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Valeria Serra: Le parole del mare – Paolo Sorba Editore

27/04/2010/3 Commenti/in Libri nautica, Premio Giornalistico Carlo Marincovich, Valeria Serra/da Giacomo Vitale

Le parole del mare

Secondo classificato nella prima edizione del “Premio letterario Marincovich 2009” AltoMareBlu ha l’onore ed il piacere immenso di presentare un “libro di mare” molto particolare  scritto da Valeria Serra, che evidenzia un amore infinito per il grande elemento descritto sapientemente nei sette capitoli di cui si compone:

  • Le partenze
  • Uomini di mare
  • Emozioni sul mare
  • Le navi
  • Sul mare tra l’amore e la morte
  • Tempeste e naufraghi
  • Gli approdi
  • Autori ed opere citate

“Premio letterario 2009”

2° classificato: Valeria Serra “Le parole del mare”, Paolo Sorba Editore.
Premio: Clan des Team – segmento dell’albero in carbonio del maxilibera vincitore di quattro “Cento Miglia del Garda”, offerto dal Circolo Velico Gargnano.

Valeria Serra Premio Marincovich

Per gli appassionati di questo tipo di letture posso dire con assoluta certezza che Valeria Serra è una persona da amare perché ama il mare in silenzio così come lo amano tanti sconosciuti che provano le stesse profonde emozioni. Incredibile capire quanto il rumore del mare sia capace di legare animi come poche altre cose al mondo.

Pensate, le barche che vedete nelle foto allegate a questo articolo, che considero autentiche opere d’arte realizzate con elementi naturali, sono state create dall’autrice del libro che aggiunge:

Le mie barche costruite di relitti sbiancati, sono la stessa cosa del mio libro. Entrambe le cose sono fatte di cose raccolte; in entrambe, non ho fatto altro che raccogliere, associare le idee, mettere lacci affinché non si perdessero. Durante l’estate, quando sono nelle mie isole del vento, mi trastullo nel sole e cerco legni. A vederli sulle rive sembrano tutti uguali ma non è così. A volte l’usura li ha già preparati per diventare qualcos’altro. Io semplicemente li vedo e li raccolgo. Li metto insieme e mi ritrovo barche fra le mani. è facile, basta guardare.

foto barche di Valeria Serra 004Trovo straordinaria la capacità di questa persona speciale di riuscire, con i suoi occhi innamorati di mare, a vedere questi legni particolari che il sale, la sabbia e le pietre hanno sbiancato ed eroso con l’eterno movimento del mare e lei stessa ha dato un titolo suggestivo alla sua iniziativa, “Uso di mare”, di cui vi presentiamo alcuni modelli. Successivamente pubblicheremo tutta la sua suggestiva collezione.

“Le parole del mare” è una raccolta di scritti di mare brevi tratti da libri firmati da aiutori importanti e meno, ma tutti da leggere assolutamente.

Introduzione al libro di Valeria Serra:

Ho sempre amato il vento, per la sua forza invisibile fatta di niente, capace in un istante di cambiare umore a una giornata grigia. E’ per la libertà che si prende a piene mani di spettinare pensieri, nuvole e capelli, polverizzare la china delle onde e lucidare a nuovo il cielo.

Fu in una giornata di vento forte che soffiava da nordovest che mi occorse un contrattempo. Quella mattina aprii la porta di casa per uscire, ma alla sua furia non potei oppormi: vestito a festa, entrò ridente fin nella mia stanza senza che riuscissi ad accostare più la porta. Cominciò a giocare, insinuato tra le stanze come nel canale tra due isole e se la prese con le pagine dei libri, sparsi qua e là e sul tavolo vicino alla finestra.

Li apriva uno ad uno, le pagine diventavano come ventagli o bandierine; alcune, le più usurate e consumate, le scompaginava fino a distaccarle dalla costola. All’improvviso, dopo il suo turbine di spavalderia e salsedine, uscì, sbattendo quella porta come in un colpo a salve. In quella tregua c’erano pagine disseminate ovunque, pagine che stupita e divertita raccoglievo come fossero conchiglie sulla riva.

foto barche di Valeria Serra 007foto barche di Valeria Serra 020

Aveva staccato dai miei libri le pagine più lise e consumate, appunto quelle che avevo marcato a matita, letto e riletto, girato cento volte. Parlavano tutte di mare. Non che leggessi solo libri che espressamente parlavano di mare, che pure era per me una costante tentazione. Ma soprattutto, laddove non me lo sarei aspettato, all’improvviso, avevo trovato tra le righe il mare. Casualmente, man mano che leggevo, libro dopo libro, scoprivo che i grandi nomi della letteratura di ogni tempo avevano scritto parole e pensieri di mare. Forse senza volerlo a tutti i costi, infine avevano spiegato una ragione, un sentimento, un vuoto, un’inquietudine, una tragedia, una speranza, una passione, attraverso l’immagine del mare. Anzi, attraverso le sue molteplici e inesauribili espressioni.

foto barche di Valeria Serra 013 E il mare era per me, e lo è ancora, la più promettente e seduttiva pagina bianca. I.a pagina non ancora scritta, il sogno non ancora realizzalo, il desiderio non ancora estinto, la fuga non ancora portata a compimento, l’assenza che suggerisce la presenza, l’inizio che non ha fine. Nella sua distesa luminosa e sconfinata, nei suoi abissi sconosciuti diventa facile e quasi inevitabile trovare una metafora vivente della propria irrequietezza, dell’istinto di libertà, delle paure e dell’inesplorata e profonda regione dell’anima.

Ho raccolto quelle pagine, quelle pagine che torneranno a far parte dei libri che le hanno generare, che torneranno al loro sacro luogo di vita, in quella successione di parole capace di trasformare fogli di carta in un capolavoro. Ma, prima, le trascrivo qui, senza la pretesa di voler compilare un’antologia, né un saggio, né una selezione ragionata. Con la stessa incosciente leggerezza del vento, con la sua stessa imperfetta e giovanile sapienza, voglio tenere con me ancora un momento quelle pagine, sole.

A volte sono poche righe, ma la loro forza è tale che vive e respira anche senza un prima e un poi. E’ un tributo semmai a quegli scrittori e a quei poeti che hanno saputo, in un pugno di parole, dar voce a quell’enigmatico e imperscrutabile elemento naturale che anch’io sento così tanto somigliarmi. A quel mare universale, senza confini, né bandiere, né leggi, a cui sento di appartenere intimamente.

Mi è sembrato opportuno abbinare alla presentazione di questo speciale un pezzo fantastico cantato da una grandissima interprete di musica folk, l’Afro – Americata Odetta Holmes che appunto si intitola  “Blowin in the Wind”  e che richiama il tema della suggestiva presentazione che Valeria Serra propone nella sua opera.

Di seguito le parole originali del testo scritto da Bob Dylan e la traduzione in italiano

Blowin’ in the wind

How many roads must a man walk down
before they call him a man?
How many seas must a white dove sail
before she sleeps in the sand?

How many times must the canon balls fly
before they’re forever banned?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.

How many years must a mountain exist
before it is washed to the sea?
How many years can some people exist
before they’re allowed to be free?
How many times can a man turn his head
and pretend that he just doesn’t see?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.

How many times must a man look up
before he can see the sky?
How many ears must one man have
before he can hear people cry?
How many deaths will it take till
he knows that too many people have died?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.

The answer is blowin’ in the wind.

Soffia nel Vento

Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa chiamarlo uomo?
E quanti mari deve navigare una bianca colomba
prima di dormire sulla sabbia?

E quante volte devono volare le palle di cannone
prima di essere proibite per sempre?

La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.

E quanti anni può esistere una montagna
prima di essere erosa dal mare?
E quanti anni possono gli uomini esistere
prima di essere lasciati liberi?
E quante volte può un uomo volgere lo sguardo
e fingere di non vedere?

La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.

E quante volte deve un uomo guardare in alto
prima di poter vedere il cielo?
E quanti orecchi deve avere un uomo
prima di poter sentire gli altri che piangono?
E quante morti ci vorranno prima che lui sappia
che troppi sono morti?

La risposta, amico mio, soffia nel vento,
la risposta soffia nel vento.

Odetta Holmes, conosciuta come Odetta, nata  a Birmingham il 31 dicembre 1930 e spentasi a New York il 2 dicembre 2008 a causa del suo cuore malato che ha deciso di fermarsi e fermarla per sempre. Questa straordinaria  “cantante chitarrista – afro americana”  ha dedicato gran parte della sua carriera artistica all’eguaglianza dei diritti degli uomini ed alla loro libertà. Inoltre, è stata dalla metà del secolo scorso, una tra i tanti artisti della musica folk afro americana più influenti, contribuendo non poco alla formazione artistica di Bob Dylan ed altri famosi cantanti, di cui interpreta magistralmente il brano che vi presentiamo e che si sposa belissimo con la presentazione ed il contenuto stesso del libro di Valeria Serra.

“Blowin’ in the wind” è una canzone pacifista scritta nel 1962 dal noto cantautore americano Bob Dylan, di cui potete leggere al link di seguito indicato: https://it.wikipedia.org/wiki/Blowin’_in_the_Wind

Buona lettura!

Per g.c. di Sorba Editore e di Valeria Serra

Tags: Le Parole del mare, Libri mare, Valeria Serra
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3 commenti
  1. Sergio Abrami
    Sergio Abrami dice:
    01/05/2010 in 16:26

    Ho atteso qualche giorno, non volevo “essere il primo”, ma tantomeno però voglio mancare al doveroso riconoscimento all’opera di Valeria Serra che mi ha entusiasmato.

    Ad un Amico (la A maiuscola non è un errore di battuta), con il quale condivido il piacere della lettura, scrissi a suo tempo : “…Ma veniamo a Le parole del mare.
    Hai presente i mattang, le carte nautiche polinesiane, quella griglia di bambu con i vari riferimenti in 3D?
    Ebbene, il fine lavoro di orditura , riordino ed introduzione mi ricollega a quegli ingegnosi artifici dei polinesiani.
    Se qualche amico in procinto di partire per mare, con poco spazio per libri al seguito, mi chiedesse consiglio, conosce che sono un onnivoro con sufficenti capacità critiche in merito a quali libri portare al seguito, non ho dubbi.
    Uno è certamente “Le parole del mare”, da leggere e rileggere come i versetti di un libro sacro.

    Piene di poesia le introduzioni.
    Se realmente la Serra “sente” solo la metà di quanto ha scritto, mi dispiace solo di non averne conosciuto l’esistenza prima ….

    Per me, dal punto di vista letterario tout court, l’opera di Cavanna è più completa. Tratta essenzialmente di etica e non è poco, ma anche lo spirito deve essere nutrito e Valeria Serra sa come procedere …

    Vedremo…

    Ed abbiamo visto tutti…
    Al premio Marincovich è stato un vero plebiscito per il bellissimo *romanzo di Cavanna e la Serra è giunta seconda ad una incollatura.

    Brava !
    E buon vento !

    Sergio

    *(Romanzo, sì, ma quante situazioni “vere”, reali sono descritte in quelle pagine!)

  2. admin
    admin dice:
    29/04/2010 in 13:52

    Bravissima Valeria, i complimenti sono dovuti ;)

    Anche un bravo a Giacomo, bello anche il suo articolo su Valeria… mi sa che si sono trovati due appassionati di mare sulla stessa onda…

    Bhè, buona navigazione in AltoMareBlu!!!

    Alex

  3. Antonio Soccol
    Antonio Soccol dice:
    29/04/2010 in 12:56

    QUESTA SI’ CHE E’ NAUTICA! Quella che davvero ha il sapore del mare.

    Brava Valeria: complimenti vivissimi.

    Antonio

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