Tamigi in festa
di Tealdo Tealdi.
Foto: Archivio National Maritime Museum/IWM
Per celebrare il 60° anniversario dell’ascesa al trono della Regina Elisabetta, sono state allestite a Londra numerose mostre; vistarle può essere una ragione in più per recarsi nella capitale inglese durante le prossime Olimpiadi.
Il Greenwich National Maritime Museum si trova all’interno del complesso di edifici storici del Maritime Greenwich World Heritage Site e comprende: l’Osservatorio Reale del 1675 e la Queen’s House del 1616, così chiamata per essere stata costruita in onore di Anna di Danimarca moglie del Re Giacomo Stuart I°.
Dal 1997 è iscritto fra i Patrimoni dell’Umanità, in quanto rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura inglese. È naturale quindi, che in occasione dei Giochi Olimpici, siano state organizzate mostre particolari in aggiunta alle celebrazioni per il Giubileo di Diamanti della Regina.
Particolarmente importante quella denominata Royal River allestita per celebrare il 75° anniversario del Museo, inaugurato dal Re Giorgio VI° il 27 aprile 1937. Il discorso di apertura è i n esposizione insieme alla divisa di Ammiraglio.
Alla stessa cerimonia partecipò anche la Principessa Elisabetta allora 11enne, che festeggiò in quell’occasione il compleanno. Per gli appassionati di mare, è una visita da non perdere, perché si possono ammirare meravigliosi oggetti, veri tesori della cultura marinaresca.
Non sarebbe sufficiente un intero numero di Arte Navale per descrivere le tante cose da vedere e pertanto, ci concentreremo sulla mostra Royal River dedicata alla storia del grande fiume di Londra.
Sono esposti quasi 700 oggetti, di cui 50 prestati da Sua Maestà la Regina e gli altri provenienti da musei, gallerie e collezioni private.
Di particolare pregio la più vecchia copia conosciuta dell’opera di Handel, Water Music, composta nel 1717, i disegni originali della costruzione della diga sul Tamigi, il libro di musica di Anna Bolena, oltre a una notevole collezione dei quadri del Canaletto.
David Starkey, curatore della mostra Royal River, ammira il modello in scala di una chiatta cerimoniale del 1780.
A lato, la polena dello yacht reale Queen Charlotte del 1824.
Certo, le barche che lo affollavano a metà del 1700 erano molto diverse da quelle di oggi, ma il famoso quadro che raffigura il Tamigi in occasione della festa del Lord Major’s Day, con il quale abbiamo aperto questo servizio, ottenuto in prestito per la prima volta dalla Collezione della famiglia Lobkowicz di Praga, che lo ha ricevuto direttamente dall’autore nel 1752, raffigura un palazzo non molto diverso da quello di oggi.
L’immortalità di Nelson dipinto nel 1807 da Benjamin West.
D’altronde, la capacità degli inglesi di mantenere lo stile, salvaguardare e sfruttare la loro storia, è straordinaria e dimostra come, un certo tipo di turismo, una volta marginale, possa rappresentare oggi una grande opportunità. David Starkey, uno dei massimi storici inglesi e curatore di questa eccezionale esposizione ha detto:
Questa mostra fa rivivere la straordinaria e varia storia del Tamigi, la più grande strada di Londra, ed è un piacere per gli occhi e per tutti i sensi. Evoca le vedute, i suoni e perfino gli odori di mezzo millennio e tutte le cerimonie dell’incoronazione dei Tudor e degli Stuart, celebrando nel migliore dei modi il Giubileo di Diamanti della Regina Elisabetta II.
Il Tamigi per centinaia di anni è stato il luogo preferito per celebrazioni e cerimonie reali, nazionali e civili, costituendo la più larga e importante strada di Londra, ospitando incoronazioni, musica, fuochi d’artificio e in inverno una moltitudine di persone, ricche e povere, per il pattinaggio. Visto oggi più come linea di confine tra nord e sud, una volta univa palazzi reali e giardini, rappresentando esso stesso il luogo eletto a divertimento e festa e, come ha detto Marcus Agius, Chairman della Banca Barclays:
anche un ruolo essenziale per il commercio e la finanza in Londra
L’esposizione racconta 500 anni della storia Britannica, dalla processione d’incoronazione di Anna Bolena al funerale di Nelson, dai meravigliosi yachts reali, agli oggetti visti molto raramente, come un microscopio in argento fabbricato per Re Giorgio III e la Pearl Sword, datata 16° secolo, che, ancora oggi, deve essere toccata dal Re, quando entra nella City of London, in una cerimonia che è antica come la monarchia stessa.
Se vi è rimasto un po’ di tempo, non perdetevi la visita dell’Osservatorio, dove potrete ammirare orologi e oggettistica dell’astronomia marittima, strumenti utilizzati dai marinai lungo le rotte oceaniche, delle Indie e dell’Australia e la Biblioteca Navale, dove sono conservati oltre 100.000 volumi, alcuni dei quali di notevole valore storico.
Informazioni: www.nmm.ac.uk
Indirizzo: National Maritime Museum, Greenwich
Date: 27 aprile 2012 – 9 settembre 2012
Orario: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00
Informazioni: +44 20 8312 6565
Ingresso: £11.00; ridotto £9.00; forfait famiglia £24.50
Cutty Sark
Arte Navale ha già parlato della Cutty Sark, un vero emblema di Londra e un’icona della storia marittima britannica, che ha riaperto al pubblico lo scorso 26 aprile, inaugurando un nuovo capitolo della sua straordinaria vita.
Tuttora una delle navi più famose al mondo e l’ultima sopravvissuta tra i clipper che portavano il té dall’Oriente, detiene il record di velocità del suo tempo rappresentando, come nessuna altra, la gloriosa epopea della vela e un monumento per coloro che hanno perso la vita durante il trasporto mercantile marittimo.
Dopo il furioso incendio del maggio 2007 e che per fortuna non ha potuto danneggiare molto materiale, accantonato per il restauro già programmato, il visitatore può vivere esperienze multimediali che rendono la visita estremamente coinvolgente.
La sua ricca e tumultuosa storia, i suoi carichi che hanno spaziato dal tè, alla lana e alle corna di bufalo, le culture e le vite di quelli che hanno calpestato i suoi ponti, vi consentiranno di comprendere quanto i suoi 140 anni di vita siano stati affascinanti.
La nave è stata innalzata di tre metri, rendendo possibile ammirare le eleganti linee del suo scafo, che le hanno permesso di scivolare così velocemente nei mari di tutto il mondo, spinta dalle vele dei tre maestosi alberi.
Articolo pubblicato sul periodico “Arte Navale” n.71 giugno-luglio 2012 e qui riprodotto per g.c. dell’autore
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