Stiamo inseguendo Mike/Sierra (ultima puntata) di Maurizio Mainardi
Nota per il lettori di Altomareblu:
Maurizio Mainardi autore dell’omonimo libro intitolato “Stiamo inseguendo Mike/Sierra” ci ha comunicato che è disponibile online su Amazon solo la copia cartacea a pagamento dell’omonimo libro al seguente link:
Viene così eliminata la copia gratuita online come disposto dallo stesso autore!
Lasciamo al posto del testo delle puntate pubblicate qui su Altomareblu le foto che sono molto belle e qualche riga sul testo
27 Giugno 2000
Quel pomeriggio siamo di servizio con la V.1686, il mare è mosso e rimaniamo agli ormeggi. Verso sera il vento si calma e proviamo ad uscire. Il mare permette di navigare e ci dirigiamo verso Sud. Nicola dalla V.1686 ci chiama dicendo di non allontanarci troppo da Bari, visto che lui si ferma davanti a Mola. Noi proseguiamo e ci appostiamo davanti a Polignano.
Dopo un paio di ore il radar comincia a battere qualcosa, “forse è un peschereccio, ma sta navigando lentamente sottocosta davanti a Monopoli, continua a tenerlo d’occhio“ dice Peppino. Nicola ci chiama e dice se non è il caso di rientrare poiché il vento ha ripreso a soffiare ed il mare sta peggiorando….
“Dobbiamo controllare prima un eco e poi torniamo”
risponde Filippo. Ci muoviamo in direzione del presunto peschereccio.
“Si è fermato davanti a Torre Incine”
dice Peppino.
Proseguiamo a lento moto verso di lui che si trova a meno di un miglio dalla costa. Gli arriviamo a tre miglia, ma non riusciamo a vedere se è illuminato, poiché si confonde con le luci della costa. “Ma se fosse un peschereccio non andrebbe così sotto costa“. Avvisiamo Nicola di quello che stiamo facendo e gli diciamo di avvicinarsi a noi perché nel caso fosse stato qualcosa di “buono“ sarebbe arrivato subito ad aiutarci.
La eco si avvicina ancora più a terra a meno di un miglio dalla costa. Gli arriviamo alla distanza di un miglio e cominciamo a guardare con il visore notturno. Non riesco a vedere niente… ci sono troppe luci a terra. Mentre continuo a scrutare Peppino dice che l’eco si sta muovendo verso il largo e ci passa di fianco a meno di un miglio.
Continuo a guardare con il visore ma non riesco a vedere niente.
“Ha aumentato la velocità… sta scappando!”
Ormai non ci sono dubbi, è uno scafo!! Lascio il visore e sono pronto per illuminare… la prua della V.1692 punta il largo e Savino mette i motori a regime….
La V.1686 ci chiede se riusciamo a passarlo per farlo rallentare un po’, ma continuiamo a volare e lo scafo a guadagnare spazio. Ormai ci sta davanti ed oltre all’acqua di mare che ci arriva addosso per le onde comincia ad arrivarci parte della colonna d’acqua che si lascia dietro e non possiamo resistere a lungo. Infatti, diminuiamo l’andatura fino a rallentare vistosamente, per poi fermarci. Nicola ci chiede se ci siamo fermati. “Affermativo.. è troppo veloce per noi!“
Ci spostiamo tutti sul radar. “Si e’ fermato veramente e sta tornando indietro..” , che significa?” Sta venendo verso di noi!“ I motori della V.1692 …
Arriva anche la V.1686 e saltano a bordo Andrea e Felicio. Filippo accelera al massimo…
Ci sono due baracchini a doppia banda, un G.P.S. cartografico grande su cui era segnato il punto dove si dovevano sbarcare le sigarette, una bottiglia di plastica con del caffé, un marsupio attaccato al volante del timone, una rivista per terra, alcune stecche di Marlboro, una aperta ed un pacchetto per terra. Sul lato dello scafista l’immagine del viso della Madonna con la scritta sotto: Proteggimi…
24 Luglio 2000
Mentre il traffico di sigarette stava lentamente percorrendo la parte discendente della sua parabola, il traffico di esseri umani disperati, tra l’ Albania e l’Italia, continuava nel pieno della sua attività e contrastato a 360°,
Alla fine di agosto del 2000 la V.1692 era stata spostata a Brindisi a fare servizio e dove era anche di base. Le unità della GdiF di Brindisi erano in avaria e rimanemmo una quindicina di giorni per colmare la loro temporanea mancanza. In quel periodo il contrabbando di sigarette aveva allentato un po’ la morsa poiché lo stato stava operando alla radice del problema.
I personaggi che stanziavano i fondi per la proliferazione di quel movimento erano stati arrestati ed i motoscafi non partivano più con una certa frequenza, anzi le loro traversate erano sempre più sporadiche. In compenso il traffico dei clandestini dall’Albania continuava imperterrito e senza tregua. Il servizio conseguente a cui fummo chiamati a svolgere aveva come scopo principale quello di contrastare i gommoni che trasportavano persone.
In quei quindici giorni inseguimmo e catturammo molti gommoni. Partivano da Valona ed intercettati dalle nostre vedette che facevano base presso l’isola di Saseno. Il sacrificio dei due colleghi non era bastato a porre fine a quel fenomeno. Infatti, i gommoni continuavano a partire ed erano una decina quelli che partivano ogni sera…
2 Settembre 2000
Partiamo da Bari verso le sedici, Nicola sostituisce Savino e mentre stiamo per raggiungere Brindisi…
imbottigliati nella festa e cerchiamo di trovare la via d’uscita, ci chiama per radio la vedetta V.1687 che è fuori da un pezzo insieme al B.S.O. 200, un gommone ex clandestino… e ci dice di affrettarci perché la Marina ha dato un
Filippo è sulla prua, io fuori dal cupolino e con il faretto continuo ad illuminare il gommone ed anche il fondale… L’acqua e’ trasparente, si vede perfettamente la sabbia, le conchiglie, le alghe… Peppino con gli occhi fissi sull’ecoscandaglio indica la profondità…
“Catturato gommone con due responsabili!“
si sente per radio.
Intanto, le persone del primo gommone sono raccolte in un angolo della spiaggia e vengono uniti al secondo gruppo.
“Venite, venite!“
La radio comincia a gridare di nuovo:
“Posizione miglia tre largo Torre Veneri, sto inseguendo una gomma!!”
Possibile mai? Ma che cavolo sta succedendo stasera? Moreno sul gommone B.S.O.200 sta inseguendo proprio li vicino…
na…
Recuperiamo a bordo Filippo e tiriamo in acqua i due dei gommoni arenati. I colleghi a terra stanno tentando di riportare in acqua il terzo gommone, l’ultimo spiaggiato. La V.1687 è affianco a noi e dal suo baracchino, sintonizzato chissà su quale canale, si sente dire: “Ne sono due!!!”
La V.1687 cerca di fargli un passaggio davanti, Alla vista del B.S.O.200 lo scafista capisce che il gioco non è più come prima e che…
Ma gli arriva subito la V.1687 con una cima bella bella che prende dietro la poppa!!!
Lorenzo continua…
Il 2000 si chiuse con l’affondamento della V.1621 al largo di Mola:
Un’altra vedetta subì la sorte della V.1621
Il 26 Novembre del 2001 durante un inseguimento al largo di Barletta la V.1691 fu speronata ed una falla apertasi a poppa la condannò all’affondamento. L’equipaggio fortunatamente si salvò senza riportare feriti. La V.1691,
contrariamente alla V.1621 che non fu recuperata, fu trainata nel porto di Barletta e la sua “carcassa“ giace ancora in un cantiere di Molfetta.
Fine
Per le immagini ed i video pubblicati si ringraziano: GdF – Maurizio Mainardi, Maurizio Santo.
Carissimo Col. Emilio Errigo,
La ringrazio veramente di cuore per quanto dice, sia per l’appuntato di mare della GdF Maurizio Mainardi, che reputo una persona veramente speciale per spontaneità, grande umiltà ed il modo coinvolgente con il quale ha saputo narrare gli episodi della vita degli uomini di mare della Guardia di Finanza di ogni ordine e grado, riferiti al periodo in cui si era in guerra totale con le organizzazioni criminali che gestivano il traffico delle “bionde”, dell’orribile fenomeno del traffico di disperati, oggi dilatatosi fino all’inverosimile e quello tremendo degli stupefacenti.
AMB ha curato questa edizione del libro di Mainardi, supportando tutti gli episodi narrati tramite immagini e foto presenti in rete delle unità protagoniste degli inseguimenti, sia del Corpo della GdF che dei contrabbandieri, in modo da coinvolgere il lettore il più possibile, rendendo reale quanto descritto ai loro occhi. Ribadisco il grazie a tutti gli appartenenti alla GdF, che non cito singolarmente onde evitare qualche dimenticanza, di ogni ordine e grado che lo hanno consentito con i loro supporti informatici.
Dalle impressioni che descrive, circa la lettura del libro dell’appuntato di mare Maurizio Mainardi, mi sembra di capire che il tutto ha funzionato e ne sono veramente contento e La ringrazio immensamente per quanto dice di AMB.
Il tutto è nato per una semplice ed umile proposta che ho sottoposto a Mainardi, il quale con la semplicità e l’entusiasmo che lo caratterizza mi ha subito manifestato fiducia e colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente sia personalmente che a nome di AMB.
Ringrazio anche Lei Col. Emilio Errigo, con l’entusiasmo di sempre che caratterizza la Sua professione sentita come una missione di cui mi posso semplicemente congratulare come cittadino italiano.
Un caro e speciale saluto!
Giacomo Vitale
Carissimi amici di ALTOMAREBLU è sempre un vivissimo piacere leggere gli articoli o meglio, le cronistorie operative narrate con il tocco del protagonista, dal caro Maurizio Mainardi.
Mi colmano di sensazione positive gli articoli del famosissimo libro di Maurizio, connotati da un modo di raccontare il vero, semplice ma incisivo, travolgente e divertente. Il senso del dovere che caratterizza la vita professionale di Maurizio Mainardi, ci fa ripercorrere la vita di tutti i giorni, vissuta da quanti navigano le acque del Mediterraneo, per diverse ragioni di servizio per la Difesa e Sicurezza dello Stato.
Grazie ALTOMAREBLU, grazie Maurizio!
Con il bene e la stima di sempre saluto il caro Giacomo Vitale.
Col. Emilio Errigo
Siamo noi che dobbiamo ringraziare te Maurizio per aver lasciato traccia del nostro passato.
Carissimo Maurizio,
quanto descrivi con sentita commozione è certamente uno stato d’animo che ha animato con grande professionalità, dedizione, lealtà, convinzione ed umanità un gruppo di finanzieri di “alto rango”, a prescindere da ogni ordine e grado!!
Come cittadino italiano nutro una sincera ammirazione per tutti Voi, ma sono “enormemente addolorato, dispiaciuto ed incavolato” nel vedere uno Stato che prima forma questi uomini destinati a far rispettare determinate leggi… e dall’altro li “mortifica”, perché dopo aver dato il meglio di loro stessi nell’esercizio delle loro funzioni, molto si perde nel nulla sempre per i giochi di una “politica senza dignità” che guarda sempre più agli interessi economici di una classe oligarchia occupante tutti i posti chiave del paese, alla faccia della democrazia condivisa e degli italiani…
Il dolore è grande e ti chiedo scusa per il mio sfogo…
Grazie a te ed ai tuoi colleghi per tutto!!!
Sinceramente,
Giacomo Vitale
GIACOMOOO!!!Ho appena terminato di leggere le ultime frasi del libro ed ho ancora gli occhi LUCIDI!!! Quante emozioni.. Pensa che proprio ieri sera mi sono sentito telefonicamente con il mitico Nicola e la sua famiglia perché era il compleanno di suo figlio che ha compiuto sedici anni… l’abbiamo visto nascere, come loro hanno visto nascere il mio e dopo tanti anni ci sentiamo ancora con lo stesso affetto che non è mai cambiato. Questo dimostra come eravamo tutti uniti e che la nostra Amicizia era ed è rimasta con la A maiuscola.Tutti loro mi hanno saputo dare tantissimo…
Ho avuto paura e scappò qualche lacrima quando fui trasferito a Bari, ma ho pianto di più quando me ne sono andato!! Un po’ come dice Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud”!!
Certo è che Nicola, Raffaele, Piero, Savini, Peppino, Filippo, Roberto, Maurizio, Pasquale, Felicio, Massimo, Gabriele…
Stefano, Luca, Roberto (Ufficiali) e tutti gli altri sono veramente persone Speciali che varrebbe la pena conoscere e Mi sento fortunatissimo per aver avuto questo privilegio e li posso elencare tra i miei amici “VERI AMICI”!!! GRAZIE ANCORA A TUTTI!!
Maurizio Mainardi