Hermione: missione compiuta
di Tealdo Tealdi
Crediti Association Hermione La Fayette
Philippe Plisson
Christine Lacaud Rochefort Océan
Dopo 15 anni dall’inizio del progetto, Hermione ha finalmente raggiunto il suo elemento naturale: l’acqua.
A sinistra: la foto del maestro Plisson evidenzia la leggerezza estetica della prua nonostante la massiccia struttura.
A destra: per ragioni di sicurezza della navigazione sono stati installati anche due motori, insieme ad attrezzature moderne,
richieste dai regolamenti per le navi di queste dimensioni.
Il cantiere navale di Rochefort sulle rive della Charente e la Corderie Royale hanno rappresentato, fin dal 17° secolo, due punti di forza della cittadina francese (vedi Arte Navale 49 e 50).
La ricostruzione di una nave del 18° secolo, l’Hermione, si deve alla riscoperta di un’identità sopita, ma mai persa, nel quadro dell’amicizia franco-americana, legata al nome di Gilbert du Motier, Marquis de La Fayette, simbolo del sostegno francese agli insorti americani, che così si espresse prima di partire:
Dal primo momento che ho sentito pronunciare il nome dell’America, l’ho amata; dall’istante nel quale ho saputo che lei combatteva per la libertà, sono stato arso dal desiderio di versare il mio sangue per lei; i giorni in cui potrò servirla saranno da me considerati i più felici della mia vita.
Dopo una traversata atlantica di 38 gg, Hermione dette il suo contributo alla Rivoluzione Americana per 18 mesi. Per la sua costruzione, che vide nel 1778 impiegate centinaia di persone e operai specializzati, per un totale di 35000 giorni di lavoro, furono sufficienti 11 mesi.
La sua ricostruzione, iniziata nel 1997, non è invece ancora totalmente finita, in parte a causa della difficoltà di reperire i finanziamenti necessari, oltre € 20 milioni, per fortuna assicurati dal sostegno pubblico, dai biglietti d’ingresso degli oltre 3,5 milioni di visitatori del cantiere e dai 7000 aderenti all’Associazione Hermione-La Fayette.
La sfida tecnica è stata raggiunta dotando la nave di equipaggiamenti moderni e sicuri, in modo da affrontare traversate oceaniche.
L’Hermione è un’allegoria, un’aspirazione verso l’alto mare, un catalizzatore di sogni. Ricostruirlo è far rinascere un simbolo, perché attorno alla storia singolare di questa nave, l’arsenale di Rochefort racconta, e con forza, l’attrazione tumultuosa e contrastata della Francia per il mare.
La sua importanza va ben al di là della costruzione, come ci ha detto Emmanuel de Fontainieu, direttore della Corderia Reale di Rochefort e segretario generale dell’associazione intitolata alla nave:
Le grandi fasi del progetto successive a quelle illustrate nel precedente articolo del 2008
- 2009-2011 Calafataggio dello scafo; preparazione degli alberi, attrezzature e vele
- 19 marzo 2012 Inizio dell’ingresso dell’acqua proveniente dalla Charente, il fiume che unisce Rochefort al mare, nel bacino di carenaggio.
- 11 aprile arrivo della parte bassa dell’albero maestro e di quello di mezzana. La fregata è dotata di tre alberi, ciascuno composto da tre parti, a cui si aggiungono in avanti l’albero di bompresso e l’albero della bandiera sul retro. Le misure sono impressionanti, la base di quello maestro, è lunga 27,1 mt e pesa circa 5,3 ton; originariamente era costituita da un assemblaggio di sette parti di legno massiccio. L’albero di mezzana misura 25,4 mt; oggi per ragioni tecniche sono stati realizzati con parti incollate in pino dell’Oregon.
- 6 luglio 2012 lo scafo è uscito dal bacino dove era stata impostata e ha raggiunto il giorno seguente il bacino Napoleon, dove verrà terminata.
- 2013/2014 Ultimi lavori e prove in mare
- 2015 Partenza per il viaggio transoceanico, sulle tracce di La Fayette, col sostegno delle marine francesi e americane, con sosta nei luoghi simbolo della costa est degli USA, Rochefort, Annapolis, Newport, New York, Boston, Québec…
Qui sopra: gli interni ancora da allestire mostrano linee flessuose e ampi spazi che saranno
riempiti di attrezzature e alloggi per consentire di imbarcare i tanti passeggeri
Le giornate del 6 e 7 luglio sono state marcate da feste popolari, seguite da più di 50.000 spettatori, arrivo e sfilata di oltre 50 velieri e barche d’epoca, alle quali si sono unite il Belem e il Mutin; l’utilizzo di schermi giganti ha permesso a tutti di seguire le varie fasi. Per ripetere il cerimoniale del varo delle navi della Marina Reale nel XVIII° sec. sono state lanciate delle foglie di quercia e sparata una salva di 21 colpi di cannone.
Per celebrare l’amicizia franco-americana una giovane francese di Rochefort di 11 anni e un giovane americano di 10 hanno lanciato in aria le bandiere dei rispettivi paesi. Non potevano mancare il sindaco di Rochefort, Bernard Grasset e Benedict Donnelly, presidente dell’Associazione Francese Hermione, oltre a un grande numero di personalità politiche, militari, culturali, tra cui Howard Leach, già ambasciatore degli Usa in Francia e presidente dell’Associazione Amici di Hermione negli Usa.
Arte Navale seguirà ancora l’Hermione nei prossimi numeri e chissà, riuscirà forse a imbarcarsi per il viaggio in America nel 2015.
L’Hermione in cifre
- 65 mt di lunghezza f.t, al galleggiamento 47 mt
- 400 000 pezzi in legno e metallo, tra cui 20.000 chiodi in bronzo, realizzati appositamente
- Tre alberi, di cui quello di maestra di 54 mt
- 2200 m2 di vele
- 2000 tavole di quercia provenienti da foreste francesi
- 25 km di corde
- 1000 pulegge
- 1 ton di stoppa per il calafataggio
- 26 cannoni per palle da 12 libbre
- 8 cannoni per palle da 6 libbre
- 1500 fori con diametri diversi, fino a 10 cm di diametro
Polena Hermione
Realizzata da Andrew Peters, raffigura un leone alto 3mt, che tiene fra le zampe uno stemma gentilizio sormontato da una corona, ornata di tre fiori di giglio, dorati con oro vero.
Seconda puntata: Fregata Hermione: missione compiuta e l’avventura continua
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