Restauro carene Levi – Mini Drago Italcraft – Operazione Grisù (II puntata)
Barca classica Mini Drago Italcraft – Operazione restauro Grisù
Il 20 marzo di 2009 abbiamo pubblicato la prima parte di un articolo dedicato al restauro di un Mini Drago Levi, Restauro carene Levi – Mini Drago Italcraft e come promesso, pubblichiamo la seconda ed ultima parte di questo restauro degno di nota, perché è stato eseguito con attenzione e rispetto dell’originalità dello scafo, cercando di recuperare tutto quello che era possibile ed intervenendo nella sostituzione delle sole parti compromesse.
Prima di ritornare a parlare dello scafo è simpatico segnalare tutti i “complici” di tale impresa, così come li definisce Enrico, il simpaticissimo armatore di questa “fortunata barca”.
In alto a sinistra il meccanico Giancarlo detto Bubu e di seguito il suo aiuto meccanico…
Lo specialista per le decalcomanie Fabrizio ed uno dei titolari di Ankona nautica, fornitore principale di tutti i prodotti necessari al restauro della barca. Infine Franco, l’elettricista degli impianti di bordo…
Vi proponiamo alcune fasi di montaggio:
Come potete vedere sono stati forniti i nuovi parabrezza in policarbonato, fatti tagliare sui vecchi dall’apposita ditta fornitrice che li ha copiati. Si evidenzia che tutta la struttura portante del parabrezza è stata rigenerata e ricostruita nelle parti compromesse e di seguito vedete, una volta ultimata e verniciata in bianco dopo tutto il ciclo completo, dalla laminazione con la resina epossidica, fino ad arrivare alla pitturazione definitiva.
Il nuovo parabrezza:
Nella sede destinata al parabrezza che prima dell’incollaggio è stato opportunamente provato e controllato che vi alloggiasse correttamente, è stato steso nella quantità necessaria, l’apposito sigillante usato al di sopra delle linee di galleggiamento, quindi mascherato con l’apposita carta gommata la parte del parabrezza adiacente alla sede dello stesso ed il parabrezza, si è proceduto all’incollaggio.
Dalle ultime tre foto qui sopra pubblicate, potete vedere le fasi di incollaggio del parabrezza terminato e si nota la la grande pulizia e la precisione di questo lavoro.
I particolari di Prua
Le immagini di seguito pubblicate evidenziano ordine, pulizia e la precisione con cui sono stati montati il verricello, le bitte a galloccia, i passacavi ed il musone di prua.
In questa foto si vede la particolare bitta di poppa, a fianco lo stemma particolare dellaItalcraft dedicato al Mini Drago, riprodotto molto bene ed in modo fedele come quello autentico dell’epoca.
Altro particolare la scritta cromata dell’Italcraft ben posizionata con le caratteristiche prese d’aria ed il logo del Grisù, molto carino e la bitta di poppa. Bene anche la foto a fianco in cui si evince la precisione del restauro che ricorda in tutto e per tutto com’era questa fortunata barca quando uscì dal cantiere Italcraft a suo tempo…
Un’altra chicca è certamente la ricostruzione del pozzetto che ha richiesto un gran numero di ore di lavoro per le opere di carpenteria, laminazione, incollaggio con resina epossidica della varie parti ricostruite e riposizionate e dello stupendo quadro elettrico realizzato con molta attenzione, eleganza, perfetta integrazione nel contesto della barca, ottima distribuzione e chiarezza dei comandi. Bello anche il posizionamento delle manette, poste come previsto originariamente ed utilizzando il tipo originale Morse.
Ottima anche la scelta della ruota del timone caratteristica delle barche Levi sportive deglli anni 60′ e 70′, come per esempio la Speranzella. A questo proposito voglio citare il nome della fabbrica di volanti, la “Sport Line” delle Officine Rossi Marco S.r.l. di Santa Maria Maddalena (Rovigo), che iniziò la sua attività nel 1963 e che ancora oggi produce in un paio di modelli simili tra loro e omologati RINA, tra cui il volante tipico delle barche Levi più corsaiole degli anni 60′ e 70′.
I più grandi di età, certamente ricorderanno che questo modello di volanti erano prodotti da due diverse fabbriche per le auto sportive classiche di quegli anni e mi riferisco chiaramente alla Nardi ed alla Personal, oggi facilmente reperibili sul mercato, ma a prezzi eccessivi. Infine, bene anche per la realizzazione del pozzetto in tek, che originariamente non era previsto.
Il Varo
Si è così arrivati al tanto sospirato momento del varo, dopo tante peripezie e mesi di duro lavoro vissuto come un’avventura incredibile. Va detto che queste imprese riescono bene solo a persone che hanno le idee chiare, le giuste economie ed il saper coordinare tutti gli specialisti coinvolti in questo lavoro di restauro.
Non a caso l’armatore è un ingegnere che per motivi professionali è abituato a coordinare più artigiani e specialisti, anche se in un settore completamente diverso, ma l’esperienza è sempre grande maestra e restaurare una barca come Grisù, tenendo presente da dove si è partiti in appena dieci mesi di appassionante e duro lavoro, incavolature comprese, è impresa non da tutti e ci congratuliamo sinceramente con il bravissimo ingegnere Enrico ed i suoi “validissimi complici”, così come lui stesso li definisce affettuosamente.
Elegante e superbo il “Mini Drago” Grisù si avvia ad essere varato e si possono notare tutte le parti che si vedono nella foto e che fanno parte della trasmissione step –dive con eliche di superficie.
Prova in mare
Come detto nel precedente articolo dedicato al restauro di questo bell’esemplare di “Mini Drago” Italcraft, il suo armatore mi ha considerato “colpevole” per averlo appassionato in questa impresa e spesso durante i mesi invernali ci siamo sentiti telefonicamente e tramite e- mail per discutere di certe scelte da fare. Insomma è stato portato avanti un bel lavoro di gruppo e certamente, come più volte espresso da Enrico, armatore di questa speciale carena Levi, non potevo mancare all’appuntamento precedentemente promesso, per una prova di collaudo della barca che è avvenuta dopo la prima settimana di agosto in una bellissima giornata estiva, calda quanto basta.
Arrivato di buon mattino nella bellissima e ordinata Ancona, città da cui mancavo da oltre dieci anni e dopo una veloce puntatina in albergo per lasciare il mio ridotto bagaglio composto dal pc e qualche effetto personale, mi sono recato a piedi, visto che l’albergo in cui ero ospitato è ad un passo dal porto.
Nelle foto di seguito pubblicate ecco come si presentava il Minidrago Grisù ormeggiato nel porto di Ancona tra altre comunissime barche… Ovviamente un occhio esperto nota subito l’insolita linea aggressiva, anche se coperta da un apposito telone per preservarla dall’umidità, polvere ed altri agenti atmosferici.
Mollati gli ormeggi e scaldati i motori, siamo salpati diretti verso una bellissima baia che si trova a circa tre miglia di distanza dal porto di Ancona in direzione sud est, Portonovo, dove ci attendevano alcuni amici di Enrico a bordo di una barca a vela facendoci da appoggio per scattare qualche foto del Mini Drago, mentre insieme ad Enrico la testavamo.
I motori si sono comportati benissimo e ottimamente a punto hanno permesso alla barca di navigare subito in assetto fornendo un’adeguata spinta evidenziando immediatamente le notevoli doti corsaiole di questa particolare unità da diporto, unica nel suo genere.
Partendo da fermo, con mare calmo, dando manetta gradatamente, si nota sotto la spinata dei motori un leggerissimo accenno ad alzare il muso di prua, con i flap a 0°, ma in qualche secondo, continuando a dare manetta, la barca ha raggiunto il suo classico assetto di planata. Sono stati fatti alcuni passaggi nello specchio di mare scelto per fare la prova ed abbiamo provato a governare la barca in differenti modi, riscontrando sempre un’ottima risposta ai comandi, anche se per virare stretto ed in velocità, occorre intervenire con flap e manette. Bella la scia ed il caratteristico baffo che lascia la barca quando è in planata e potete vederlo dalle immagini a seguire.
Terminata la prova, abbiamo ormeggiato Grisù alla murata della barca a vela degli amici di Enrico, che nel frattempo ci hanno preparato un deliziosissimo spaghetto al tonno e peperoncino che ho apprezzato tanto per il modo semplice e squisito con il quale è stato preparato dal “cuoco di bordo”.
Dopo aver parlottato un po’ di barche di tutti i tipi ed immancabilmente di Altomareblu, insieme ad Enrico, ci siamo congedati dai suoi amici e risaliti su Grisù, ci siamo diretti a manetta verso il porto di Ancona, apprezzando molto le sue doti di navigazione e favoriti anche da un mare abbastanza calmo.
Concludendo posso dire con certezza che è stato eseguito un ottimo restauro di questo esemplare di Mini Drago che naviga in modo eccezionalmente bello e spettacolare. Per un po’ ho percepito la sensazione di essere tornati di colpo nel passato al 1980, quando fu varata per la prima volta. Questa la mia piacevole sensazione ed Altomareblu si congratula con il suo armatore e la sua “squadra di complici” che hanno permesso a questo stupendo esemplare di Mini Drago, di ritornare a navigare azzerando i suoi ventinove anni di vita e più bella del suo primo giorno di vita, quando prese il mare per la prima volta!
Buongiorno Ilario,
per rispondere alle sue domande circa il restauro del suo Mini Drago può contattarmi
al 324 90 22 129 quando vuole.
Ringrazio lei per averci contattato.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Buonasera Giacomo, bellissimo restauro di questo esemplare storico della nautica… !!!
Sono possessore di un Minidrago Italcraft, come posso contattarla per delle informazioni e delle domande circa il restauro ?
La ringrazio in anticipo
Un cordiale saluto
Ilario Muscari Tomajoli
Gentile Franco Mocchetti,
la ringraziamo per averci contattato e concordiamo senza riserve su tutto quello che dice circa le barche da Lei citate e se ci inviasse un po’ di foto ed un riepilogo dei restauri o interventi fatti su queste barche, oltre alla gare a cui hanno partecipato ed i piazzamenti conquistati, ci fa cosa molto gradita.
AltoMareBlu crede molto in queste categorie minori che una volta servivano per allevare i piloti e farli crescere per poi poter gareggiare con una base di esperienza nelle categorie superiori. Un campo di formazione indispensabile per i piloti e per tutto il mondo della nautica offshore che vive e da lavoro ai partecipanti a questo piccolo, ma grande circus.
Personalmente amo i regolamenti degli anni ’60 per le barche offshore che dovevano essere barche strettamente di serie a cui magari andavano applicati motori più potenti per poter affrontare gare dai mari duri ed impegnativi.. un esempio la famosa Cowes – Torquay. Non voglio polemizzare con le gare che si fanno oggi che a mio modo di vedere sono il nulla di nulla e rappresentano solo un rischio inutile per chi ci partecipa e che non servono tecnicamente a nulla, ovvero a dare indicazioni al mondo delle fabbriche di barche, che ormai è completamente scollegato e che costruisce unità orribili a vedersi con carene ignobili… non vado oltre perchè se faccio nomi mi becco sicuramente qualche querela che oi non risolve nulla perchè ci sono progettisti e progettisti e Levi, Harrauer, GB Frare, Du Cane, Caliari ed altri hanno lasciato un segno da giganti nella nautica offshore e da diporto, ma salvo qualche raro progettista, peraltro allievi dei giganti citati, tutto il resto sono solo degli stravaganti, inutili… e non aggiungo altro.
Circa il Mini Drago da restaurare ci sono un paio di esemplari che sono in vendita e potrebbe acquistarne uno per lo scopo. In tal caso sono disponibile a darle una mano e può contattarmi quando vuole per avere informazioni e quant’altro. Ovviamente il tutto a puro titolo personale ed in nome della vera passione.
Un grande saluto a Lei!
Giacomo Vitale
….Che dire del restauro!!! Davvero eccellente, complimenti!. Anch’io sono passato da queste fasi ma con barche più piccole da corsa. Ho restaurato il mitico Manta del cantiere Dalla Pietà ed il mitico Nibo (barca a sostentamento perfettamente aerodinamico) con il quale ho partecipato alla famosa Pavia-Venezia con motori Carniti fuoribordo da noi preparati, dei quali abbiamo una grande quantità di ricambi.
Attualmente ho in acqua un Solcio – Orbiter del 1978 con il quale mi diverto la domenica con i figli. Avevo già visto il mitico Levi Mini Drago….e da subito è stato amore a prima vista…Ho intenzione anch’io di restaurane uno!! Sono affascinato dalle eliche di superficie e dalla carena Levi certamente corsaiola!!
Un grande Saluto a tutti Voi appassionati che come me cercate nel web queste stupende emozioni!!!
Ho seguito con attenzione le fasi di restauro e il conseguente scambio di emozioni degli appassionati… posso capire… sono anch’io proprietario dal ’97 del “Perfidia” un minidrago del ’75.
Mi sono avventurato da alcuni mesi nelle operazioni di restauro della barca. Non so se sono stato fortunato o se le condizioni di partenza sono migliori o se a causa della crisi, ma il preventivo di massima, anche calcolando un 20% in più di imprevisti, è sotto le vs previsioni di almeno una decina di migliaia di euro.
La barca si trova per le operazioni di restauro sul lago di Iseo e sto monitorando con documentazione fotografica le fasi che, al momento, ancora interessano la carena.
Un caro saluto a tutti gli appassionati.
Nicola Muscari Tomajoli
Gentile Conte Celio,
nel ringraziarla per averci contattato, sono pienamente d’accordo con quanto dice ed il Mini Drago è veramente una barca che emoziona nel pilotarla… Ho seguito personalmente le fasi di restauro del bellissimo esemplare del Grisù, portate a termine con passione e rara maestria da parte del suo appassionato armatore e delle maestranze che, con le loro amorevoli mani hanno fatto rinascere una carena Levi veramente speciale.
Circa le leve di comando a cui lei fa riferimento, il tipo scelto è certamente a discrezione dell’armatore che le sceglie secondo le sue abitudini e preferenze.
Prima di lasciarla, mi permetto di porgerle una domanda: Il Grisù è stato acquistato a Napoli e siccome il mondo è piccolo, non so se questo possa essere il suo caso, mi domando e se questa era la sua amata barca della gioventù?
Nel caso abbia foto conservate ce le invii e possiamo indagare e cercare di sapere dove si trova… Tutto ciò solo se le può far piacere…
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Che emozione,
guardando le foto del Mini Drago mi avete fatto rivivere la spensieratezza della gioventù. Ho posseduto la barca a Capri scorrazzando per tutto il Golfo di Napoli..
Che barca meravigliosa!! Nelle fasi di restauro da voi pubblicate ho notato che non sono state montate le doppie leve separate, accelerazione + marcia avanti e indietro, come in origine.
Saluti e grazie!
Gentile Concordio,
da un controllo effettuato in tutti i nostri archivi informatici e cartacei, non ho trovato alcun riferimento della tua barca che, visto l’anno di costruzione, il 1988, non è ancora una barca d’epoca. Una barca per essere considerata d’epoca, deve avere minimo 25 anni di età.
Altomareblu si occupa principalmente delle imbarcazioni d’epoca a partire dagli anni 60′, 70′.
Tuttavia, inviami le foto della tua barca, prima e durante i lavori di restauro fino dove sei arrivato a info@altomareblu.com e sono a disposizione per ogni eventuale quesito.
Circa le notizie tecniche riguardanti la tua barca potresti telefonare alla redazione di Nautica e chiedere se hanno la prova in mare della tua barca, acquistando in caso positivo, il numero specifico della rivista che ti verrà spedito a casa. Potrai così avere tutte le notizie tecniche della tua barca, che ti saranno d’aiuto per un suo corretto uso e mantenimento.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Ciao Giacomo,
sono l’armatore di un M 74 K italcraft del 1988, la sto restauando e volevo qualche notizia storica sulla mia imbarcazione, se vuoi ti mando delle foto di prima, durande e fra un po’, anche del lavoro ultimato.
In attesa di una tua risposta ti saluto.
Gentile Luciano Barbetti,
entusiasmante e carico di emozioni questa tua forte avventura con il Mini Drago che ci hai appena raccontato.
Queste barche molto particolari e dalle linee di disegno uniche al mondo, possono essere apprezzate e godute, solo da persone che hanno la dovuta conoscenza tecnica ed una grande passione.
Bellissimo questo tuo racconto, ma non credere di cavartela così a buon mercato… perché non ci racconti tutta la tua avventura con questo Mini Drago e devi anche inviarci le sue foto… Certamente ne avrai qualcuna e poi sapere chi l’ha acquistata e tentare una ricerca in Sicilia, dove mi risulta ne esista più di una… ma questa è un’operazione che possiamo fare noi di Altomareblu e ti contattiamo in privato per acquisire tutte le informazioni necessarie allo scopo.
Grazie per averci contattato e restiamo in attesa di un tuo gentile riscontro.
Giacomo Vitale
Mamma mia, mamma mia, mi aveta fatto tornare indietro di 29 anni.
Era il 1980, quando un peschereccio ha agganciato con le reti una imbarcazione affondata. Era un Mimi Drago. Fu portata in porto e venduta al miglior offerente.
La comprai e feci, più o meno, quello che avete fatto voi.
Potete immaginare in c he condizioni poteva essere… Impiegai un anno di intenso lavoro per ripristinarla completamente e revisionare i due Aifo da 135 HP.
Me la sono goduta per 5 anni scorazzando in lungo ed in largo per tutta la Dalmazia… Quando è stata venduta, è poi andata in Sicilia.
Accidenti che ricordi di giornate indimenticabili.
Ora è meglio che vi saluti, perchè mi sto commuovendo.
Saluti.
Luciano Barbetti
Caro Massimo,
è giusto quello che tu dici ed è importantissimo, prima di fare un passo simile, capire se la barca scelta sia di indubbio valore tecnico e storico, anche se sono del parere che un restauro di una barca che piace lo si può intraprendere lo stesso, anche se non ha un valore come sopra detto. L’importante è essere coscienti ed informati su quello che si va a fare.
Per rispondere al tuo quesito in seno alle motivazioni che adduci, posso dirti che si parte da un minimo di 35.000 € ad oltre 50.000 €. La differenza evidenziata, dipende da alcune varianti come: lo stato dei motori ed invertitori, se sono solo da mettere a punto o da revisionare completamente. Le eliche, se sono sane o da far rifare ex novo con una coppia di rispetto. Gli impianti e gli accessori di bordo, se sono recuperati dalla barca scelta o da rifare da capo.
Un caro saluto,
Giacomo
Caro Vitale, io so cosa vuol dire buttarsi in un’impresa simile….è che molti non lo sanno e pensano di fare affaroni comprando vecchie carrette in disuso di dubbio valore, intriseco,di rango o di progetto..
Per questo dico sarebbe il caso di dare almeno una vaga idea di quanto costi fare un buon lavoro ed eventualmente valutare se è il caso di investire tempo denaro e salute in progetti di restauro…
E’ un pò che per le auto, un conto restaurare una Ferrari, un’altro restaurare un’Argenta….Anche se i costi sono simili…
saluti
Gentile Massimo Compagnucci,
quando si decide di restaurare una carena Levi, lo si fa principalmente per un atto d’amore e di passione e come ben sai, l’amore e la passione sono molto distanti dal quanto costa che tu invochi e che c’entra è vero, ma a mio modo di vedere, marginalmente e ti spiego il perché.
Se tu decidi di effettuare un restauro di una carena Levi a regola d’arte, che sul mercato dell’usato potrebbe valere circa 40 €, non puoi sapere e pretendere che tale restauro rimanga contenuto nei 40.000 € appena detti. La barca la restauri e basta, anche se tale restauro potrebbe costarti molto di più della stima di mercato del modello in discussione…
Prossimamente cercherò di preparare un articolo che risponda il più possibile ai quesiti che mi hai posto nel tuo commento.
Cordiali saluti.
Giacomo Vitale
Quando si raggiungono certi risultati, non è mai un caso, c’è sempre dietro una forte volontà, operatori di grande esperienza, persone che abbiano il gusto della ricerca di come era e valutare se è il caso di apportare migliorie o no, e non ultimo una buona disponibilità economica.
Sarebbe utile a molti conoscere il costo economico di una operazione del genere, che immagino non sia proprio bassissimo……
Conosco molte persone che pensando di fare affaroni acquaistando barche dismesse o lasciate in cantieri perchè non ritirate, che poi quando si ritrovano a completarle o rimetterle in auge, rimangono allibiti dai costi che alla fine a volte sono arrivati ad essere gli stessi soldi con i quali si sarebbe potuta acquistare ua buona imbarcazione usata, ben tenuta e funzionante.
Mi riferisco a coloro che hanno acquistato scafi costruiti per contrabbandieri, che poi a causa fine business non li hanno ritirati, lasciandoli marcire non ancora completi e nei diversi stadi di completamento,nei capannoni o piazzali di produzione e quant’altro….
Mi rendo conto che a nessuno piace far sapere quanto ha pagato una barca o ha speso per essa, ma giusto per avere un’idea la spesa dei materiali grezzi, le ore di lavoro necessarie, il costo di una revisione motori ecc..
Grazie.
Il restauro di questo bellissimo esemplare di Mini Drago Levi – Italcraft è l’esempio di una collaborazione seria e attenta tra l’armatore, me ed Altomareblu. Non sai quante ore trascorse al telefono e quante e – mail per discutere su questa o quella scelta da fare… Insomma con la vera passione, la competenza e la serietà si possono raggiungere risultati eccezionali, come in questo caso.
E’ questo uno degli scopi fondamentali di Altomareblu, che con forza vuole ridare vita a queste imbarcazioni rimaste in vita, che sono le vere pietre miliari non solo della carriera professionale di “Sonny” Levi ma di tutta la storia della motonautica.
Giacomo Vitale
Però, davvero niente male….complimenti.
Gentile Massimo Compagnucci,
per la prossima primavera organizzerò una prova in mare in cui saranno rilevati i dati che richiedi mediante l’uso di apparecchiature elettroniche specifiche.
Attualmente posso dirti che alla velocità media di 20 nodi il consumo è di circa 28 litri all’ora, con un’autonomia di 4,40 ore di navigazione lasciando nel serbatoio, che ha una capacità di 185 litri, il 30% di combustibile per sicurezza.
Attualmente la barca non è stata lanciata oltre i 40 nodi, cioè a circa 2900 giri, per fare assestare tutta la meccanica. A 3200 giri che sono quelli massimi raggiungibili dai due motori si dovrebbero toccare i 45 nodi circa..
Continua a seguirci e la prossima primavera daremo i valori che ci richiedi, con la massima precisione.
Grazie per averci scritto e posto questa domanda.
Un cordiale saluto.
Giacomo Vitale
Sarebbe interessante sapere le prestazioni…velocità, consumi, autonomia….