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Restauro Drago ex V4000 GdF – seconda puntata

05/12/2010/11 Commenti/in Giacomo Vitale, Motovedette Guardia di Finanza/da Giacomo Vitale

di Giacomo Vitale

Continuano le fasi di restauro del Drago V4000 ex GdF e vi presentiamo di seguito le immagini della ricostruzione dei bagli e ossatura dell’ordinata di poppa, che era in condizioni irrecuperabili, visto il marciume presente di tutte le sue strutture che ne facevano parte.

Purtroppo tutto questo si è verificato perché queste unità venivano lasciate agli ormeggi o in secca per troppo tempo, senza proteggerle dall’acqua piovana che è un nemico acerrimo del legno lamellare.

Inoltre, non essendo stata trattata la struttura ed il lamellare stesso mediante laminazione con resina epossidica, lasciandola alle intemperie con conseguente accumulo d’acqua in sentina ed infiltrazioni dal ponte, hanno fatto degenerare il lamellare e le sue strutture di sostegno.

ossatura ponte di poppa in mogano paratia vano poppa e motore Montaggio ponte di poppa Pitturazione vano poppa

telaio dello specchio di poppa Ponte di poppa Montaggio specchio di poppa Vano poppa trattato con epossidica e foglio lana vetro medio spessore

Struttura ordinata poppa vista dall'interno Prova assemblaggio coperchi motore pozzetto Coperchio vano motore insonorizzato Secondo coperchio vano motori

E’ importantissimo che il legno, nudo ed asciutto, con umidità relativa inferiore al 12%, sia laminato con la resina epossidica, allontanando per sempre il rischio di degenerazione del lamellare stesso, impermeabilizzandolo in modo che beva bene tale prodotto. Una volta che il legno si è completamente saturato, cioè quando non assorbe più la resina, vuol dire che il trattamento è penetrato bene in profondità nelle fibre del legno e la protezione è attiva, così che il legno lamellare sia annegato completamente nell’epossidica.

Ricordo e segnalo che nei periodi freddi è importantissimo aiutarsi con una pistola termica, con la quale riscaldare moderatamente la parte interessata e la stessa resina prima di applicarla. Infatti, durante questa fase di riscaldamento moderato, si può notare che la resina diventa fluida acquisendo la stessa  densità di un olio idraulico ed avendo preventivamente riscaldato, sempre con moderazione, il legno dilatandone le molecole, si applica la resina a pennello o con il  rullo, in mani successive, verificando dove beve di più, fino a quando al superficie risulta uniformemente coperta dall’epossidica. Le parti che invece non sono sature di resina epossidica, si evidenziano perché sono opache.

Questo fenomeno fisico e visivo, evidenzia che la superficie del legno ed il legno stesso nella sue parte intima, non è ancora saturo di epossidica. Insomma, ci vuole altra resina…

Appena l’ultima mano di resina diviene attaccaticcia, mediamemte dopo due ore a temperatura ambiente superiore ai 20° ed umidità possibilmene contenuta entro il 60% max, si può iniziare a spruzzare un isolante di fondo in un paio di mani, in successione.

Quindi una volta essiccate le due mani di fondo date di seguito per evitare la carteggiatura e qui occorre un po’ di maestria nello stendere l’ìsolante, onde evitare colature, si procede poi alla carteggiatura a secco. Importante in queste fasi usare maschere adeguate, ottime quelle della 3M ai carboni attivi, valide per polveri e vapori di pitture e vernici. Proteggere anche gli occhi con appositi occhiali… per evitare che siano investiti oltre che dalle polveri, anche dai micidiali vapori dei solventi…

Terminata la carteggiatura delle due mani di fondo, si procede alla stesura a spruzzo di tre mani di stucco poliestere bicomponente. Quindi, una volta essiccate le tre mani di epossidica precedentemente date, si procede con la levigatura mediane l’uso di opportune lime con supporto in legno sulle quali vanno sovrapposte diverse strisce di carta abrasiva di varie grane, in modo da mettere in piano tutta la superficie che si sta trattando.

Infine, verificato che la superficie è perfettamente trattata, si procede con la prima mano di pitturazione del colore scelto e poi le altre mani a finire secondo necessità.

Ritornando alle immagini del Drago V4000… parlano da sole. Certamente un restauro impegnativo e lungo che si sta eseguendo con pazienza e competenza, al fine di far riprendere il mare a questa storica pietra miliare della carriera di colui che l’ha ideata e disegnata: Renato “Sonny” Levi.

Di seguito un gruppo di immagini che riguardano gli apparati motori ed il lavoro di smontaggio.

Motore Isotta Fraschini 001 Motore Isotta Fraschini 002 Motore isotta Fraschini 003

Motore Isotta Fraschini 004 Motore Isotta Fraschini 005 Motore Isotta Fraschini 006

Immagini relative allo stato di avanzamento dei lavori dell’opera viva e dell’opera morta:

murata a dritta - carena trattata con epossidica Murata a sinistra - opera viva Murata a sinistra di prua

murata a sinistra di prua e ponte Ruota di prua sinistra

Nella prossima puntata vedremo come sono avanzati i lavori della coperta, tuga e allestimenti interni.

(continua)

Tags: Barca d'epoca restauro, Drago Italcraft, Restauro barca militare
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11 commenti
  1. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    08/09/2011 in 23:20

    Caro Giovanni,

    in effetti qualche problemino di salute c’é, ma niente di serio. Si tratta di acciacchi quasi normali che abbiamo un po’ tutti noi, se poi aggiungi la vita ed i doppi salti mortali che si devono fare tutti i giorni… potrai certo capire…
    Sono comunque a tua disposizione per tutto quello che mi vorrai domandare… e grazie per gli apprezzamenti personali che ci rivolgi.

    Giacomo Vitale

  2. Giovanni
    Giovanni dice:
    08/09/2011 in 18:28

    Gentile Giacomo,

    non ho più avuto tue notizie, spero nulla di serio.
    Impegni lavorativi permettendo, mi auguro di sentirti presto, mi sono fatto una cultura grazie al tuo lavoro svolto su AMB, e ho diversi quesiti, sia di natura tecnica, sia sulla parte storica, alla quale sono sicuro puoi darmi le risposte.

    Ti ringrazio sempre, saluti.
    Giovanni Troia.

  3. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    04/09/2011 in 23:50

    Gentilissimo Giovanni,

    è una grande soddisfazione per me leggere quanto scrivi circa il lavoro di consulenza che svolgo a favore degli armatori di carene Levi.

    Circa il fatto che quelli come noi vengono considerati nostalgici, è una grande stupidaggine… Invece, perso ne come noi apprezzano soluzioni che quarant’anni fa erano d’avanguardia assoluta ed oggi lo sono ancora allo stesso modo…

    Appena la terza puntata sul restauro del Drago V 4000 è on line ti avviso con una mail, in modo che tu possa guardarlo.. Per il Drago V 4011 ti contato domani in privato, in modo che possa inviarti un po’ di materiale fotografico…

    Un sincero grazie

  4. Giovanni
    Giovanni dice:
    04/09/2011 in 23:00

    Buonasera Giacomo.
    Devo ringraziarti ancora per il tempo che mi stai dedicando.
    Si, la penso come te, stai facendo davvero un ottimo lavoro di consulenza per gli appassionati di questi scafi.

    Oggi purtroppo, si guarda con eccessivo buon occhio il nuovo, dimenticandosi di quelle tecniche e innovazioni, che ci hanno portato fin qui.
    Penso che quelli come noi non possono reputarsi esattamente dei nostalgici,
    nulla da togliere a loro, ma stiamo pur sempre parlando di scafi con soluzioni concrete e funzionali.

    Non vedo l’ora di leggere la terza parte del restauro che stai seguendo e accetto volentieri la tua offerta di contattarmi per avere le notizie che cerco sul V4011.

    Grazie della disponibilità, saluti.
    Giovanni Troia.

  5. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    04/09/2011 in 02:59

    Carissimo Maurizio,
    è sempre un onore ed un piacere averti tra gli “attentissimi” lettori di AMB ed in particolare come “osservatore” delle sorti di alcune famose ex m/v della GdiF.
    Le sorti della V.4000, a dire il vero, sono una mia “responsabilità” perché dopo grande insistenza da parte degli attuali proprietari della ex V 4000, che mi chiedevano di trovare appunto un “Drago della GdiF in disarmo, riuscii a segnalare appunto quella che hanno acquistato. Ho seguito a distanza, previo una marea di foto e qualche filmino che gli attuali armatori mi hanno inviato continuamente. In questi due anni di intenso lavoro siamo stati continuamente in contatto discutendo di quanto che si stavano eseguendo, confrontandoci su decisioni tecniche da prendere in un senso o in un altro. Un periodo molto intenso in cui, non sono mancate le incavolature per varie problematiche, poi brillantemente risolte, ma il tutto in appassionante lavoro a cui hanno partecipato diverse persone ed i risultati sono assolutamente d’hoc.
    A breve avremo foto e filmati e mi recherò personalmente a Savona per fare un servizio riservato alla prova in mare che pubblicheremo su AMB.
    Probabilmente, visto che questa unità era in carico alla Scuola nautica di Gaeta, gli armatori si recheranno nella sede di Gaeta dove avranno l’onore ed il piacere di presentare a tutti gli uomini della GdiF che hanno prestato servizio su questa mitica m/v V. 4000, il bel lavoro fatto ed avvierò personalmente, mediante il Centro Studi Tradizioni Navali di Napoli, in seno alla Lega Navale Italiana, le pratiche per riconoscere il “Drago Commander” Italcraft ex V 4000, come unità storica ex della Guardia di Finanza.
    Penso che tale visita potrebbe materializzarsi in occasione della prossima edizione delle Gare nautiche del Corpo, nonché della II Mostra di Modellismo dedicata agli uomini ed ai mezzi della Guardia di Finanza, che si terranno il prossimo anno, come di consuetudine nei primi giorni di luglio. Cercherò di coordinare il tutto con il Comando della Scuola di Gaeta e sarà una ulteriore occasione per incontrarti insieme ad altri tuoi colleghi appassionati di modellismo… e di m/v vere… e veloci…
    Grazie per il tuo intervento, a presto.
    Un caro saluto,
    Giacomo

  6. Santo Maurizio
    Santo Maurizio dice:
    04/09/2011 in 01:16

    Carissimo Giacomo,

    aspettiamo con ansia la terza pountata del meticoloso restauro della ex V 4000 Drago corredato dalle tue foto dettagliate e dai filmati delle prova a mare.
    L’ultima Vedetta Veloce ancora in servizio, la V.4001, che tra l’altro ho rivisto tempo fa agli ormeggi della scuola Nautica della Gdf di Gaeta, è diventata Unità navale storica. Non sapevo che la V 4011 era stata venduta e che il proprietario aveva intenzione di rivenderla.

    Peccato poichè la V 4011 e la V 4000 saranno le uniche vedette della serie rinaste in circolazione.

    Un saluto,
    Maurizio Santo

  7. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    02/09/2011 in 23:45

    Gentile Giovanni,

    diamoci del tu e che dirti, ti ringrazio per la tua bontà nei miei confronti e sono animato da tanta passione ed il mio sogno è sempre quello di mettere insieme tante barche belle che ho avuto il piacere di fa capire ed apprezzare, al punto tale che per “colpa mia” si sono salvate e che in tanti stavano per dar via o addirittura demolire..

    Comunque capiti “giusto a fagiolo” perché vicino Civitavecchia c’è un solo Drago, il V4011. Assegnato ad un appassionato di Roma lo sta restaurando completamente, ma no n ha il tempo di seguire il tutto e lo ha messo in vendita. pertanto se sei interessato posso inviarti un gran numero di foto ed illustrarti il tutto. Sono comunque in contatto con l’interessato e se vuoi posso metterti in contatto con lui.

    Infine il restauro del Drago V4000 è stato ultimato e sono in attesa di ricevere le ultime foto e relativi filmati che pubblicheremo su AMB… Ho visto alcune foto in anteprima e ti assicuro che è stato fatto un lavoro da manuale… ed ho un archivio di tantissime foto che documentano tutte le fasi di restauro… Un dossier interessantissimo…

    Resto in attesa di tue notizie ed eventualmente ti contatto in privato per darti maggiori spiegazioni in merito.

    Ti ringrazio per avermi contattato, saluti.
    Giacomo

  8. Giovanni
    Giovanni dice:
    02/09/2011 in 22:23

    Salve Giacomo,

    prima di tutto voglio farle i complimenti per l’accuratezza dei suoi articoli, e prendo occasione (anche se in ritardo), per chiederle qualche informazione su i Drago “Commander”.

    Siccome sono interessato all’acquisto di un esemplare, da ristrutturare, ma da quanto ho letto dai suoi articoli in merito, e dai vari interventi fatti, mi sembra di capire che i 4 esemplari in forza alla G.d.F. sono state assegnate. In attesa di una sua risposta, la ringrazio anticipatamente, saluti.

    Giovanni.

  9. Valerio Suster
    Valerio Suster dice:
    13/12/2010 in 12:26

    Salve Giacomo..

    è sempre piacevole navigare sul Vostro bellissimo ed interessantissimo sito… certo che continuerò a seguirvi.. ci mancherebbe! :)

    Saluti a presto,
    Valerio Suster

  10. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    06/12/2010 in 00:38

    Grazie Valerio per quello che dici, sei troppo buono!

    Appena il lavoro di restauro sarà completato, penso presumibilmente nella prossima primavera, pubblicheremo la terza ed ultima puntata.

    Continua a seguirci!

    Un caro saluto,
    Giacomo Vitale

  11. Valerio Suster
    Valerio Suster dice:
    05/12/2010 in 19:08

    Complimenti,

    bellissimo lavoro, gia avevo seguito la parte 1.. bellissimo anche l’articolo.

    Attendiamo la parte terza!!
    Saluti da Roma

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