Storia – Baglietto G. di F. “Classe Meattini” – modellismo di Maurizio Santo
Quando acquistai i disegni dall’associazione “Navimodellisti Bolognesi” per realizzare il famoso “Drago” Vedetta Veloce della Guardia di Finanza, progettato dall’ing. Renato “Sonny” Levi, ordinai anche i piani di costruzione del Guardacoste classe “Meattini”.
Avevo intenzione, di realizzare il G. 42 NUVOLETTA guardacoste della Guardia di Finanza che, negli anni 80, era dislocato presso la Squadriglia di Otranto e su cui era imbarcato mio padre come direttore di macchina. Su quell’unità ho vissuto tanti momenti bellissimi in compagnia di mio padre e con gli uomini che allora componevano l’equipaggio di quella storica imbarcazione. Molti di loro tutt’ora lavorano alla Sezione Operativa di Otranto e sono miei amici, colleghi e grandi uomini di mare. Il “ Nuvoletta” è stato messo in disarmo molti anni fa per poi essere venduto.
Forse ancora solca i nostri mari.
Ho iniziato a studiare attentamente i piani di costruzione che avevo acquistato e la prima operazione è stata quella di ricavare gli elementi fondamentali per costruire il modellino, ovvero ordinate e chiglia. Ho fotocopiato su carta lucida il piano di costruzione e le sezioni dello scafo che, così riprodotte, sono state fotocopiate, questa volta su fogli bianchi, prima da un lato e poi dall’altro. Ho ottenuto così la sezione maestra speculare della vista di prora e la sezione maestra speculare della vista di poppa.
In totale 14 fotocopie dei piani così ricavati per ritagliarne da ognuno di esse l’ordinata corrispondente. Ho incollato su un foglio di compensato da 5 mm i disegni e con il seghetto elettrico ad arco ho costruito le ordinate in legno incollandole sulla chiglia, sempre in compensato da 5 mm. L’ ossatura così ottenuta è stata rinforzata con listelli correnti, opportunamente incastrati, inchiodati e rastremati lungo tutte le ordinate.
Data la particolare conformazione dello scafo, per le fiancate a dritta e di sinistra è stato necessario incollare ed inchiodare un unico foglio di compensato da 0,8 mm di spessore, mentre per la carena ho dovuto impiegare listelli opportunamente sagomati che mi hanno permesso di raccordare le curve in essa presenti.
Terminato e levigato perfettamente lo scafo, l’ho laminato con resina epossidica sia all’esterno, che all’interno.
Questo trattamento permetterà al modello di mantenersi in perfetto stato per moltissimi anni. Terminato il trattamento e la stuccatura della carena, con conseguente levigatura, ho ricavato i due semipiani di coperta, che ho fissato sui bagli superiori delle ordinate.
Sul piano di coperta così realizzato, ho cominciato a costruire la sovrastruttura.
Durante il posizionamento delle varie paratie mi sono reso conto che potevo rendere più reale il modello costruendo gli ambienti interni. Con particolare attenzione ho arredato la plancia di comando e la saletta mensa, arricchendoli il più possibile di particolari. I due tavoli e i divanetti, le tendine, i mobili interni. Per la plancia, gli strumenti per la navigazione, il timone, il tavolo di carteggio, il radar. Non mancheranno i vari oblò e le porte stagne che permettono l’accesso ai vari locali.
Il modello è ancora in lavorazione e come si può vedere ed ogni particolare richiede molto tempo per essere realizzato secondo necessità ed artigianalmente.
Ad esempio: gli oblò sono stati realizzati utilizzando delle boccole di ottone a cui ho saldato a stagno le guarnizioni di rame che vengono utilizzate per il montaggio delle pompe diesel. Come chiusura invece dischi di cartoncino ricavati con fustella di apposito diametro. La linea d’asse e i cavalletti sono stati scolpiti a mano nel legno massello rispettando il più possibile le quotature del progetto.
Anche la realizzazione dell’alberetto della controplancia ha richiesto molte ore di lavoro, data la particolare complessità. Per altri particolari come la battuta del portellone della sala macchine ho utilizzato le bacchette in acciaio inox recuperate dai tergicristalli di automobile.
Invece, per realizzare il paraonde, ho utilizzato un compensato di betulla da 0,8 mm di spessore. Tutto viene realizzato in scala, come la sella appositamente progettata per l’unità e da me riprodotta in scala, utilizzando le misure ricavate da un vecchio piano di costruzione che non si trova in commercio.
Il modellista che costruisce un modello di imbarcazione, si accorge che non è sufficiente riprodurre quello che troviamo disegnato sul piano di costruzione, ma spesso si rende necessario realizzare qualche cosa di particolare, che dia maggiore verosimiglianza al modello.
In particolare, ci troviamo di fronte tutta la complessità di una barca , da dover miniaturizzare inserendo tutti i particolari che per ogni modellista sono significativi e che ne caratterizzano l’opera.
A mio modo di vedere, ogni particolare scelto deve raccontare qualcosa di reale, con molta vicinanza al vero e chi osserva il modello, deve provare questa sensazione. Per me questo modello racchiude in se dei ricordi adolescenziali molto forti e sto cercando di far rivivere questa storica imbarcazione, appunto basandomi sui miei carissimi ricordi.
E’ una bella sensazione guardare dentro ad un oblò e riconoscere l’ambiente in cui abbiamo passato tanto tempo…
Notizie storiche
CANTIERI BAGLIETTO – Varazze Italia
Negli anni 60 l’introduzione del compensato marino corazzato, permise di applicare nuove tecniche costruttive per la realizzazione di nuove unità da diporto e da lavoro. L’innovazione di stili e strutture, la comparsa del Flying bridge e le prestazioni sempre più brillanti delle carene permise all’ingegnere Pietro Baglietto di lanciare sul mercato una serie di imbarcazioni che in quegli anni e tutt’ora hanno molto successo.
Della serie “ M “, composta da 5 modelli, 15M, 16,50M, 18M, 18M2 e 20M, furono realizzati 169 esemplari tra cui ben 72 esemplari del modello 20M. Tra il 1969 e il 1985 il cantiere Baglietto di Varazze ha realizzato per la Guardia di Finanza 57 nuovi guardacoste da 20 m, derivati dal prestigioso progetto 20M civile opportunamente modificato. Il progetto richiedeva l’istallazione di 2 potenti motori C.R.M prodotti nello stabilimento di Castellanza (VA). I motori C.R.M. nascono nel 1950.
I motori a benzina Isotta Fraschini della serie Asso erano utilizzati in campo aereonautico sugli idrovolanti e avevano 3 file di 6 cilindri disposte a W di 40°. Una caratteristica molto importante di questi motori era la leggerezza.
Germano Marini trasformò questi motori a benzina in motori diesel a iniezione indiretta per impiegarli nel settore nautico. Questi nuovi Guardacoste appartenenti alla classe “ Meattini”, dal nome del primo Guardacoste entrato in servizio, furono realizzati nel cantiere Baglietto di Varazze e nei Cantieri di Pisa.
Queste splendide unità navali, da più di trent’anni solcano i mari italiani, comandate da Sottufficiali del corpo e mantenute efficienti grazie alla perizia di equipaggi altamente specializzati. Esse sono impiegate per lo svolgimento dei compiti Istituzionali della Guardia di Finanza.
Negli anni 70 e 80 particolarmente rilevante è stato il loro impiego nel contrasto del fenomeno del contrabbando, nel napoletano e successivamente in Puglia.
Queste unità spinte da 2 potenti CRM 18D/S-2 da 1250 cavalli, sostenevano estenuanti inseguimenti a scafi blu carichi di sigarette e grazie al connubio di velocità, manovrabilità e autonomia, spesso avevano la meglio sui potenti scafi contrabbandieri.
Inoltre, negli anni 80, quando gli scafi diventarono troppo veloci per poter essere catturati solo con l’ausilio dei Guardacoste “Baglietto – Meattini”, entrarono in scena i “Drago”, velocissime vedette da inseguimento progettate dall’ingegner Renato “Sonny” Levi e costruite dal cantiere Italcraft di Gaeta.
I “Drago” avevano un’autonomia di circa 6 ore per cui, in navigazione dovevano essere necessariamente affiancate da un “Meattini” che si prestava benissimo come base appoggio per effettuare il rifornimento di carburante. L’accoppiata vincente “Drago-Meattini” permise agli uomini del Servizio Navale della Guardia di Finanza di infliggere duri colpi alle organizzazioni malavitose, riuscendo a catturare numerosi scafi carichi di “bionde”.
Dal 1993 al 1996 il Corpo della Guardia di Finanza, ha avuto la responsabilità di una forza multinazionale di polizia dislocata in Romania, Bulgaria ed Ungheria, con la partecipazione di altri Paesi dell’Unione Europea Occidentale, per imporre il rispetto dell’embargo nei confronti della Federazione Jugoslava, mediante il controllo della navigazione sul Danubio avvenuto con Due unità della classe Meattini, il Fidone e il De Alexandris.
I guardacoste classe “Meattini” sono stati il fiore all’occhiello del Servizio Navale della Guardia di Finanza. Negli anni numerose unità sono state dismesse per consentire l’ammodernamento della flotta navale che deve adeguarsi agli standard comunitari, e progressivamente le ultime 26 rimaste cederanno il testimone alle nuove unità classe “Buratti”, in fase di realizzazione presso i cantieri Intermarine di L
a Spezia. Nuove tecnologie, scafi in vetroresina, motori gestiti elettronicamente, materiali altamente tecnologici…
… tra 20 anni troveremo mai un glorioso “Meattini” ormeggiato accanto un”Buratti”?
Tra mille carene, certamente riconosceremo la classica ruota di prua e gli scarponi di un Baglietto, coccolato, restaurato e mantenuto perfettamente in vita da uno dei tanti amatori di imbarcazioni classiche.
I Nominativi assegnati ai Guardacoste fanno riferimento a eroi che hanno sacrificato la loro vita per la patria, persone che in guerra o nella vita si sono distinti per eccezionale coraggio e sono morte. Molte unità sono state intitolate agli eroi del Dragamine R.D. 36 distrutto e affondato il 19 gennaio 1943.
G 10 MEATTINI | G 11 AMICI | G12 DI BARTOLO | G 13 R.D.36 | G 14 GORI | G 15 RAMACI | G16 DENARO |
G17 BAMBACE | G 18 ARCIONI | G 19 STERI | G 20 COTUGNO | G 21 MANONI | G 22 GIANNOTTI | G 23 CARRUBA |
G 24 GULIELMI | G 25 SALONE | G 26 ESPOSITO | G 27 RUSSO | G 28 RUVIANI | G 29 RANDO | G 30 CICALESE |
G 31 DI SESSA | G 32 COPPOLA | G 33 RIZZI | G 34 D’ALEO | G 35 BACCILE | G 36 CAVATORTO | G 37 FUSCO |
G 38 DE TURRIS | G 39 CHIARAMIDA | G 40 CAVALIERI D’ORO | G 41 BIANCA | G 42 NUVOLETTA | G 43 PREITE | G 44 MAZZEO |
G 45 PREVITI | G 46 SILANOS | G 47 IGNESTI | G 48 BARRECA | G 49 CIRAULO | G 50 D’AGOSTINO | G 51 FIORE |
G 52 NUZIALE | G 53 TAVANO | G 54 DE ALEXANDRIS | G 55 STEFANINI | G 56 TRIDENTI | G 57 FAZIO | G 58 ATZEI |
G 59 CICALE’ | G 60 FIDONE | G 62 TAVORMINA | G 63 COLOMBINA | G 64 DARIDAG | 65 PIZZIGHELLA | |
G 66 SCIUTO |
- Lunghezza massima m. 20,100
- Lunghezza in coperta m. 19,500
- Lunghezza in chiglia m. 15,995
- Larghezza massima m. 5,200
- Larghezza fuori fasciame m. 5,000
- Larghezza massima allo spigolo m. 4,220
- Larghezza dello spigolo allo specchio m. 3,800
- Altezza da sotto chiglia ad orlo al mezzo m. 2,635
- Ribasso del ponte di coperta alla sovrastruttura m. 0,200
- Pendenza trasversale del fondo a metà lunghezza della chiglia 12°30’
- Lunghezza della sovrastruttura m. 8,000
- Larghezza massima delle sovrastrutture alla base m. 3,400
- Altezza della sovrastruttura da centro bolzone a centro bolzone m. 2,000
- Lunghezza della controplancia m. 4,850
- Larghezza della controplancia alla base m. 3,100
- Altezza della controplancia m. 0,850
Esponente di carico
Dislocamento nave scarica e asciutta:
- nave completamente allestita ad eccezione delle dotazioni e dei rispetti forniti dall’Amministrazione senza liquidi in circolo tonn. 28,700
- liquidi in circolo tonn.1,000
- dotazioni e rispetti tonn.1,000
- armi e munizioni tonn. 1,000
- nave a vuoto di equipaggio, suoi effetti e materiali di consumo tonn. 31,700
- equipaggio ed effetti tonn. 1,300
- nave a vuoto di materiali di consumo tonn 33,000
- viveri e dotazioni di consumo tonn 0,400
- combustibile tonn 5,000
- olio di riserva tonn 0,300
- acqua dolce tonn. 0,800
- tonn. 6,500
- dislocamento a pieno carico tonn. 39,500
- ½ materiale di consumo tonn. 3,250
- Dislocamento a ½ carico materiali di consumo tonn. 36,250
Condizioni di galleggiamento al dislocamento a pieno carico
- Lunghezza al galleggiamento m. 17,260
- Larghezza al galleggiamento m. 4,440
- Immersione sotto la chiglia al mezzo m. 0,935
- Immersione massima sotto le appendici m. 1,670
- Raggio metacentrico trasversale m. 2,350
Prestazioni
- Velocità massima : nodi 34
- Velocità continuativa a pieno carico: nodi 30
- Ciascun motore in tali condizioni,dovrà ruotare a 1900 g/min. e potrà, al massimo, utilizzare 1040 CV; sarà ammesso uno scarto, in più o in meno, di 30 g/min., rispetto al regime di 1900 g/min.
- Velocità di crociera: nodi 20
- Autonomia a velocità di crociera: ore 25
- Medio carico con margine di Kg. 300 di gasolio per gruppo elettrogeno
Descrizione generale dello scafo
La cala di poppa è delimitata dallo specchio di poppa e la paratia stagna sulla seconda ordinata. Vi si accede dal piano di coperta attraverso un’apertura con portello stagno. A seguire la sala macchine compresa tra la paratia del locale anzidetto e la paratia stagna situata sull’ossatura principale n. 10. E’ munita di porta stagna per il passaggio al successivo locale serbatoi e gruppo elettrogeno. Vi si accede dalla coperta attraverso apertura con portello stagno ribaltabile. Sul cielo del locale è stata ricavata un’apertura centrale per consentire lo sbarco e l’imbarco dei motori. Su tale portellone è sistemata esternamente una tughetta con aperture per areazione a cui è fissata una sella opportunamente sagomata che ospita il battello di servizio.
Il locale serbatoi e gruppo elettrogeno si estende fino sino alla successiva paratia prodiera sull’ordinata principale n. 15. Il locale cabine e servizi igienici al centro dell’unità è compreso tra la paratia stagna anzidetta e la paratia stagna sull’ossatura principale n. 21. vi si accede da una scaletta in plancia. Troviamo tre cabine e un locale servizi igienici.
Dal corridoio centrale si accede al locale compreso tra la paratia stagna dell’ossatura 21 e la paratia stagna sull’ossatura 25 dove troviamo il locale equipaggio. Sopra coperta troviamo il locale timoneria, situato sopra il locale cabine a cui si accede dalla coperta attraverso 2 porte stagne posti ai lati della struttura, un locale cucina situato sul lato destro addossato a poppavia del locale timoneria.
Il locale trasmissioni si trova di fronte al locale cucina ed è separato da esso da un corridoio centrale. Attraverso il corridoio si accede al locale mensa. Si accede al piano di coperta di poppa attraverso un’apertura con porta stagna sulla paratia poppiera.
La contro-plancia è situata sopra la timoneria e vi si accede attraverso una scaletta in lega leggera.
Gentile Ernesto,
grazie infinite per la segnalazione, abbiamo provveduto a correggere l’errore.
Quindi l’unità è la “G46 Silanos”!
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Altomareblu
Buon giorno e complimenti.
Ho avuto l’onore ed il piacere di navigare su diverse unità di questa classe …. tra cui il “G.46 SILANOS” schierato presso la Stazione Navale di Venezia. Vorrei segnalare il piccolo errore sul nome riportato nell’elenco …Silanos e non Silanus .
Buongiorno.
Come promesso ho realizzato un filmato con qualche spiegazione su alcuni particolari costruttivi, come di consueto l’ho depositato in un mio canale di youtube, canale in cui ho tutte le mie realizzazioni insieme a quello di un amico.
Spero vi piaccia anche se sono convinto che in qualche parte ci saranno degli errori, ma tra i disegni di AMB e le immagini in rete ci sono molte cose diverse, ovviamente dalla prima realizzazione vuoi la tecnologia, vuoi i cambiamenti che avvengono normalmente le cose non sono mai uguali.
L’ho provato su una piscina, non è male ha bisogno di qualche aggiustamento nella timoneria.
Gentile Adalberto,
La ringraziamo per averci contattato e per quanto dice di Altomareblu. Attendiamo le foto ed il filmato di cui ci riferisce e pubblicheremo un articolo del suo lavoro, che possa anche essere di aito e spunto per altri modellisti che intendano realizzare un modello radiocomandato simile della glorioso pattugliatore della Gdf Baglietto – Classe Meattini.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Buongiorno
Ho appena finito di realizzare il modello di Meattini di cui si parla nell’articolo. L’ho realizzato dai disegni dell’AMB prestatomi da un amico. E’ in scala 1:23 totalmente auto costruito. E’ stato divertente ed esaltante al tempo stesso, del resto ho abbastanza esperienza per costruire un modello dai disegni oltretutto ringrazio questo sito per le foto e le notizie su questo modello. Il modello è radiocomandato e a parte qualche piccolo aggiustamento va benissimo in acqua.
Appena organizzerò le foto cercherò di realizzare un filmato che posterò nel mio canale di youtube.
Gentile Davide Fidone,
non credo esista in commercio un modellino della Serie Baglietto “Classe Meattini” come il G.60 che portava il nome di tuo nonno.
Posso dirti comunque che di questa unità della Guardia di Finanza sono in vendita i disegni per costruire un modello in scala che sono venduti dalla ANB di Bologna e che puoi vedere al seguente link: http://www.anb-online.it/navi-da-guerra/guardia-di-finanza/1220-guardacoste-classe-meattini-l-f-t-2010-m-120
Ovviamente per costruire un modello simile occorre essere degli esperti modellisti e non so se tu lo sei.
Tuttavia, se non riesci a reperire il modellino in commercio, puoi comprarti i disegni e metterli in cornice, visto che sono originali di Baglietto e molto belli.
Per acquistare detti disegni puoi farlo direttamente on line dal sito di cui ti ho indicato il link, oppure telefonicamente indicando:
1220 * Guardacoste Classe MEATTINI l.f.t. 20,10 m – 1:20
Certo di averti fatto cosa gradita, ti saluto e se vuoi inviarci le foto del varo del G.60 intitolato a tuo nonno, le inseriremo in un archivio delle unità storiche della GdF che pubblicheremo in futuro e comunque penso sia per te un grande onore avere avuto un nonno “Valoroso Finanziere”.
Sincere congratulazioni a te ed ai tuoi familiari!
Giacomo Vitale
Salve ragazzi,
sono venuto adesso a conoscenza di questa pagina web, che trovo davvero interessante….
La mia domanda è la seguente: sarei interessato ad un modellino del G.60 Fidone. Infatti il nome “Fidone” posto sul G.60 Meattini era di mio nonno, ovvero il Finanziere Fidone Giovanni morto nel 1943 a Marzamemi in Sicilia e che ora è seppellito nella chiesa di San Giovanni a Scicli (la location di Montalbano).
Ho alcune foto di quando questa unità, intitolata a mio nonno, fu varata alla presenza anche dei miei familiari, per lo storico evento.
Mi sapete dire se è possibile trovare un modello simile?
Vi ringrazio anticipatamente.
Fidone Davide
Grazie a tutti per l’interessamento ragazzi, siete fantastici!
Vorrei costruire l’ultimo modellino e poi basta. Ne ho fatti tanti e sono stanco.
Michele
Ciao Maurizio, Ferruccio e Michele,
facciamo così: Maurizio o Ferruccio, inviatemi le semi sezioni delle ordinate e la chiglia in vari pezzi che possano andare in A4 al resto penso io per stampare il tutto in modo che Michele possa incollare su compensato le ordinate e la chiglia, per poi poterle tagliare ed assemblare. Poi provvedo ad andare da Michele e consegnarle di persona, visto che dista da casa mia una mezz’ora di auto.
Sono comunque a disposizione,
Un caro saluto a tutti,
Giacomo
Ciao Ferruccio,
ti ringrazio tanto del tuo interessamento, ma se mi mandate i disegni per posta elettronica non posso vederli. Mi basterebbe che qualcuno me li inviasse. Giacomo ha il mio indirizzo e grazie a tutti, siete gentilissimi. Non so usare tanto bene il pc. Ciao.
Michele
Ciao Michele,
mi dispiace molto per le tue difficoltà di cui mi avevi riferito in privato e ti auguro di cuore tutto il bene possibile. Probabilmente non avrai avuto tempo e modo di guardare AMB per le serie problematiche che hai, ma ti informo che l’autore del bellissimo modello del Baglietto Meattini G 34 D’Aleo GdF, di cui abbiamo pubblicato l’articolo il giorno dell’Immacolata, Ferruccio Candia, ha letto della tua richiesta d’aiuto per realizzare le ordinate, chiglia ecc. per la costruzione del medesimo modello, si è reso disponibile per aiutarti.
Pertanto, nel confermati che ho trasmesso il tuo indirizzo postale a Maurizio Santo, faccio altrettanto con Ferruccio Candia e sei così assistito da due bravissimi modellisti che possono certamente darti tutti i consigli necessari per autocostruire un bel modello della m/v D.34 D’aleo.
Approfitto dell’occasione per ringraziare Maurizio Santo e Ferruccio Candia per la loro gentilissima disponibilità ad aiutare un ex collega nella costruzione del modello detto nelle righe e sei in mani eccezionali assolutamente!! Due maestri del modellismo, non c’é che dire!!!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
P.S.: è importante che tu metta a posto il tuo indirizzo di posta elettronica con il quale mi sembra di capire tu abbia qualche problema. Scrivimi qui su AMB e fammi capire qual’è il tuo problema e vedo di aiutarti a risolverlo, così possiamo essere in contatto diretto. Infine, inviami di nuovo il tuo numero di cellulare che lo conservo per me all’occorrenza e lo trasmetto a Maurizio Santo ed a Ferruccio Candia, per eventuali contatti diretti.
Ciao a tutti,
scusate se non ho più scritto ma ho dei problemi in famiglia e spero tanto che Maurizio abbia avuto il mi indirizzo tanto da potermi aiutare con i disegni.
Ringrazidovi sempre!
Michele
Caro Ferruccio,
ti ringrazio per la tua disponibilità a nome di AMB e devo dire che Michele è proprio fortunato visto che oltre il tuo preziosissimo aiuto per la costruzione del Baglietto Classe Meattini D’Aleo, ha anche a disposizione l’aiuto di Maurizio Santo. Infatti entrambi avete costruito tale modello e sicuramente potrete dargli le giuste dritte per costruire un modello molto bello come i vostri e ricchi di particolari.
Un caro saluto,
Giacomo
Caro Giacomo, mi è capitato di leggere la richiesta di aiuto da parte di un certo Michele per la costruzione di un Meattini.
Se richiesti, potrei dargli una mano con consigli e suggerimenti ma non sò come contattarlo. Nel caso leggesse questo commento e ti contattasse potresti dargli il mio indirizzo di posta.
Cordiali saluti.
Ferruccio
Gentilissimo Ferruccio,
ho ancora archiviate le bellissime foto del G 34 D’Aleo e del G 62 Calabrese che il gentilissimo Giacomo mi girò circa 3 anni fa. Ne doveva venir fuori un articolo su AMB e ricordo ancora i contatti che ebbi con te in merito. All’epoca avevo abbozzato qualcosa ma alla fine, se non sbaglio non riuscivo a rintracciare il tuo indirizzo mail, tutto è rimasto in sospeso.
Avrei voluto anche farti sapere che alla Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta, l’anno scorso e quest’anno si è svolta una mostra di modellismo dedicata agli uomini e mezzi della Guardia di Finmanza e sicuramente i tuoi modelli avrebbero fatto bella mostra nell’esposizione dedicata alle nostre unità navali.
https://www.altomareblu.com/guardia-finanza-mostra-modellismo/
Per tua notizia il mio Baglietto necessita ancora di alcuni ritocchi per essere completato, ora sto portando avanti un progetto più importante che mi sta rubando tanto tempo, si chiama piccola Aurora.
Un cordiale saluto
Maurizio
P.S.: il nostro Giacomo ti farà avere il mio indrizzo mail
Gentile Ferruccio,
mi dispiace averti importunato e per errore ti sono state spedite due mail dirette ad altra persona che chiedeva lumi circa la scala dei disegni in suo possesso per la costruzione di un Baglietto Meattini.. Poi parlando meglio mi ha riferito che i disegni in suo possesso sono scala 1:20 e quindi per farli in quella scala non deve fare alcuna riduzione. La sua difficoltà è dovuta dal fatto che ha sempre costruito modelli navali mediante le riviste vendute a fascicoli in edicola e quindi non essendo pratico di disegno, aveva difficoltà a ricavarne i profili per le ordinate, chiglia ecc..
Comunque Maurizio Santo è prontamente intervenuto in soccorso del suo ex collega oggi in pensione e provvederà lui a spedirgli i disegni delle parti di cui sopra detto.
Tuttavia ti trasmetto in privato l’indirizzo mail di Michele in modo che possiate mettervi in contatto e così potresti dargli i giusti consigli per la costruzione del modello Baglietto Classe Meattini che desidera costruire.
Circa la pubblicazione del pezzo dedicato al tuo G 34 D’Aleo, chiedo scusa, ma non riesco proprio a ricordarmi dato l’arco temporale trascorso e se eventualmente c’è stata questa mia mancanza me ne scuso. Riceviamo moltissime mail e commenti per cui può anche capitare qualche svista.
Circa l’affermazione che fai sul fatto che abbiamo preferito pubblicare il pezzo dedicato al modello di Maurizio Santo per non dispiacerlo, non è così come affermi. Si sarà trattato di una distrazione e ci sono momenti in cui i commenti e le mail che ci pervengono sono tantissime e nascono difficoltà, specialmente quando si devono fare ricerche storiche, tecniche ecc..
Siamo sempre a disposizione per pubblicare un articolo dedicato al tuo modello con le foto e le notizie tecniche inerenti al metodo costruttivo da te adottato e ti contato in privato a tale scopo.
La seconda parte dell’articolo dedicato al Baglietto Meattini di Maurizio Santo non lo abbiamo ancora pubblicato poiché al modello mancano ancora alcuni particolari per essere terminato ed appena pronto sicuramente lo metteremo on line come seconda ed ultima puntata.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
“Ho ricevuto Il giorno 29/11/2012, forse per errore, due mail da Altomareblu in cui rispondi ad un certo Michele che chiede aiuto per la costruzione di un Meattini.
Se dovesse servire, potrei dare qualche suggerimento ma mi servirebbe l’indirizzo di posta di Michele.
Sono in possesso dei disegni originali dei Cantieri Baglietto di Varazze, sia dei Meattini che delle Dark, tutti in scala 1:20 tranne la Sez. Maestra in scala 1:10 che riporta i tipi di materiali e gli spessori da usare per la costruzione del Guardacoste e qualche altro foglio.
Da quello che scrive Michele non si capisce in che scala sono i suoi disegni e che dimensioni vuole dare al suo modello.
Non ci si sente da un bel po’ di tempo, per la precisione da quando dovevate pubblicare l’articolo sulla costruzione del mio G.34 D’aleo.
L’ho aspettato per parecchio tempo ma poi ho capito che avreste dispiaciuto Maurizio per averlo involontariamente preceduto nella costruzione del Meattini.
Mi chiedo se lo ha finito il modello non avendo visto altre foto sul sito.
In attesa di leggerti, ti saluto cordialmente.
Ferruccio
Caro Michele il mondo è piccolo.. infatti abito a circa una quarantina di minuti da casa tua… quindi possiamo incontrarci e conoscerci di persona, ma ad una sola condizione: che io ti pago i disegni… ti contatto sulla tua mail per fissare l’appuntamento..
A presto,
Giacomo
Ciao Giacomo il mio indirizzo è Michele … ed abito a M. di Napoli… e posso inviarti i disegni senza che paghi nulla, basta che mi fai le copie e me le spedisci…
Ok Michele,
inviami pure il tuo indirizzo che penso io a girarlo a Maurizio e fammi sapere se vuoi vendermi i disegni al prezzo che hai pagato incluso le spese postali. Dopo averli ricevuti provvedo ad inviartene una copia che ti servirà per costruire il modello…
Grazie!
Giacomo
Buona sera Giacomo oggi pomeriggio ho parlato al telefono con Maurizio e mi ha riferito di parlare con te per lasciarti il mio indirizzo di casa dove lui potrà inviarmi i disegni.
Ancora grazie!
Ciao Gavino,
ho visto le foto degli interni del tuo Baglietto Meattini e devo dirti che mi sono piaciuti molto per essere molto marini, luminosi e con i classici colori cromatici delle belle barche in legno. Bello il legno a vista ben distribuito e realizzato senza forzature estreme che spesso sono di pessimo gusto.
Insomma, proprio un bel lavoro.
Tuttavia, una tiratina di orecchie devo fartela per forza.
Infatti, ad una bellissima realizzazione degli interni, abbastanza sobri, belli e marini, non corrisponde la scelta di disegnare il tricolore italiano, eccessivo e fuori di ogni logica classica di tale unità, così come le parti della sovrastruttura del ponte pitturate in azzurro scuro… Un grave errore che trasforma una barca prestigiosa come il Baglietto Meattini in una festa colorata tipo peschereccio.. Mannaggia… un pugno nell’occhio insopportabile. Con tutto il rispetto per il tuo amico “pittore estemporaneo” che forse sarà un bravo “artista pittore”, ma non in materia di colorazione di imbarcazioni classiche.
Infine, altra incongruenza assoluta e poco opportuna, anche se bellissima per una stupenda terrazza sul mare, non lo è per una imbarcazione classica, la struttura in legno massello reticolata con le cannucce – pagliarelle e le fioriere sono una cosa poco elegante per quella barca.
Ognuno fa quello che vuole con le proprie cose, ma se parliamo del un restauro di una imbarcazione storica e classica, il tutto deve essere ben equilibrato per non guastare quel senso di piacevolezza che è stato saggiamente raggiunto con la ristrutturazione degli interni e sinceramente le scelte estemporanee adottate per le sovrastrutture esterne, dal mio punta di vista sono un grande errore e motivo di critiche che potrebbero essere assolutamente evitate, dando la giusta collocazione ad un bel lavoro di restauro del Colombina.
Gavino, so che me ne dirai di tutti i colori per la mia feroce critica a quelle scelte inadatte segnalate sulla tua imbarcazione, ma te la sei cercata…
Fossi in te manterrei lo stile classico ed elegante della tua barca… e se riesci, apprezza la mia semplice e sincera critica come un suggerimento, fatta sempre a fin di bene. La tua barca è bellissima e merita rispetto, ma solo se rimane nella sua sobria ed elegante classicità.
Infine, vedo che hai asportato la tuga che faceva da supporto al gommone di servizio, nonché serviva per arieggiare il vano motori e se non ricordo male, quelle prese d’aria si rilevarono insufficienti e successivamente in tutti i Baglietto Meattini, in occasione di lavori di una certa importanza, furono aggiunte altre due prese d’aria laterali necessarie ad ottimizzare e risolvere questa problematica. Infatti, ti ricordo che quando i motori non “respirano” aria fresca, specialmente nel periodo estivo, si hanno notevoli cali di potenza, specialmente in quelli dotati del turbo e posti sotto sforzo intensivo possono subire anche cedimenti meccanici. Non avendo inviato alcuna foto degli esterni della barca, non si riesce a vedere come hai affrontato questa importantissima problematica e sono curioso di vedere come hai fatto.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Scusa Michele,
solo ora riesco a capire la tua difficoltà di interpretazione ed uso dei disegni navali poiché non avevo capito che, pur essendo un vecchio modellista, sei abituato a costruire modelli solo con i materiali forniti in fascicoli che si trovano in edicola e completi di tutti i particolari già tagliati e solo da rifinire ed assemblare.
In effetti, se non si ha dimestichezza ed una certa preparazione nel leggere e saper usare i disegni relativi ad un modello navale da costruire come il “Baglietto Classe Meattini” non saprei cosa consigliarti, anche perché non conosco le tue capacità costruttive che sono legate proprio al saper realizzare tutti i particolari di un modello partendo dai disegni.
Sono a disposizione per ulteriori indicazioni e fammi sapere come possiamo aiutarti.
Saluti,
Giacomo
Ciao Maurizio Santo,
ho i disegni di quelli di Bologna che sono scala 1/20 e se mi dai il tuo indirizzo posso spedirteli un regalo perché non so usarli. Così potrai farmi il favore di ridurli in scala per il medellino e spedirmeli a sua volta. Ok?
Un caro saluto,
Michele
Ciao a tutti,
ho i disegni dell’ANB di Bologna, ma ripeto, non so ridurli in scala.
Faccio modellismo navale da tanti anni comprando il fascicoli in edicola che sono completi di ordinate e tutto il resto..
Purtroppo ho speso quasi 50 € per i disegni dell’ ANB di Bologna, ma non so usarli.
Un saluto a tutti
Salve a tutti,
scrivo con un po’ di ritardo, scusatemi. Avevo promesso le foto di Colombina ed eccole qua, spero vi piacciano, anche se ho ricevuto tante critiche da amici. Fatto sta che il mio amico pittore ha voluto metterci del suo nella verniciatura della barca.. Siccome lo abbiamo pagato in baci ed abbracci ho ritenuto giusto che desse sfogo alla sua fantasia. Altre modifiche le vedete dalle foto, ho accettato con piacere il disegno della bandiera italiana a prua perché mi sento Italiano e naturalmente, abbiamo realizzato quella Sarda a poppa che è il nostro orgoglio, aspetto dei sinceri commenti.
Ciao Maurizio Santo e saluti a tutti!
Carissimo Maurizio,
ti ringrazio per i tuoi preziosissimi suggerimenti, ma ho commesso un errore di valutazione, poiché non ho chiesto a Michele quale fosse la scala dei disegni di cui è in possesso e che avevo inteso essere maggiore di quella da 1:20 dei disegni forniti dall’ANB.
Provvedo ad inviare a Michele le sezioni delle ordinate che mi hai gentilmente inviato e ti ringrazio per la tua gentilezza.
Un caro saluto,
Giacomo
Carissimi,
non vedo il motivo di ridurre la scala dei piani di costruzione della ANB di Bologna che sono già in scala 1:20 e ricavati dai piani originali dell’imbarcazione in oggetto. La lunghezza del modello che il sig. Michele vuole realizzare, se ha intenzione di realizzarlo in scala 1:20 sarà di 1 metro. Proprio come quello che ho costruito un po’ di tempo fa.
Detto questo ed escludendo altre misure del modello da realizzare, vorrei consigliare al nostro lettore di prendere tutte le misure dalla tavola del piano di costruzione e non fidarsi della tavola con le sezioni trasversali, visto che sono leggermente fuori scala.
Il piano di costruzione della classe Meattini è molto particolareggiato ed è possibile realizzare il modello con le classiche ordinate e con il metodo della costruzione a “pane e burro” Importanti sono i disegni della struttura della tuga, anch’essi presenti sul piano di costruzione.
Per realizzare le ordinate, disegnate per metà da prua a centro barca e per metà da centro barca a poppa, utilizzo il seguente metodo:
– Eseguo la fotocopia del disegno delle sezioni trasversali su un
foglio di carta trasparente acetato;
– disponendo sul piano della fotocopiatrice il foglio acetato al
rovescio, ottengo la copia su carta delle orinate a specchio
rispetto a quelle originali del disegno;
– ritagliando al centro la copia così ottenuta, lungo la linea di
mezzeria della scafo, ottengo tutte le ordinate complete che
verranno ricongiunte con quelle del disegno originale.
– Effettuando tante copie del disegno così ottenuto nel numero delle
ordinate che sono l’ossatura dello scafo si ritagliano lungo il
profilo corrispondente si ottengono i disegni di tutte le
ordinate.
Basterà incollare il tutto sul foglio di compensato da 5 mm e seguire i profili per ritagliare i vari componenti.
Un saluto,
Maurizio Santo
Di nulla Michele,
sono appassionato peggio di te e quando si è in cerca di un disegno che non si trova facilmente, inizio a girare mezzo mondo, col il web si intende e non ho pace finché non riesco a trovarlo.
Forse la mia vera passione per le barche a motore veloci e velocissime, insieme ai gozzi a vela & motore, è anche una piacevolissima malattia!! Capisci a mia…
Un caro saluto e spero presto di poterti accontentare. Ho appena inviato una mail all’ANB con l’ordine del disegno, spero che non mi facciano perdere troppo tempo per la spedizione.
Ti informo appena mi arrivano i disegni del Baglietto Classe Meattini.
Un caro saluto,
Giacomo
Grazie Giacomo,
mi faresti felice magari per la scala 1:20.
Sei gentilissimo,
Michele
Ciao Michele,
non ho i disegni del Baglietto Meattini. Tuttavia, visto che era da tempo che volevo acquistarli, questa è la volta buona. Oggi stesso li ordino alla ANB di Bologna e appena mi arrivano provvedo personalmente a farli ridurre come da te richiesto. Mi devi però dire la lunghezza del modello che desideri realizzare, così appena fatto il tutto ti spedisco i disegni. Ti contatto in privato per i dettagli.
Saluti,
Giacomo
Ciao Giacomo,
c’e qualcuno di voi che ha i disegni già ridotti e può inviarmeli certamente pagando il tutto?
Grazie ancora.
Gentile Michele,
la tua risposta alla tua domanda è semplice.
Vedo che sei di Palermo, quindi recati con i disegni che hai acquistato presso una copisteria importante della città adeguatamente attrezzata e che esegue copie di disegni, ingrandendole, rimpicciolendole ecc.. Dai loro i disegni del Baglietto e dici che vuoi ridurli in modo che il modello abbia la lunghezza che vuoi realizzare. L’addetto prima effettuerà la scansione del disegno del De Turris visto di lato, quindi ridurrà il disegno nelle misure da te richieste.
Ottenuta così la percentuale di riduzione a te gradita, estenderà questa valore nella scansione a tutte le tavole da disegno che gli avrai dato, stampandole. Il costo di tale operazione varia dal numero di tavole da ridurre e dalla grandezza, ma siamo tra gli otto ed i quindici euro…
Spero di esserti stato d’aiuto e se hai dubbi o domande ulteriori da fare sono qui a tua disposizione, non devi fare altro che scrivermi e domandare.
Buon lavoro!
Giacomo Vitale
Salve,
sono un ex sottufficiale di mare della GdF in pensione e saluto tutti cordialmente. Ho comprato i piani di costruzione del Baglietto Classe Meattini, ma non sono capace di ridurli in scala per costruire il modello. Se qualcuno può aiutarmi gli sarei grato.
Sono stato imbarcato negli anni 70′ sul “G.38” “DE TURRIS” presso la Stazione navale di Vibo Marina. Ricordo che nel 1976 siamo andati a Varazze per ritirare la motovedetta presso cantieri Baglietto.
Grazie ancora.
Michele
Ciao Maurizio,
potrebbe essere scappata la notifica, è tutto automatizzato ma talvolta… soggetto anche a delle restrizioni da parte degli amministratori del server che, tendenzialmente, non amano questa “segnalazione” immaginando che si tratti solo di spam; non è il caso nostro ma ogni tanto, si divertono a controllare bloccando la funzione. Considerando il numero elevato di commenti e di articoli che si pubblicano in AltoMareBlu, può nascere il dubbio e quindi… un minimo di pazienza, può capitare!
Alex
Ciao Gavino
mi trovo su questa pagina per caso, forse mi sarà sfugito il tuo commento o il sistema di notifica non mi ha avvisato sulla mia mail. Con piacere ho appreso che i lavori al Colombina sono finalmente incominciati e sono a buon punto. Come promesso sono a tua disposizione per le questioni tecniche inerenti i motori e il nostro Giacomo ti fornirà i contatti .
Ho letto nella tua descrizione che hai chiuso definitivamente la tughetta della sala macchine e che hai tolto il supporto del gommone. Quella struttura era stata appositamente creata. Le aperture al lato del supporto del gommone servivano a raffreddare i locali della sala macchine e dare ai motori l’aria fresca necessaria per il loro funzionamento. Ti dirò di più, poichè l’aria non era sufficiente, successivamente, durante i grandi lavori, in controplancia erano state create della bocche laterali per convogliare ulteriore aria in sala macchine in corrispondenza delle chiocciole delle turbine di paratia.
L’eliminazione della saletta RT invece, potrebbe aver compromesso la solidità della struttura della Tuga. Tieni presente che le tre paratie, quella di ingresso a poppa, quella che delimita la cucina e la saletta RT e quella della plancia potrebbero essere considerate come i muri portanti di una casa le cui travi sono i bagli. Quindi occorre prevedere una struttura che possa svolgere la funzione strutturale della paratia che hai tolto per rendere l’ambiente piu confortevole. Occorre tener conto poi, che i bagli sorreggono l’alberetto in controplancia, sottoposto in navigazione a numerose sollecitazioni. Le anguille a cui è ancorato l’alberetto sono bullonate ai bagli e questi scaricano sul piano di coperta e sulle paratie sottostanti il peso e le sollecitazioni.
Aspettiamo le foto del Colombina nelle sue nuove vesti.
Un cordiale saluto e tanti auguri per una buona riuscita dei lavori,
Maurizio
Carissimo Gavino,
è passato quasi un anno e a dir la verità mi sono accorto solo ora del tuo intervento sulle pagine di altomareblu.
Come leggo hai effettuato un bel po di lavori sul Colombina e sicuramente con soddisfazione. Quindi ti auguro di portare a termine l’opera e riportare in mare aperto questo splendido Baglietto.
Per il resto puoi contattarmi in qualsiasi momento, il nostro Giacomo ti potrà fornire i contatti necessari. Invia le foto e facci sapere lo stato di avanzamento dei lavori.
Maurizio Santo
Caro Giacomo,
ti ringrazio della ospitalità che ci dai sul tuo sito, ringrazio anche Peppe e Maurizio Santo dei consigli, finalmente abbiamo trovato il posto barca adatto alla nostra Colombina, è arrivata al traino il 22 giugno a Fertilia ed è meta da allora delle visite dei miei amici e vostri colleghi Finanzieri di mare di stanza ad Alghero.
Abbiamo iniziato i lavori che descrivo, con il mio socio Gian Carlo Saju abbiamo smontato il portagommone e messo un coperchio che verrà sostuito presto da un’altro in teak amovibile per dare continuità alla coperta senza scalini, scalzato a prua il portamitragiatrice, levigata in maniera leggera tutta la coperta. Il nostro amico Gigi si è occupato della vericiatura dello scafo e delle tuga (diciamo con un pò di fantasia), abbiamo recuperato anche i sostegni dei tendalini originali, dopo l’estate faremo fare anche quelli, all’interno abbiamo eliminato la cabina RT creando un ambiente unico a parte la cucina che abbiamo lasciato originale.
Per ora metteremo una moquette per rendere il pavimento uniforme. Nella zona notte abbiamo ottenuto 3 letti alla francese semplicemente spostando di 40 cm gli appoggi dei letti di sotto delle 2 cabine gemelle e di quello a sinistra della cabina di prua, è in costruzione una scala piu’ comoda e percorribile in discesa a faccia in avanti, abbiamo allargato a dritta della scala a pioli esistente lo spazio e metteremo la nuova scala da dritta a salire verso sinistra, quanto prima vi faremo vedere delle foto.
I motori hanno alcune camicie bucate quindi, per ora, useremo Colombina come casa al mare in attesa di decidere se sistemarli o sostituirli, aspetto con ansia consigli da Peppe, Maurizio e chi vorrà darcene, sopratutto per la riparazione dei motori, è comunque nostra ferma intenzione riportare la nostra barca in piena efficenza compatibilmente con la nostra disponibilità economica, un caro saluto ed a presto per le foto!
Gavino
Il G 62 TAVORMINA (di base a salerno) gemello dello splendido acquisto del sig. Gavino è stato messo in vendita durante lo scorso mese di marzo dal comando navale di Formia.
Credo che nessuno lo abbia ancora acquistato perchè è ancora attraccato a 600m dal mio ufficio e pochi giorni fà è anche uscito in mare.
Sono curioso di sapere come procedono i lavori del sig. Marongiu
Andrea
Gentile Ten. Col. Emilio Errigo,
mi scuso se solo ora mi accingo a porgerle le mie sincere congratulazioni per il Suo nuovo prestigioso ed impegnativo incarico.
Sono certissimo che insieme ai Suoi validissimi uomini porterete a termine operazioni speciali, come Lei ha ben descritto e ci ha abituali a leggere nel suo bellissimo libro “OCCHI DI MARE” e magari ci descriverà nella Sua prossima pubblicazione “OCCHI DI MARE II”.
Un caro saluto a Lei ed a tutti gli operatori della
Guardia di Finanza che agiscono sempre al massimo delle loro indiscusse professionalità.
Giacomo Vitale
Gentile Ten. Col. Emilio Errigo,
è un immenso piacere leggere di questa ulteriore novità che riguarda la Sua carriera nella Guardia di Finanza. A nome di tutto lo staff di Altomareblu esprimo sinceramente le nostre più sincere felicitazioni. Inoltre ci auguriamo che Lei, non sia letteralmente assorbito dal suo impegnativo incarico e che Altomareblu resti sempre un attimo di condivisione di passione tra colleghi, amanti del mare e matti da legare, come alcuni di noi che investono una quantità di ore incalcolabile affinché tutto questo sia possibile.
Non ci resta che scattare sugli attenti, petto in fuori, testa alta, braccio teso, orgoglio alla massima potenza e… buon vento a Lei Ten. Col. Errigo,
Alex
Carrissimi Amici di Altomareblu,
vi informo con piacere, che sono stato incaricato a svolgere il mio servizio alla collettività ed al Corpo presso il Comando Generale della Guardia di Finanza – Capo Sezione Situazione della “Sala Situazione” del “II Reparto Situazione e Relazioni Internazionali”.
Continerò ad interessarmi di Operazioni Aernavali più in larga scala: Mediterraneo in particolare, contro i traffici illeciti internazionali, principalmente armi e droga.
Viva il Mare ed i suoi Amici.
Con Cordialità,
Ten.Col. (GdiF) Emilio Errigo
Controlla lo stato di conservazione dell’attacco della tuga alla coperta, di solito presenta zone di marcescenza.
Stessa cosa a proravia della tuga, le cosidette riservette aprile e verifica la marcescenza. Opera viva: controlla lo stato del fasciame e in particolare nella zona sottostante il w.c. di dritta e sotto il lavello di dritta. Consiglio un accurato controllo di tutto il fasciame. A volte, attraverso le teste delle viti del fasciame, se non ben isolate e manutenzionate, potresti avere infiltrazioni e conseguente “tabacchizzazione” del legname.
Questi sono i primi punti deboli. Per il resto son belle barche. I motori?
Se siamo riusciti a farli sopravvivere per migliaia di ore di moto, noi che ne facevamo un uso spropositato, bhe… non dovresti riuscirci tu a romperli. Mano alle pompe, con carena pulita e motori curati come si deve… anche 35 nodi… generosamente li davano…. Sarà dura e dispendioso retituirli all’elegante navigare tipico di questi “Baglietto“, ma son barche che hanno dato e possono dare ancora dare oggi, grande soddisfazione nel diporto.
Peppe
Gentile Gavino,
ti ringraziamo molto per averci inviato le foto della tua ex G63 Colombina e ti porgiamo i nostri complimenti per l’unità che ad una vista generale, appare in ottime condizioni. Certo ci saranno interventi da fare, ma saranno certamente di poca rilevanza.
Ottimo il vano motori che appare ordinato e ben tenuto… Quando la pitturerai di bianco e l’avrai tutta riordinata, inviaci le foto e tienici informati sempre su questa unità che, da questo momento in poi cataloghiamo e seguiremo sempre in tutta la sua vita presente e futura. Naturalmente tutto questo dipende da te che sei il suo armatore.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Ecco alcune foto, saluti Gavino
Mamma mia,
caro Santo cercherò di utilizzare bene i consigli ed i suggerimenti che mi vorrai dare, allora da dove iniziamo… so che i motori vanno prelubrificati, Colombina in questo momento sta in mare ad Olbia, è arrivata in moto da La Maddalena questo inverno, probabilmente appena dopo l’estate la tiriamo a secco, puliamo tutte le prese a mare e la mettiamo in moto, mi dicono che i motori si mettono si accendono appena sfiori il pulsante di messa in moto, non ci sono le batterie ed il gruppo che comprerò nuovi.
Una volta tirata a secco e pulita verniceremo penso di bianco tutto lo scafo e la rimettiamo in acqua, vedrò cosa spendo ed andiamo avanti con i lavori sulla coperta. A me sembra messa in buone condizioni, spero che il falegname riesca con una semplice pulizia e qualche ritocco sulla coperta ad ottenere un buon risultato. Sono indeciso se lasciare la sovrastruttura com’è utilizzando un telo per il sole, oppure allungarla come il corrispondente 20 mt da diporto ottenendo un salone ed un fly più vivibile ma stravolgendo l’originale, a questo punto saranno determinanti i vostri consigli.
Dopo penso che la porterò a La Caletta di Siniscola dove gli ormeggi costano molto meno, io abito a Sassari ma km più km meno è uguale, ho anche 2 Aifo td da 400 cv, pensate che posssano essere adatti?
Avere manuali, disegni e consigli per me sarebbe il massimo. Appena possibile rifaccio le foto in maniera decente cosi’ vi rendete conto meglio della situazione. Cari Santo, Maurizio e tutti gli altri amici a presto.
Gavino Marongiu
Caro Gavino,
con piacere leggo che sei diventato il nuovo armatore del Colombina.
Hai acquistato una splendida imbarcazione che sicuramente ti darà molte soddisfazioni. L’unità navale, avrà bisogno di una serie di interventi tecnici molto importanti, sarà stata messa in disarmo da un po’ di tempo e trascurata. I motori, il gruppo elettrogeno e tutte le utenze di bordo avranno bisogno di manutenzione, così come lo scafo e le sovrastrutture.
Fammi un resoconto della situazione in cui si trova l’imbarcazione, possibilmente più dettagliata possibile, segnalando eventuali avarie ai motori, situazione delle batterie, del gruppo elettrogeno, degli impianti e se devi trasferire l’unità da un porto all’altro ed ancora, il porto in cui si trova e dove dovrai effettuare i lavori di riallestimento. Inoltre se hai già provato i motori o se devi farlo fatti spiegare bene la sequenza di tutte le operazioni, tutte quelle da eseguire sui quadri elettrici e quelle che devi effettuare prima della messa in moto, come la prelubrifica e se hai bisogno posso fornirti tutto il materiale tecnico, manuali, disegni e qualche consiglio.
Insieme a Giacomo potremmo aiutarti a riportare allo splendore di un tempo il tuo Baglietto 20 M.
Un cordiale saluto
Maurizio Santo
Caro Gavino,
è con immenso piacere che leggiamo questo tuo commento in cui racconti di aver acquistato il Baglietto Classe Meattini ex G63 Colombina e siamo altre sì contenti nel leggere che attraverso Altomareblu hai capito di aver scelto una barca stupenda per tanti motivi che il “nostro” appuntato di mare della GdiF Maurizio Santo, ha ampiamente descritto in questo articolo dedicato al modellismo, in cui descrive ed illustra, con dovizia di particolari e notizie tecniche complete, di questa straordinaria motovedetta che è stata certamente un pezzo di storia importantissima in servizio nella Guardia di Finanza per oltre trenta anni.
A questo proposito ricordo benissimo quando spesso mi trovavo a transitare a Formia, ho avuto la fortuna di avvistare questa elegante motovedetta della Guardia di Finanza che rientrava in porto nel suo assetto classico di navigazione molto elegante e immediatamente fermavo la mia auto per scendere ed attenderla a terra per ammirare con profonda commozione quando i suoi undici uomini di equipaggio manovravano in modo impeccabile con cadenza da manuale e mi portavano subito alla mente la Scuola della Guardia di Finanza di Gaeta, che aveva addestrato questi uomini e dicevo a me stesso, bravissimi questi uomini che hanno un coordinamento eccezionale tra loro ed altrettanto bravissimi devono essere stati tutti gli istruttori di tale scuola che li hanno preparati.
Tornando alla tua ex G63 Colombina, inviaci le foto e raccontaci la storia di questa m/v. dandoci tutte le notizie del caso e sarei molto contento di dedicare un articolo alla tua unità. Inoltre sollecitiamo Silvio Bartoli ad inviarci anche lui le stesse notizie inerenti al suo Baglietto, in modo da mettere insieme queste due unità in un unico articolo ad esse dedicato.
Infine, per la testimonianza che chiedi, circa chi è stato sul Baglietto Classe Meattini, puoi domandare al nostro esperto per la Guardia di Finanza, “Appuntato di Mare Maurizio Santo!, quello che desideri sapere in particolare e sarai accontentato.
Ti ringraziamo molto per averci contattato e congratulazioni per il tuo Baglietto Meattini.
Giacomo Vitale
Salve a tutti,
sono quasi emozionato, partecipare a questo forum per me è straordinario. Alcuni mesi fa ho acquistato anch’io un Meattini, per la precisione il G63 Colombina, chiaramente per poterlo adibire ad uso diportistico, solo dopo, leggendovi, ho capito di avere in mano un pezzo di storia. A questo punto, se possibile, vorrei un aiuto da parte vostra per non far perdere alla mia barca la sua anima. Vorrei quindi qualche testimonianza da parte di chi ci è stato imbarcato e magari, vedere delle foto del sig. Bartoli e di chi ha restaurato il Meattini, saluti a tutti e a presto.
Gavino Marongiu
Gentilissimo TCN Emilio Errigo,
è proprio vero quello che Lei ci scrive! Nel 2006 quando, forti della nostra passione per il mare e per le eccezionali carene disegnate da un’icona mondiale della progettazione motonautica, Renato “Sonny” Levi, insieme a mio figlio Alex, decidemmo di aprire questo blog tecnico, storico, che raccontasse anche di storie di mare ed immancabilmente dei due Corpi eccezionali quali la “Guardia di Finanza” e la “Guardia Costiera”, non immaginavamo di riuscire a suscitare tanto interesse da parte di appartenenti alla GdF. Abbiamo notato che è piaciuto il nostro modo di trattare l’argomento e ci fa molto piacere.
Siamo comunque animati da vera passione, insieme a tutti gli autori che con i loro testi danno vita ad Altomareblu ed in particolare, ne cito uno per tutti, il nostro direttore Antonio Soccol che, con la Sua cinquantennale esperienza nel settore, più unica che rara, è anche il comandante che sa corregge con colpetti di timone ben assestati, la giusta rotta di Altomareblu.
Continueremo su questa rotta, che tutti noi condividiamo, sia nello specifico spazio dedicato alla GdF, curato dal bravo Finanziere di mare Maurizio Santo e sia da tutto il resto del nostro sito, con impegno costante, onestà intellettuale e la professionalità delle nostre esperienze di vita individuali.
Egregio TCN Emilio Errigo, Le porgo i più sinceri ringraziamenti, per il Suo prezioso ed apprezzato riconscomento che ci ha espresso in veste istituzionale a nome di tutti gli autori di Altomareblu!
Giacomo Vitale
Carissimi Amici di Altomareblu,
accade che delle volte, nel voler raggiungere degli obiettivi se ne conseguono altri sconosciuti ed inaspettati. Ebbene, vi dico che siete stati capaci di risvegliare lo Spirito di Corpo che c’è nei Finanzieri di Mare, in servizio e in congedo, forse senza volerlo.
Il solo fatto di poter leggere nella vostra rivista pagine di storie operative della Guardia di Finanza di Mare,scritte da figli di appartenenti alle Fiamme Gialle del Mare, mi crea delle indescrivibili sensazioni di orgoglio militare e professionale.
Tanto che sento il dovere Istituzionale di esprimervi le mie congratulazioni e complimenti vivissimi. Bravo al figlio del Collega Santo, tuo Padre da lassù sarà fiero di Te.
Con gratitudine Ten.Colonnello Emilio Errigo Comandante del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza del Comando Regionale Lazio.
Caro Maurizio, ti faccio presente che sul RD36, nel 1975 ho fatto il tirocinio a Bari.
Caro Maurizio, complimenti per il lavoro che stai facendo.Anch’io ho costruito un Meattini, il G.34 D’aleo comandato da mio fratello per ben 13 anni a Bari.
Ho avuto la possibilità di fotograre e, quando è servito, prendere misure oltre ad avere a disposizione i disegni originali di Baglietto. Ho mandato a Giacomo Vitale un bel pò di foto sia del modello che di particolari del vero D’Aleo; gli ho scritto che nel caso dovessero servirti te le può passare o se vuoi ne invio altre direttamente a un tuo indirizzo.
Ho appreso con piacere in un commento lasciato da mio fratello che tuo padre è stato imbarcato con lui quale Direttore di Macchina presumo a Bari.
Ti saluto cordialmente.
Ferruccio Candia
Gentile Ferruccio,
complimenti per il tuo modello e certamente puoi inviarci le foto a info@altomareblu.com insieme ad una breve descrizione di come hai fatto a realizzarlo, i cenni sui disegni ed anche e le foto che hai scattato dal vero per poi realizzare i particolari del modello. Pubblicheremo certamente tutte le immagini ed il materiale interessante, anche per gli altri modellisti.
Ti ringrazio per averci contattato e restiamo in attesa di quanto richiesto.
Ti ringrazio anche a nome di Maurizio Santo, che oltre ad essere una persona eccezionale e legata ai valori che gli ha insegnato il suo papà, che purtroppo non è più tra noi, il M.M. Santo, di cui hai letto qui nell’articolo a lui dedicato, un esempio di finanziere molto legato al suo lavoro svolto con grande professinionalità e grande spirito di abnegazione, Maurizio è un grande appassionato, oltre che del suo lavoro di finanziere di mare, specializzazione motorista, anche di modellista delle unità navali della Gdi F., che sta facendo un ottimo lavoro per l’immagine della Guardia di Finanza e per Altomareblu, dove meritatamente e con grande piacere gli diamo spazio e spero che collaborando tutti insieme, possiamo realizzare una mostra dei modelli delle unità della Guardia di Finanza presso la Scuola di Gaeta.
E’ un’idea lanciata da un appartenente alla Guardia di Finanza e mi scuso con lui se non mi ricordo chi sia, ma è anche un mio desiderio e vediamo, tutti insieme, sentendo anche il Colonnello Comandante della Scuola di Gaeta, come, quando e se possibile realizzare questa interessantissima mostra. Programmandola anticipatamente, potremo pubblicizzarla ad hoc per convogliare un buon numero di appassionati di modellismo navale riservato alle unità militari della GdiF, stampa locale ed altre personalità di Gaeta e non solo. Ti terremo informato in merito e spero che aderirai a tale iniziativa, nel caso riuscissimo a concretizzarla.
Un caro saluto.
Giacomo Vitale
Anch’io, avendo avuto prima un padre (comandante della M/V Caron e successivamente un fratello al comando del G.34 D’aleo per oltre 13 anni presso XI° Legione di Bari)ho una simpatia per tutte le barche della G.diF. ed in particolare per i Meattini. Dopo il suo trasferimento definitivo nel 1988 in Sardegna se ne erano quasi perse le tracce; le uniche notizie, non certe, che fosse finito sulle secche a La Maddalena. L’ho rivisto con molto piacere direi in discreta forma su questo sito.Avendo avuto la possibilità, grazie a mio fratello, di avere i disegni originali di Baglietto e decine di foto scattate personalmente a bordo ho iniziato la costruzione terminata a Ottobre del 1996, direi con ottini risultati. Nel 1997 a Taranto ho vinto due premi con il D’aleo nella stessa mostra, il primo come 1° class. nella sua classe e il successivo come migliore modello fra tutte le classi esposte. Se dovessero interessare a qualcuno posso inviare delle foto. Comunque complimenti a Maurizio Santo per il lavoro che sta facendo.
Caro Davide, grazie per i complimenti.
Come vedi facciamo del nostro meglio per far conoscere il Servizio Navale della Guardia di Finanza, una piccola famiglia di uomini di mare che svolge il proprio lavoro con amore e dedizione. Ho raccolto il maggior numero di notizie storiche per presentare ai profani i nostri “Meattini”. Queste notizie spero possano servire a invogliare gli armatori a mantenere in vita le nostre unità che man mano vanno in disarmo. Molte di queste infatti, sono state demolite perche a nessuno sembrano interessare.
Strano ma vero! Mi trovo spesso e volentieri a parlare con persone che non sanno neppure che esiste la Guardia di Finanza di mare e molti ci confondono con la Guardia Costiera.
Ma questo è un altro discorso…
Speriamo che il nostro lavoro ci faccia incontrare,
un caro saluto,
Maurizio Santo
Come sempre Maurizio stupisce tutti con i suoi dati..
Io da estimatore della classe Meattini non posso non complimentarmi con lui per il lavoro che ha svolto.
E penso che sicuramente tra qualche anno (20 sono troppi per i Buratti) troveremo entrambe gli scafi in mare..
Gentile signor Bartoli,
La informiamo che può inviare le foto del suo Baglietto a info@altomareblu.com
Grazie e congratulazioni!
Altomareblu
Carissimo sig. Bartoli,
ha proprio ragione, difficilmente verranno costruite unità in grado di sostituire queste meravigliose Motovedette che hanno solcato il Mediterraneo, per trentacinque anni, macinando migliaia di miglia e affrontato mari calmi e mari da far paura. Inoltre, hanno ospitato i giovani Finanzieri e i veterani Marescialli che hanno fatto vivere ogni singolo pezzo di caldo legno con cui i maestri d’ascia hanno realizzato queste opere d’arte.
Oggi i cantieri preferiscono utilizzare la vetroresina per costreire le proprie imbarcazioni, con i problemi che tutti conosciamo; osmosi, delaminazione…
I mitici Baglietto invece hanno superato il banco di prova più impegnativo della storia con ottimi risultati e l’esempio lampante è il suo ” Apollo 2000″, ex G 59 Cicalè, che ancora solca l’Adriatico. E’ vero che è stato necessario sostituire i gloriosi CRM con 2 nuovi Man da 1000 CV e rifare qualche lavoro extra a bordo, ma come ha sottolineato, della struttura e della disposizione degli interni non ha dovuto cambiare nulla.
A bordo si viveva in 11 persone, per cui si cucinava per 11, si apparecchiava per 11, si lavorava in 11. Forse accomodare 11 persone in saletta diventava un po problematico, dato che il tavolo ostacolava il passaggio ma si stava quasi comodi.
Abitabilità eccezzionale, tenuta di mare formidabile, ottima velocità di crociera sono stati e saranno i punti di forza della serie M Baglietto e in particolar modo quelli realizzati per la Guardia di Finanza, che sono stati costruiti con i migliori materiali e gli accorgimenti necessari per affrontare l’uso gravoso dell’unità.
Negli anni 90′ tutte le unità classe “Meattini” sono state sottoposte a lavori di manutenzione straordinaria, che prevedevano accuratissimi lavori a ogni singolo componente dell’imbarcazione. Tra i lavori eseguiti, la sostituzione di tutto il fasciame dell’opera viva e dell’opera morta, la revisione dei motori, sostituzione di tutte le viti di ottone con viti in acciaio inox, rinforzi alle varie ordinate e rifacimento di tutti gli impianti di bordo. Alcune foto sono esposte sul sito del cantiere navale “Ascolani” di S. Benedetto del Tronto.
Mi auguro che i colleghi di che sono stati imbarcati sul Cicalé leggano queste righe e ci raccontino le avventure che hanno vissuto a bordo…
Intanto con il suo nuovo vestitino bianco, una ex guardacoste della Guardia di Finanza andato in pensione allieta le giornate del suo nuovo armatore.
Con l’augurio di una pronta guarigione Le invio i miei migliori saluti.
Maurizio Santo
Congratulazioni per la bella illustrazione posta sul sito,
rispecchia fedelmente l’unità classe Meattini. Il mio pensiero è che difficilmente la Guardia di Finanza riuscirà a sostituire questa imbarcazione, con altre di adeguate performance.
La mia portava nome G.59 Cicale’ e come già dissi era di stanza a Catania.
L’ho completamente rimessa in vita, senza aver toccato nulla della sua struttura. Se lo avessi fatto, avrei distrutto una unità particolare che attualmente, penso sia una delle migliori motovedette della Guardia di Finanza.
Ho 62 anni e non godo di ottima salute e l’adopero in Adriatico praticando pesca sportiva d’alto mare. Non appena troverò il tempo le invierò alcune foto di quando l’acquistai. Aveva ancora la mitragliatrice a bordo. Le invierò anche una foto attuale e mi ha fatto piacere vedere che qualcuno si interessa ancora a questa unità.
Colgo occasione per porgerle distinti saluti.
Bartoli Silvio