Restauro: ex motovedetta GdF Motomar – oggi Sbirulino
Motovedetta Motomar ex GdF, le foto dell’unità scattate al momento della consegna all’armatore, prima di eseguire i lavori di revisione e restauro.
Dati di targa ex motovedetta GdF Motomar:
- Ex Unità navale GdF: Classe “Vedette Costiere”
- Cantiere costruttore: MOTOMAR di Lavagna (GE)
- Anno costruzione: 1981
- Scafo in VTR composto da due elementi principali: scafo e coperta in resina neoxil 188 tasavid
- Dislocamento a pieno carico: 16 tonn.
- Lunghezza f.t.: 12,56 mt
- Larghezza max.: 3,64 mt
- Immersione max. a pieno carico: 1,21 mt
- Capacità serbatoi combustibile: 3400 lt (gasolio)
- Apparato motore: “AIFO 8282 SRM” entrobordo 2 x 440 HP cad.
- Sistema propulsivo: ad elica
Gionni, dopo aver acquistato all’asta una ex motovedetta della Guardia di Finanza, ci racconta dei lavori di ripristino/restauro eseguiti, che sono stati un po’ difficili in quanto svolti solo nel tempo libero, da poche persone. Premesso che l’imbarcazione si trovava in condizioni più che eccellenti e per questo Gionni ringrazia il Comando GdF di Savona che ha saputo mantenere il mezzo con un elevatissimo grado di efficienza, nonostante gli anni di servizio.
LE FOTO DOPO IL RESTAURO DELLA EX MOTOVEDETTA:
Breve storia dall’acquisto della ex motovedetta della GdF
Per elencare tutti i lavori di ripristino e rinnovo che sono stati eseguiti ininterrottamente in questi due anni Gionni riferisce di non sapere da dove cominciare. Tuttavia, la storia inizia alla consegna dell’imbarcazione da parte della GdF ed il contestuale trasferimento a rimorchio e l’alaggio nel cantiere Navalmeccanica di Savona dove hanno provveduto ad effettuare i primi controlli alla meccanica, risultata in buona efficienza.
Una delle prime operazioni di ripristino è stata quella di distaccare 30 kg di antivegetative applicate in molti anni di servizio, un lavoraccio molto duro. Subito dopo, visto che stavano ripulendo la carena sono state sostituite tutte le prese a mare applicando poi passare la nuova antivegetativa prima di rimettere in mare la barca. Poi si è intervenuto sull’opera morta, anch’essa preparata e verniciata adeguatamente.
Nel frattempo, grazie all’aiuto di Giacomo Vitale la barca è stata immatricolata ed armata di tutte le necessarie dotazioni di sicurezza previste dal Codice di navigazione per questa categoria di unità dismesse dai corpi di appartenenza e divenute poi barche da diporto. Terminati i lavori di cui sopra e dopo il varo è stato effettuato il trasferimento fino al cantiere “Base Mercuri” di Genova Prà che attualmente la ospita, iniziando a perfezionare il restauro.
Interventi di manutenzione alla meccanica
Meccanicamente sono stati revisionati tutti gli accessori degli apparati motore smontando e ripulendo gli scambiatori. Sostituito le giranti delle pompe acqua, ripristinando e revisionando le varie pompe di sentina. Quindi, sono state sostituite le baderne e controllati gli assi e le eliche, sostituito olio e filtri motori, verificato e pulito le tubazioni gasolio e dei serbatoi che sono davvero enormi con i loro 3500 kg di combustibile imbarcabile.
Intervento serbatoio acqua
E’ stato bonificato e controllato il serbatoio acqua e ripristinato il funzionamento dell’autoclave che presentava qualche problema di manutenzione.
Impianto elettrico
Anche l’impianto elettrico è stato interamente controllato intervenendo dove necessario, sostituendo tutte i corpi illuminanti con nuovi a led che sono più parsimoniosi nell’utilizzo di energia.
Lavori vari agli interni
Successivamente, sono iniziati i lavori più piacevoli o che per lo meno davano più soddisfazione per i risultati raggiunti, come la posa in opera della nuova battagliola più adatta al nostro scopo. Quindi, la rimozione e sostituzione di tutti i rivestimenti interni in quanto vecchi e logori.
Con l’asportazione di tutto il rivestimento in gomma del paiolato è venuto alla luce un multistrato a listoni di mogano in buone condizioni, che è stato restaurato ottenendo un risultato veramente spettacolare. Osservazione fatta non solo da me, ma anche da chi ha avuto modo di vederlo finito in opera.
Riverniciati gli interni di un colore più chiaro che ha reso la barca fin troppo luminosa, sono stati sostituiti i rivestimenti laterali del quadrato con del multistrato okumè.
Quindi è stato sostituito il sedile del posto di comando, il tavolo ad ali pieghevoli e girevole, capace di ospitare comodamente sei commensali. Sono stati sostituiti i mobiletti armadio del quadrato e rivestite le pareti alte con pannelli ad effetto mattoncini su cui sono incisi disegni e frasi di Leonardo da Vinci. Ed ancora: sono state sostituite le antine degli armadietti con altre a forma di persiana più eleganti, riverniciato e ripristinato il funzionamento del WC, ripristinato il posto letto del comandante. che nella relativa foto non si vede bene.
E’ stata creata una confortevole panca che all’occorrenza può diventare estensibile per ospitare una più comode cuccette, aggiungendo un nuovo frigorifero, quindi l’indispensabile macchinetta a cialde per il caffè ed una macchinetta per i cubetti di ghiaccio, tanto per poterci viziare un po’.
Per completare in bellezza tutto il restauro della ex motovedetta mancherebbe ancora un radar ed un autopilota. Essi saranno prossimamente acquistati e posti adeguatamente come valido supporto per una navigare con un ottimo livello di sicurezza.
Concludendo, è stato creato una sorta di piccolo mini appartamento cercando di rispettare i colori e gli stili delle barche inglesi a cui lo scavo appartiene e le differenze delle foto scattate prima e dopo i lavori di restauro rendono bene l’idea del lavoro eseguito. A completamento dei lavori di coperta e per il miglioramento dello spazio della cabina del comandante, si sottrarrà lo spazio messo a disposizione della mitragliatrice di prua, per la cabina del comandante stesso.
Buon vento Gionni insieme alla tua simpaticissima ed efficientissima “Sbirulina”!!
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