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Dismissioni e piano strategico: Cercasi urgentemente Sceicco Mediorientale lungimirante!!

03/09/2012/8 Commenti/in Vittorio di Sambuy/da Vittorio di Sambuy

di Vittorio di Sambuy

Chi arriva a La Maddalena, il capoluogo dell’omonima isola sarda, proveniente dalla rada di Santo Stefano si stupisce dell’aspetto modificato del litorale di levante dell’abitato, un tempo occupato da imponenti fabbricati della Marina Militare: ospedale, scuole nocchieri, ecc.

Oggi vede una lunga fila di fabbricati parte nuovi e parte in avanzato stadio di ristrutturazione, destinati ad accogliere il G8 nel 2009, tutti completamente abbandonati dal momento in cui la riunione di vertice fu improvvisamente e improvvidamente spostata dal precedente Governo a L’Aquila in seguito al terremoto del 16 aprile. La mossa non risolse i problemi dei terremotati ma ha causato gravi danni ai maddalenini affossando il progetto di crescita ideato per crearvi il più importante polo nautico del Mediterraneo, sulle rotte turistiche dalla Costa Azzurra verso l’Adriatico e la Grecia.

Vi erano previsti un grande albergo di lusso, in parte già quasi terminato, che sta cadendo in rovina, mentre completate ma abbandonate sono le moderne strutture come l’auditorium e sala congressi, il centro commerciale fronteggiante la grande darsena già arsenale della Marina, capace di ospitare varie centinaia di ormeggi per yacht e la zona cantieri con scali di alaggio e officine riparazioni.

Pare che sulla darsena pesi un sequestro perché sarebbe stata utilizzata come discarica abusiva di sostanze inquinanti.

Tutto è deserto, senza manutenzione di sorta, col rischio di degradarsi irrimediabilmente sperperando il grosso investimento. Fra le misure testè varate dal governo per la crescita e lo sviluppo ve ne sono due troverebbero la possibilità di una immediata applicazione sono il piano strategico e le dismissioni del patrimonio demaniale.

A “La Maddalena” esiste la realtà dianzi descritta, capace di diventare in poco tempo la più importante marina turistica del Mediterraneo, nella dislocazione ideale del suo centro geografico. E’ un’occasione da sfruttare cedendo la struttura in leasing pluriennale a chi intende valorizzarla per farla diventare quell’attrattiva prevista dal progetto originale.

Ma non ci sono solo le strutture ex G8 da valorizzare nell’arcipelago, dove esistono ancora numerose strutture abbandonate dai militari che le occupavano.

Si parla continuamente di dismettere fabbricati militari in disuso. A La Maddalena ce ne sono in quantità, oggi inutilizzate, che potrebbero essere destinati ad usi turistici.

Le due più importanti sono la ex base dei sottomarini nucleari della US Navy sull’isola di Santo Stefano ed i magazzini e baraccamenti disabitati con annesso pontile e scalo d’alaggio situati sull’isola di Caprera lungo la penisola di Punta Rossa.

La prima è stata abbandonata dagli americani e ceduta alla Marina Italiana che in pratica non la utilizza, salvo alcuni magazzini sotterranei. Anche Punta Rossa è impiegata soltanto in caso di sporadiche esercitazioni che potrebbero benissimo svolgersi altrove.

Due splendide zone da dismettere al più presto che, trovato l’acquirente giusto, potrebbero risorgere a nuova vita prima che cadano completamente in rovina.

Cercasi urgentemente Sceicco Mediorientale lungimirante!!

text in English:

Divestitures and strategic plan: Wanted urgently forward-looking Middle Eastern Sheik!!

If you arrive in “La Maddalena”, the capital of the island of Sardegna, from the harbor of Santo Stefano is surprised modified the appearance of the coast to the east of the town, once occupied by the imposing buildings of the Navy: hospital, schools, pilots, etc. .

Today sees a long line of buildings and the new part in an advanced stage of restructuring, intended to welcome the G8 in 2009, all completely abandoned by the time the summit meeting was suddenly and improvidently moved by the previous government in L’Aquila after the earthquake of April 16. The move did not solve the problems of the earthquake but has caused severe damage to La Maddalena, slowing down the growth plan designed in order to create the most important nautical center of the Mediterranean, on the tourist trail from the French Riviera to the Adriatic and Greece.

We were provided a luxury grand hotel, some already almost finished, which is falling into ruin, while completed but abandoned with the modern facilities such as the auditorium and conference hall, shopping mall fronting the harbor already large arsenal of the Navy, capable accommodate several hundred berths for yachts and construction area with slipways and repair shops.

It seems that on the dock weights a seizure because it would be used as an illegal dump pollutants.

Everything is desert, without maintenance of any kind, with the risk of irreparably degrade squandering big investment. Among the measures just now launched by the Government for the growth and development there are two would find the possibility of immediate application are the strategic plan and disposals of assets owned.

A “La Maddalena” there is a reality so defined, able to quickly become the most important tourist marina in the Mediterranean, in the ideal location of its geographic center. It ‘an opportunity to take advantage of yielding the structure in long-term leases to those who want to enhance it to make it quell’attrattiva provided for in the original design.

But there are not only ex-G8 structures to be exploited in the archipelago, where there are still many abandoned structures that occupied by the military.

He constantly talks to dispose of former military buildings. A “La Maddalena” there are in quantity, now unused, which could be used for tourism uses.

The two most important are the former nuclear submarine base in the U.S. Navy on the island of Santo Stefano and deserted warehouses and barracks with attached jetty and slipway located on the island of Caprera along the peninsula of Punta Rossa.

The first was abandoned by the Americans and transferred to the Italian Navy which in practice does not use it, except for some underground warehouses. Even Punta Rossa is used only in the case of sporadic exercises that could very well take place elsewhere.

Two wonderful areas to be disposed of as soon as possible that found the right buyer could rise again before they fall completely ruined.

Wanted urgently forward-looking Middle Eastern Sheik!!

Altomareblu – Tutti i diritti riservati. Note Legali

Tags: Vittorio di Sambuy
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8 commenti
  1. sergio abrami
    sergio abrami dice:
    10/09/2012 in 20:42

    Letto, letto “Terroni” di Aprile. Milioni no, ma qualche decina di migliaia si… E buona parte dei dati sono agli atti.

    Altro che Vietnam!

    Ma la guerra è finita… Mettiamoci una pietra sopra. La storia, attingendo da fonti diverse, confrontandole, valutandole, come sai la conosco abbastanza bene.
    (Certamente almeno sopra la media nazionale – isole comprese ;-))

    Un abbraccio.
    Sergio (delle Vecchie Province)

  2. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    10/09/2012 in 19:00

    Carissimo Sergio,

    prendo atto di quanto mi dici e sono amareggiato.

    Circa Garibaldi altro che dormiglione è una figura spregevole di cui si parla come eroe dei due mondi, ma in effetti è stato un mercenario ecc… basta leggere le testimonianze che sono presenti negli atti del nostro parlamento, trasmessi dalle varie commissioni di inchiesta, mentre molti politici, dimenticandosi delle nefandezze commesse in quei disgraziati anni intorno al 1860 in cui furono trucidati dalla feroce repressione Piemontese & C, con la complicità dello spregevole mercenario, diversi milioni di donne, vecchi e bambini, cittadini felici del “Regno delle Due Sicilie” tra sofferenze immani e violenze inaudite!

    Non aggiungo altro, perché chi conosce veramente la storia sa bene cosa voglio dire.
    Grazie comunque per la tua risposta.

    Giacomo Vitale

  3. sergio abrami
    sergio abrami dice:
    10/09/2012 in 18:10

    Ecco il link del sito dell’Associazione Vauban.
    http://www.vauban.asso.fr/
    Come sai sono francofono, non ho mai controllato a dire il vero se c’è anche la versione in inglese, ma con i francesi, come ben sai, è una storia vecchia, non c’è in genere molto da contare…

  4. sergio abrami
    sergio abrami dice:
    10/09/2012 in 18:00

    Caro Giacomo,

    sì, chiedi troppo…

    Ma non ci dovrebbero essere persone preposte e pagate da noi tutti a livello istituzionale che si dovrebbero occupare di ciò?
    Grazie a Vittorio di Sambuy per queste info.

    Giacomo, è battaglia persa in partenza! Pensa, in Francia hanno poco, ma lo sanno valorizzare al 120%. Molti km prima in autostrada ti invitano a visitare fortezze e manieri. C’è una associazione che si occupa delle costruzioni di Vauban (Vauban, peggio di Garibaldi da noi. Garibaldi, a giudicare dalle targhe sulle case, ha passato il suo tempo a dormire in tutta Italia, Vauban a fare fortificazioni per tutta la Francia. Bellissime, spettacolari.

    E da noi? Abbiamo un “patrimonio” disperso e non organizzato. Pensiamo qui su AMB alle barche che da fare, se vogliamo fare i buoni samaritani, ce n’è. Prima che sia troppo tardi, ovviamente.

    Sergio Abrami

  5. Vittorio di Sambuy
    Vittorio di Sambuy dice:
    09/09/2012 in 09:58

    Il filmato sul forte di Capo Orso (che però non è sul mare) da un’ottima idea di come siano le fortificazioni nell’arcipelago.

    Grazie ad Abrami per aver scovato quel materiale.

    V. di Sambuy

  6. Giacomo Vitale
    Giacomo Vitale dice:
    09/09/2012 in 09:50

    Caro Sergio,

    ti sono molto grato per questo tuo commento e come sai, Vittorio di Sambuy è sempre caustico e incisivo nei suoi pezzi e questo in particolare mi ha colpito molto, trovandomi assolutamente in linea con quanto afferma ed anche con quello che tu evidenzi. Mi viene spontaneo chiederti una tua collaborazione nell’evidenziare tutto questo patrimonio architettonico, in modo da capirne l’entità e “ricordare” a chi di competenza, che è assolutamente assurdo che tutto ciò sia abbandonato a se stesso, con una perdita per tutti, dalle casse dello stato, al degrado di queste testimonianze storiche che devono essere valorizzate…

    Forse ti chiedo troppo, per il poco tempo che hai a disposizione, ma credo che mettere insieme tutto questo patrimonio mediante vari articoli da pubblicare su AMB possa essere uno sprone a chi di dovere per “agire” di conseguenza senza fare troppe “chiacchiere” di cui noi italiani ed io cittadino di un sud glorioso che ha origini dall’eccezionale “Regno delle Due Sicilie”, attentissimo nella costruzione e valorizzazione di patrimoni simili consegnati a noi ed alla storia come risulta dagli atti parlamentari. Mii sento offeso da un totale abbandono perpetrato negli anni di questa travagliata Repubblica che è stata testimone anche di tanti eventi negativi che sono stati e sono sotto gli occhi di tutte le persone attente e colte che ne sanno discernere le cause.

    Un caro saluto e resto in attesa di un tuo gradito riscontro.
    Giacomo Vitale

  7. Sergio Abrami
    Sergio Abrami dice:
    08/09/2012 in 21:00

    INCURIOSITO DALL’INTERVENTO DI ADALBERTO HO CERCATO MAGGIORI INFO SUL FORTE DI CAPO D’ORSO.

    Grazie per lo stimolo e per l’info.
    Ho trovato in YouTube queste immagini.

    Posto meraviglioso, ricco di fascino come buona parte delle costruzioni militari dell’ottocento, In più c’è un panorama mozzafiato. Un capitale immobilizzato che andrebbe sfruttato. Quanti altri posti simili nasconde l’Italia? Non basta una vita penso per conoscerli tutti. Ma esiste un repertorio un documento (pubblico o pubblicabile) recente che permetta di catalogarli. Da non perdere i forti sopra Genova, altro patrimonio non conosciuto e meritevole d’attenzione.

    Non solo barche, ma anche architettura militare vicina al mare…

  8. Adalberto
    Adalberto dice:
    06/09/2012 in 22:07

    Ho letto con molto interesse il suo scritto sulla La Maddalena.

    Sono rientrato ieri dalla Sardegna dove ho casa da 35 anni, proprio di fronte a Caprera, in particolare a Punta Rossa.

    Tralascio ogni commento sull’intervento alla Maddalena (l’ennesima vergogna nazionale di cui non ci vergogniamo) e voglio sottolineare il secondo punto da lei toccato: le costruzioni ex o ancora militari che costellano ogni angolo dell’arcipelago sono esempi impareggiabili di costruzioni in perfetta armonia e mimetismo con l’ambiente.

    Sono esempi mirabili di maestria edile e di capacità artistica (sono certo ben conosce la qualità dei manufatti che contornano ogni apertura delle polveriera di Punta Rossa, interamente ricavati nel granito locale) abbandonati, cadenti, in via di dissolvimento in un territorio ed in un mare impareggiabili.

    Che dire del forte di Capo d’Orso? Che dire della postazione dell’Isola del Porco? E delle fortificazioni di Punta Battistoni di fronte a Caprera? L’eleco sarebbe ancora molto lungo.

    Quale e quanta risorsa sprecata!

    Speriamo nello Sceicco per il grosso investimento, ma per i piccoli investimenti perchè non attirare gente e risorse indigene, con regole chiare precise e valide per tutti allo stesso modo?

    La bellezza e l’unicità dei luoghi sarebbero di grande richiamo.

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