti i modelli derivati erano apprezzate e capite dai veri uomini di mare e cioè quelle persone che sapevano di poter uscire con qualsiesi mare, ma di essere sicuri di ritornare sempre a casa ed il tuo racconto circa il salvataggio fatto da tuo padre tramite la sua barca, è la prova assoluta di quanto hai detto.
Tutti sappiamo delle qualità delle barche firmate Baglietto, ma la Super Speranza disegnata da Levi resta ed è ancora tra i modelli ancora naviganti una delle migliori barche progettate da Sonny Levi ed il nome attribuitole del sasso che andava come un sommergibile è certamente un paradosso che si addice a questa STRAORDINARIA E VERA BARCA, proprio come disse tuo padre.
Ti voglio comunque fare una domanda: sai dove si trova questa splendida barca attualmente? Se si sei in grado di procurarci delle foto per fare un servizio su questo blog e di includerla nella rubrica “Le Signore del Mare”.
Un caro saluto.
G. V.
Buonasera, mi presento, sono Massimo, 43enni, imprenditore pugliese, orgoglioso di essere figlio di un Padre appassionato di mare.
Oggi mi sono emozionato guardando le foto e leggendo le storie delle bellissime e gloriose Barche di “LEVI ” in particolar modo la “SPERANZA” della Navaltecnica.
Sono tornato indietro nel tempo di 30anni quando ero un ragazzino, mio padre, morto nel lontano 93″, si lucidava la sua Barca, una Speranza del 1963 motorizzata Cummins 370.
Si fermava ore ed ore a guardarsela, ammirava tutto ciò che la componeva, anche la piu’ piccola vite.
Era molto orgoglioso della sua possente Barca. Ne parlava ad amici e parenti come una sua figlia, era innamorato della sua Barca. Ricordo, con molta tristezza, il momento piu’ brutto, quando dovette venderla per motivi di salute, ebbe un brutto infarto in quel periodo e crollo’.
Sembra una storia fantastica, ma e’ la verita’. Il dolore che provo’ in quel momento, era indescrivibile, NON LA VOLEVA VENDERE. Ho letto la storia della Supersperanza della Guardia Costiera che salvo’ molte vite umane in un mare in tempesta e bene anche mio Padre ha vissuto quei momenti, anche lui e’ uscito in mare in tempesta con la Guardia Costiera avendolo chiamato di notte per cercare dei ragazzi dispersi in mare, perche’ loro non potevano uscire nonostante avessero un bastimento di barca, allora Baglietto 20 metri.
Non si puo’ uscire con questo mare, dissero, solo una barca puo’ uscire con un mare cosi’ incazzato, la Barca di Giuseppe, la SPERANZA.
Navigarono tutta la notte in quel brutto mare, bolliva tanto che era agitato e la SPERANZA, niente, era uno scoglio, andava come un sommergibile.
QUESTE SONO BARCHE…………….disse mio Padre.