Stiamo inseguendo Mike/Sierra di Maurizio Mainardi (quarta puntata)
Nota per il lettori di Altomareblu:
Maurizio Mainardi autore dell’omonimo libro intitolato “Stiamo inseguendo Mike/Sierra” ci ha comunicato che è disponibile online su Amazon solo la copia cartacea a pagamento dell’omonimo libro al seguente link:
Viene così eliminata la copia gratuita online come disposto dallo stesso autore!
Lasciamo al posto del testo delle puntate pubblicate qui su Altomareblu le foto che sono molto belle e qualche riga sul testo
III CAPITOLO
Vedetta V1679

gdf V 1679 Power Marine 50 nodi
Passammo il mese di Agosto in avaria per colpa di un sensore dell’olio e arrivati a metà Settembre mi sbarcarono dalla V.5002….
Mi ritrovai a terra a fare il piantone fino a dicembre. I primi di quel mese Alessandro, il motorista della V.1679 fu trasferito e la vedetta si ritrovò senza un uomo…
La V.1679 era un Corbelli tipo Power Marine, il primo tipo costruito dall’ing. Corbelli. Infatti era senza cupolino, scappottato come dicevano i contrabbandieri, lungo cinquanta piedi, era un po’ ridotto male perché era passato dalla squadriglia di Manfredonia a Bari ed i vari equipaggi non l’avevano mantenuta come un gioiello.
Dopo un‘accurata manutenzione sia in sala macchina che all’opera viva. Riuscimmo così a fargli raggiungere la velocità di quarantotto nodi con i serbatoi vuoti. Fuori dai denti… era uno degli scafi più lenti della stazione navale! L’ equipaggio era formato da Nicola che guidava, Raffaele il mio direttore per poco sulla V.5002, Piero come radarista e me. Eravamo tutti e tre giovani, mentre io ero addirittura il più “vecchio“.

gdf V.1683
abbandiero il cui soprannome era stato “Il pazzo”. La 90 era uno dei Corbelli più veloci che avevamo, quindi eravamo molto competitivi quella sera. Ci appostiamo in prima serata verso Torre Canne, ma dopo un paio d’ore Peppino ci chiama per radio: “Il Maestrale sta rinforzando, che vogliamo fare?“ E’ meglio tornare a casa, il mare non puo’ far altro che peggiorare e ritrovarci nella burrasca non fa piacere a nessuno.

gdf V.1690
La “V.1691” è dietro di noi. Stiamo a circa 7 miglia da terra e lo scafo continua a scendere, è a 2 miglia da noi… ”Possibile che non ci vede?“ Rallenta, gli andiamo incontro… è ad un miglio… ma che razza di scafo è? Vediamo la poppa perché è girato verso terra.. gli siamo quasi addosso… si gira… “Ma è enorme!!! Che roba è? “Non è un Corbelli“ dice Piero. “Ah si… questo lo ha inseguito anche Roberto, è un Supertermoli!!! “ Non c’è tempo di fare commenti gli siamo vicini. Lui aumenta e sta per planare, ma gli giriamo intorno ed gli mollo una “bella“ palla di cima che non fa in tempo a srotolarsi perche’ si impiglia subito fra le sue eliche e si strappa dalla poppa nostra con violenza.
Gli siamo affianco e raggiungiamo subito la velocità d’inseguimento di 48 nodi… Leggo benissimo la targa con il sopranome “Franco”. Ci passa e ci sta lasciando, ma la “V.1691” gli passa dall’altro lato e gli fa prendere un‘altra cima. Rallenta vistosamente e dalla poppa si alza una colonna d’acqua, poi una serie di spruzzi, infine il getto torna normale… Ha macinato la cima!!! Ma ciò e’ bastato per farci recuperare. Lo scafo va dritto e punta il largo con rotta 0 – 60°. Ha ridotto la velocità a causa delle cime che a turno con la “V1691” gli continuiamo a buttare sotto. Mantiene però la stessa velocità. Non decelera più… quarantotto nodi fissi!!!
Intanto le radio impazziscono: il Barletta che avvisa la sala ci incita ad attaccare lo scafo, Piero che grida insieme a Gennaro che sta sulla “V.1681”. Lo scafo indolente continua la sua corsa dritto dritto, sembra quasi non gli diamo fastidio, non butta niente e neanche ci pensa!!! Dopo un‘ora e mezza la scena è la stessa: lo scafo che va dritto e noi che ci scapicolliamo a buttargli di tutto. Dalla “V.1691” si sente: “allontanatevi che gli buttiamo la cima d’acciaio!!!“ Beh, con la cima d’acciaio dovrebbe fermarsi… Eccola, si stende dalla “V.1691”.

gdf V.1681
E’ lunghissima, va sotto la prua dello scafo e gli sparisce sotto. Si sente uno stridio di ferro e nonostante il casino intorno dei motori e delle onde tagliate dalle prue si spezza la cima finale che reggeva la cima d’acciaio inabissabissandosi in direzione delle eliche dello scafo!!!..Aspettiamo.. maniente, niente di niente, “non gli ha fatto niente!!” Basta così ragazzi è una lotta a perdere! Lasciamo andare visto che è ormai a circa settanta miglia dall’Italia, perché qui il mare é abbastanza mosso ed ormai manca poco al Montenegro!!

gdf V. 1679

gdf V.1686

gdf V.5002
è ancora lontana.

S.N. Calimero
altro. Vedo perfettamente le persone a bordo: uno terrorizzato, uno che prende una sigaretta e se la mette in bocca… ho perso il conto dei giri… La 5007 non sa che fare e continua a girare anche lei nei paraggi.
Mi va per un’ attimo lo sguardo su Nicola, è concentratissimo e continua a tenere il timone ed a girarlo… penso che si potrebbe cercare di saltare sullo scafo. Penso che non posso lasciare il faretto e che se continuiamo così le barche dovrebbero perdere la planata e “sedersi “. Allora si che potremmo saltare a bordo. Tuttavia, mentre penso a tutto questo una delle onde provocate dalla “V.5007” ci fa saltare con lo scafo.

gdf V.1679
Come ricadiamo si sente un tonfo nella nostra sala macchine e la nostra “V.1679” si ferma come frenata da un’ancora. I motori zittiscono all’ improvviso…. “Oh mamma, cosa che è successo?“ Lo scafo intanto uscito dalla nostra morsa punta al largo inseguito dalla “V.5007”. Dalla nostra sala macchine fuoriesce un intenso fumo bianco che in pochi minuti ci avvolge tutti come una nebbia… la bombola dell’ impianto antincendio dell’Halon si e’ scardinata e si e’ azionata inondando il vano motori di gas, facendo così spegnere i quattro motori.
Non possiamo fare niente perché i motori sono stati soffocati dall’Halon che in pratica mangia l’ossigeno presente nell’atmosfera per spegnere un incendio e tutti sappiamo o dovremo sapere che per generare un incendio occorre, oltre al materiale combustibile il comburente, nel caso specifico l’aria. Per i motori, mancando l’aria, secondo il principio appena descritto i motori si soffocano spegnendosi e con loro anche noi stiamo soffocando…

gdf V5000 stessa serie della 5007
(fine quarta puntata)
Racconti di vita condivisa letta, riletta e da rileggere per essere sicuro di non dimenticare gli Amici, il periodo temporale, il fenomeno ed anche poter dire con orgoglio: NOI c’eravamo!!
Caro fratello, mi sto entusiasmando nella lettura del tuo libro e ti faccio i miei più sinceri complimenti… Addirittura immagino il tuo tono e l’accento e mi sembra come se quelle storie me le stai raccontando tu direttamente. Esse sono belle, avvincenti e tu le racconti col cuore oltre che con la penna, ti auguro buona vita… a presto rivederti me lo auguro…
Carissimo Giacomo,
ma come posso dire che non mi va bene qualcosa?
A me sembra tutto perfetto, le foto i video… e quando lo rileggo rimango ipnotizzato, ritorno indietro nel tempo rivedendomi in quel contesto e questo succede anche a tutti i miei amici – colleghi…
Non voglio dire che sono stato bravo, voglio solo dire che non sono degno di giudicare o valutare, perché come si dice: “ogni scarrafone è bello a mamma soia…” e ci sono alcuni passi, alcune scene che mi fanno venire il magone!!! Forse perché insieme a tutti i miei colleghi eravamo uniti dall’amicizia e da tutto il contesto che situazioni del genere ti lasciano il segno come una cicatrice bellissima… anzi, come un tatuaggio!!
Grazie ancora a te che hai avuto l’idea di pubblicare la “seconda edizione curata da AltoMareBlu” del mio libro “Stiamo inseguendo Mike/Sierra!!
Un abbraccione,
Maurizio Mainardi
Carissimo Maurizio,
ti porgo i complimenti per questo tuo lavoro che incuriosisce e fa capire cose che molti non conoscevano…
Hai saputo attirare l’attenzione dei nostri lettori che apprezzano la semplicità del tuo discorso e soprattutto il modo con cui lo hai scritto.
Complimenti per essere stato incluso tra gli autori di AltoMareBlu, augurandoci che oltre a questo libro che abbiamo pubblicato on line, faranno seguito altri racconti di eventi particolari che hai vissuto con i tuoi colleghi nell’esercizio della vostre attività lavorative.
Infine, fammi sapere se ci sono eventuali correzioni da fare.
Salutissimi!!