Lettera aperta alla signora Prestigiacomo
di Vittorio di Sambuy
Cara Signora Ministro,
Le viene chiesto con insistenza di “tagliare” gli sprechi del suo dicastero.
Mi permetto in merito di darle un consiglio, avvalendomi di una conoscenza diretta degli ambienti correlati, precisando che sono laureato in ingegneria ed ex ufficiale di Marina (1941-44).
In parte i Parchi Nazionali e le riserve marine protette potrebbero essere eliminati trattandosi di enti inutili, nel senso che non esplicano le funzioni per le quali furono creati. Le porterò un solo caso: il Parco de La Maddalena in Sardegna e sono certo che, per estensione, Lei saprà trovare diversi altri esempi simili in giro per l’Italia.
A differenza del corrispondente e fronteggiante Parco Naturale francese delle Bocche di Bonifacio, che è di libero accesso ma la sorveglianza sulla pesca (vietata a tutti) ne ha conservata la fauna ittica, il Parco di La Maddalena è accessibile a pagamento (ma non sarebbe un guaio, anzi), residenti esclusi, i quali vi possono praticare la pesca. In questo trattamento preferenziale si potrebbe ravvisare dell’incostituzionalità, salvo a riclassificare il Parco non più nazionale ma soltanto comunale. Ne parlo per conoscenza diretta: 44 anni fa ho infatti fondato a Caprera il Centro Velico.
Poiché l’isola di La Maddalena è fortemente antropizzata, i vincoli maggiori alla zonizzazione sono stati spostati prevalentemente sulle isole più lontane dal capoluogo, in particolare sulla corona di isole lungo la costa Est della Sardegna. Isole che non fanno parte né dell’arcipelago né del comune di La Maddalena, ma appartengono ai comuni di Arzachena e di Olbia e sottostanno a un diverso Dipartimento Marittimo (Olbia). Quella corona di isole è totalmente sottratta alla fruizione pubblica perché vigono le norme più ristrette (zone A ed MA), che appaiono ingiustificate dall’evidenza.
Su tali isole non esiste a terra una fauna specifica per cui la zonizzazione “A” appare superflua. I gabbiani sono diventati ovunque uccelli terrestri, mentre la presenza di cormorani, numerosa prima della creazione del parco, ormai scarseggia per mancanza di cibo. Infatti, in tali isole si è praticamente estinta la presenza di pesci e di altre specie ittiche come ricci di mare, forse a causa della pesca abusiva non controllata dall’Ente Parco, ma anche per un generale impoverimento dei fondali sui quali proliferano spesso formazioni di mucillaggini che trenta anni fa si formavano molto raramente. I motivi non dipendono certo dalla presenza del Parco che non è riuscito, nonostante le sue rigide norme, a preservare i fondali di un tempo, ma in conseguenza l’esistenza stessa del Parco non appare più necessaria per proteggere fauna e flora ormai scomparse. L’inutilità del Parco dei La Maddalena traspare anche dall’inefficienza dell’Ente di gestione.
Nella corona di isole citate dianzi (Bisce, Nibani, Mortorio, Camere, Soffi eccetera) si concentrano nei mesi estivi per la balneazione numerosi natanti e imbarcazioni da diporto nonostante i divieti (fra l’altro non segnalati dall’apposita segnaletica), perché i controlli vi sono saltuari. La Guardia Forestale ogni tanto svolge un’incursione e riesce a verbalizzare la contravvenzione a un paio d’imbarcazioni provocando un fuggi fuggi generale di tutti gli altri scafi presenti: la solita buffonata all’italiana. L’Ente Parco dice di non avere i mezzi per monitorare tutte le isole, ma potrebbe invece ricavarne un utile trasformando le zone MA in zone MB autorizzandovi l’ormeggio diurno di unità da diporto ai fini della sola balneazione. Quando alle zone “A” solo le spiaggette, frequentate perlopiù da bambini, potrebbero essere liberalizzate fermo restando il divieto di accedere all’interno. L’esazione del biglietto di accesso avverrebbe come già sulle altre zone MB del Parco.
Cara Signora Ministro, dia al Parco di La Maddalena un aut aut: o si rende autosufficiente, perché ne ha la possibilità o lei gli toglierà ogni sussidio. Avrà così operato un taglio che neppure gli ambientalisti potranno stigmatizzare.
Con la massima stima,
Vittorio di Sambuy
Caro Vittorio,
credo che il problema principale sia tutto concentrato nella conoscenza di quei posti e delle problematiche locali.
Di fatto, una volta al Parlamento si vedevano persone che erano provenienti da selezioni provinciali e comunali che “vivevano” realtà locali come potrebbe essere quello di una aerea di un Parco marino ecc..
Oggi, pensi che un Ministro sia capace di dare delle risposte alle tue domande o ai tuoi suggerimenti?… Credo che la strada sia ancora lunga e di queste problematiche, volendo fare un parallelo tra politica e nautica, vedo loro come i veri “pirati” dell’intelligenza e “corsari” dell’inutilità, pronti a sprecare soldi dei contribuenti e di far poco o nulla a livello locale e nazionale a tutela di interessi che vanno ben lontano da quelli della collettività.
La Maddalena? E’ un fiore all’occhiello del nostro “patrimonio”ambientale nazionale, il che vuol dire benefici per il nostro turismo, come detto anche recentemente un altro politico molto noto. Il problema è che non conoscono e non studiano seriamente le realtà di determinati posti, ma si inventano nuove leggi e sotterfugi a loro uso e consumo, sia positive che negative a seconda della strumentalizzazione del momento.
Buon vento… anche per la politica, presto o tardi, il vento dovrà per forza girare e chissà se mai qualcuno… risponderà ai tuoi quesiti.
Alex