Cantieri navali Palomba Torre del Greco: M/v San Giuseppe Due – una barca in Antartide
Abbiamo scritto in diverse occasioni del San Giuseppe Due, un motoveliero costruito nel 1967 dallo storico “Cantiere Palomba” di Torre del Greco fondato nel 1850.
Del San Giuseppe Due e della prima spedizione italiana in Antartide, potrete leggere ai link di seguito:
- Spedizioni italiane in Antartide; San Giuseppe Due
- Prima spedizione in Antartide – San Giuseppe II
- 1969 Rotta per l’Antartide – La prima spedizione di Giovanni Ajmone Cat
- San Giuseppe Due nuovamente in mare
Il cantiere Palomba oggi continua la sua attività ed al suo datato timone c’è il giovane Giuseppe, guidato dalla saggezza del simpaticissimo settantasettenne nonno Giuseppe, che vanta esperienze di valente mastro d’ascia di altri tempi ed esperto marinaio.
Qualche giorno fa sono andato a visitare questo cantiere che conosco da quando ero ragazzo e ricordo, sempre spinto dalla mia passione per il mare e le costruzioni in legno che, verso la fine degli anni sessanta, mi recavo spesso nel porto di Torre del Greco fermandomi fuori ai vari cantieri ubicati vicino al mare, per sbirciare con il mio sguardo curioso, quali barche o navi stessero costruendo o riparando.
Vedevo ed ammiravo come in questo cantiere i carpentieri lavoravano alle costole delle loro tradizionali costruzioni in legno, tra l’odore del mare, misto a quello suggestivo del legno stagionato che, lavorato alle macchine utensili diventava particolarmente intenso ed indimenticabile nella mia mente.
Sono sensazioni che mi portano alla mente ricordi ed emozioni particolari, evidenziando una vita semplice, legata alle tradizioni tipiche di piccoli paesini e luoghi di mare che hanno negli anziani la loro memoria storica vivente, testimone di un passato che non potrà mai più ritornare.
Oggi questi anziani hanno l’importante compito di trasmettere ai giovani tutte queste tradizioni di vita ed artigiane, legate a mestieri che, con il trascorrere inesorabile degli anni, la modernità rischia di cancellare per sempre.
Incontrare il settantasettenne mastro d’ascia Giuseppe, che insieme al fratello Girolamo, oggi in pensione per l’avanzata età, hanno portato avanti le sorti di questo storico cantiere, è stata una forte emozione.
Sentire parlare Giuseppe Palomba delle sue esperienze trascorse circa la costruzione di tante navi e imbarcazioni di ogni tipo è un piacere, perché traspare dal suo modo di parlare educato, discreto, quasi sottovoce, con l’entusiasmo negli occhi e quella espressione sorridente e serena, che si è di fronte ad una persona speciale ed i suoi settantasette anni suonati, dimostrano sorprendentemente che la vera passione e l’entusiasmo non hanno età.
Questa forza interiore che spesso hanno i veri uomini di mare è molto bella e sentirli narrare eventi legati al loro passato di artigiani del legno o più semplicemente esperienze di vita vissuta è coinvolgente. E’ forte il desiderio che i loro racconti possano continuare senza fermarsi mai, certi di imparare cose ancora sconosciute.
Lodevole è vedere che Giuseppe Palomba si è preoccupato di trasmettere la sua arte, nata circa centosessanta anni fa dalle mani dei suoi antenati, al giovane nipote Giuseppe, dato alla luce da sua figlia Imma e praticamente cresciuto in questo storico cantiere, di cui è figlio virtuale.
Arrivato in cantiere sono stato accolto dai due simpaticissimi “Giuseppe Palomba” e subito abbiamo iniziato a dialogare con semplicità, come se ci conoscessimo già da tempo.
Il giovane Giuseppe mi ha raccontato delle sue prime esperienze iniziate con un piccolo gozzetto in legno regalatogli dal nonno omonimo e con il quale andava in giro nei dintorni della costa Torrese per divertirsi, fare il bagno e che personalmente, smontava, rimontava effettuando le necessarie manutenzioni, riparazioni, pitturazioni..
Poi negli anni si è fortemente appassionato a questa attività artigianale, divenendo recentemente mastro d’ascia, continuando ad esercitare l’arte di questo antico mestiere ereditato dal nonno.
E’ un piacere vedere che queste tradizionali arti si stiano risvegliando tra i giovani che le ereditano, scongiurando il pericolo che un patrimonio di cultura marinaresca di immenso valore tecnico e storico, possa andare perduto per sempre.
Nuovi progetti e nuove sfide sono nelle menti dei due “Giuseppe Palomba” e quando il cantiere avrà giusta ed adeguata collocazione nel nuovo porto di Torre del Greco, in avanzata fase di progettazione e definizione, le realizzeranno, continuando a mantenere sempre accesa la fiamma di una tradizione che ci auguriamo non si spenga mai.
Attualmente il cantiere, oltre alla costruzione di nuove imbarcazioni e piccole navi in legno, esegue ogni tipo di manutenzione e modifiche per ogni tipo di imbarcazione e con carene in tavole di legno massello longitudinale, compensato marino, legno lamellare, vetroresina, metallo ecc.. oltre alla produzione di ancore interamente realizzate nella lro officina con diverse lavorazioni alle macchine utensili.
Inoltre costruiscono e vendono ancore in metallo realizzate secondo un loro progetto.
Ho ammirato in cantiere, ai lavori il San Giuseppe, che appartenne al Comandante Giovanni Ajmone Cat e soprannominata affettuosamente per le sue ridotte dimensioni: il “San Giuseppino”, una menaide modificata dal proprietario applicando due derive laterali esterne, unite e posizionate sopra la falchetta a dritta ed a sinistra.
Prossimamente pubblicheremo la storia del cantiere con la presentazione delle unità più significative e belle prodotte nei suoi centosessanta’anni di attività.
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