Rivista Marittima – febbraio 2014
EDITORIALE

Operazione “Mare Nostrum”, 12 gennaio 2014: la nave anfibia “San Marco” della Marina Militare impegnata nelle operazioni di soccorso ad un natante in difficoltà a circa 80 miglia a sud di Lampedusa, con a bordo 236 migranti, tra cui 30 donne in stato interessante e 39 minori
IL NOSTRO IMPEGNO NELLA MARE NOSTRUM PROSEGUE!
Nell’ultimo periodo alcuni commentatori hanno manifestato alcune perplessità sui limiti e i costi dell’operazione Mare Nostrum tutt’ora in corso. Tali opinioni sono apparse anche sulle pagine della Rivista Marittima, dove, ricordiamo il dibattito purché equilibrato si svolge liberamente dal 1868.
È opportuno rammentare che, come evidenziato anche dall’articolo di approfondimento giuridico elaborato dai professori Leanza e Graziani, il quadro in cui si inserisce l’operazione Mare Nostrum è, a dispetto di un’apparente genericità, molto preciso e coerente. Già dalla prima attivazione dell’operazione a ottobre del 2013 il Ministero della Difesa aveva precisato che Mare Nostrum aveva uno scopo «duale», sia militare sia umanitario e che le sue modalità di svolgimento prevedono che le imbarcazioni individuate siano «scortate verso il porto più sicuro e più vicino».
La natura militare dell’operazione va riferita non solo alla circostanza che i mezzi aeronavali impiegati sono militari e che militare è il dispositivo che li impiega, ma anche e soprattutto alla natura dell’operazione, basata principalmente sulla sorveglianza marittima in alto mare, che è il presupposto per ogni possibile intervento sia di assistenza umanitaria che di prevenzione e di contrasto degli atti illeciti. Finalità quest’ultime strettamente coerenti con lo svolgimento delle funzioni di sorveglianza marittima e di concorso alle attività di controllo dei flussi migratori facenti capo al Ministero dell’Interno e disciplinate dal quadro normativo nazionale, all’interno del quale alla Marina Militare vengono demandate le attività di prevenzione e contrasto del traffico illecito di migranti in acque internazionali.
L’impiego di un consistente dispositivo alturiero di unità militari si spiega proprio con l’esigenza di dare una risposta forte e immediata all’emergenza in atto nel Mediterraneo centrale, incrementando le capacità di sorveglianza marittima per mezzo di un dispositivo aeronavale d’altura, in grado di assicurare una capacità avanzata di assistenza umanitaria e, al contempo, di prevenire e contrastare l’attività di trafficanti e scafisti, anche attraverso il sequestro di navi senza bandiera o navi madre sulla base di provvedimenti adottati dall’Autorità giudiziaria. Valido esempio questo di come lo strumento militare marittimo sia in grado, con le sue capacità dual use, di abilitare contemporaneamente una molteplicità di funzioni.
I risultati, a tre mesi dall’inizio dell’ operazione, parlano chiaro: sono stati soccorsi 67 natanti, è stata portata assistenza a circa 8.000 tra migranti e naufraghi (6.000 dei quali recuperati a bordo), trasferiti nei centri di accoglienza di Pozzallo (RG), Porto Empedocle (AG), Augusta (SR) e Catania. Tuttavia, allo stesso tempo l’operazione ha consentito di identificare e arrestare 19 persone.
Inoltre oggi l’Italia non è più sola: il pattugliatore Triglav 11 della Marina Militare slovena è approdato nel porto di Augusta il 15 dicembre scorso per integrarsi nel dispositivo aeronavale “Mare Nostrum” attivato per incrementare il livello di sicurezza della vita umana e concorrere al controllo dei flussi migratori via mare. Si tratta di un primo forte segnale a risolvere il problema in ambito europeo.
«L’Italia si assume le proprie responsabilità, ha spiegato il Ministro della Difesa, ma se vogliamo evitare nuovi morti in mare, l’Europa si deve porre il problema concretamente».
«Questa operazione, ha detto, ha un duplice obiettivo: salvare vite ma anche fermare organizzazioni criminali potenti».
«Vogliamo essere presidio di sicurezza a vantaggio di tutti i Paesi europei, ha aggiunto, e proprio per questo motivo richiamiamo l’Europa alle proprie responsabilità».Patrizio Rapalino
SOMMARIO
PRIMO PIANO
- Traffico di migranti
Umberto Leanza – Francesca Graziani - L’Australia e il «fianco Sud» del Pacifico
Ezio Ferrante - Stati Uniti, sguardo geopolitico
Massimo Iacopi - Pillole di economia
Enrico Cernuschi
PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE
- I nuovi Pattugliatori Polifunzionali d’Altura della Marina
Marco Mascellani - Futuri sottomarini d’attacco
Marco Mascellani - La previsione del moto ondoso in Oceanografia nautica
Riccardo Fava - Galileo e la Longitudine
Michele Bianchi
SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE
- La ridefinizione stilistica dello Stemma e Bandiera della Marina Militare
Giorgio Aldrighetti - Gaston Bouthoul
Renato Ferraro
STORIA E CULTURA MILITARE
- I «Liners» in guerra
Maurizio Brescia
- Lettere al direttore
- Osservatorio internazionale
- Marine militari
- Nautica da diporto
- Scienza e tecnica
- Che cosa scrivono gli altri
- Recensioni e segnalazioni
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