Rivista Marittima dicembre 2011
La piattaforma petrolifera Deepwter Horizon in fiamme prima dell’inabissamento. Il disastro ambientale derivante è stato uno sversamento massivo di petrolio in milioni di barili che ancora galleggiano sulle acque della Louisiana, Mississipi, Alabama e Florida (dall’articolo del contrammiraglio Olimbo)
(fonte United State Coast Guard)
EDITORIALE
Le buone idee non bastano se non esistono le risorse materiali per concretizzarle
Con l’ultimo numero del 2011 vogliamo ricordare gli sforzi ciclopici dei padri fondatori della nostra Marina, uomini di genio che, però, si trovarono di fronte problemi così gravi da non riuscire a realizzare in modo completo i loro sogni.
Se la Marina voluta da Benedetto Brin fosse riuscita a mettere in linea le due corazzate classe «Duilio» nel giro di due anni, la flotta, non la più numerosa, ma la più moderna ed efficace del mondo, avrebbe probabilmente potuto evitare l’occupazione francese della Tunisia. Ma le buone idee non bastano se non esistono le risorse materiali per concretizzarle. Non si trattava soltanto di penuria di fondi, ma di mancanza di materie prime e capacità industriali che dovevano essere importati dall’estero.
Inoltre, la vera lotta che questi uomini dovettero sostenere non fu tanto contro gli avversari esterni, ma nell’opera di convinzione di uomini non consapevoli del valore del Potere Marittimo che guardavano con sospetto le nuove navi, mostri giganteschi considerati costosi e inutili, un lusso che una nazione povera e senza risorse come l’Italia non poteva permettersi. L’obiettivo prioritario era piuttosto quello di ottenere il risanamento delle casse dello Stato dopo le spese sostenute durante le guerre risorgimentali.
In una discussione alla camera, avvenuta nel 1875, il ministro Saint Bon disse:
«In un Paese come il nostro, mi sembra che quattro siano i sistemi che il Parlamento potrebbe adottare relativamente alla Marina:
– puossi adottare il sistema di non averne nessuna;
– vi è un altro sistema, ed è quello d’impiegare quelle poche gocce di sangue che sono somministrate alla Marina a dare vita a cadaveri [si riferisce alle obsolete pirofregate];
– vi è un terzo sistema, ed è questo: imitare gli altri … è il sistema dei così detti uomini prudenti. Essi dicono: noi non possiamo fare esperimenti, siamo poveri, si corrono troppi rischi: dobbiamo aspettare che gli altri abbiano fatto; quando hanno fatto vedere la riuscita e poi metterei a imitarli … Chi seguitasse questo sistema porrebbe dunque in cantiere un bastimento leggermente invecchiato al momento in cui gli altri lo terminano… Ora, siccome abbiamo pochi quattrini, impieghiamo un lungo tempo nella costruzione e quando questo bastimento viene a essere varato è già vecchissimo;
– vi è infine il quarto sistema, che è quello che io intendo seguire. Esso consiste nell’esaminare, quando si mette un bastimento in cantiere, dove ci conduce la curva del progresso… Facendo in quel modo, quando un bastimento viene varato, si ha la certezza che per un tempo abbastanza lungo rimarrà efficace, perché al momento in cui entrerà in mare si troverà al di sopra di quanti ve ne siano… avrà il tempo di fare i suoi 20 anni di vita senza decadere troppo».
In sostanza si trattava di spendere di più nel corto periodo per fare economia nel lungo periodo. Brin, il padre dei mostri tanto criticati, una volta succeduto a Saint Bon tentò di difendere le sue creature, affermando che le dimensioni delle navi erano un fattore relativo. «È a supporsi che mai nessuno si sia mai divertito a fare navi grandi per il gusto di averle grandi, ma si abbia avuto il buon senso di aumentare le dimensioni al fine di potervi introdurre qualcosa di utile o di necessario in lista di ottenere maggior potenza militare».
Lo sforzo di Brin di realizzare le acciaierie Temi per rendere l’Italia autonoma dalle forniture estere portò a eccellenti risultati nel lungo periodo, ma in ritardo rispetto alle altre principali potenze marittime. L’Italia non poteva contare soltanto sulle proprie forze e dovette quindi ricercare la sua sicurezza con la politica delle alleanze.
Patrizio Rapalino
SOMMARIO
PRIMO PIANO
- Medio Oriente: i nuovi Balcani del mondo
Alessandro Comeli - Il bilancio francese per la Difesa 2012
Renato Giocondo - La crescita della presenza militare cinese nell’Oceano Indiano
Claudia Astarita – Marco Maria Cetbo - Il programma nucleare iraniano
Fabrizio Minniti - Le istallazioni Offshore
Giancarlo Olimbo – Fabrizia Covi
PANORAMICA TECNICO PROFESSIONALE
- Le forze speciali della Us Navy nella seconda guerra mondiale
Lorenzo Striuli – Marco Leofrigio - L’impatto strategico dei GNSS asiatici
Manuele Moieno Minuto – David Mauro 57 - Condition Based Maintenance
Claudio Boccalatte
STORIA E CULTURA MILITARE
- L’ultimo «taglio del T»
Pier Paolo Remoino - L’ammiraglio Alberto Lais
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