Il Cantiere Union Mare di Salerno ed il restauro del Rudy Canav Santamaria (1a puntata)
Nella bellissima Salerno, città che si affaccia nel suo Golfo tra la “divina Costiera Amalfitana” e lo “stupendo ed incontaminato Cilento”, in via Z. della Porta 1 nella Zona industriale c’è un piccolo cantiere nautico denominato “Union Mare”. Il suo titolare giovane e dinamico, lo dirige con un grande entusiasmo, dotato di un DNA di tutto rispetto, data la sua cultura che gli deriva dai fatti che di seguito descrivo.
Luca Bassanini, così si chiama il titolare del cantiere “Union Mare” di Salerno, l’ho conosciuto tramite il nostro blog: infatti più volte ha lasciato vari commenti ai nostri articoli ai quali ho sempre risposto con la mia passione perchè mi sono reso conto che questo “ragazzo” é un giovane motivato e dotato di un grande entusiasmo per le barche in legno ed in particolare per le barche Levi.
Ovviamente il nostro dialogare via mail é andato avanti, ci siamo conosciuti di persona e dallo scorso settembre mi reco spesso a Salerno presso il suo cantiere per fare tante chiacchierate sul blog, i ritrovamenti di alcune barche famose disegnate da “Sonny” Levi ecc..
La passione per le barche Luca la deve al suo papà. Infatti presso il suo attuale cantiere, gestiva insieme al fratello Angelo Bassanini, una fabbrica di banchi per le scuole. Poi oltre trenta anni fa sia il papà di Luca e suo fratello Angelo che era già un giovane mastro d’ascia, decisero di trasformare la loro fabbrica di banchi in un cantiere per la manutenzione e la ristrutturazione di barche in legno ed anche in vetroresina.
Angelo Bassanini, zio di Luca, classe 1935, vanta una carriera da mastro d’ascia particolare ed ha eseguito diversi restauri importanti di barche d’epoca tra cui cito, uno per tutti, un famoso gozzo sorrentino il “S. Giovanni” dell’avv. Giovanni Parilli che fu pilota offshore insieme ad Antonio Soccol negli anni 60′ 70′, sulle barche del Cantiere Sapri di “Nino Petrone”.
L’eccellente costruttore Nino Petrone ha realizzato diverse barche disegnate da “Sonny” Levi tra cui ricordo lo Strale, barca da competizione per la classe 3 offshore.
Infatti “Sonny” Levi nel 1967 scrisse un articolo sul periodico dedicato al mare ed alle barche di quell’epoca, “Mondo sommerso” diretto da Sergio Scuderi, mentre Antonio Soccol era responsabile della nautica. Quell’articolo era un appello ai costruttori del Mediterraneo, nel quale “Sonny” Levi portava a conoscenza che in Gran Bretagna si stava affermando nelle competizioni, la classe 3 offshore, che permetteva di poter gareggiare con badget meno impegnativi della classe 1 e 2 offshore.
Quell’articolo colse nel segno e Nino Petrone, ottimo costruttore di barche e valido imprenditore coraggioso del sud, raccolse quell’appello e nacque così lo Strale uno scafo a “carena Delta” da circa 21 piedi con 22° di diedro di poppa, mosso da un motore EFB Mercruiser da 140 HP di cui parlerò ampiamente anche con immagini di un esemplare che sto cercando di rilevare.
Il mastro d’ascia Angelo Bassanini all’epoca dei fatti descritti, lavorava presso il Cantiere Sapri di Nino Petrone ed ha avuto anche modo di conoscere personalmente “Sonny” Levi, che progettò per questo cantiere anche il “Sagitta” ed il “Sagitta Special“.
Attualmente Luca Bassanini, insieme allo zio Angelo portano avanti il cantiere “Union Mare” che a Salerno è l’unico in grado di ristrutturare barche in legno ed in legno lamellare. Attualmente stanno ristrutturando un Rudy della Canav di Anzio, denominato Santamaria, il cui armatore Vincenzo Russo, è anche un grande appassionato di barche d’epoca.
Lo scorso anno fui contattato tramite il blog, da un medico di Napoli che mi informava di aver posto in vendita la barca della mamma attualmente ottantaquattrenne, un Rudy della Canav che, data l’età della proprietaria, non usava più da diversi anni.
Ricordo che la preoccupazione del dottore e della sua simpaticissima mamma, che ho avuto il piacere di conoscere, si preoccupavano che la “loro barca” andasse in mani esperte e che avesse un futuro bello come tutta la sua vita trascorsa tra le amorevoli cure che le furono prestate dal cantiere stesso di Anzio che l’aveva costruita, fino a quando non chiuse e poi successivamente da altre persone.
Presi a cuore questa loro appello e così dedicai uno spazio sul blog con la certezza che prima o poi qualche appassionato si facesse avanti per rilevarla e riportarla all’antico spendore.
Ricordo che Luca Bassanini più volte mi chiese di questa barca e lo informai, avendola vista io da vicino, che se pure si doveva rivedere la coperta a prua ed il pozzetto ed aggiornarla negli impianti ormai datati, nel comlpesso era una barca sana e ben tenuta, tutta originale e meritava di essere salvata ed affidata nelle mani di un buon armatore.
Successivamente sono stato poi contattato dall’attuale proprietario che mi chiedeva informazioni circa questo Rudy e assicuratogli che nella sostanza era una barca tutta originale e bella, tenendo presente che andava ristrutturata, gliela consigliavo con la massima serenità. Così in breve tempo la trattativa si chiuse e Rudy Santamaria fu acquistata ed affidata alle cure del cantiere “Union Mare”, dove attualmente si trova in avanzata fase di ristrutturazione.
Come detto, si è proceduto alla demolizione completa del ponte che, ad un attento esame, risultava essere compromesso in diversi punti e quindi si è deciso per la sua completa sostituzione.
Anche il vecchio paiolato del pozzetto è stato completamente demolito.
Rimossi i motori e portati in officina per farli controllare e riverniciare, il vano motori è stato controllato, intervendo in vari punti per operazioni di pulizia e rinforzo dei longheroni longitudinali strutturali composti che servono anche da supporti motore.
Anche l’impianto elettrico, che risultava essere non più a norma e comunque obsoleto, è stato sostituito; il nuovo comprende anche l’istallazione di tre gruppi diversi di batterie, cioè due per l’avviamento ed una per i servizi di bordo, il tutto coordinato da un caricabatterie elettronico che assicura la gestione dei servizi di bordo quando la barca è ormeggiata, caricando la batteria di riferimento e spostando il carico dei servizi in funzione sul caricabatterie stesso. La batteria dei servizi, in questo modo, é sempre al top della sua capacità massima disponibile.
Tutti gli interni sono stati smontati inseme ai servizi di bordo, cioè tubazioni, autoclave, rubinetti, cucinino e saranno controllati e riposizionati ove possibile, sostituiti dove necessario.
Infine anche la tapezzeria sia interna che esterna sarà sostituita con nuovi tessuti adeguati per disegno e stile all’epoca della barca.
I termine lavori è previsto per la fine di Maggio ed i primi di Giugno 2009, la barca sarà in mare per le prime prove di collaudo di cui documenteremo con le immagini del varo.
G.V.
Gentilissimo Sig. Vitale,
la ringrazio per la Sua disponibilità, siccome la barca ancora non l’ho acquista, ma comunque già siamo doccordo sul prezzo, la succitata barca è molto bella e a prima vista sembra in buone condizioni, per questo vorrei farla visionare da un tecnico onde evitare di commettere un errore di inesperienza.
Purtroppo la barca si trova in Puglia se Lei è disposto a fare una visita, assolutamente informale e senza alcun onere da parte mia, certamente le spese di trasferta sono disposto a pagarle, per capire la situazione generale e gli interventi di restauro a cui deve essere sottoposta, considerando che almeno per un anno non vorrei spendere soldi visto che adesso ne spendo tanti, certamente, può venire insieme al titolare del cantiere Union Mare e può contattarmi in privato.
Cordiali saluti,
Gabriele Grimaldi
Gentile Marino,
le segnalo che i restauri effettuati sono stati eseguiti sotto la mia organizzazione di restauro e direzione con la collaborazione della realtà salernitana competente del settore. I restauri li organizzo e li seguo con molta attenzione e passione, le segnalo i restauri del Settimo Velo “Isabella” che può vedere ai seguenti link:
Restauro e storia di “Isabella” Settimo Velo Canav
Il restauro del Settimo Velo Levi “Isabella”. Il varo
Grazie per quanto dice e per averci scritto.
Buona visione!
Giacomo Vitale
Non conoscevo questa realtà Salernitana che mostra un alto grado di competenza!
Gentile Gabriele,
nel ringraziarti per averci scritto, rileviamo, nostro malgrado, che in quel di Salerno c’é questa abitudine da parte di addetti ai lavori, di sconsigliare a chi manifesta l’intenzione, di comprare una barca in legno… In parte capisco questo atteggiamento perché è vero che in zona, oltre il cantiere Union Mare, non mi risulta ci siano cantieri preparati per poter fare manutenzioni su barche in legno, che ricordo non sono tutte uguali e mi riferisco a barche con ossatura e carene realizzate in tavole longitudinali di legno massello, oppure barche in lamellare di mogano o quelle in compensato ad uno o più strati ecc… Questi diversi tipi di lavorazione richiedono specifiche e provate competenze…
Comunque, come hai già appreso dal nostro blog, in Salerno c’é il cantiere che è in grado di poter intervenire su ogni tipo di carena in legno e non solo. Quindi tranquillo che adesso sai a chi rivolgerti…
Per quanto riguarda una visita, assolutamente informale e senza alcun onere da parte tua, alla tua barca per capire la situazione generale e gli interventi di restauro a cui deve essere sottoposta, puoi chiedere al sottoscritto Giacomo Vitale, magari potrei venire insieme al titolare del cantiere Union Mare… se vuoi ti contatto in privato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Mi sono imbattuto per caso in questo sito e con immenso piacere ho potuto notare che a Salerno c’è un cantiere che restaura barche d’epoca,
questo in quanto stò per acquistare una barca a vela degli anni ’50 e incomincio a preoccuparmi per eventuali restauri. Sono di Nocera Superiore ed ho ormeggiato a Salerno un meteor di 6 mt, dal momento che hò deciso di cambiare e passare ad una barca d’epoca, in quanto sono appassionato, chiedendo in banchina e ai titolari di cantieri in genere, sempre a Salerno, tutti mi hanno sconsigliato e tutti per lo stesso motivo così ho capito che la loro incompetenza li porta a dare dei consigli sbagliati e scoraggire l’acquisto.
A questo punto se è possibile chiedere un consiglio e cercare di non sbagliare nell’acquisto,ormai già è fatta, cosa debbo controllare e a chi debbo rivolgermi per un aiuto tecnico onde non commettere errori, precisando che la barca in questione mi piace da morire.
Grazie infinite,
Gabriele Grimaldi
Caro Vito,
e verissimo tutto quello che dici circa Luca Bassanini, suo padre, che purtroppo è recentemente scomparso ed il bravissimo Angelo Bassanini, zio di Luca, un mastro d’ascia di vecchio stampo, sempre sorridente e simpaticissimo. Sono persone che amano il loro mestiere, esercitando quest’arte con vera passione…
Circa la barca di cui mi parli, l’ho ritrovata e mi sto interessando per rilevarla e restaurarla per riportandola all’antico splendore. Purtroppo non è cosa facile perché ci sono alcune difficoltà probabilmente insormontabili… Ti terremo comunque informato, sperando di riuscire a portare a termine il mio progetto in merito, sarai certamente avvisato ed invitato a vederla da vicino e spero poterti far rivivere ricordi indelebili e belli che sono fissati nella tua mente e riguardano un magnifico passato che purtroppo non potrà mai più tornare.
Grazie per averci scritto.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Gentilissimo sig. Vitale,
nel suo articolo a riguardo di questo restauro ad opera di Luca Bassanini e le sue maestranze, ha citato una barca a me molto cara, lo Strale.
Sarei curioso di sapere come è finita la sua trattativa, non per impicciarmi dei fatti suoi sia ben chiaro, ma solo perchè abitavo e sono cresciuto vicino al cantiere “Sapri” di Nino Petrone, conosco Luca e la sua spettacolare stirpe, e con lui abbiamo vissuto bellissime giornate di mare, della nostra infanzia su uno strale in lamellare incrociato, forse l’esemplare numero 1, visto che tutti gli altri che ho visto erano in VTR.
Questa barca era di Alfonso Longo, famoso personaggio salernitano, in verità ne aveva anche un altro, biposto ed in epoxi su nido d’ape… uno spettacolo della natura, che mi fà rabbrividire al solo ricordo, un vero cavallo di razza, come tutte le carene Levi dopotutto.
Concludo con il ricordo degli oltre 40 nodi con soli miseri 120 Hp Mercruiser entrofuoribordo di questa barca.
Colgo l’occasione per salutare vivamente lei e Luca, con il quale non ci vediamo da circa vent’anni, visto che vivo in Calabria.
Vito
Caro Bruno,
in merito al calcolo delle tue eliche, mi chiedi una cosa molto delicata e siccome io non sono un elicaio non me la sento di prendermi questa responsabilità e ti spiego il perchè.
Ci sono molte cose da considerare, come per esempio il peso della barca a fine lavori, la posizione dei serbatoi ed il peso totale della barca con il pieno di carburante.
I motori da 300 HP di cui mi parli, hanno veramente quella potenza? Mi sembra di capire che sono stati potenziati. Sai i meccanici a chiacchiere tirano dai motori che “elaborano” cavalli “fantasma” ed a questo punto come fai a calcolare le misure di queste benedette eliche?
Se per esempio va a finire che il meccanico dice che quei motori danno 600 HP in totale ed al massimo dei giri, tenendo conto di tutti i parametri che occorrono per fare questo benedetto calcolo, se per caso quei motori avessero effettivamente un numero inferiore di cavalli, il calcolo delle eliche sarebbe errato. In merito alle eliche ho delle mie convinzioni e non me la sento assolutamente di sostituirmi ad un professionista che certamente calcolelebbe l’elica adatta al caso tuo.
Insomma una cosa molto delicata e di responsabilità.
Ti ringrazio per la fiducia e la stima, ma penso che il miglior risultato tu lo possa conseguire seguendo il mio semplice ed umile consiglio.
Un caro saluto
Giacomo
Caro Paolo,
concordo con te Luca e Angelo Bassanini sono veramente bravi artigiani, seri e come hai avuto modo di vedere, veramente veloci. Se pensi che hanno iniziato a gennaio i lavori che sono intensi ed impegnativi e sono già a buon punto.
Tra qualche settimana andrò a vedere a che punto sono ed un’altro servizio fotografico certamente lo realizzo per questa barca “fortunata” che ritornerà esattamente ad essere come nuova curata da due “maghi” del legno. La nautica classica da diporto di Salerno aveva bisogno proprio in questa realtà della cantieristica esperta di barche d’epoca.
I Bassanini sono artigiani seri ed appassionati ed un plauso speciale va al settantatrenne Angelo, che ha una vitalità ed una passione per il suo lavoro che sono belle ed uniche e poi i risultati raggiunti sono il migliore commento.
Per lo specchio di poppa è stato levigato e portato in piano e su esso verrà incollato con la resina epossidica un pannello in compensato di mogano opportunamente lavorato, in modo da riportarlo nelle condizioni estetiche originali ed ovviamente più robusto.
Un caro saluto.
Giacomo
Caro Giacomo,
come sai sto curando il restauro di un altro Rudy Canav in sieme all’armatore.
I lavori procedono senza grossi problemi nel cantiere di Sandro Gallinari ad Anzio. La barca verrà rimotorizzata con una coppia di AIFO 8061 tarati a 300 Cv al posto dei Perkins. I nuovi motori saranno più leggeri di un quintale forse due rispetto agli originali.
Per gli assi, mantenendo il diametro di 35, abbiamo optato per acciaio 630. Vengo al punto. Quali eliche adottare?
I dati di targa del Rudy li conosci, i motori erogano la loro massima potenza a 2700 giri e la riduzione è 1.52 (circa 1800 giri al minuto alle eliche).
Io pensavo ad una tre pale D10 500×640, con la quale immagino una velocità superiore ai trenta nodi di massima e 25 di crociera. Secondo la formula di Levi v=3,7 radice quadrata di cv totali diviso dislocamento mi vengono addirittura 35 nodi di massima, forse troppi per quella carena.
Un’elica 3 pale D10 640 di passo dovrebbe produrre 32/33 nodi con un regresso di 0,75. E’ giusto? O è conveniente stare su un passo ancora più corto?
Grazie per l’attenzione e i suggerimenti eventuali.
Un caro saluto da Bruno
Caro Giacomo,
il lavoro che stanno facendo sul Rudy mi sembra molto accurato e rispettoso dell’originalità della barca. Vedo che lo specchio di poppa non è stato ancora trattato, era in mogano a vista?
Complimenti al cantiere per la professionalità dell’esecuzione.
Ciao
Paolo