Giambattista Frare di Giorgio Barilani
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Giambattista Frare, classe 1935, appare prepotentemente sulla scena del diporto nautico verso la fine degli anni '60 Si pone in evidenza per i suoi modelli innovativi, per le carene veloci, le propulsioni ad idrogetti, le trasmissioni speciali "avanzate" e che utilizzano eliche di superficie. Le sue imbarcazioni concedono pochissimo allo "styling" superfluo, ma si distinguono per la loro affidabilità ed essenzialità operativa, e piacciono a chi predilige barche "spartane"...Selezionare il titolo per visualizzare l'articolo
Restauro di un Roar 35 – Storia di un amore sbocciato all’improvviso
Un'altra storia di una barca d'epoca tutta da raccontare: il primo impatto ostile del l'armatore che convinto dai suoi genitori, grandi appassionati del mare e delle barche in legno, che per l'appunto era ostile al legno, ma poi quando e salito a bordo si è innamorato e l'ha sottoposta ad un refitting totale... "Non credevo ai miei occhi ed in pochi istanti mi innamorai perdutamente... e come spesso capita, i miei genitori, con la loro passione ed esperienza di vita vissuta, avevano ragione. Intanto più guardavo quella barca e più mi innamoravo di lei e la mia mente volava a mille all'ora immaginando già come poteva essere allo stato finale!!! Insomma mi ero invaghito di quel Roar 35'!"
Roar 33 Sultano – Cantieri del Garda progetto GB Frare – vent’anni di passione
Come mantenere bene in vita un Roar 33, barca della fin degli anni 70' progettata da GB Frare e costruita nei Cantieri del Garda di cui il progettista è stato un autentico factotun per diversi anni.
Il Sultano, questo il nome dell'unità in questione è stata tenuta benissimo dal suo armatore e si può leggere chiaramete a quali interventi è stata sottoposta in venti anni che ha trascorso con l'attuale armatore che, passando alla vela, a malincuore, ha deciso di cederla per passare ad un nuovo amore:la barca a vela
Roar 35 Cantieri del Garda – progetto GB Frare
Era questa la terza (dopo Dart e Arcidiavolo) barca offshore al mondo con eliche di superficie realizzate da GB Frare sul principo di quelle di "Sonny" Levi, (solo metà disco nell'acqua quando la barca è in planata) ma con tecnologia differente nella trasmissione (intubata e a bagno d'olio come quelle poi alle quali Fabio Buzzi si è ispirato per tutti i suoi offshore sino a oggi).