Guardia di Finanza: Persone speciali – non solo scontrini e ricevute
di Maurizio Mainardi
E’ un luogo comune pensare che la Guardia di Finanza sia solo quella che si vede lungo le strade di giorno, quegli uomini vestiti di grigio che aspettano fuori dai negozi per controllare la regolarità di emissione del famoso scontrino fiscale. Non sono solo uomini esperti del computer, dei calcoli, delle tasse e terrore degli evasori, poiché sanno fare il loro lavoro benissimo!
Ci sono tante altre attività che gli uomini della Guardia di Finanza svolgono al servizio dello Stato, di cui si conoscono solo i resoconti finali sui quotidiani ed i giornalisti, anche se esperti e bravissimi, non riescono a rendere l’ idea di come sia difficile e spesso anche rischioso, portare a termine tante operazioni di servizio.
Il contrabbando di sigarette, la fuga degli albanesi dalla loro terra, i clandestini a bordo di navi nascosti in punti impensabili, sono argomenti che si sono letti nelle cronache pugliesi per tanti anni. La Guardia di Finanza è stata in prima linea, con tutti i mezzi e con tutti gli uomini, nella difficile operazione di contrasto a tutti quei fenomeni che ormai sono scomparsi in quelle zone. Gli uomini che hanno svolto il servizio durante quegli anni in Puglia, raccontano tante storie. Le loro operazioni di servizio erano avventure vere e proprie che, a distanza di anni, si raccontano ancora oggi per far sapere che essere Finanziere vuol dire affrontare sacrifici, rischi, pericoli ed anche paure.
Il mare che tanto ha dato all’ uomo e che tanto gli darà ancora, era la strada dei contrabbandieri di sigarette per portare in Italia le <bionde>. I loro scafi? I potenti Cigarettes, i velocissimi Power Marine chiamati comunemente Corbelli,
i micidiali Supertermoli che sono stati i protagonisti di vere battaglie navali con le barche della Guardia di Finanza. I Finanzieri che combattevano e combattono in mare, sono sempre pronti ad affrontare qualsiasi tipo di pericolo e di imprevisto, avendo l’onore di essere uno di loro e la fortuna di conoscerli, di navigarci insieme, di poter sapere delle loro emozioni, vedendoli fare cose da non credere ai propri occhi! Li ho visti nel mare mosso o calmo di giorno e di notte, con la pioggia o con il sole, con il vento e con la nebbia, incollati al radar con gli occhi di piombo, ma aperti, con le mani ghiacciate, bagnate, arrossate che stringevano con tutta la loro forza le cime della barca.
Li ho visti prendere in faccia il Maestrale fino a ghiacciarsi le ossa, correndo con le loro vedette a più di cinquantacinque nodi affiancati alle “barche mostri” dei contrabbandieri. La cattura di uno scafo contrabbandiero era il risultato di lunghi appostamenti, ricerche, localizzazioni. L’ inseguimento iniziava con l’ intesa, la volontà, la bravura, ed anche un pizzico di fortuna e solo così si riusciva nella cattura.
Arrivavano fino alle acque territoriali del Montenegro, a più di centoventi chilometri dalla terra, dall’ Italia, con il mare spesso mosso, di notte, con barche di appena sedici metri, da soli. Affrontavano di tutto: speronamenti, cadute in mare, incendi a bordo… naufragi. Li ho visti affrontare situazioni paradossali e dover decidere in pochi istanti l’azione migliore da fare.
Trovarsi ad inseguire a velocità notevoli i gommoni stracarichi di persone d’ogni età, con malviventi a bordo che prendevano bambini per un braccio e minacciavano di buttarli in mare se non venivano lasciati arrivare sulle coste della nostra Italia…
Vedere gli stessi gommoni salire sulle scogliere a tutta velocità fracassandosi per poi andare a soccorrere i feriti. Dover scovare disperati nascosti su navi, in botole o cunicoli minuscoli e salvarli… Purtroppo li ho visti anche affrontare tragedie. Vedere altri colleghi perdere il prezioso dono che Dio ha dato a tutti gli esseri viventi, la vita.
Ho visto collaborare spessissimo i finanzieri di mare con i colleghi delle pattuglie a terra, che conducevano la loro battaglia sulle strade contro i micidiali fuoristrada blindati, che guidati da veri criminali, con i loro rostri erano assolutamente implacabili. Inoltre, la preziosissima collaborazione dei mezzi aerei, era spesso determinante per la riuscita delle operazioni.
Ho riso con tanti colleghi “finanzieri di mare”, scherzato, fatto discorsi, mi sono confidato, sono stato aiutato, abbiamo bevuto insieme tanti buoni caffè caldi nelle lunghe notti trascorse in mare… Ho anche pianto con loro! Si perché’ non erano fatti di ghiaccio, anzi avevano un cuore grandissimo pieno di lealtà, amicizia, altissimo senso del dovere.
Ancora oggi, a distanza di anni, quando vedo una barca che sfreccia sul mare lasciando la sua lunga scia, penso a quegli uomini e quegli amici che sono stati capaci di lasciarmi un segno…bellissimo. Li potrei elencare uno per uno, ricordando bene i loro nomi… Si chiamavano Nicola, Raffaele, Piero… avevano tutti nomi comuni, ma erano tutte persone speciali, uomini che si possono anche definire, concedetemelo, eroi…
Erano e sono uomini della Guardia di Finanza di mare!
Essere finanziere di mare a qualsiasi livello e grado vuol dire sacrificare la propria vita e quella della famiglia per servire lo Stato; difendere i confini marittimi essendo unico e solo corpo di polizia a mare è una missione dura.
Ciò che hai raccontato è uno spezzato di vita quotidiana per noi, abituati a vivere esperienze sempre diverse. Avventure nelle quali salviamo migliaia di vite umane al giorno (operazione Triton), o sequestriamo tonnellate di droghe provenienti dai Balcani o dell’Africa.
Ma tutto ciò per noi è e sarà solo la nostra vita, la nostra voglia di servire e difendere la nostra terra, il nostro Stato, il popolo italiano.
Viva l’Italia e viva la Guardia di Finanza.
Grazie Maurizio, finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Potremo utilizzare il tuo articolo su Facebook? Sarebbe bello postarlo sul gruppo del Servizio Navale e su quello della Scuola Nautica…
Gentile Michele,
come dici, il primo giorno di pensione sarà stato per te lunghissimo ed emozionante ed i ricordi avranno navigato sicuramente nelle acque agitate della tua mente… Se hai qualche storia da raccontarci sugli inseguimenti di scafi contrabbandieri o altro e ne hai voglia, scrivici, saremo ben lieti di pubblicarla…
Sincere congratulazioni per la tua onorata carriera di Finanziere di mare!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Oggi è il mio primo giorno di pensione e rivedere queste immagini e leggere queste righe mi hanno davvero emozionato…
Ho rivisto davanti ai miei occhi la mia lunga ed onorata carriera…
Mi mancherà sicuramente!
Caro Alessandro,
è purtroppo vero quello che dici..
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Qualche amico, a terra e a mare, non è più tornato a casa..
Ciao a tutti,
ritengo doveroso, in prima battuta, un ringraziamento di vero cuore all’autore di quest’articolo. E’ la prima volta che leggo delle verità, purtroppo la maggioranza degli italiani non conosce, sugli uomini del Servizio Navale della G. di F.
Non voglio nascondervi che mi sono molto emozionato, poichè mi sono rivisto in quei momenti descritti con dettagli e sfumature che rispondono al vero e che solamente chi li ha vissuti può realmente comprendere.
Comunque ritengo, da anni, che l’eccessiva riservatezza del Corpo G.di F. ha fatto si che molti italiani identificassero quei militari, soltanto, in coloro che li perseguitano per il pagamento delle tasse.
Saluti
Grazie Valerio,
abbiamo integrato le tue foto nell’articolo!
Alex
Salve a tutti..
confermo, i Finanzieri di Mare sono persone eccezionali, che hanno svolto e continuano a svolgere mansioni al limite delle capacità umane, e purtroppo molto spesso il loro operato rimane sconosciuto ai più.
Il loro operato silente però contribuisce in maniera importante alla sicurezza delle coste italiane.. quindi se possiamo dormire sonni tranquilli è anche merito loro!!
Allego foto storiche di repertorio.
Saluti