Guardia di Finanza: Brindisi anni 80, immagini e ricordi di scafi contrabbandieri e inseguimenti
di Maurizio Santo
Il periodo del contrabbando di sigarette in Puglia ha lasciato il segno e non si contano gli scafi sequestrati e le tonnellate di sigarette strappate alle organizzazioni contrabbandiere dal servizio navale della Guardia di Finanza.
Ogni volta bisognava escogitare qualcosa di nuovo e mio padre, il Maresciallo M. Santo Luigi, aveva imparato ad intercettare le comunicazioni che avvenivano via radio ed a decifrare i codici e le parole chiave che venivano usate per indicare i punti di sbarco. Poi, a bordo del guardiacoste, la radio sintonizzata sulle frequenze giuste e la direttiva che indicava la provenienza del segnale faceva intercettare lo scafo o gli scafi provenienti dalla nave emporio, che scendevano verso la costa per scaricare il loro prezioso carico.
Il radarista che intercettava gli echi sullo schermo radar doveva essere molto intelligente e avere molta esperienza per “guidare” il guardiacoste di appoggio ed i Drago sul bersaglio giusto.
Guardare il radar voleva dire prima di tutto, battere l’eco anche a più di 3 miglia, in base alle condizioni del mare, interpretare la grandezza e la velocità, tenendolo sempre a tiro e non perderlo mai, nonostante le urla che provenivano dal tubo che collegava la plancia alla controplancia, alle urla del R. T., alle domande dei colleghi a fianco che speravano sempre in un recupero di distanza. L’equipaggio aveva il compito di escogitare i sistemi per fermare lo scafo. A volte ci volevano ore di inseguimento per raggiungerlo, si doveva intervenire manualmente sulle cremagliere delle pompe del gasolio dei motori CRM, che per alcuni minuti potevano reggere il sovraccarico di potenza richiesto, per acquistare quei 4 – 5 nodi di velocità in più e necessari ad affiancare lo scafo.
Se lo scafista si rendeva conto che stava per essere raggiunto, faceva gettare gli scatoloni di sigarette a mare dal suo navigatore, per poter alleggerire lo scafo e acquistare manovrabilità e velocità.
Al momento giusto veniva lanciata una cima tra le eliche o con la lancia dell’impianto antincendio si spruzzava acqua sul cofano dei motori per mandare in corto l’impianto elettrico.
Altre volte poi, i motori a benzina subivano avarie, costringendo lo scafo a fermarsi.
Ricordo in particolar modo, il periodo in cui mio padre prestava servizio a Brindisi: avevo 6 o 7 anni quando lui mi portò a trascorrere qualche giorno a bordo del guardiacoste dove lui era imbarcato come direttore di macchina. Era incominciata un’avventura, la strada per arrivare dal mio paese a Brindisi era per me lunghissima. Una volta arrivati bisognava salire a bordo dalla passerella così alta e molleggiante, sostenuta dalle cime della gruetta, che a me faceva un po’ paura. Poi scoprire nella barca che mi ospitava, i letti a castello, le coperte azzurre, il lucido mogano con cui erano realizzati gli allestimenti… mi sembrava una nave da crociera.
Era il periodo estivo, pantaloncini e maglietta e la mattina a colazione c’era il latte e biscotti. Ricordo che passeggiavamo sul lungomare e sotto il Casale dove erano ormeggiati liberamente gli scafi blu, in quel periodo si usavano i cosiddetti Napoli, scafi costruiti in compensato di mogano con il classico parabrezza a V e motorizzati con 2 Mercruiser. Quegli scafi erano costruiti da esperti maestri d’ascia nei cantieri navali che si trovavano intorno Napoli e mi ricordo dei cantieri “Pezzella” e i “Molimar”. C‘era anche qualche motoscafo tipo Abbate, con lo scafo in vetroresina e il parabrezza arrotondato, verniciato in blu per evitare riflessioni di luce, potessero far scoprire lo scafo in lontananza.
Questi cantieri costruirono molti scafi che, successivamente, furono trasferiti nei porti pugliesi, quando il contrabbando si spostò dal Napoletano alla Puglia. I motoscafi più piccoli avevano una lunghezza di 9,06 metri mentre altri modelli, un po’ più grandi, si distinguevano per una una piccola pontatura intermedia tra il vano motori e la plancia di guida, che dava robustezza alla struttura in legno ed erano lunghi 11,70 metri. I motori a benzina utilizzati erano i 7.400 cc., meno potenti dei 330 cavalli da 8100 cc. o i 420 Mercruiser.. e potevano trasportare da 800 kg a 1500 kg di sigarette. Sulla prua avevano istallate un’antenna a 5 steli dell’apparato radio VHF e serviva a comunicare in codice con le navi emporio, durante l’avvicinamento per il carico o con l’organizzazione a terra che provvedeva a trasbordare le sigarette verso i depositi, trasportandole a bordo di Alfette o altri modelli di simile capienza prive di sedili.
Per arrivare agli ormeggi della Guardia di Finanza bisognava attraversare l’enorme cancello di ferro da cui si accedeva all’arsenale della Marina Militare e la macchina non poteva entrare all’interno se non aveva in evidenza l’adesivo rotondo color argento, su cui vi era impresso una rosa dei venti o un timone… I ricordi di ragazzino si intrecciano con le immagini delle foto scattate in quei giorni con mio padre e con i ricordi del nostro collega Bruno Murru che all’epoca era imbarcato insieme a lui sul G.56 Tridenti. In una delle foto riesco a distinguere il G. 66 Sciuto con altri 2 guardacoste della classe Meattini. Uno di questi è il G. 25 Salone.
In un’altra foto ci sono io al timone e in un’altra ancora motoscafi, sullo sfondo una nave della Marina, il Grado (L9890) ormeggiata sul lungomare Brindisino. Nelle foto si potranno notare scorci di panorama che non sono cambiati negli anni trascorsi. Sono momenti strappati al trascorrere inesorabile del tempo e impressi sulla carta fotografica che lasceranno ai nostri successori la testimonianza di un periodo storico che pian piano sta scomparendo dalla nostra memoria.
Questo particolare attimo della mia vita è rimasto impresso nella mia mente e non si potrà mai cancellare.
Si ringraziano:
- il M.A.m Antonio Landolfi per le bellissime immagini aeree in bianco e nero
- l’artista M.A.m Mario Magnatti per le tavole a colori che rappresentano il guardiacoste classe Meattini e la vedetta veloce V.4000
- il collega Bruno Murru che ci ha fatto rivivere un momento di storia importante per il Servizio Navale della Guardia di Fiananza
Di Nulla Michele e spero che gli articoli scritti dall’ing. Levi e dall’arch. Harrauer, che ti ho segnaalato, sono stati d’aiuto per capire quanto desideravi.
Saluti,
Giacomo
Grazie Giacomo!
Michele
Ciao Michele,
la supercavitazione è un fenomeno fisico che può essere generato sia dalle eliche semisommerse che da quelle di superficie ed a tale proposito c’è un altro articolo molto ben scritto dallo stesso ing. Levi, tratto dal suo famoso libro “Milestons In My Designs” e che abbiamo pubblicato sempre su AMB, al presente link: https://www.altomareblu.com/la-difesa-delle-eliche-di-superficie-di-renato-sonny-levi/
Inoltre, ti suggerisco di legger anche un altro articolo che fu pubblicato a suo tempo sul periodico “Mondo Sommerso” diretto da Antonio Soccol in cui lo stesso Levi tratta magistralmente il suo brevetto sulle eliche di superficie di cui al seguente link:
https://www.altomareblu.com/eliche-di-superficie-di-sonny-levi-il-testo-del-brevetto/
Buona lettura!
Un caro saluto,
Giacomo
Grazie Giacomo, l’articolo lo avevo letto ed è molto interessante. Però, anche dopo la sua lettura, continua a non essermi chiaro se il principio della supercavitazione può essere usato solo dalle eliche di superficie, solo da quelle sommerse oppure da entrambe.
Michele
Ciao Michele,
c’è un articolo dell’architetto Franco Harrauer, pubblicato qui su AMB, che parla proprio di questo argomento in modo esauriente e lo puoi leggere al seguente link: https://www.altomareblu.com/supercavitazione/
Non aggiungo altro a quanto descritto dall’architetto Franco Harrauer, mio personale amico e maestro d’arte…
Tuttavia se hai ulteriori domande da porgermi, come sempre scrivimi e cercherò di soddisfare la tua curiosità in merito.
Buona lettura con AltoMareBlu!
Un caro saluto,
Giacomo
Salve,
non mi è chiaro se le eliche supercavitanti (di cui parla Peppino nell’intervento sul “Super Corbelli”) sono eliche di superficie o eliche completamente immerse. Ho provato a cercare un po’ nel sito ma sulle eliche super cavitanti non ho trovato nulla. Sapreste darmi qualche dettaglio tecnico?
Grazie,
Michele
“Maurizio Santo says:
Gentilissimo Badr,
il Sig. Alessandro è proprietario di un Vitrostamp Virosport 50 ex Guardia di Finanza che lo ha trasformato in imbarcazione da diporto. Proveremo a chiedere a lui personalmente di fornirci qualche foto da allegare al commento per far conoscere ai lettori le caratteristiche dello scafo in questione.
Cordiali saluti,
Maurizio Santo”
Is this the hull Mr. Santo was writing about:
http://www.boatshop24.com/de/tecnomar-benetti-50-offshore/Motorboot/146609
Has anyone got an idea where I can find more Information on Vitrostamp?
Best regards,
Oliver
Carissimo Paolo,
è un piacere ritrovarti qui su AMB e ti chiedo perdono con la cenere in testa… tuttavia ringrazio per il tuo perdono che vedo già mi hai accordato per direttissima… Ahahaha, prendiamocela a ridere che è meglio, visto che i tempi che stiamo vivendo sono atroci per tutte le motivazioni che, nostro malgrado stiamo pagando di tasca nostra per la scelleratezza di altri… e non assolvo nessuno dai, più bassi livelli di responsabili della ns. nazione, fino ai più alti, poiché tutti sapevano, ma in molti tiravano a campare.. Poi al momento del crack e del si salvi chi può, i più furbi improvvisamente sono diventati dei santi con l’aureola in testa, m…. ed hanno cominciato a scaricare i così dei “magna magna”. Quindi, riguadagnata la verginità, ormai persa definitivamente da tempo (un inciso: le baldracche hanno più dignità di loro..), stanno pensando di fregare gli italiani onesti.. un modello ormai noto da anni… e punto!!
Ritorniamo al nostro discorso: sono in debito con te è vero e ti scrivo in privato, così ci raccontiamo un po’ di storie di mare particolari…
Ancora grazie per il tuo pensiero e per averci scritto e ti saluto anche a nome di Maurizio Santo che ho sentito al telefono la scorsa settimana…
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Buongiorno a tutti!!!!
è da tanto tempo che non ci sentiamo,esattamente da luglio, ma vi seguo sempre con grande passione ed entusiasmo. Avrei tante novità da dirvi ma mi servirebbero dieci pagine e circa un’ora…
Scrivo soltanto per salutarvi e mandare un abbraccio affettuoso a tutti e in particolar modo al Sig. Santo e al caro Giacomo.
P.S. Giacomo,la mia mail aspetta ancora una tua… Te ne sei cordato ehh!! Scherzo Giacomo, capisco il tanto lavoro e la mancanza di tempo.
A presto e buona giornata
Cordialmente
Paolo Gorgoni
Ciao Paolo,
ti ringrazio per quello che dici e non mi sono dimenticato della promessa… ti scrivo sulla tua mail a breve…
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Gentile Sig. Maurizio,
è stato veramente molto gentile nel rispondermi e mi ha fatto un enorme piacere. Spero un giorno di conoscerla di persona se ci sarà occasione, visto che siamo tanto vicini. Confermo che la persona da lei conosciuta ad Otranto lavora nel mondo delle auto come me.
Il suo Shaft è ormeggiato lì, ma non è il mio ex! Il mio è andato fuori zona. Tempo fa (circa 3/4 mesi) voleva venderlo poi non l’ho piu’ sentito. Lasciamo stare il passato e guardiamo al futuro.
Grazie anche a te che senza misura mi dai la possibilità di non reprimere la mia passione smisurata verso il mare e le barche in genere, meglio se sono scafi veloci e stabili.
Saluto calorosamente anche il Sig. Giacomo Vitale che, ancora una volta, mi ha sbalordito descrivendo la mia persona come se mi conoscesse da quando sono nato.
La settimana prossima verrò verso Castro a visionare una barca ferma in un cantiere che devo curare. Niente di particolare, solo un Cranchi Endurance 31.
Ora devo scappare in darsena per un appuntamento.
Un Saluto sincero e affettuoso a tutti.
P.S.: Giacomo se puoi ricordati la sorpresa. Verrà ricambiata…
Buon Vento a tutti!!!
Saluti
Paolo Gorgoni
Carissimo conteraneo,
la nostra tramontana in questi giorni ci rinfresca un po’. Oggi 39°C. e se non era per lei il termometro sarebbe salito ancora…Siamo in piena estate e non si trova mai il tempo per rispondere agli appassionati che come te seguono le pagine di AMB. Ho conosciuto tempo fa una persona che ha allestito uno Shaft con i motori Mercruiser 502 e se non sbaglio lavora anche lui nel settore delle auto… magari è proprio il tuo ex che ho visto navigare a 50 nodi su e giu tra Otranto e S. Cesarea.
Un saluto,
Maurizio
Carissimo Paolo,
sappi che i saluti tuoi mi e ci fanno un piacere immenso perché sottopelle sentiamo che sei un vero appassionato e soprattutto un uomo di mare che in silenzio, quasi di nascosto, coltiva questa sua passione per le barche veloci e performanti e se poi sono quelle della Guardia di Finanza, il solo pronunciare questo nome magico fa schizzare la tua adrenalina all’infinito..
Non mi dilungo nel descriverti le mie elucubrazioni in merito, ma posso dirti che la “gente di mare”, senza discriminazioni verso tutte le altre persone, è decisamente particolare, a volte speciale, avendo in dotazione nel proprio carattere, nella propria mente, qualità particolari che raramente si possono riscontrare in altre persone..
Insomma, gli uomini di mare sono sempre un mx di tante emozioni, più uniche che rare… Almeno cosi la penso e ti ringrazio tanto per aver compreso quanto ti ho scritto nel precedente commento.
Ho sentito Maurizio al telefono poco fa e vedi che ti risponderà personalmente…
Un abbraccio sincero, certo di averti fatto cosa gradita.
Giacomo Vitale
Buonasera a tutti,
scrivo solo per salutarvi e ringraziare per gli articoli che pubblicate.
Un abbraccio particolare pieno di tramontana a Giacomo Vitale per la risposta e la quasi commozione che mi ha donato nel leggerlo. Qui in provincia di Lecce fa un caldo tremendo e si lavora niente purtroppo. Tuttavia, ci siete voi e il mare a tirarmi su.
Approfitto per chiedervi se il Sig.Maurizio Santo è di Lecce come me?
Un caro saluto e buon vento a tutti!
Cordialmente
Paolo Gorgoni
Gentile Paolo Gorgoni,
siamo noi che ti ringraziamo per la bella testimonianza di una passione vera che personalmente capisco a fondo, poiché giovanissimo come te, l’ho vissuta analogamente e con molte affinità. Mi dispiace che sia stato costretto a vendere lo Shaft 34 e nelle tue parole ne comprendo fino a fondo l’amarezza. Purtroppo, i tempi che viviamo sono difficilissimi ed è meglio non aggiungere altro… da buon intenditore poche parole.
Sono contento che i finanzieri della V 1624 hanno compreso bene della tua vera passione rispondendo, immagino, a tante domande che avrai loro posto. Approfitto di questa occasione per dirti che sono amico sincero di alcuni Finanzieri che lavorano a bordo delle motovedette della GdiF e posso assicurarti che sono tutti persone dotate di un gran cuore ed umanità indescrivibili, se solo pensiamo al difficile lavoro che essi svolgono quando soccorrono tanti uomini donne e bambini provenienti dal Nord Africa e che scappano dai loro luoghi d’origine dilaniati da guerre interne, di religione ecc… è veramente commovente vedere con quanta umanità soccorrono tutti questi disperati che fuggono dalla miseria, dalle malattie, dalle devastazioni per un domani decisamente migliore..
Credo che la tua passione possa essere premiata ed a breve termine e cerco di farti una sorpresa.. Per correttezza non dico ancora nulla, poiché devo prima domandare…
Continua a seguire AMB e quando hai domande da fare, chiedi tranquillamente senza farti scrupoli, visto che è desiderio di tutti noi di AMB comunicare con i nostri appassionati lettori, per interagire al massimo delle nostre possibilità con loro…
Quando vuoi raccontaci dell’altra storia d’amore… siamo qui pronti a farti compagnia e rispondere appassionatamente alle tue domande, anche con l’aiuto degli uomini della GdF se necessario.
Grazie per averci scritto!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Buonasera a tutti,
sono un ragazzo di 29 anni che vive in provincia di Lecce e lavora a Gallipoli. Leggo con emozione e grande interesse (quanto mi avete insegnato!!!) i vostri articoli e storie da circa 2 anni. Solo ora però ho il coraggio di scrivere. Non credevo che ci fosse ancora gente che ama in maniera sviscerata il mare i Corbelli, i Supertermoli ed il lavoro che svolge la GdF.
Mi sono avvicinato a questo mondo da quando sono nato visitando Otranto e ammirando i miei scafi preferiti. Ero piccolo, ma non tanto, quando esisteva il contrabbando nella mia zona. Due anni fa circa ho fatto l’amore con uno Shaft 34 senza motori (montava i Magnum 502) e dopo mesi di trattative sono riuscito a prenderlo. Che emozione!!! Ho ancora i video del giorno in cui andai a prenderlo e iniziai a curarlo. Poi dopo tanti sacrifici e olio di gomito l’ho venduto solo perchè non potevo permettermelo più. Spesso i sogni si realizzano e poi ti svegli…
Lavoro nel mondo dell’auto, altra mia grande passione e soltanto dopo un po’ di maturità e tanto studio personale, (letture di riviste specializzate, sere passate in officine meccaniche nautiche, visite e conoscenza di vari cantieri pugliesi e nazionali, saloni ecc.) sono riuscito da entrare nel mondo nautico e dopo tanto danaro speso in benzina per l’auto, quante trasferte, ma quante soddisfazioni, ora vendo imbarcazioni e motori (che crisi però..). Ho conseguito la patente nautica senza limiti, non perchè mi servisse, ma solo per mia cultura.
Quel giorno altra grande emozione e tante notti a studiare. Perché scrivo oggi? In darsena ho visto da vicino, dopo un anno, un Corbelli V1624 della GdF che faceva rifornimento a Gallipoli. Ero lì per controllare la mia moto d’acqua da cui sono sceso in basso. Sono stato lì a chiedere ed ammirare lo scafo che per me rappresenta, insieme al Termoli, un… cosa dirvi, tanta emozione che mi viene la pelle d’oca. I finanzieri del Corbelli V 1624 sono stati tutti molto gentili come sempre. Infatti, hanno capito da subito che ero un appassionato, mentre il titolare della dersena mi chiamava sgridandomi come si fà con i bimbi… ed il messaggio era: non disturbare, anzi non rompere.. Grazie!
Grazie a voi non mi sento solo. Grazie per avermi fatto raccontare una parte di me che altri non possono capire. Se me lo permetterete ho un’altra storia d’amore da raccontare con un Supertermoli. Vi lascio un grande saluto, augurando buon lavoro a tutti.
Ancora mille grazie!
Cordialmente,
Paolo Gorgoni
Gentilissimo Federico
come avrai letto nei pezzi pubblicati su AMB svolgo servizio ad Otranto, proprio il porto in cui anni fa erano ormeggiati tre splendidi Drago progettati da Levi e realizzati dai cantieri Italcraft di Gaeta. La V.4004, la V.4012 e la V.4002 facevano bella figura allineati agli ormeggi accanto ai guardacoste della classe Meattini G.42 Nuvoletta e G.40 Cavalieri D’oro.
Adesso queste imbarcazioni sono andate in pensione, come tanti colleghi che hanno lavorato e vissuto su queste unità navali e che hanno vissuto in prima persona gli eventi che Giacomo ha descritto. Oggi altre unità navali più moderne e performanti sono ormeggiate sugli stessi ormeggi dei Drago che continuano ad attirare l’attenzione di tutti gli appassionati di motonautica.
Leggendo e riflettendo, forse quest’estate ci siamo incontrati, se non sbaglio hai realizzato uno spelndido Rib che era ormeggiato nel porto di Otranto, accanto allo scafo di un mio carissimo amico. Spero di non sbagliare e se fosse, sarei lieto di fare la tua conoscenza. Scambio di idee e opinioni possono solo portare nuove idee e nuove soluzioni. Come hai detto il periodo che stiamo vivendo non è dei migliori, il prezzo dei carburanti è arrivato alle stelle e l’ultimo salone di Genova contava il 30 % delle presenze in meno tra gli espositori. A febbraio ci sarà il Salone di Miami, staremo a vedere come si comporta il mercato del nuovo mondo.
Il caro Giacomo potrà indcarti il mio indirizzo mail o il mio telefono.
Un saluto
Maurizio Santo
Grazie Giacomo, ho letto i tuoi racconti con i brividi.
Io sono classe 75 quindi ero molto piccolo ed ho soltanto ricordi legati al contorno di tutto quello che accadeva, vedevo le barche dei contrabbandierei e della finanza ormeggiate in porto, ogni tanto andando per mare mio padre mi indicava certe segnalazioni un po’ sospette…ma non ho mai visto nulla in prima persona. Per me era un mondo completamente sconosciuto e per quello ancora più affascinante.
A rendere il tutto affascinante per me era ovviamente il mare e le barche che erano coinvolte.
Per quello che riguarda le competizioni ci sarebbe da aprire un capitolo enorme, non si tratta purtroppo solo di motonautica, si tratta di tutto. La fase economica in cui ci troviamo è solo la punta dell’ icebearg di un sistema giunto probabilmente al termine… in quasi tutti i settori.
C’è bisogno di una grossa messa a punto di tante cose.
Lo stesso Soldini dice che anche nella vela è tutto allo sfascio. In ogni caso ho cominciato da subito con le competizioni, mi sono detto che se Buzzi, Levi, Abbate & c. avevano fatto tutti così… un motivo ci doveva pur essere.
Così dopo gli studi avrei potuto andare a morire in un ufficio tecnico, oppure chiedere un prestito e realizzare un monocarena di 8 mt da 145 kmh per le gare di endurance. Inutile che spieghi cosa ho scelto.
Purtroppo è una battaglia contro i mulini a vento e l’ho fatto solo per passione e per dimostrare con i numeri che sapevo il fatto mio. Infatti, ritenevo e ritengo ancora che la nautica sia un settore bellissimo perché le chiacchiere valgono poco e solo in acqua dimostri il tuo reale valore.
Non mancherà occasione per un incontro. Se vuoi mandarmi una mail ti farò anche vedere quello che faccio.
Ti ringrazio per i link e per i libri che comprero’ sicuramente, li ho già cercati presso la libreria del mare a Milano ma almeno su internet non risultano.
Grazie e a presto,
Federico
Gentilissimo Federico,
è sempre un grande piacere per noi di AMB leggere commenti come il tuo, perché si vede dal modo come scrivi la tua grande passione per determinate barche veloci ed in particolare per quelle di Levi. Il fatto poi che sei appassionato come me del periodo storico in cui la GdF dava “battaglia” alle imbarcazioni dei contrabbandieri, non sai dove sei capitato, perché vivo a pochi passi da quel di Napoli e da ragazzo, lungo tutto il litorale che va da Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, San Giovanni a Teduccio, Napoli via Caracciolo, non sai a quante scene di inseguimenti tra finanzieri e contrabbandieri ho assistito, sia a terra che a mare, parlo della fine anni ’60 – anni ’70 ecc..
Vi erano momenti che in pieno giorno o di notte si paralizzava parte della città di Napoli, lungo la notissima e stupenda via Caracciolo, mentre i contrabbandieri scaricavano nel porticciolo di S. Lucia e dintorni le “casse di bionde” ed un esercito di contrabbandieri a terra che con il veloce passamano, provvedeva a rifornire le auto contrabbandiere allineate a decine per portare velocemente il carico a destinazione..
Addirittura conoscendo all’epoca qualche padre di famiglia che non riusciva a trovare lavoro e che alla disperata, pur di sbarcare il lunario e comprare un tozzo di pane alla propria famiglia, mi informava delle serate in cui probabilmente “lavoravano gli importatori di bionde” e con la mia “cinquecento” mi recavo sui luoghi di sbarco per assistere alle scene che potrai immaginare… e ti assicuro che l’adrenalina, nel solo vedere certe scene saliva tantissimo.
Dico tutto questo principalmente come testimone di un momento “storico – economico” che portava all’esistenza di quel fenomeno dai risvolti particolari e non per altro. Certamente si notava che quella illegalità era forte a causa di gravissimi errori politici a livello centrale e locale, per cui non essendovi lavoro per tutti, era facile per le organizzazioni criminali di allora sponsorizzate dalla camorra, reclutare persone che in un modo o in un altro dovevano vivere… ma questa è un’altra storia.
Tuttavia, sembra tra quello che racconti di aver visto, mi riferisco in particolare agli anni ’70 epoca dei Drago, che probabilmente sarai un mio coetaneo e posso capirti in pieno, perché solo chi ha vissuto da vicino, può capire a fondo tutto il fenomeno riferito non solo ai fatti raccontati, ma a tutto il “terziario” che alimentava, parlo delle officine e cantieri improvvisati che fornivano assistenza ai contrabbandieri ecc… quindi in tal senso se hai episodi da raccontare, facci sapere… siamo qui pronti a leggerli e per qualche saliente vicenda anche pronti a pubblicarla.
Il fatto che tu poi abbia scelto una professione legata al mondo della progettazione e costruzione di barche, tra cui anche quelle veloci, mi incuriosisce molto e spero anche di incontrarti di persona presto.
Certo i momenti “particolari e tremendamente negativi che viviamo, di cui i responsabili sono sempre i soli noti”, hanno decisamente offuscato il commercio delle barche veloci e performanti, per non parlare delle bruttissime gare offshore di oggi, che sono una bolla inutile e senza senso, che tra breve esploderà, perché non produce quasi nulla di buono tecnicamente e trasferibile alle barche di serie.
Parlando con i progettisti odierni, sembra che alcuni non siano d’accordo con quanto appena detto, ma dal mio punto di vista sbagliano di grosso e non si accorgono che da tempo fanno autogol… forse sono votati al masochismo o al carachiri, non so… ma anche questa è un’altra cosa che merita di essere trattata a parte.
Maurizio Santo è pugliese e appena avrò il suo consenso, ti metterò in contatto diretto con lui.
Per facilitare la tua lettura degli articoli pubblicati su AMB e dedicati alla Guardia di Finanza di mare, ti elenco di seguito i relativi link.
Inoltre ti segnalo due libri scritti da due uomini speciali della GdiF:
– “Occhi di mare”, scritto dal Colonnello Emilio Errigo
– “Stiamo inseguendo mike sierra” scritto dall’appuntato di mare Maurizio Mainardi
Nella libreria di un appassionato come te non possono mancare queste due pubblicazioni, che oltretutto li segnalo con grande piacere, perché hanno anche il fine nobile di raccogliere, tolte le spese, proventi da destinare alle famiglie degli uomini della Guardia di Finanza caduti in servizio.
https://www.altomareblu.com/guardia-di-finanza-brindisi-anni-80-immagini-ricordi-scafi-contrabbandieri-inseguimenti/
https://www.altomareblu.com/drago-guardia-di-finanza-anni-70-maresciallo-m-santo-luigi-inseguimenti-e-foto-di-barche-contrabbandiere/
https://www.altomareblu.com/g-di-f-g-42-nuvoletta-maresciallo-luigi-santo-inseguimenti-scafi-contrabbandieri-ricordi-di-un-radarista/
https://www.altomareblu.com/guardia-di-finanza-persone-speciali-non-solo-scontrini-e-ricevute/
https://www.altomareblu.com/gdif-contrabbandieri/
https://www.altomareblu.com/occhi-di-mare/
https://www.altomareblu.com/gdif-stiamo-inseguendo-mikesierra-maurizio-mainardi/
Grazie per averci scritto ed a presto risentirci.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Navigando per la rete incredibilmente scopro che esistono altre persone con la stessa identica e particolarissima passione per gli scafi veloci e per le avventure di guardie e ladri di mare degli anni passati.
Non so chi altro fra voi ma io posseggo una copia de “I contrabbandieri di santa Lucia” per intenderci. Conoscevo questo sito da appassionato del lavoro di Levi, ma non sapevo esistesse un’area GdF.
Quella per gli scafi veloci è una passione antica che mi ha portato a farne un mestiere, da bambino osservavo ammirato e sognante l’andarivieni dei Drago nel porto di Otranto, oggi progetto e costruisco scafi da diporto e competizione. Purtroppo i contrabbandieri non sono più quelli di una volta e la GdF compra poco e (forse giustamente) dai soliti noti… le competizioni sono al collasso anche loro, e la sensibilità sociale sta facendo si’ che certi mezzi non siano piu’ ben visti anche nel diporto, troppo inquinanti, troppo chiassosi e troppo “volgari”.
Insomma vita dura per l’hi performance ma la passione ha sempre la meglio. Mi piacerebbe entrare in contatto mail con il Sig. Santo che mi pare di avere capito sia pugliese. Quindi se ne ha piacere mi contatti.
Leggerò con calma tutti gli articoli di questa splendida sezione del sito e dove possibile mi fara’ picere dare un mio contributo.
Federico
Carissimo Maurizio,
grazie per quanto descrivi con dovizia di particolari.
Adesso è tutto più chiaro. Ricambio i saluti a Maurizio e li estendo a Valerio.
Giacomo
I fatti che riferisce Valerio si sono svolti nel 2000.
L’unico concessionario per l’Italia Meridionale della Marine Power era di Monopoli (BA), i cui titolari sono stati destinatari di ordinanze di custodia cautelare per concorso in contrabbando a seguito di specifiche indagini condotte dal Nucleo Regionale Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari (operazione “Bob Tail”).
Non risultamo esser stati altri concessionari Pugliesi coinvolti nella fornitura di motori Mercruiser ad associazioni malavitose dedite al contrabbando. Poi per quanto riguarda la fornitura di altre tipologie di motori non saprei specificare.
Un saluto al carissimo Giacomo e a Valerio.
Certamente,
con i commenti di Maurizio Santo e Valerio Suster, il nostro lettore Francesco ha ricevuto una risposta esaustiva al suo quesito!
Grazie a tutti!
Giacomo Vitale
Salve a tutti!
Non so che dire, in Montenegro ce ne sono tanti di motori buttati in vari depositi.. la spesa per rimetterli in sesto qui in italia è elevata, così come dice l’amico Maurizio Santo.. Discorso diverso invece se si ordinassero i pezzi direttamente in USA o Canada e si facessero arrivare i ricambi all’estero. Invece farli arrivare qui in Italia, ha tutte le spese del caso.
Invece per quanto riguarda i documenti.. beh.. in Albania sono problemi, in quanto sono motori di ex scafi contrabbandieri, senza nessun documento, con matricole magari segnalate e sotto indagine (visto lo scandalo che era successo quando i concessionari pugliesi durante il contrabbando rivendevano motori direttamente alle associazioni contrabbandiere).
Non so se sapete che quegli scafi, dopo un certo numero di viaggi portati a termine, cambiavano direttamente i motori e non perdevano tempo a rettificarli o aprirli per manutenzione.. con tutti i fiumi di soldi che avevano i grandi capi.. figuriamoci…
C’è stata una indagine, sicuramente Maurizio lo saprà, nella quale la Guardia di Finanza ha scoperto che alcuni concessionari pugliesi rivenditori di motori MerCruiser, ordinavano molti più motori di quanti ne ordinassero tutti gli Stati Uniti d’America! Quindi, consiglio spassionatamente al signor Francesco di cercare sul web qualche sito che rivenda motori MerCruiser magari rigenerati e con garanzia ufficiale..
Se si vuole divertire a rettificarli e sistemarli lui, può cercarli qui in Italia anche fusi, così da stare in regola con tutti i documenti.
Sono sicuro al 100% che ogni buon meccanico qui in Italia saprebbe indirizzarlo su posti dove trovare questi motori e potrebbe provare a cercare nei grandi porti, parlando con i meccanici del luogo per farsi dire in quale sfascio trovarli… senza bisogno di andare all’estero qui in Italia si possono trovare con i documenti e senza problemi burocratici.
Saluti
p.s. colgo l’occasione per inviare un paio di foto, così capite bene a cosa sarebbe andato in contro
Carissimo Maurizio,
ti ringrazio per la tua esauriente risposta che sarà certamente ottima guida per il lettore Francesco, che chiedeva in merito l’acquisto dei 502 Magnum…
Meglio di te credo che quasi nessuno poteva dargli spiegazioni così dettagliate in merito.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Gentilissimo Francesco,
revisionare un motore Mercruiser 502 è molto costoso… innanzi tutto occorre recuperare i documenti del motore stesso, certificato di potenza che va richiesto esibendo denuncia di smarrimento o certificato per imbarcazioni da diporto su cui era imbarcato quel motore… sempre che la casa madre non abbia disposizioni sul non rilasciare quel certificato nel caso in cui il motore in questione non soddisfi le normative sulle emissioni in vigore.
Rimettere in sesto un 502 Magnum comporta delle operazioni di officina non semplici… Innanzitutto se i cilindri sono rigati o sicuramente saranno inondati da acqua di mare rimasta per tanti anni nelle canne a causa dello sgretolamento del collettore di aspirazione, occorre spaccare tutti i pistoni letteralmente fusi con i cilindri.
In seguito rettificare tutti i cilindri, acquistare 8 pistoni maggiorati (circa 3000 euro circa), le fasce elastiche (1600 euro circa), rettificare se necessario l’albero motore e sostituire le bronzine…
Un nuovo collettore di aspirazione (è di alluminio e si scioglie nei punti in cui è circolata l’acqua di mare), la pompa della benzina deve essere sostituita e forse anche gli inniettori, la pompa di ricircolo sarà inchiodata e la pompa Jabsco dovrà essere manutenzionata se non sostituita completamente…
Le testate dovranno essere manutenzionate, le valvole di scarico sicuramente sostituite e le sedi rettificate. I collettori di scarico dovranno essere sostituiti in quanto la ruggine avrà creato un blocco unico di ferraglia… motorino di avviamento, che facciamo lasciamo quello?
E se poi non avvia il motore nel momento giusto e l’altermatore? Potremmo risolvere acquistando un monoblocco allegerito facilmente reperibile sui mercati stranieri 7-8000 euro, ma poi quello che manca sarà tutto il contorno, infatti forniscono blocco motore completo di testate.
Il resto dovrà essere reimpiegato… Potresti acquistare un motore usato e garantito da un concessinario Mercruiser, magari un modello piu recente e con garanzia o addirittura optare per la rimotorizzazione… in questo periodo per i motori a benzina ci sono molte offerte!
Non perdere tempo inutile a recuperare quei rottami o cercane uno funzionante a 5000 euro circa su subito.it
Un saluto,
Maurizio Santo
Salve Francesco,
per poter trovare i motori che sta cercando dovrebbe andare in Albania dove c’è un piccolo mercato in tal senso.
Per saperne di più può rivolgersi a Valerio Suster grande appassionato di Corbelli, nonché fedele lettore di AltoMareBlu, che in merito ne
sa di tutto e di più.
Mi dia qualche giorno di tempo e provvedo, con il consenso del signor Valerio Suster, di fornirle in privato il suo numero di cellulare in modo che possa contattarlo direttamente.
Certo di averle fatto cosa gradita, la saluto cordialmente.
Giacomo Vitale
Salve,
ma i motori dei vari Corbelli sequestrati che fine fanno?
Sto cercando dei 502 anche fusi.
Grazie per qualsiasi indicazione possiate darmi!
Saluti.
Gentilissimo Sig. Ugo,
i contrabbandieri all’epoca usavano scafi che dovevano traversare l’Adriatico e le coste italiane sono lontanucce… da quelle Montenegrine o Albanesi…
Un offshore di 8 metri? Forse un barchino da sbarco spesso utilizzato per trasbordare le sigarette dai potenti motoscafi con 4 motori e lunghi 15-18 metri…
Comunque concordo con Giacomo quando dice che chi costruisce motoscafi non può assumersi la colpa o la responsabilità su come poi vengono utilizzati…
In quegli anni, centinaia di scafi venivano costruiti e acquistati per il contrabbando, scafi sempre piu veloci, con 3, 4 motori, motori più potenti = scafo piu veloce, maggior numero di casse da imbarcare, più difficili da catturare. Quindi, con chi prendersela? Con chi costruiva gli scafi e con chi vendeva i motori? Non è giusto a mio avviso.
Perchè nessuno se l’è presa mai con Sig Beretta? Le pistole ed i mitra uccidono,
ma…
Sono curioso di vedere le foto, se ci sono, di questo offshore da 8 metri che il sig Ugo vuole aquistare…magari si tratta di una carena Levi.
Saluti,
Maurizio
Gentile Ugo,
mi dispiace non poterti rispondere. Purtroppo mi hai posto una domanda come se fosse scritta su di un libro stracciato… non si capisce assolutamente di quale barca stai parlando.. e poi questo cantiere Marepo… mai sentito..
Informati bene e poi mi fai sapere.
Infine, l’ing Renato “Sonny” Levi non ha mai costruito barche per i contrabbandieri… Se è capitato che contrabbandieri avessero usato carene Levi per i loro sporchi traffici, sappi che le hanno acquistati dalle mani di terze persone.
Tuttavia, Levi è un progettista che lavora su ordinazione dei cantieri o dei privati.
Fammi sapere bene il nome corretto della barca che stai cercando, in modo che posso aiutarti nella tua ricerca…
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve,
vorrei aquistare un offshore di 8mt che mi dicono essere stato disegnato da Levi e costruito dal cantiere Marepo, ma non riesco a trovare niente.
Mi è stato detto che furono costruiti per i contrabbandieri di sigarette…
Signor Giacomo,
la ringrazio per l’apprezzamento, ero sicuro di ciò e quindi non ho perso l’occasione per ricambiare almeno in minima parte, di tutte le cose belle che vedo/leggo su questo blog.
Saluti da Vito.
Carissimo Valerio,
è certamente vero quello che dici, ma a parte il “particolare” di chi usava queste speciali creazioni in cui si vedeva un ingegno speciale, forse unico. Certo non sarebbe stato da tutti poter affrontare i costi di gestione di barche velocissime come erano i “Corbellacci”…
Grazie per le bellissime foto che ci hai inviato…
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
AMB
Carissimo Vito,
ti ringraziamo per queste notizie utili a ricostruire il passato storico delle m/v della GdiF e quando sono accompagnate da foto dell’epoca, sono un evento molto importante per noi. Queste testimonianze contribuiscono in modo determinante ad arricchire l’archivio storico di AMB che realizziamo con la spontanea collaborazione di tutti gli appassionati che ci seguono attivamente e che approfitto di questa opportunità per dire loro che non avrò mai le parole giuste per ringraziarli tutti e che in fondo il nostro blog è anche il loro…
Un caro saluto a Vito ed a tutti gli appassionati di carene serie…
Giacomo Vitale
Qui si può vedere la Brigadiere Giannotti e Brigadiere Giannotti (seconda foto)
Sempre dal sito Betasom ecco il link per vedere una foto della MS 443, unità gemella di quelle cedute al Corpo.
….Volere è potere,ecco ulteriori notizie,tratte dal Sito Betasom.
[dopo alcuni lavori di ripristino le MS 442, MS 451 e MS 452 il 12 marzo 1966 furono cedute alla Guardia di Finanza “in temporaneo uso gratuito”, denominate rispettivamente Brigadiere Giannotti, Tenente Lombardo e Finanziere Feliciani e restituite alla M.M.I. nel 1969]
Ora mancano solo notizie circa la vita operativa nel Corpo.
Di nuovo a tutti.
Saluti a tutti,ed in particolare a Maurizio Santo a cui mi rivolgo per questo suo commento
[La vedetta della Guardia di Finanza in questione era un MAS (Tipo Higgins 78) Appartenente alla Classe “Alberti” aveva le seguenti caratteristiche tecniche:
– DISLOCAMENTO: t. 28
– LUNGHEZZA: m. 19,3
– LARGHEZZA: m. 4,60
– IMMERSIONE : m. 1,60
– SCAFO: mogano
– ARMAMENTO: 1 mtr. Breda cal. 8
– MOTORI: 2 Diesel Carraro CB 12 TC 12 cil
– VELOCITA’: 20 nodi
– UNITA’: “Alberti” – “Lippi” – “De Santis” – “Cerretto”
Costruite negli Stati Uniti nel 1943 furono acquistate dall’Azienda Recupero Alienazione Residuati (A.R.A.R.) ed immesse in servizio tra il 1954 ed il 1956, dopo aver eseguito grandi lavori presso il cantiere Neri di Livorno. Vennero radiate nel 1976]
———————–
Avevo già lette queste notizie nel nostro sito istituzionale,ed allora come ora le trovo inesatte,in pratica penso che si sia fatto un misto di caratteristiche,di diverse unità.
Le uniche tre “Higgins 78” in forza alla G.diF. furono cedute dalla Marina Militare il 12 marzo 1966,ed erano le ex MS442;MS451 eMS452.
La MS 451 fu ribattezzata Tenente Lombardo.
La fonte di queste ed altre notizie è del libro di Gino Galuppini Guida alle navi d’Italia.
Come indica chiaramente la sigla,il 78 stà per 78 piedi,ecco i dati tecnici al momento del varo:
Cantiere: Higgins Industries, New Orleans
Impostazione: 11 Luglio 1942
Varo: 16 Ottobre 1942
Completato: 30 Gennaio 1943
Dislocamento: Tonn.56
Lunghezza: 78′(23,7 metri)
Larghezza: 20’8”(6 metri)
Propulsione: Tre 950 hp Packard W-14 M2500 a benzina, tre eliche.
Velocita: 41 nodi.
Nel 47 l’ARAR le vendette alla MM ,e quindi gradualmente rimotorizzate con tre motori CRM a benzina da 1500 Hp e modificate nell’armamento per rispettare le clausole del trattato di pace. Dopo queste modifiche il dislocamento aumento a 66,5 Tonn.
Quello che non sono riuscito a sapere è la data di radiazione dal Corpo.
Un caloroso saluto a tutti.
Rieccoci come al solito a parlare di queste grandi barche veloci, che per l’epoca nelle quali sono state varate (anni `90) erano delle vere e proprie opere d’arte, sia a livello tecnologico, che prestazionale.
Secondo me, sono parte della storia della nautica Italiana, almeno degli ultimi 10 – 15 anni.
Peccato soltanto che a causa delle persone che ne fecero un uso, chiamiamolo “particolare”, non sono potute entrare in vendita per i cittadini che magari si erano innamorati e ne volevano una.
Allego altre due foto che ho.
Saluti da Roma..
p.s. è un piacere vedere che ci sono tanti altri appassionati come me!!!
Saluto tutti e se mi consentite,desidererei spendere qualche riga più squisitamente tecnica su queste barche.
La prima volta che ho visto un esemplare,fu proprio quella che cita Peppino nel suo post,quella del mucchietto di cenere.
Fù catturata, se Peppino mi conferma che sia la stessa,nello Stretto di Messina,era in trasferimento da Viareggio a non ricordo dove,ma penso Albania o Montenegro,si prese gioco di tutta la flotta G.diF. del Tirreno, fino a quando non rimase a secco, da notare, se non erro la capacità di carburante era di circa 3000/4000 litri e da Viareggio allo Stretto c’è tanto mare.
Sulla barca, che aveva una striscia rossa, si trovava il Corbelli in persona.
Come scrivevo all’inizio, era la prima volta che ne vedevo una e da appassionato subito la radiografai letteralmente,era motorizzata con quattro Isotta V8 e quattro trasmissioni di superficie, penso Trimax, pescaggio dell’acqua di raffreddamento attraverso i timoni e alberi cardanici per trasmettere il moto alle trasmissioni.
La cosa che mi impressionò subito, fu la struttura interna,che mi ricordò subito quella di una fusoliera di aereo, altra mia passione, ordinate con foratura centrale circolare quasi ad altezza uomo, il massimo e longheroni scatolati.
Altra cosa raffinata e che era la prima volta che vedevo,era che sicuramente la barca era stata stratificata incrociando i laminati tra loro,una sorta di lamellare ma di VTR.
I propulsori erano montati con il preciso scopo di poter essere sbarcati in modo velocissimo e in grande felicità,questo si notava da parecchi dettagli:
1) Le trasmissioni con cardano non richiedevano allineamento,in quanto i reggispinta erano situati nelle trasmissioni.
2) Il 99%dei relativi cablaggi, era sotto un enorme connettore a sgancio rapido,per ogni motore.
3) le tubazioni per i gas di scarico, erano conformate in modo da poter asportare facilmente il solo tratto che intralciava il sollevamento del motore, inoltre nei tratti di giunzione con manicotti in gomma,erano presenti delle piattine inox antisfilamento,una per giunzione imbullonate,questo per scongiurare che vuoi per i colpi di mare, o la pressione dei gas, si potessero sfilare con le immaginabili conseguenze.
Notevole era anche l’accessibilità,considerando la relativa strettezza dello scafo e l’impiego di una configurazione a V dei propulsori.
Per l’epoca,rimasi impressionato anche dalla strumentazione GPS cartografica,con memorizzati tutti i comandi del corpo…
Era presente in apposito gavone laterale, nel pozzetto, una generosa pompa di travaso gasolio,che sicuramente serviva per travasare carburante da barca a barca,per ultimo anche un vezzo, il cruscotto in finta radica.
Che io sappia, fu assegata dall’autorità giudiziaria, in uso al Corpo e pertanto furono affidati i lavori di riconversione, ad un cantiere civile a Bari, dove fu dolosamente incendiata, di cui il riferimento di Peppino al mucchio di cenere.
Carissimo Valerio,
non mi dare del signore io sono un uomo di mare come lo sei tu, mare che ho amato da piccolino, quando abitavo nei pressi si un porticciolo mercantile, da pesca e da un ridottissimo diporto, dove mi recavo spesso per guardare tantissime cose e con il quale ho vissuto molti nei miei primi diciotto anni di vita… imparando un po’ di cose.. Poi gli eventi mi hanno portato lontano dal mare per un po’ di anni, ma sono ritornato da lui in modo particolare, amandolo ed odiandolo quando mi ha fatto mettere delle paure indimenticabili che mi hanno insegnato cose che mai dimenticherò. Prima tra tutte quella di non a non sottovalutarlo mai… Parlando delle barche da diporto, il mio amore è iniziato con i gozzi campani e le barche da pesca, per poi passare ai velieri storici ecc… ma il mio vero grande amore è iniziato con una barca planante che ha circa quarantasette anni, progettata e costruita da un vecchio personaggio della nautica da diporto che ormai non è più: Luciano Mochi. Poi Improvvisamente è comparsa nella mia vita una Speranzella… e quello è stato un amore grandioso, a prima vista, indimenticabile che ha cambiato il corso della mia vita a 360° e di cui ti parlerò quando ci vederemo a quattro occhi…
Sono un grande chiacchierone… quindi: uomo avvisato…
Parlando del Colonnello Marcello Marzocca posso dirti che è una di quelle persone che non potrai mai dimenticare… ti spiego: sono stato insegnante di ruolo negli istituti tecnici – professionali di stato per circa 18 anni e ho avuto sempre una grande passione nello svolgere il mio lavoro di assistente di laboratorio di fisica, meccanica, tecnologia ecc… soprattutto insegnando agli allievi non solo tutto quello che era inerente ai programmi, ma anche questioni di vita ecc… e questa professione mi ha insegnato a valutare persone e cose con una certa logica.. nel caso specifico posso affermare con assoluta certezza che il Col. Marzocca è una persona che parla del naviglio della GdiF con una spigliatezza incredibile, conoscendo in modo meticolosissimo ogni particolare di questa o quella unità… Quello che traspare a fior di pelle è la competenza e la grande passione che sprizza da tutti i pori con cui descrive di queste unità e di esperienze vissute in mare…
Come correttamente affermi è una persona da incontrare e conoscere assolutamente e prossimamente lo conoscerai…
Un caro saluto, a presto incontrarci.
Giacomo
Salve,
innanzitutto ringrazio Alessandro per il pronto caricamento del post e delle foto; e immediatamente dopo rispondo al gentile signor Giacomo: certo che mi farebbe piacere incontrarti a Roma e conoscere altri appassionati della vera nautica da diporto, non quella domenicale o della sola estate, oppure quella delle stragi sottocosta. Ma quella vera, di gente vera, che ama il mare e che sa come comportarsi nel pieno rispetto delle regole e degli altri diportisti e bagnanti.
E mi farebbe anche molto piacere conoscere il C.te della Scuola Nautica della GdiF di Gaeta, del quale mi hai accennato pocanzi, perchè ho anche delle questioni da porgli per quanto riguarda alcune cosette che ho in progetto.
Io ho avuto la fortuna che mio papà, fin da quando avevo due anni, mi ha portato per mare.. mi ha fatto amare il mare.. mi ha insegnato che il mare va rispettato e temuto, ma se preso nella giusta maniera può darci tanto. Sono contento di avere trovato in voi le persone che da tanto tempo cercavo.
p.s. Giacomo, ti invio il mio cellulare cosi quando passi per Roma, saro’ ben felice di prendermi un aperitivo o un caffè con te.
Saluti da Roma
Detto fatto Valerio!
E’ sempre un piacere “vedere” che ci segui!
Alex
Carissimo Valerio,
felicissimi di rincontrarti su AMB a parlare dei “famosi” Corbellacci… Vedo che sei matto quasi quanto me… e quindi ci capiamo al volo… Anche io avrei fatto la stessa cosa… andare nel Montenegro per veder da vicino questi noti mostracci del mare… ho già avvisato Alex per pubblicare insieme al tuo post le foto di cui ci descrivi…
Ti rngraziamo per il tuo simpaticissimo commento e visto che sei di Roma, dove vengo spesso nei dintorni… Anzio, Latina per motivi di lavoro, avrei piacere ad incontrarti di persona insieme ad altri appassionati come noi che si trovano nei dintorni tuoi… Cosa ne dici di questa mia idea?
Inoltre, visto il tuo interesse per le m/v della Guardia di Finanza ti segnalo che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere il C.te della Scuola Nautica della GdiF di Gaeta, il Colonnello Marcello Marzocca, una persona eccezionale che sa veramente tutto sulle motovedette del corpo, anche quelle antiche… e sentirlo parlare è una cosa spettacolare… mi farebbe piacere che tu lo conoscessi e vi sarà il prossimo anno un’occasione d’oro per questo, lo svolgimento delle gare nautiche, sempre a Gaeta, innanzi lo specchio d’acqua della Scuola Bausan, occasione in cui si terrà anche una interessantissima mostra di modellismo dedicata ai mezzi ed agli uomini della GdiF, II edizione…
Quindi, visto che sei ad un tiro di schioppo, non devi assolutamente mancare a questa specialissima manifestazione che dura diversi giorni… Solitamente si svolge ogni anno nei primi giorni di luglio..
Ok, adesso la smetto di scrivere… e mi vado a guardare le tue foto…
Un carissimo saluto,
Giacomo
Ciao signori..
rileggendo questi post… rispondo al signor Peppino.. che tempo fa, scrisse che quello che noi non abbiamo sono le foto del SUPERCORBELLI..
Preso dallo sconforto, per non avere mai visto questa bestia di SUPERCORBELLI .. dopo anni di ricerche e un viaggio in Montenegro.. posso dire di avere visto il SUPERCORBELLI e di avergli pure fatto le foto! Le invio alla mail così il gentile Alessandro le carica.
p.s. ovviamente il mio è un post ironico e scherzoso, comunque per farvi ammirare questa belva di barca.. e il dettaglio della carena e degli step accuratamente studiati e progettati dal signor Giancarlo Corbelli.
Un abbraccio.. saluti da Roma
La vedetta della Guardia di Finanza in questione era un MAS (Tipo Higgins 78)Appartenente alla Classe “Alberti” aveva le seguenti caratteristiche tecniche:
– DISLOCAMENTO: t. 28
– LUNGHEZZA: m. 19,3
– LARGHEZZA: m. 4,60
– IMMERSIONE : m. 1,60
– SCAFO: mogano
– ARMAMENTO: 1 mtr. Breda cal. 8
– MOTORI: 2 Diesel Carraro CB 12 TC 12 cil
– VELOCITA’: 20 nodi
– UNITA’: “Alberti” – “Lippi” – “De Santis” – “Cerretto”
Costruite negli Stati Uniti nel 1943 furono acquistate dall’Azienda Recupero Alienazione Residuati (A.R.A.R.) ed immesse in servizio tra il 1954 ed il 1956, dopo aver eseguito grandi lavori presso il cantiere Neri di Livorno. Vennero radiate nel 1976.
Sembra che il Lippi Solchi ancora i mari della Sardegna ristrutturato e trasformato sotto il nome di ” motonave Bon Voyage”
Cordiali saluti,
Maurizio Santo
Gentile Carlo,
Maurizio ti risponderà qui sul blog per la tua domanda. In seguito puoi continuare in privato ogni discussione ed approfondimento circa le notizie che ti interessano.
Ti ringraziamo per averci contattato e ti informiamo che abbiamo comunicato in privato la tua mail a Maurizio.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve a tutti!
Facendo delle ricerche sulle motosiluranti sono arrivato in questo blog dove ho letto della vedetta “lippi”… Adesso è stata trasformata in motonave trasporto passeggeri…
Maurizio se hai delle informazioni sulla Lippi sarei felice di sentirle!
Mi puoi contattare tramite email.
Grazie!
Benvenuto fra noi Maurizio!!
p.s. avvisatemi appena è pronto il video dell’inseguimento! :)
saluti da Roma
Carissimo Maurizio,
siamo felicissimi di conoscerti e ti aggiungi agli altri tuoi colleghi con i quali abbiamo intrapreso una collaborazione per fini storici, circa il Corpo della Guardia di Finanza e gli incarichi delicatissimi ai quali è chiamata a rispondere, secondo i suoi impegni istituzionali, facendone motivo di divulgazione e conoscenza per il pubblico di lettori ed appassionati che ci seguono e che ne possano capire a fondo il valore di professioni spesso portate avanti con grande sacrificio e spirito di abnegazione unici. Anche se non sono un appartenete alla Guardia di Finanza, ne sono un ammiratore appassionato e colgo l’occasione per salutare i tuoi colleghi che ho avuto il piacere di conoscere tramite Altomareblu, che a sua volta ha avuto l’onore di descrivere e rappresentare con testimonianze dirette di foto ed immagini, che loro stesso ci hanno inviato, delle loro avventure di mare vissute in servizio, di cui ringraziamo moltissimo per avercele rese.
A tutto ciò adesso si aggiunge anche quello che dici circa la tua professione di specialista di elicottero della GdiF e figlio d’arte, visto che tuo padre direttore di macchine dei vari tipi di unità, sempre della G.di F., come tu stesso ci riferisci.
Toccante l’emozione che impressionò tuo padre quando la m/v Filippi fu definitivamente posta in disarmo…
Grazie per il tuo augurio e continua a seguirci… A giorni pubblicheremo on line una testimonianza di un filmato nel quale si vede un inseguimento di una m/v Corbelli ed una unità dei contrabbandieri avvenuta anni fa nel basso Adriatico e girata dal tuo collega di mare, Maurizio Mainardi…
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Carissimi,
sono nuovo di questo blog e desidero presentarmi. Mi ha fatto conoscere il vostro interessantissimo luogo di scambio di foto e idee di tempi andati e non, un mio amico appassionato di navi e marina.
Sono uno specialista d’elicottero della GdiF e malgrado sia passato all’altro elemento – l’aria – continuo a tifare per la Finanza di Mare.
Mio padre è stato Direttore di Macchina per innumrevoli anni in Sicilia, Puglia, Liguria, Toscana e Lazio. Ha sempre navigato su Canadesi, Classe Dark, Monte Sperone, Meattini, Lippi, Baglietto e VAI. Ancora mi ricordo che da piccolo feci una breve navigazione con la Lippi..che emozione !
La stessa che vidi nelle lacrime di mio padre quando fu posta in disarmo.
Vi faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutti i vostri progetti e per tutte le vostre idee.
Un saluto
Maurizio
Gentile Gianluigi,
ti ringraziamo per tutto quello che dici di Altomareblu e cerchiamo di raccontare il mare nel modo più semplice possibile, soprattutto con il preciso intento di attenerci fedelmente alla realtà. Credo che questa iniziativa sia di gradimento a chi, come tu dici, ha vissuto in mare momenti difficili, sotto effetto di fortissime scariche di adrenalina, che spesso facevano dimenticare i grandi rischi che gli uomini della GdiF affrontano per garantire la sicurezza del nostro Stato e dei cittadini, combattendo tutti i fenomeni facenti capo alle mafie internazionali e che hanno come fine mettere insieme fiumi di danaro sporco, con lo scopo di dominare, con ferocia della peggiore specie di criminali attuali che, a mio modo di vedere, non dovrebbero avere scampo, vista l’efferatezza dei loro atti criminosi.
Per inviare le foto del Corbelli che hai scovato, inviale a: info@altomareblu.com e ti faremo sapere, nei limiti delle nostre conoscenze, di che modello si tratta.
Grazie per averci scritto.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Gentile Giacomo Vitale,
le faccio i complimenti per l’idea di questo blog. Leggendolo ho notato come abbia suscitato interesse alle più disparate categorie di persone e comunque ha pubblicato ricordi, amicizie ed emozioni di chi, in qualche modo, ha vissuto il mare in luoghi difficili, non certo come ho fatto io nelle tranquille acque della Romagna.
Scrivo perché da tempo sono rimasto folgorato dalle meravigliose linee di quello che i Croati chiamano TERMOLI e/o talvolta CORBELLI. Così stregato da questa meravigliosa e potentissima barca da cercare continuamente in rete tutto ciò che ne parli, notizie info ecc. Ora ho conosciuto Altomareblu e ho letto tanti dei vostri post. Tra l’altro credo di aver scovato una bestia meravigliosa, proprio in Croazia. Ora provo ad inserire la foto e spero che sia di gradimento. Comunque continuerò di tanto in tanto a seguirvi e leggere gli argomenti che postate, sperando un giorno, di riuscire a possedere un fantastico TERMOLI!!
Ora provo ad inserire le foto della bestia che ho scovato, perché vorrei sapere di che modello si tratta esattamente e tutto quello che conoscete verso questa meravigliosa creatura.
Ancora complimenti e i migliori saluti,
Gianluigi Veronesi
Gentile A. Richichi,
ti ringraziamo per la tua precisa segnalazione circa le foto postate dal nostro amico Valerio Suster riferite alla m/v Corbelli 1678 e dei graditi complimenti per il sito.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve a tutti e complimenti per il sito…
Volevo dirvi che il Corbelli nelle foto postate dal Sig. Valerio Suster è la 1678 trasferita dalla Stazione Navale di Bari a quella Civitavecchia nell’estate del 1994.
Gentile Pietro,
la sua domanda è troppo generica e una barca progettata da Buzzi da 12 metri, potrebbe essere anche un gommone ecc..
Dovrebbe gentilmente inviarci qualche foto per capire a quale barca si riferisce. Premetto che tutte le unità progettate da Buzzi hanno carene molto performanti, specialmente se si tratta di carene con trasmissione step drive ed eliche di superficie…
Per ogni altra informazione circa l’ig, Fabio Buzzi, progettista delle sue unità offshore e da diporto, può trovare molte informazioni sul suo sito: http://fbdesign.it/home.php
Grazie per averci scritto!
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
salve altomareblu son in trattative con uno scafo da 12mt cantiere BUZZI.Che mi sapete dire? che tipo di carena hanno. il cantiere che li produce?
Gentile Alessandro,
puoi inviare le foto della tua barca a:
giacomo@altomareblu.com
Ti ringraziamo per averci contattato,
Giacomo Vitale
Gentilissimi signori,
solo ieri sono venuto a conoscenza di questo topic, ho provato ad inserire un commento ma non ci sono riuscito. Scrivo di nuovo per dire che io sono in possesso di una di queste ex motovedetta con precisione la ex g.f. 1681 che ho successivamente restaurato completamente.
Se mi spiegate come, sarei molto contento di inserire documentazione fotografica.
Grazie!
Gentilissimo Badr,
il Sig. Alessandro è proprietario di un Vitrostamp Virosport 50 ex Guardia di Finanza che lo ha trasformato in imbarcazione da diporto. Proveremo a chiedere a lui personalmente di fornirci qualche foto da allegare al commento per far conoscere ai lettori le caratteristiche dello scafo in questione.
Cordiali saluti,
Maurizio Santo
can we see the pictures of that boat?
Gentile Alessandro,
apprendiamo che è l’armatore di una Vitrostamp Virosport 50 motorizzata con 4 x 502 Mercruiser mpi ed ex unità della GdF che era di base a Pescara.
Complimenti per tutto quanto ha fatto per trasformare l’unità in imbarcazione da diporto e se vuole inviare immagini della stessa unità, può indirizzarle a info@altomareblu.com
Se vuole inserire un annuncio su Altomareblu, che la sua unità è in vendita, invii oltre alle foto della barca anche la fotocopia del libretto di navigazione nelle sole parti in cui vi sono indicate le misure di ingombro ft, pescaggio, stazza lorda ecc.. dell’unità e la parte in cui sono indicate le caratteristiche tecniche dei motori.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Altomareblu
Gentilissimi signori, solo ieri sono venuto a conoscenza di questo topic, ho provato ad inserire un commento ma non ci sono riuscito. Scrivo di nuovo per dire che io sono in possesso di una di queste ex motovedetta con precisione la ex g.f. 1681 che ho successivamente restaurato completamente. Se mi spiegate come sarei molto contento di inserire documentazione fotografica. Grazie
Gentili signori,
solo ora vengo a conoscenza di tale argomento di discussione. Io sono proprietario di una Vitrostamp Virosport 50 costruzione in kevlar con 4×502 mpi con piedi mercruiser performane ex Gdf classe 1600 ex Base di Pescara.
Ho completato la trasformazione a diporto a nuovo compreso i motori completamente rifatti. Se mi spiegate come aggiungere foto Allego il tutto. Confermo che l’imbarcazione è già iscritta presso i rid che può trasportare 15 persone e che ha certificato di navigabilità sino al 2015. Inoltre informo che la suddetta imbarcazione è in vendita. Grazie
Gentilissimo Mauro Madeddu,
è un piacere per Altomareblu ricevere commenti come il tuo, non solo per gli apprezzamenti che fai circa il nostro appassionato lavoro che svolgiamo sul nostro blog e di cui ti ringraziamo sinceramente, ma è gratificante comprendere direttamente dai commenti dei nostri lettori, che il nostro messaggio arriva semplicemente come lo lanciamo. Infatti, siamo mossi dalla passione per alcune imbarcazioni speciali che sono state costruite tra gli anni sessanta, settanta e qualcuna negli anni ottanta e mi riferisco alle carene Levi, Baglietto, cantieri di Pisa ecc.. ne ho citate solo alcune, ma sono tante, prima di tutto marine, progettate da persone certamente speciali, ne cito uno per tutti, il leggendario “Sonny” Levi, che hanno regalato ai loro fortunati armatori crociere indimenticabili. Belle e straordinarie Le Speranza, Super Speranza, Settimo Velo, costruite per la Guardia di Finanza e per la Guardia Costiera e di cui puoi leggere qui in Altomareblu.
Per capire a fondo quanto sto sinteticamente descrivendo, basta che tu legga circa il naufragio del mercantile inglese London Valour, avvenuto a ridosso della diga foranea del porto di Genova, il 9 aprile 1970, in cui una Super Speranza, con un equipaggio straordinario, ai comandi dell’unità il C.te Telmon, strappò alla furia distruttiva del mare per una tremenda libecciata, venticinque marinai, di cui al link (Genova 9-4-1970 London Valour; il naufragio) e correlati..
Non mi dilungo, ma qui in Altomareblu cerchiamo sempre di rievocare la storia di eventi straordinari, purtroppo questo appena descritto è drammatico, ma ha certamente messo in evidenza il coraggio degli uomini che facevano parte dell’equipaggio di una altrettanto straordinaria unità, La Super Speranza, costruita dai cantieri Canav di Anzio, definita anche motovedetta roccia, per le sue capacità straordinarie di riuscire a navigare in qualsiasi condizione di mare riportando sempre a casa i suoi uomini…
Insomma caro Mauro, in Altomareblu, sono quello che si occupa appunto di queste unità, della loro storia, del loro restauro, aiutando gli appassionati che fanno domande per rimetterle in ordine ecc..
Ritornando al quesito che ci poni circa la motorizzazione dell’altrettanto straordinario Baglietto 20m Classe Meattini, ex GdiF, appena raccolto tutte le notizie necessarie, risponderemo ai tuoi quesiti al più presto.
Per quanto riguarda il Baglietto che stai acquistando e che hai intenzione di restaurare, inviaci tutte le immagini riguardanti le condizioni in cui si trova al momento dell’acquisto e poi, man mano, tutte le varie fasi di restauro. Sarà un piacere pubblicare su Altomareblu tutto il reportage di questo appassionato lavoro di refitting totale.
Restiamo in attesa delle notizie e delle immagini circa questa operazione che hai in corso. Cogliamo anche l’occasione per ringraziare tutti i lettori che ci seguono con grande passione, così come fai tu e per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci, siamo sempre a disposizione.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Gett.mo Staff AltomareBlu,
sono un operatore turistico marittimo della Sardegna e svolgo il mio lavoro in mare sopratutto per passione, in quanto tutto ciò che in esso si muove è di mio interesse fin da piccolo..
E’ da poco che sono venuto a conoscenza di questo Vostro Fantastico sito (consigliatomi da un amico, altro Vostro ammiratore), ogni argomento è di mio interesse e passo parecchio tempo, quando posso, a sfogliare le Vostre pagine. AltomareBlu è ora tra i miei preferiti più visitati!!
Vi scrivo in quanto penso che nessuno meglio di Voi può dare il massimo delle spiegazioni ai miei dubbi, quindi anche io aprofitto della Vosta pazienza ed esperienza e chiedo il Vostro prezioso consiglio-parere in merito ad una imbarcazione che stò contrattando per l’acquisto e che al 99,99% credo sarà mia fra brevissimo…
Si tratta di un Baglietto 20mt ex Finanza “classe Meattini” della quale ho grande ammirazione.
Ora ho 43 anni, ma ricordo benissimo quando circa 27/30 anni fa, proprio l’unità che ora stò per comprare, si affiancò alla piccola “bagnarola” di 4 mt scarsi di un mio caro zio (sulla quale io ero ospite) per un normale controllo.. rimasi letteralmente affascinato. Non avevo mai visto da così vicino niente di più bello!! Chi mai avrebbe sognato che proprio io un giorno avrei comprato quella “nave”.
Ora è da molto tempo ferma e abbandonata alle intemperie e c’è tanto tanto lavoro da effettuare per il restauro, ma non mi spaventa, in quanto non devo pagare la manodopera, molto fortunatamente ed avendo una buona manualità, me la cavo abbastanza bene in quasi tutti i settori di restauro…
Le mie domande sono rivolte però al settore motoristico. L’unità che è nel “mio mirino”, è equipaggiata con 2 fantastici CRM 18W da 1350 cv l’uno. Ora le opinioni si sprecano, perché c’è chi ne parle bene e chi no. Chi dice che si rompono e chi dice che durano in eterno. Ovviamente tutti sanno o meglio, credono di sapere, ma sono certo che chi può dirmi qualcosa di concreto siete sicuramente Voi, quindi ecco le mie domande:
1. Come sono questi motori?
2. Di che problematiche soffrono e quali sono i loro punti deboli?
3. Essendo motori con sistema di carter a secco.., di che procedure e accorgimenti hanno necessità prima di essere avviati, spenti, etc etc..?
Qualsiasi altro argomento e informazione possiate darmi, sappiate che sarà super gradita!
Nel salutarVi chiedo scusa per la mia lungaggine e ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi dedicherete e appena l’unità sarà mia, vi invierò tutte le foto dello stato in cui ora si trova, Se sarà di Vostro gradimento, passo passo, vi documenterò con un reportage dei lavori fino al termine!
I miei più sinceri complimenti.
Mauro.
Carissimi amici,
come gia detto e ribadito è molto difficile reperire sul mercato delle imbarcazioni Power Marine 50 o simili imbarcazioni utilizzate negli anni 90 per il contrabbando. Non solo inutile, ma alquanto stupido. Come già chiarito col sig. Valerio Suster e ampliamente descritto nel commento citato, ci sono pro e contro che significherebbero solo spreco di denaro e difficoltà burocratiche enormi per poter reinmatricolare ed utilizzare tali imbarcazioni. Inoltre sul mercato si possono facilmente trovare ed acquistare splendidi motoscafi velocissimi e performanti come Cigarette o Scaraab o altri con le stesse qualità marinare e velocistiche. Scafi pronti a navigare, con tutta la documentazione in regola, le dotazioni previste e praticamente a buon mercato.
L’obbiettivo di questa rubbrica è quello di raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona il periodo del contrabbando e ricercare le informazioni tecniche, foto, sugli scafi utilizzati. Tutto quello che riguarda quella fascia “particolare” del settore motonautico dagli anni 70 fino al 2000.
Ad esempio, nelle foto di Vito Losavio si riconosce lo stile inconfondibile della carena Corbelli, mentre nelle foto del sig. Zoran si evidenziano le particolari forme delle carene Tecnomar e delle eliche a mannaia montate sui piedi Bravo One che servivano a far guadagnare qualche nodo in più allo scafo che le montava.
Chi sa chi erano quei pionieri che sperimentavano, modificavano e costruivano gli scafi così veloci e altrettanto manegevoli che di notte o di giorno sfuggivano agli inseguimenti delle motovedette della Guardia di Finanza…
Maurizio Santo
Salve signor Pietro,
dispongo di barche Corbelli e Tecnomar in vendita.
Ciao signor Vito,
ti ringrazio dell’ offerta del tuo Corbelli, l’ho visto su http://www.subito.it, è molto bello, però cerco scafi più grandi. Se hai qualcosa come: Molinari, Corbelli o quache scafo del genere, contattami.
Gentile Sig. Pietro,
per quanto riguarda un Corbelli o una Molinari da ristrutturare posso chiedere qualcosa in più a qualche mio amico, in quanto io sono possessore ed amatore, non un broker o roba del genere, anche se ho agganci molto buoni… Comunque appena so qualcosa provvederò ad informarti (mi permetto di darti del tu ) tramite questa pagina.
Ma non ti interesserebbe il mio Corbelli 7.5? Lo sto cambiando a malincuore solo per motivi di dimensioni.
Gentile Pietro,
mi interesso principalmente di barche in legno lamellare, compensato marino e legno massello. Ho provato a fare una ricerca sul web del cantiere da te citato, ma compaiono solo cantieri che costruiscono mega yacht e non so dirti altro. Provo in giornata ad informarmi presso amici del settore che trattano solo le barche in vtr e se avrò notizie te le comunicherò di seguito in questo spazio.
Per la seconda domanda che poni, circa la possibilità di acquistare uno scafo Corbelli o Molinari, anche da ristrutturare, prova a telefonare direttamente al signor Vito Lo Salvio, trovi il suo numero nell’annuncio della sua barca in vendita, che essendo un grande appassionato della tipologia di barche che hai citato, potrebbe darti la giusta dritta.
Mi dispiace non esserti stato di grande aiuto, ma quanto da te richiesto esula dalle mie conoscenze.
Grazie comunque per averci contattato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve Altomareblu,
innanzitutto ringrazio il gentilissimo signor Giacomo Vitale, vorrei sapere gli scafi Tecnomar Benetti quale cantiere li produce?
Leggendo sopra ho visto l’inserzione del signor Vito Losavio. Vorrei sapere se ha qualche unita come Corbelli, Molinari ecc… anche da ristrutturare.
Saluti,
Pietro da Lecce.
Salve,
sono amante, intenditore e possessore di barche veloci con un debole particolare per CORBELLI e TERMOLI; hanno una navigazione e una guida unica, un assetto come nessun altra barca e credetemi, di barche ne ho provate. Possiedo un CORBELLI POWER MARINE 7.5 motorizzato con Mercruiser 7.4L V8 370cv elaborato seriamente ad oltre 500 cavalli da un noto cantiere, piede Mercury BRAVO lavorato con puntale, carena ultra rinforzata in kevlar, barca come nuova, riverniciata interamente a Luglio 2009 in colore grigio metallizzato Audi e pozzertto ovviamente bianco.
Purtroppo e veramente a malincuore devo venderlo perchè devo passare a una barca di dimensioni superiori. Se volete posso inviarvi le foto e su youtube.com sono presenti alcuni video di quando era in cantiere prima della verniciatura attuale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarmento.
Vito Losavio
tecnomar benetti offshore 45 is the blue boat..is also for sale
Ringrazio il signor Giacomo Vitale per le informazioni date!!
Leggendo questi commenti sopra indicati parlano di sequestri. Vorrei sapere come stanno le cose con questi scafi, se si possono riportare in Italia e se devono passare di nuovo un collaudo.
Pietro
In questi casi di eventuali acquisti di imbarcazioni in paesi stranieri è assolutamente indispensabile farsi assistere da una agenzia nautica italiana di provata esperienza, competenza ed assoluta serietà e che sia in grado di verificare che la documentazione tecnica e legale sia in ordine per poter consentire l’iscrizione dell’unità da acquistare nei Registri Italiani.
Giacomo Vitale
My white Corbelli is ready for sale, has 2 engines Mercruiser 502 mag mpi.
If buyer wont 4 engines, I will put it.
I have all papers.
Also if you wont you can registred in DE LAVARE in USA.
Testo in italiano:
Il mio Corbelli bianco è pronto per essere venduto con due motori Mercruiser 502 Magmum.
Volendo posso istallare quattro motori.
Ho tutti i documenti.
Volendo si può registrare in DE LAVARE in USA.
Gentile Pietro,
nel ringraziarti per averci scritto, posso dirti solo che il signor Zoran dice di avere alcuni Corbelli in vendita nel Montenegro, possiamo fornirti le sue coordinate in modo che tu lo possa contattare in privato per saperne di più in merito.
Ti segnaliamo solo che le leggi del Montenegro sono molto diverse da quelle italiane, per cui devi prestare molta attenzione prima di un eventuale acquisto di una unità proveniente da quella zona ed accertarti presso le nostre autorità competenti in materia, perché si rischierebbe di non poter immatricolare in Italia il Corbelli eventualmente acquistato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Salve cari amici,
sono un giovane amatore di scafi sportivi e sono pugliese, chiedo gentilmente dove potrei reperire qualche scafo Corbelli o quache cosa simile anche sui 12 metri.
Leggendo questi articoli sopra indicati mi sono interessato a questi scafi sia dalla linea molto sportiva sia dalle prestazioni.
Pietro
i have mercruiser magnum 502 mpi engines reparation for sale
Barche in vendita nel Montenegro:
N° 2 Corbelli usati
lunghezza: 15 m
motori: 4 Mercruiser Magnum MPI
Velocità massima: 65 mph
N° 1 Corbelli con due motori
N° 1 Power Marine
Zoran
Grazie per la notizia ed inviaci le caratteristiche tecniche delle barche tue in vendita. Esempio: Lunghezza, larghezza massima, motori: tipo, numero e potenza, ed altro…
Grazie!!
My Corbelli boats are in Montenegro. I have two Corbelli and one Termoli boat for sale
Gentile Zoran,
puoi inviare le immagini e la documentazione del Corbelli a info@altomareblu.com
Grazie!
Giacomo
…L’ordine di sequestro su tutto il territorio nazionale riguardava certamente i Corbelli che non erano stati costruiti per uso diporto.
Sig Zoran, se ha un Corbelli in vendita, saremo felici di ricevere al piu presto informazioni sul suo scafo e avere, se possibile, delle foto da pubblicare con tutte le caratteristiche dell’imbarcazione.
Un saluto
Maurizio Santo.
Corbelli boat for sale?
…dove? …in Italia?
…l’ordine di sequestro su tutto il territorio nazionale dei motoscafi Power Marine, è stato revocato?
Ho un Corbelli boats for sale!
…Ciò che VOI non avete… sono le foto del vero SUPERCORBELLI… il 60 piedi. Quello che chiamano Supercorbelli non è altro che il POWER MARINE 5O SL… il vero SUPERCORBELLI era il 60 piedi:
– Quattro motori diesel Isotta Fraschini con trasmissioni Trimax
– Due timoni scatolati
– Quattro eliche Rolla in acciaio supercavitanti A 8 PALE.
Dopo nove mesi in acqua con:
– Una pala per elica ammaccata
– Una pala di un elica mancante
– Un timone spezzato ed uno piegato a U lateralmente
– Undici persone a bordo e 3000 litri di gasolio…
Planava in 13 secondi e nonostante fosse ridotta cosi’, faceva 60 nodi!!!
Pensate che cosa poteva combinare se rimessa a nuovo…
Purtroppo son rimaste le foto e un mucchietto di cenere.
Peppino
Gentile Colonnello Antonino Iraso,
nel ringraziarLa per la sua pregiata disponibilità, al momento non sappiamo i programmi dei raduni che si svolgeranno il prossimo anno. Appena l’ ASDEC, che secondo Altomareblu è l’associazione di barche d’epoca più qualificata nell’organizzare questo tipo di manifestazioni, ci comunicherà il loro programma per i Raduni del 2010, La informerò tempestivamente e sarebbe un onore ed un grande piacere avere tra le imbarcazioni partecipanti della Guardia di Finanza, non solo il Drago V.4001, ma anche il Baglietto Classe Meattini, così come avvenuto ad Anzio lo scorso anno, al “I raduno per Motoryact d’epoca” organizzato e promosso dalla Sezione Sportiva Centro-Sud dell’ASDEC, in collaborazione con il Circolo della Vela di Roma.
E’ un piacere sapere che il Drago V4001 è stato definitivamente assegnato alla Scuola Nautica di Gaeta e spero presto di poter realizzare un bel servizio fotografico su questa unità “storica della GdF, progettata dall’ing. Renato “Sonny” Levi.
Infine, vorrei sapere delle sorti della V1630 che giace in secca senza i propulsori in una Vs base vicino a Napoli.
Grazie per il Suo gradito intervento.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Altomareblu
Sarà mia cura comunicarVi, appena ne sarò a conoscenza, le date in cui si svolgeranno manifestazioni a cui parteciperà la V. 4001. Nello stesso tempo, vi chiedo di farmi sapere se avete conoscenza di eventi che, per finalità o tipologia di imbarcazioni partecipanti, possano interessarci, in modo da prevedere la partecipazione dell v.4001, che è stata definitivamente trasferita alla Scuola Nautica di Gaeta.
Gentilissimo Colonnello Iraso,
la mia cervicale non ha ancora subito i danni dell’umidità e dei colpi di mare, sono ancora un giovane Finanziere spinto dalla passione per il mare e dalla dedizione per il lavoro che svolgo. Sono cresciuto al fianco di mio padre che mi ha trasmesso fin da piccolo, anche se inconsciamente, l’amore e la passione per il mare e per il suo lavoro, che svolgeva con dedizione e spirito di sacrificio.
Ogni nostro contributo mantiene vivi i ricordi e ogni commento apre un dibattito che chiarisce e aggiunge qualcosa di nuovo.
L’unità navale V.4001 è destinata ad essere imbarcazione storica, al fine di conservare memoria del naviglio più significativo della storia del Servizio Navale della Guardia di Finanza. Se non ricordo male il passaggio di consegna avvenne alla fine della Festa del Corpo che si svolse a Napoli nel 2005. L’unità venne trasferita da Ancona per sfilare insieme alla V.1630 di fronte al Lungomare Caracciolo e al termine della manifestazione venne trasferita a Civitavecchia. Nel 2007 la V.4001 ha partecipato al primo raduno per Motoryact d’epoca organizzato e promosso dalla Sezione Sportiva Centro-Sud, con la collaborazione del Circolo della Vela di Roma, mentre nell’ambito della storica manifestazione nautica “Viareggio-Montecarlo-Viareggio”, svoltasi a Viareggio (LU) nel periodo dal 31 maggio al 4 giugno 2007 è stata premiata con il Trofeo Best in Show del 1° Historical Festival. L’unità tra l’altro è iscritta al numero 072/2008 nel Registro Storico delle Carene di Renato Sonny Levi.
Il Sig. Giacomo Vitale e tutti noi saremo felici di essere informati sul prossimo raduno per imbarcazioni storiche o sulla prossima manifestazioni in cui sfilerà il mitico Drago V.4001.
Un caro saluto,
Maurizio Santo
Gentile Valerio Suster,
queste semplici ma spontanee e sincere testimonianze ci rendono veramente felici, ripagando questo lavoro di informazione e ricostruzione storica che svolgiamo con vera passione ed assoluta umiltà. Il nostro scopo è quello di informare correttamente per come restaurare barche che hanno valore tecnico storico interessante ed assolutamente non trascurabile.
L’altro obiettivo è quello di far conoscere ai veri appassionati del mare e delle barche a motore, anche i compiti istituzionali impegnativi e difficili che la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera svolgono in mare con grande professionalità e passione. L’idea di parlare sul nostro blog delle barche della GdiF e della G.C., fu considerata, da alcuni amici con i quali continuamente parliamo di tutti gli argomenti che trattati su Altomareblu, come una idea difficile ed impraticabile.
La realtà invece ci ha dato ragione. Quindi, se avete argomenti da raccontare, scriveteci e pubblicheremo i più interessanti.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Salve cari amici,
ho letto con molta attenzione gli articoli pubblicati e posso dirvi con immenso piacere che sono proprio contento di essere capitato su questo splendido sito e avervi conosciuto. Siete persone amichevoli, socievoli, sopratutto ci accomuna la stessa passione per il mare e per le belle barche. Spero di leggere presto altri articoli, sia su restauri vari di ex motovedette, che sulle esperienze lavorative e di navigazione di persone eccezionali quali i finanzieri di mare che hanno “postato” su questa pagina.
A presto
Valerio Suster
Like already said,
us they do not turn out Corbelli boats in sale. However we inquire ourselves if us of they are in sale, we inform to you.
Giacomo Vitale
Altomareblu
Traduzione:
Come già detto,
non ci risultano barche Corbelli in vendita. Tuttavia ci informiamo se ce ne sono in vendita e la informiamo.
Giacomo Vitale
Altomareblu.
Where I can see the products of Corbelli boats and if you have some another boats for sale, because i saw the picture with 5-6 boats Corbelli who is Guardia di Finanza tooked from criminals.
Traduzione:
Dove posso vedere le barche prodotte da Corbelli e se avete alcune altre barche da vendere, perché ho visto l’immagine con il Corbelli delle barche 5-6 che sono della Guardia di Finanza confiscate ai criminali…
Answer to comment 21 of Zoran:
Dear Zoran,
not is Corbelli boats in sale currently.
Thanks in order to have us written.
Sincerely yours,
Altomareblu
Gent.mo Col. Antonio Iraso,
vivace è forte giunge il Suo commento che mi ha in un certo senso divertito, perché descrive con sobrietà e chiarezza quegli inseguimenti a cui ha partecipato circa venticinque anni fa e che oggi l’artrosi cervicale Le ricorda come conseguenza di tante nottate e giornate fredde passate in mare scandagliarlo o ad inseguire contrabbandieri!!
Condivido assolutamente quello che dice con molta pacatezza circa il lavoro difficile, duro e sovente pericoloso, che avete tutti insieme svolto o che svolgete ancora e mi permetta di ringraziarLa con grande rispetto ed ammirazione, per averlo descritto in questa semplice ma profonda testimonianza.
Altomareblu è sempre aperta e disponibile ad ascoltare ed a pubblicare quello che Voi tutti desiderate circa lo svolgimento della Vs professione. Se volete raccontare episodi “particolari” che avete vissuto in mare e che secondo voi meritano di essere divulgati, siamo sempre pronti a Vostra disposizione.
La ringraziamo per il Suo contributo fotografico che ha deciso di inviarci e circa la ex motovedetta Drago V4000, ormai radiata dal Corpo della GdiF e venduta a due privati che la stanno restaurando in modo egregio, riportandola alla bellezza dei suoi fasti momenti quando era in servizio. Personalmente sto seguendo tutte le operazioni dette e la barca si trova in quel di Savona, nelle mani di due bravissimi appassionati di mare che si sono associati per acquistarla e restaurarla come dovuto e nel pieno rispetto storico della motovedetta stessa. Il restauro è affidato a tecnici qualificati che lavorano da anni in un cantiere prestigioso presente in zona, di cui la GdiF ha ancora in servizio unità eccezionali da loro costruite con sapiente maestria.
Tra breve pubblicheremo un articolo, in varie puntate, in cui si vedranno le prime fasi di lavorazione dedicate allo smontaggio di tutta la barca, compreso motori e tutti gli impianti di bordo. Successivamente, pubblicheremo altri articoli che mostreranno il succedersi dei lavori di restauro, fino al varo dell’unità a cui inviterei da adesso tutti i Finanzieri che ci hanno lavorato e che gradiranno rivederla in perfetta forma. Naturalmente un invito speciale sarà rivolto anche a Lei, a Maurizio Mainardi, Maurizio Santo ed ai responsabili della Scuola di Gaeta, in cui tale unità era in servizio e che ha contribuito ad addestrare tanti Finanzieri che ancora oggi continuano brillantemente la loro carriera, portando nella loro mente tanti ricordi.
Altomareblu La ringrazia sinceramente per questo Suo gradito e significativo contributo!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Altomareblu
Buongiorno a tutti,
finanzieri di mare in congedo ed in servizio ed agli appassionati del mare e di quelli che sul mare lavorano a tutela della nostra serenità, anche a rischio della propria vita. Ho conosciuto questo sito grazie ad una mail di Maurizio Mainardi. Sono felicissimo di vedere che tanti di noi continuano a…. navigare, anche se in acque certamente più tranquille ed un mouse in mano al posto del timone!
Leggere i vostri commenti, unitamente alle pagine del bellissimo libro di Mainardi, mi riporta indietro di circa 25 anni quando inseguivamo gli scafi blu nel Tirreno Centrale e Meridionale. Inseguimenti, abbordaggi, freddo, adrenalina a mille e… oggi l’artrosi cervicale! Però ritengo che siamo uomini fortunati, che hanno qualcosa di cui andare fieri e poter raccontare senza falsi protagonismi, consci che nel silenzio e nella riservatezza che contraddistingue l’operato di chi va per mare, abbiamo servito il nostro Paese.
Spero di continuare a leggere i vostri commenti e per dare un piccolo contributo fotografico, invierò alcune foto delle unità navali velocissime, eredi delle V. 4000, i famosi DRAGHI, di cui oggi è conservato un esemplare perfettamente funzionante, il V 4001 presso la base di Civitavecchia (la prima foto T.C. N. Emilio Errigo. Le altre due foto Tito Mancini).
I want to buy two corbelli boats, how to do that?
Carissimo Maurizio,
non scusarti di nulla e sappiamo benissimo che quando si svolgono attività lavorative complesse come la tua, il tempo è veramente il nemico più grande… quindi tranquillo che comprendiamo bene il tuo impegno professionale…
Ho stralciato il pezzo che mi interessava per pubblicarlo e tra qualche giorno sarà on line su questo blog.
Altomareblu ti ringrazia sinceramente per questo tuo prezioso contributo che apparirà su questo blog alla fine di questo mese.
Un abbraccio,
Giacomo Vitale
Carissimi,
scusate se non ho risposto subito alle richieste di Giacomo Vitale, ma sono stato impegnato per lavoro e questa sera mi sono precipitato con impazienza sul pc di casa per comunicare subito con Voi ed è con grandissimo onore che vi allego un piccolo stralcio del libro.
Riferendomi alle lettere del Sig.Valerio Suster, devo dirvi che lo scafo della foto non e’ la V.1679, che tra l’altro finì la sua “carriera” in forza alla stazione navale di Bari, mentre ero imbarcato proprio lì.
Il mio libro, come ho detto, racconta una serie di racconti che ho vissuto durante il periodo passato a Bari, periodo in cui scrivevo una specie di diario.
Quando fui trasferito, ho voluto fare un regalo a tutti i colleghi, soprattutto agli “Amici” che stavo per lasciare, donando loro una copia del mio diario. Rimasero talmente colpiti che mi consigliarono di pubblicarlo… Questo mio diario, successivamente, arrivò per caso a molti colleghi ed anche fra le mani del Sig. Col Errigo, che mi ha aiutato moltissimo nel proseguo del cammino.
Maurizio Mainardi
Caro Maurizio,
ho seguito il link e ho letto la presentazione del tuo libro a me finora sconosciuto. Sconosciuto a tanti altri colleghi che sicuramente non sanno dell’esistenza del tuo scritto. Domani ordinerò subito una copia e penso che anche Giacomo farà lo stesso. Il nostro mondo lo affascina e la sua sete di notizie e di materiale da poter pubblicare non finisce mai.
Come avrai letto quello che mi spinge a scrivere su questo sito è il mio amore per il mare, per le fiamme che indossiamo e per la serietà con cui vengono affrontati i vari argomenti trattati. Il carissimo Giacomo ti darà le indicazioni per poter pubblicare le tue foto.
Un caro saluto collega,
ciao dal tuo Omonimo
Carissimo Maurizio,
mi chiamo Giacomo e posso dirti che Altomareblu ha nel suo DNA l’interazione veloce con i propri lettori, come deve essere un blog che si rispetta, dinamico e moderno.
Ti ringrazio per il riferimento al T.C.N. Emilio Errigo che ha riconosciuto Altomareblu come il blog di tutti i Finanzieri di mare, avendo risvegliato con le nostre pagine dedicate alla Guardia di Finanza, lo spirito del corpo che sembrava essersi assopito da tempo e colgo l’occasione per ringraziarlo ancora per quanto ci ha gentilmente concesso e scritto.
Ti ho voluto rispondere immediatamente, appena ho ricevuto il tuo graditissimo commento e non ho ancora visitato il link che ci hai segnalato e che vado a vedere appena ho finito di risponderti. Permettimi, però, di invitarti a pubblicare su Altomareblu, uno o più racconti che hai pubblicato sul tuo libro con tutte le foto che ritieni opportuno aggiungere alla parte descrittiva, senza limiti di spazio. Mi fa molto piacere leggere che il tuo libro è stato realizzato per far conoscere e divulgare a tutti il lavoro dei Finanzieri di mare e credo sia un’ottimo pubblicare su Altomareblu, come anticipazione, qualche racconto insieme a quello del Brig. Murru Bruno.
Le foto le puoi inviare insieme ai racconti a: info@altomareblu.com
Un carissimo abbraccio anche a te ed ai tuoi colleghi.
Giacomo Vitale
Altomareblu
Carissimo Direttore e carissimo Maurizio,
sinceramente non pensavo di avere risposte cosi’ veloci. Grazie al Sig. Col. Errigo (che ho visto tra le righe vostre) si puo’ vedere il mio libro sul sito della GdiF. nella sezione WEBIRIDE-COMANDO GENERALE-ASSISTENZA E PROTEZIONE SOCIALE-LIBRI – oppure sul sito http://digilander.libero.it/editlibri/lettere.html il libro ha per titolo: Stiamo inseguendo Mike/Sierra (storie di contrabbando, profughi e clandestini nelle acque pugliesi 1994-2002).
Sinceramente, come ho scritto nella primissima pagina del libro, il mio e’ stato un lavoro fatto solo ed esclusivamente per far conoscere a tutti il lavoro dei Finanzieri di mare. E’ una serie di racconti come quello quello che il Brig. Murru Bruno ha inserito nel sito. Tante storie che solo rivedendo le foto del sito rivengono a galla e che anche se viverle era dura, ricordarle e riassaporarle oggi, e’ un’ emozione veramente grande.
Vorrei inserire delle foto. Come devo fare?
Un carissimo abbraccio a tutti,
Maurizio Mainardi
Caro Maurizio.
Ho appena letto il commento che hai inviato e la pronta risposta che il nostro Giacomo ti ha dato.
Ti ringrazio per i complimenti e ti faccio subito notare che nelle immagini inserite nei vari commenti c’e una foto molto bella della V 1626, seguita a breve distanza da un elicottero NH 500.
Vengo spesso alla Stazione Navale di Bari e conosco le unità su cui sei stato imbarcato, come conosco bene il lavoro che noi Finanzieri di mare svolgiamo con tanta passione, dedizione e sacrificio, dando il massimo di noi stessi in ogni occasione, specialmente nelle notti “movimentate” dove non si sente più il freddo, il sonno, la fatica ed i colpi di mare.
Divulghiamo il lavoro che i finanzieri di mare, all’ insaputa dei più, svolgono a bordo delle motovedette!
Attendiamo con ansia notizie del tuo libro.
A presto,
Maurizio Santo
Carissimo Maurizio Mainardi,
benvenuto in Altomareblu!
Ti ringraziamo sinceramente per i graditi complimenti e ci fa piacere leggere che hai scritto un libro che parla di inseguimenti dei contrabbandieri e della vita che i finanzieri di mare svolgono a bordo delle motovedette della GdF. Però non credere di cavartela così a buon mercato… Vogliamo sapere tutto di questo tuo libro e dove poterlo acquistare… mandaci tutte le coordinate, siamo curiosissimi di leggerlo.
Un caro saluto e continua a seguirci. Il 18 novembre prossimo, ci sarà on line un altro articolo dedicato alle unità della Guardia di Finanza..
Giacomo Vitale
Carissimi, carissimo Maurizio Santo,
complimenti per il sito e tutto il materiale che “ospita”.
Anche io sono un’ Appuntato della G.diF. di mare. Ho fatto servizio presso la Stazione Navale di Bari per dodici fantastici anni.
Imbarcato sui: G. 38 De Turris, V.5002, i Corbelli V.1679, V.1692 e V.1626.
Ho anche scritto un libro sugli anni passati ad inseguire i contrabbandieri, esaltando il lavoro che i Finanzieri di mare, all’ insaputa di tutti, fanno a bordo delle vedette. Un caro saluto a tutti.
Maurizio Mainardi
Ciao Maurizio,
ti ringrazio infinitamente per avermi aperto gli occhi, illuminato e sopratutto consigliato sull’acquisto che volevo fare. Grazie per esserti interessato e per avermi illustrato le qualità sia in positivo che in negativo di questa barca. In effetti, il ricondizionamento si sarebbe rivelato molto dispendioso ed anche inutile, visto che la mia idea dei 2 Volvo Penta non era corretta.. quindi poi per rimediare 4 Magnum 502., chi sa che spesa.. ho visto alcuni listini.. ora fanno i 496 MAGNUM e costano circa 20 mila.. x 4 = 80 mila + spese generali = 100 mila €! E chi ce li ha :)
Speravo che con molto di meno la sistemavo. I prezzi sono inavvicinabili.. Non sapevo che quel modello aveva la pontatura bassa o meglio non ero a conoscenza del fatto che c’èra anche quella alta! Quindi, a meno di non avere un equipaggio di nani.. interni inutilizzabili!
Comunque, ti posso dire che la barca delle mie foto l’ho vista a Civitavecchia e secondo, me negli anni precedenti era dislocata nel porto di Civitavecchia sezione navale GdF, dove c’è uno degli ultimi Drago Levi, per la precisione la V.4001.
Ancora grazie per la pazienza e per la passione che dedichi al mare e tutto ciò che è in grado di navigarlo!
Un saluto da Roma
Velerio Suster
Ciao Valerio
ritornando sull’argomento Power Marine, ho trovato una foto che sicuramente si riferisce allo scafo che hai visto nel cantiere nelle vicinanze di Roma e di cui ci hai fornito le foto. A quanto pare l’unità in questione dovrebbe essere la V.1679 di cui ti allego una foto. L’unità è in navigazione ed era dislocata a Manfredonia.
La foto è del collega Martino Portovenero ed era pubblicata su Facebook, nel gruppo “servizio navale G.di.F.
a presto
Maurizio
Ciao Maurizio,
grazie per la tua completissima risposta e per la tua relazione approfondita su questo scafo e sulla mia idea.
Ti ringrazio anche per le foto e per i consigli.
Sei stato molto gentile.
Prenderò allora in considerazione la via più semplice magari di vedere a qualche asta se si rimedia un 50LS con tutti i motori a un prezzo accessibile.
Ci risentiamo quando ho novità allora!!
Grazie ancora
Un saluto da Roma
A presto
Forse sarebbe meglio un Roar 33… come quello pubblicato nell’ultimo articolo del WebLog :-)
Grazie Maurizio, un lavoro veramente molto bello come le immagini!
Alex
Caro Valerio,
giorni fa ho avuto l’occasione di vedere da vicino un “Corbelli” identico a quello che vorresti acquistare. Sia lo scafo che le sovrastrutture vengono fuori dallo stesso stampo, il Power Marine 50.
Innanzi tutto sono scafi molto robusti, hanno ordinate e correnti longitudinali sovradimensionati che rendono la struttura molto resistente ed indeformabile. Per realizzarli venivano usati i migliori materiali e le migliori tecnologie di stratificazione.
Erano scafi che dovevano correre con qualsiasi mare e quando era necessario, sfuggire agli inseguimenti delle motovedette della Guardia di Finanza che duravano anche diverse ore. Al loro interno si doveva recuperare molto spazio per ospitare il carico di sigarette, quindi niente paratie e divisori, l’unica paratia era quella della sala macchine. I serbatoi erano tutt’uno con lo scafo, realizzati in vetroresina e potevano contenere 3000 litri di benzina. I quattro motori Mercruiser 502 magnum erano montati a sbalzo su 4 selle di vetroresina opportunamente sagomate che fungevano anche da longheroni e correnti. Questo scafo nasce da un progetto ben preciso e tutto è stato calcolato per far correre questo offshore con i quattro Mercruiser che, completi di piedi poppieri, pesano 2200 kg e sviluppano 1680 cavalli.
Quindi rimotorizzarlo con 2 Volvo Penta diesel significherebbe togliere almeno 1000 kg, che farebbero sollevare la linea di galleggiamento di 30 cm, sbilanciando tutti i piani di coperta, del pozzetto e l’assetto da navigazione. Inoltre due motori da 300-400 cavalli non riuscirebbero a portare in planata lo scafo. Tieni conto che con tre motori siamo al limite di planata, 30 nodi circa. L’altro problema che incontreresti è quello di non poter realizzare ambienti vivibili a bordo. Questo modello a differenza dei successivi ha la pontatura bassa, mancano 40 cm di altezza che ti permettano di starci dentro comodamente. Avresti 9 metri di scafo vuoto da utilizzare come gavone!
Quindi a te la decisione di portare a casa o presso un cantiere questo guscio vuoto pieno di storia che ti farà spendere tanti euro. Hai pensato quanto ti costerà la sola sosta in un rimessaggio? Quanto ti costeranno quattro motori nuovi o usati? E l’allestimento? E per riverniciarlo? Alla fine avrai una barca con una carena eccezionale che naviga a 55-56 nodi e con una bella linea vista da poppa. Guardandola di prua ti fa lo stesso effetto?
Se si fosse trattato del modello successivo, il 50SL, avresti avuto il posto e l’altezza per realizzare una dinette e una stanza da letto abbastanza abitabili. A poppa verrebbe fuori un grande prendisole e nel pozzetto troverebbe posto un comodo divanetto. Anche la linea è decisamente più elegante e moderna. Quindi a te la decisione più importante, se effettivamente vale la pena riportare in mare uno scafo che ha già fatto al meglio il lavoro per cui è stato progettato.
Un caro saluto,
Maurizio Santo
Salve cari amici,
vi ringrazio entrambi per le pronte risposte.
Al sig. Giacomo Vitale avevo risposto via mail all’indirizzo info@altomareblu.com sbagliando, perchè non avevo capito che la mail che mi era arrivata era relativa alla sua risposta qui. Mi scuso per questo.
Ringrazio anche lei, sig. Maurizio Santo, per le sue preziose informazioni, mi sono state utili.
Per quanto riguarda lo scafo in questione, che suggerimenti mi da? Io sarei intenzionato ad acquistarlo come rottame a un prezzo abbordabile, e poi vorrei risistemarmelo. Ma ho molti dubbi sul da farsi.
Ricondizionarlo per quadrimotore? Oppure risistemare lo specchio e farlo diventare bimotore? Rimettere MerCruiser benzina oppure puntare su Volvo Penta diesel?
A una prima occhiata lo scafo appare in ottime condizioni, anche dall’interno. Secondo voi, è possibile che si sia rovinato nel corso degli anni e abbia perso resistenza? Magari si è deformato?
Sarei molto lieto se mi poteste “assistere” in questa mia probabile opera.
Cordiali saluti,
Valerio Suster
Carissimo Valerio lo scafo che si vede nella sua foto è un Power Marine 50 costruito nei cantieri “Power Marine industries srl” di Massa Carrara. Il proprietario del cantiere era il Sig. Giancarlo Corbelli.
Gli scafi realizzati dalla Power Marine erano molto richiesti dalle associazioni che negli anni 90 contrabbandavano sigarette attraverso l’Adriatico per le loro eccezionali prestazioni e la formidabile tenuta in mare. Spinti dai 4 Mercruiser 502 Magnum, con piedi poppieri Bravo one, raggiungevano 56 nodi di velocità.
Gli scafi sequestrati venivano acquisiti dalla Guardia di Finanza e utilizzati per gli inseguimenti. Il Corbelli nella foto è proprio uno di questi scafi. Il nome che noi finanzieri abbiamo dato a queste unità navali è proprio quello dell’imprenditore apuano.
Il modello della foto è uno dei primi modelli di “Corbelli”. Al ginocchio della carena sono state applicate delle appendici che hanno aumentato la portanza e la stabilità diminuendo il rollio. Inoltre gli 8 collettori di scarico confluiscono all’interno di queste appendici riducendo al minimo il rumore dei motori. La pontatura della coperta è quella bassa e la plancia di comando è protetta da un tettuccio ribaltabile.
Successivamente sui nuovi modelli, le appendici diventano parte integrante dello scafo, la pontatura sollevata per poter trasportare più scatoloni di sigarette. Inoltre a poppa viene realizzata ona plancetta integrata con lo scafo. Anche le sovrastrutture vengono ridisegnate. Gli ultimi Corbelli fermati erano i Power Marine 50LS, dalle seguenti caratteristiche tecniche: Lunghezza 14,92 m, larghezza 3,05 m, stazza lorda 16,02 Ton.
Gentile Valerio Suster,
sono l’ideatore di Altomareblu e rispondo immediatamente alla tua gentile richiesta, ringraziandoti per averci scritto e provvedo a stretto giro ad avvisare Maurizio Santo, nonché appuntato di mare della Guardia di Finanza, a rispondere al tuo quesito che a dire il vero incuriosisce molto anche me.
Forse non sai che sono un grandissimo appassionato di barche a motore con carene serie e performanti, per intenderci, amo in modo particolare quelle di “Sonny” Levi, di cui parliamo in questo blog ed a cui abbiamo dedicato un “Registro Internazionale” che ha avuto un grande successo, permettendo di riportare in vita con grande determinazione ed autorevolezza, un gran numero di imbarcazioni che erano un po’ passate nel dimenticatoio a grande torto.
Ho voluto dimostrare, insieme ai miei amici, il giornalista Antonio Soccol, memoria storica vivente delle imbarcazioni offshore e da diporto a motore degli anni 60′, 70′ ed oltre, il C.F. Tito Mancini, grande esperto delle carene Levi che ha comandato per anni in innumerevoli missioni durante la sua carriera ed eroe della Guardia Costiera, partecipando come componente dell’equipaggio della m/v CP 233 Super Speranza al drammatico salvataggio di 25 componenti dell’equipagio della motonave London Valour naufragata a Genova, di fronte alla diga foranea del porto il 9 aprile 1970 e come componente dell’equipaggio del San Giuseppe Due, insieme al quale esplorarono il Polo Sud ai comandi del C.te Giovanni Ajmone Cat ed ancora il grande appassionato e figlio d’arte appuntato finaniere di mare Maurizio Santo e Alex Vitale l’esperto SEM & SEO che coordina tutta la parte informatica del nostro blog sul web. Molta attenzione dedico anche alle carene disegnate dall’arch Franco Harrauer e da GB Frare a cui dedicheremo un grande spazio prossimamente sempre su questo blog.
Per quanto riguarda le immagini di cui sei in possesso puoi inviarle ad info@altomareblu.com in qualsiasi momento e provvedo a pubblicarle e girarle immediatamente a Maurizio Santo, in modo che possa rispondere al tuo quesito.
Speriamo che la barca di cui ci chiedi notizie sia ancora rintracciabile.
Per il momento ti ringraziamo molto per averci scritto e restiamo in attesa del tuo contributo fotografico al quale risponderemo al più presto, appena ricevute le foto e prese in visione insieme a Maurizio Santo.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Salve sig. Maurizio Santo,
ho letto con molto interesse il suo articolo e l’ho trovato molto ben strutturato e completo. Si vede che lei ricorda con passione quei bei momenti trascorsi assieme a suo padre, e si capisce anche che lei ama il mare e vive il suo lavoro con gioia e passione. Complimenti!
Senta, visto che lei è pugliese, ho una domanda per lei:
tempo fa ho visto in un deposito un motoscafo della Guardia di Finanza, dismesso, abbandonato: mi colpii per la bellissima linea, e dopo averlo visto da vicino, per il fatto che aveva 4 piedi poppieri efb MerCruiser. Parlando con i gestori del deposito, mi hanno raccontato che era usato dai contrabbandieri e fu sequestrato in Puglia e convertito in motovedetta dalla GdF, usato qualche anno e poi venduto all’asta. Bene, vorrei sapere per curiosità, che tipo di barca è. Io vorrei anche comprarla e risistemarla. Ho molte foto. Come posso fare a mostrarvele?
Help!! Attendo sue e vostre notizie in generale.
Cordiali saluti
Caro Arturo,
ti ringraziamo molto per averci scritto e per i ricordi che l’articolo di riferimento ti ha dato riportandoti alla tua gioventù, come la tua “caserma galleggiante” G.13 R.D.36 ed al brigadiere di allora Luigi Santo. Ci dispiace moltissimo che non sia più in servizio per motivi di salute, ma sappi che Altomareblu ha sempre uno spazio aperto per tutti gli uomini di mare della Guardia di Finanza e per tutti gli altri Corpi dello Stato che lavorano in mare. Se vuoi, puoi raccontarci un episodio particolare, o più episodi che hai vissuto insieme ai tuoi colleghi e che sono rimasti impressi nella tua mente. Infine se hai delle foto inerenti a qualche inseguimento, puoi inviarcele e le pubblicheremo sempre.
Insomma, sappi che qui in Altomareblu c’è tutto lo spazio possibile che dedichiamo a tutti voi che siete dei veri uomini di mare, alle vostre esperienze, sofferenze, alle vostre gioie, con i grandi sacrifici che questa professione comporta, alle passioni vissute nei lunghi anni di servizio che, ormai trascorsi, sono ormai lontani ma sempre vivi nelle vostre menti e che potete rivivere anche con la possibilità di rincontrare qualche collega che era insieme a voi e che avete perso di vista.
Un caro saluto e scrivici quando vuoi.
Giacomo Vitale
leggendo l’articolo rivedo la mia giuventu in quel molo Pizzoli a Bari negli anni 74- 81 la mia casa e caserma gallegiante era il G.13 R.D.36. ricordo con piacere il allora brigadire Santo gli inseguimenti le notti passati a pendolare Bari Torre Canne gli Apani Brindisi.
Sono in pensione per malattia da 9 anni un grazie per avremi fatto rientrare anche se solo per un attimo
Arturo Remigare
Bellissimi momenti e ricordi di gioventù! Partecipo sentitamente ad un incontestabile risultato che nel tempo ha portato la GdF a conseguire prestigio e onore.
Bruno Murru