Recupero barca classica e d’epoca; Canav Settimo Velo
Thomas, un nostro appassionato lettore, ci ha inviato le immagini del suo Settimo Velo che stava abbandonato in un angolo del suo deposito e che aveva deciso di far demolire…
Fortunatamente è capitato sul nostro blog per puro caso ed ha subito cambiato idea, decidendo di ristrutturarlo. Vi proponiamo e commentiamo le immagini di questo “fortunato” Settimo Velo Canav.
Nella prima immagine si vede, anche se da lontano, che la barca vista di 3/4 dalla dritta di prua sembra essere completa e di aspetto discreto. Si rileva che devono essere effettuati interventi di ristrutturazione a tutta la carena.
Le foto evidenziano che i legni delle fiancate del pozzetto sono più o meno sani, ma da ripristinare, mentre accanto al trincarino e sull’opera morta si intravede una delaminazione in atto. Ovviamente il lamellare va portato nudo, quindi ben lavato con acqua dolce e dopo che si è ben asciugato, si puotrà effettuare il trattamento di laminazione con resina epossidica.
La foto 3 mostra il giardinetto a dritta, vicino alla poppa e si nota una delaminazione diffusa su cui si deve intervenire nei modi previsti.
I piedi di poppieri (foto 4) sembrano essere completi e sono i 250 della Volvo Penta. Ovviamente devono essere smontati, aperti e revisionati, cambiando tutto quello che è necessario, verificando il doppio giunto cardanico ed i passaggi dell’acqua per il raffreddamento dei motori.
Le immagini 5 e 6 mostrano il pozzetto ed il posto di comando. Lo stato generale è accettabile ed ovviamente va smontato tutto, eliminand la vecchia vernice delaminata, riportando i legni a nudo e rifacendo tutto il trattamento con vernice di ottima qualità, con un numero di almeno sei o più mani.
Infine dalla foto 7 si notano i due motori a benzina VOLVO PENTA da 130 HP cadauno che devono essere smontati e revisionati.
Il restauro di questa barca è in corso e non presenta grosse difficoltà, come si evince da un primo esame delle immagini che ho ricevuto dal suo armatore Thomas, al quale ricordiamo di inviarci le foto della sua barca durante le fasi di smontaggio e ristrutturazione che pubblicheremo, così come stiamo facendo per tutti gli armatori che ci hanno inviato le immagini delle loro barche mentre sono sottoposte ai lavori di ristrutturazione generale.
Approfittiamo per augurare un buon lavoro a Thomas e ci congratuliamo per la sua saggia decisione di ristrutturare e salvare questo ormai raro esemplare di Settimo Velo della Canav di Anzio.
Gentile F. Paolo Camerlingo,
nel ringraziarla per averci contattato La informiamo che da un controllo di tutti i Settimo Velo immatricolati tra il 1962 ed il 1967, nessuno aveva come primo equipaggiamento i motori OMC da 155 HP e nessuno di questi in prima immatricolazione aveva il nome Quasar. Evidentemente si tratta di un esemplare che è stato ri-motorizzato e che è stato nominato Quasar dopo la prima immatricolazione.
Pertanto se Lei è in grado di fornirci la targa della barca, potremo cercare di verificare, mediante un estratto cronologico della barca, se è ancora immatricolata, oppure fino alla data che è stata immatricolata, dove potrebbe essere finita… e da questo punto aiutarla nelle ricerche.
Circa le foto di un Settimo Velo, Le inviamo quelle di un bellissimo esemplare Isabella. Per i piani di costruzione, entrando nel sito della ANB di Bologna, può scegliere uno dei tre disegni originali del cantiere Canav, assolutamente fedeli e di ottima qualità riproduttiva riferiti alle motovedette della Guardia di Finanza di cui al sito:
http://www.anb-online.it
Restiamo in attesa delle notizie richieste per aiutarla nella sua ricerca.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Stavo cercando notizie dei cantieri Canav di Anzio ed ho trovato il vostro sito.
Io ho avuto la fortuna di possedere un Settimo Velo, si chiamava QUASAR, aveva due motori OMC DA 155 con pulsantiera elettronica -con i bottoni- mi farebbe molto sapere che fine ha fatto e se ancora naviga.
Cercavo anche delle foto o poster del Settimo Velo o anche copie dei piani di costruzione, che ho visto sul vostro sito. Spero proprio possiate aiutarmi o indirizzarmi dalle persone giuste.
In attesa di vostre notizie, vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
F. Paolo Camerlengo
Vendo il mio Settimo velo per restauro a prezzo modico.
Sono Thomas,
non ho tempo per restaurare il mio Settimo Velo Levi, ma se qualcuno lo vuole, lo vendo a poco prezzo pur di fare contento il nuovo acquirente.
Saluti,
Thomas
Gentile Matteo,
non puoi immaginare quanto apprezzo queste forme semplici di collaborazione. Peccato che non avevi la macchina fotografica e non abbia visto l’armatore di questo Settimo Velo.
Ovviamente rinnovo l’appello, cioé, se ci fosse qualcuno che riesca a scattare qualche foto e magari parlare con il suo armatore, dicendogli del blog e magari di mettersi in contatto con noi, sarebbe il massimo.
Grazie ancora per la gentile segnalazione ed un caro saluto. Scrivici quando vuoi.
Giacomo Vitale
Vi segnalo la presenza di una Settimo Velo Canav che ieri sera era ormeggiata al porto di Portofino.
Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica e il proprietario non era a bordo.
Se in zona ci fosse qualche appassionato, magari è ancora lì…
Saluti.
Salve,
Bella questa notizia e puoi inviarci tutte le foto che vuoi di questo interessante “Settimo Velo” dalla “tuga piatta”, come tu lo definisci.
Inviaci anche la fotocopia del libretto di navigazione inerente alle sole sezioni delle caratteristiche tecniche della barca e della motorizzazione. Anche il numero di costruzione che si trova inciso sulla targhetta di ottone posta all’interno della barca nella cabina armatoriale sul baglio che sostiene il ponte all’interno della cabina di cui sopra detto.
Pui inviare tutta a: info (@) altomareblu.com
Attendiamo con ansia e curiosità e rinviamo tutti i commenti a dopo aver visionato le immagini che tu ci invierai. Fotografa anche quella della targa interna di ottone su cui é indicato il numero di costruzione con l’anno di costruzione. Non dimenticare il vano motori, carena, cioé opera viva, opera morta, interni ecc…
Inviaci, se puoi, anche le foto di quell’esemplare che si trova in secca abbandonato sul lungomare di Marinalunga a Lipari.
Un cordiale saluto,
Giacomo Vitale
Salve,
devo assolutamente inviarvi le foto del nostro Settimo Velo di famiglia…penso che rimarrete sorpresi…credo sia un esemplare unico , ne erano stati costruiti 3 per volere dell’ingegner Carlo Rodriguez per l’ente autonomo soggiorno e turismo delle Eolie.
E’ un Settimo Velo con la tuga piatta (cosa che lo rende molto filante nelle linee) so per certo che uno è affondato e l’altro giace sul lungomare di Marinalunga a Lipari.
Vorrei mandarvi una foto (ne seguiranno delle altre appena posso) ma non trovo un indirizzo e-mail.
attendo un vostro cenno di riscontro.
Carissimo Thomas,
non hai capito ancora dove sei capitato… io sono il matto della situazione, cioè quello che ha voluto questo blog, insieme al bravissimo specialista “SEM-SEO” Alex, per fare giustizia ad un grande personaggio come Renato “Sonny” Levi che nella sua entusiasmante carriera di progettista, ha messo K.O. sui campi di gara internazionali, importantissimi progettisti dell’epoca. Poi, vuoi la sua grande umiltà, vuoi la prosopopea degli americani e la puzzetta sotto il naso degli inglesi… avevo notato che era stato un po’ snobbato e del tutto ignorato sul web che conta.
Fortunatamente sono “spalleggaiato” da un altro personaggio importantissimo del giornalismo motonautico di quel bellissimo ventennio (1960 – 1980) ed ancora oggi, visto che scrive per il noto mensile “Barche”: è Antonio Soccòl, che lo definisco “personaggio”, perchè in un’Italia veramente bellissima ed unica al mondo, come tu dici, purtroppo l’onestà intellettuale e dei comportamenti è divenuta una cosa rara e lui è uno che non ha mai avuto peli sulla lingua. Insomma un paladino della verità e sovente si è anche creato qualche inimicizia di troppo, ma lui se ne importa più di tanto. I lettori che lo seguono, lo stimano per la persona quale lui è, sono veramente tanti.
La cosa bellissima è che questo giornalista dalla carriera infinita e ricca di eventi importanti, mantiene in vita un’amicizia stupenda pluri-trentennale con il progettista ing. Renato “Sonny” Levi, di cui conosce vita e miracoli e per me quindi una fonte preziosissima ed inesauribile di notizie e testimonianze di eventi vissuti in prima persona ed in prima fila a suo diretto contatto.
Basta pensare all’esperienza di Arcidiavolo, di cui puoi leggere in questo blog…
Questo blog principalemente dedicato a Renato “Sonny” Levi, si prefigge umilmente di dargli la giusta immagine nel web che gli spetta di diritto, non fosse altro per i grandi meriti di progettista instancabile e dalla mente viva, ricca di progetti unici al mondo realizzati e sempre aperto a nuove sfide come quella ambiziosa ed attuale del Ram Wing 100, di cui puoi leggere in questo blog.
Concludendo, sono un grande appassionato anche del Settimo Velo, una barca che mi è sempre piaciuta tantissimo, ma che non ho avuto ancora l’onore ed il piacere di averne una fotografata tra le bellissime, come per la Speranzella Fujiyama, che puoi ammirare qui tra le pagine del nostro blog e del video che abbiamo messo su YouTube. Eppure ce n’é un bellissimo esemplare a Procida, ma cavolo non riesco mai a beccarlo per mare. Spero di farlo presto e quindi riservare anche a questa stupenda barca un bel servizio sul nostro blog.
Ma lasciami dire che hai passato il guaio con me e se non mi invii subito le foto del tuo Settimo Velo, mentre la stai smontando e ristrutturando, ti scrivo tre volte al giorno… Questo non è un avvertimento, ma è una percisa minaccia…Scherzo ovviamente…
Insomma facci vedere come lavori, non solo a noi, ma anche ai tanti lettori di questo blog che spesso ci domandano di voi cantieristi ed ovviamnte vogliono che segnaliamo i migliori… Io non dico mai chi è il migliore e possono essere solo i lavori fatti e gli armatori delle barche rimesse in ordine ad esprimere un giudizio serio e valido circa i buoni cantieri…
Quindi a chi aspetti?
In attesa delle immagini del tuo “Settimo Velo” ai lavori ti invio un caloroso saluto.
Dimenticavo… per i Riva meglio non dico nulla e comprendo che sono il tuo pane quotidiano, ma al di là delle mode, se vogliamo parlare di barche che navigano con qualsiesi condizione di mare ed in tutta sicurezza, non si può fare a meno di affermare con autorevolezza assoluta che le barche Levi, vere opere d’arte, sono capaci di fare quanto detto. Le barche che oggi si costruiscono sono lontane anni luce da queste opere d’arte che oggi hanno tra i trenta ed oltre quaranta anni di vita.
Si può assolutamente affermare che la cantieristica attuale ha fatto passi da gigante all’indietro, circa la progettazione delle barche che vediamo ormeggiate nei porti. Basta vederle in navigazione con un po’ di mare formato per rendersi conto dei loro limiti di progettazione e della assoluta mancanza di quelle caratteristiche marinaresche tipiche che ancora oggi si possono notare su di una Speranzella, G.50, Hidalgo, Settimo Velo, Delta Levi 38 ecc…
Giacomo
Allora Thomas,
facciamo così: io vengo su al posto tuo e tu ritorni in Italia…
A presto!
Alex
Allora visto che mi punzecchiate vi dico tutto.
Sono un cantierista ed il mio mestiere é quello di ricoverare barche, aggiustarle e portarle a nuova vita.
Ho imparato presso un cantiere che dista 1 km dal mio ed attualmente mi occupo in massima parte di Riva Acquarama ancora in navigazione come nuove, tra cui due degli ultimi con la placca in argento.
Qualcuno che legge conosce i Bosch, barche in legno Svizzere. Io ho posseduto un 560 del 1956 che poi ho venduto in Danimarca ed ancora oggi mi telefonano per sapere se ho barche in legno da vendere.
Comunque se avete domande fatemele che vi rispondo volentieri (sono un italiano che vive in Svizzera dal 1968) ma credo che l’Italia sia il paese più bello del mondo.
Ciao a tutti.
Thomas
Infatti sono contento del salvataggio,
ma oggi sono contento ancora di più visto che sono riuscito a comprare (ma sopratutto trovare) il libro “Milestones in My Design”.
Veramente fantastico…. A proposito Thomas, visto che hai una bella fortuna a trovare barche d’epoca oltre ad avere la fortuna che te le regalano pure… per caso non hai qualcosa anche per me… pagando ovviamente.!!
Caro Thomas credo in pieno a quanto tu dici del tuo Settimo Velo e siamo felici per due motivi:
Il primo, come dice Alex, la nostra presenza sul web ha contribuito in modo determinante a salvare il tuo “Settimo Velo”, che diversamente sarebbe stato demolito.
Secondo che la nostra famiglia si arricchisce di un altro appassionato come te, che ama le barche d’epoca di valore e le sa mantenere nel modo giusto.
Grazie per averci scritto e aspettiamo le immagini del restauro del tuo “Settimo Velo”. Non dimenticarti di scattare delle foto anche in fase di smontaggio, in modo da far vedere com’era la barca prima dei lavori e dopo a lavori di restauro ultimati.
Ciao!
Giacomo Vitale
Caro Thomas,
Miura che è l’autore dei due commenti, non credo fosse critico nei tuoi confonti e il suo secondo commento mi sembra essere chiaro: il vero successo è il recupero che stai facendo, il Settimo Velo Canav è una bellissima barca d’epoca Levi ed averla salvata da una possibile demolizione è importantissimo.
Che questo blog abbia contribuito a salvare questa opera d’arte… è un piacere, più che il business credo che prevalga la passione; la stessa che mi incuriosisce e mi fa sperare di vede le fasi di questo recupero, Thomas: aspettiamo nuove foto!
Alex
Mi dispiace quello che dicono i due signori, ma vi giuro che non sapevo assolutamente niente dei Cantieri Canav di Anzio.
Conosco vita morte e miracoli dei Riva e sono stato anche proprietario dell’unico Colombo Super Indios 18 rimasto in vita e tutto in mogano. L’ho ristrutturato dopo averlo avuto in regalo da una persona che non sapeva quello che aveva per le mani. Adesso si trova in Germania.
Non credo di averlo fatto per buisness, ma sono un vero appassionato. Io le barche le accarezzo, ma non posso nemmeno fare un museo.
Mi auguro di riuscire a farvi cambiare opinione in merito alle barche, in quanto potrei diventare un sincero alleato.
Thomas.
Ma sai a volte si è presi dal vortice della vita di tutti i giorni e si finisce con l’abbandonare oggetti anche importanti di cui se ne perde la cognizione ed il vero valore oltre che economico, nel caso specifico di una barca d’epoca che è certamente un’opera d’arte e che oggi non costruisce più nessuno.
Meno male che Thomas se ne è reso conto in tempo e ne siamo felici, anche se, come dici tu Miura, questo recupero è stato fatto intravedendo un business.
L’importante è comunque che questo Settimo Velo si sia salvato…
Saluti
Giacomo
Comunque alla fine quello che conta è che si è salvata un’opera d’arte… a proposito, se qualcuno ha la sciagurata idea di demolire una imbarcazione dell’ing. Levi me lo dica che a costo di fare mutui a vita la compro e… restauro io.
Se era un vero appassionato nenche un attimo gli sarebbe balenata l’idea di demolirlo, …molto semplicemente dopo il successo del vostro sito che ha fatto innalzare le quotazioni (giustamente) delle opere dell’ing. Levi (infatti sono da considerare opere d’arte naviganti) ha visto il business.