Operazione… Mare Nostrum, di Vittorio di Sambuy
1 – Operazione Mare Nostrum
Si tratta di uno spiegamento di forze imponente, a mio modesto parere ingiustificato e controproducente.
Anziché contrastare il traffico dei profughi dall’Africa esso costituisce un incentivo ad aumentare i viaggi verso i nostri lidi. Fino ad ora per scaricare il loro carico, spesso buttandolo letteralmente a mare, i barconi dovevano arrivare in prossimità della costa.
Ora basterà che si fermino a metà strada o anche prima, simulando un’avaria inesistente, e trasbordare i profughi sulle nostre unità. Faranno cioè un viaggio più corto e meno rischioso, tanto ci pensa la Marina Italiana a completare il trasporto fino a destinazione.
Mancando il naufragio, non si tratterà più di un’operazione SAR, di salvataggio in alto mare, e conseguentemente i profughi diventano immediatamente degli immigrarti clandestini, anche se a portarli in Italia sono state addirittura le nostre unità.
Considerazione finale: se poi abolissimo la Bossi-Fini diventeremmo forse l’unica nazione al mondo a non avere una legge per frenare l’immigrazione clandestina.
2 – Naufragio Costa Concordia del 13 gennaio 2011 sull’isola del Giglio
Totalmente concentrato sul primo urto contro gli scogli Le Scole alle 21:35, il processo in corso a Grosseto sembra dimenticare del tutto quello che è successo realmente fino alle 22:43. La nave ha certamente proseguito continuando ad accostare a dritta. Con quella massa (i media continuano a confondere la stazza con il dislocamento) la nave deve essersi allontanata parecchio dall’isola con rotta a NORD-EST e se fosse affondata al largo , in fondali di oltre 100 metri, le perdite di vite umane sarebbero state molto più alte.
II dubbi, ufficialmente mai chiariti, sono tanti.
- Come mai la nave si è ritrovata, incagliata dinanzi a Punta Lazzaretto con prua a SUD-OVEST?
- Dopo l’incaglio, con la falla principale a poppa a sinistra, come si spiega la sbandata a dritta?
- Il punto dove si è arenata la nave e la relativa cinematica sono casuali o frutto di una precisa manovra?
- Durante quei 68 minuti che accordi potrebbero essere stati presi tra l’armatore e le compagnie di assicurazione? Come nella maggior parte dei sinistri marittimi venne creata (inventata) una sceneggiata di pura fantasia, un compromesso di comodo per tutti.
- Comunque le prime foto scattate da terra a un’ora imprecisata ma stimabile intorno a mezzanotte, si vede la nave sbandata di circa 15 gradi. Si nota che tutte la scialuppe di salvataggio di dritta sono state ammainate e si vedono chiaramente che alcune stanno imbarcando naufraghi dal ponte nove, già raggiunto dall’acqua. La nave è parzialmente illuminata (qualche gruppo elettrogeno cioè funzionava ancora) e sono accesi a riva i due fanali rossi che segnalano “nave incagliata”. A quell’ora anche le scialuppe del lato sinistro erano state filate in mare salvo due.
- Con la nave che imbarcava acqua da prua (forse da una falla creatasi in seguito all’urto contro lo scoglio sommerso che l’ha immobilizzata) lo sbandamento aumentava rendendo impossibile di stare in piedi. Non potendo restare in plancia, essa fu evacuata. Risulterebbe che il Comandante Schettino sia sceso fra i passeggeri ma va tenuto conto che in quella posizione non era più assolutamente in grado di impartire ordini.
A questo punto abbiamo il discutibile intervento del Comandante De Falco che, dalla sua poltrona dell’ufficio operazioni di Marina Livorno si mette a sbraitare ordini a vanvera, come quello al Comandante Schettino di tornarsene a bordo. E come? Non certo dalla biscaglina da dove stava scendendo una catena ininterrotta di passeggeri fino ai battelli sottostanti che li traghettavano fino al porto. - Risulterebbe che Schettino fosse poi sceso a terra, nella illusoria speranza di poter coordinare i soccorsi standosene sugli scogli fronteggianti la nave, come se fosse su una banchina di un porto. Cos’altro avrebbe però potuto fare il poveretto?
3 – Cara ci costa la Concordia
Si decise di recuperare il relitto e fu montata una gigantesca operazione ancora in corso.
Con tecnici e imprese prevalentemente estere, la nave è stata raddrizzata ma non galleggia ancora. Ci vorranno ancora mesi ma poi, in mancanza di infrastrutture adatte in porti italiani, il relitto verrà trasferito chissà dove mediante un’apposita nave bacino semi-sommergibile.
Il tutto a prezzi ancora indefiniti, pari comunque a molte volte in prezzo di una Concordia nuova. Ma chi pagherà?
Non certo le assicurazioni. Perciò tanto valeva lasciare che ci pensasse il mare. In pochi anni lo scheletro arrugginito sarebbe stato inghiottito dalle onde, creando un’attrattiva turistica unica, visitabile sia da sommozzatori sia con i minisommergibili che portano i turisti lungo le barriere coralline.
Altro che spending review!
Per gli interessati all’evento segnaliamo le date delle prossime udienze del Processo all’ex C.te Francesco Schettino che si terranno presso il Tribunale sezione Penale di Grosseto nella sede speciale allestita per l’occasione dato l’elevato numero di partecipanti presso il “Teatro Moderno” di Grosseto:
- ottobre 2013: 28 e 29
- novembre 2013: 11, 12, 18, 19, 25 e 26.
- dicembre 2013: 9, 10, 16 e 17
Caro Comandante,
Ho trovato la sua ricerca su com’è andata a Malta molto accurata e approfondita.
E’ stata un’operazione mal concepita, già definita una pazzia dall’Amm. Scialdone (fonte Cernuschi). Circa l’operazione Mare Nostrum constato che anche lei sia d’accodo con me.
Cordialmente Vittorio di Sambuy
Operazione Mare Nostrum
Concordo pienamente con le considerazioni da lei fatte. Questa missione è stata presentata come al solito per salvare capra e cavoli , dovrebbe essere una missione anti immigrazione e nello stesso tempo di soccorso agli immigrati clandestini.
Come faccia ad essere anti immigrazione me lo devono spiegare.
Ma quando un C.S.M. aggiunge queste dichiarazioni:
“Abbiamo aumentato la taglia delle navi – ha precisato l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina, – perché il fenomeno dell’immigrazione ha assunto ormai dimensioni bibliche, per cui troviamo imbarcazioni che hanno a bordo trecento, quattrocento persone, e le nostre navi tradizionalmente impiegate per questo compito sono troppo piccole”.
Penso come vengono spesi male i soldi del contribuente. Utilizzare fregate lanciamissili per questo tipo di operazioni è il massimo…
Dalla deposizione del primo ufficiale di plancia si capiscono tre cose ne fondamentali:
L’inchino al Giglio fu programmato qualche giorno prima del disastro, quando il primo ufficiale depone di fronte ai giudici dicendo che dopo poco tempo dal momento dell’urto aveva subito capito che la nave era rimasta senza propul?sione e lo spiega poi anche in un filmato davanti al monitor dell’ufficiale di rotta
Quando l’acqua era arrivata al ponte zero eravamo già “affondati”
Mentre Schettino sapeva di tutti e tre i punti descritti, non ha dato l’abbandono nave ed è trascorso del tempo preziosissimo che forse avrebbe potuto permettere il salvataggio di tutti i passeggeri.. invece, si è intrattenuto per circa un’ora al telefono con l’addetto all’unità di crisi della Costa…
Da queste testimonianze appaiono chiare le responsabilità di Schettino e quelle dei vertici della Compagnia Costa. I capi di imputazione andranno certamente dall’abbandono nave, al disastro ambientale, omicidio colposo plurimo, salvo altri reati collegati.
Da quanto descritto la posizione dell’ex C.te Schettino è complicata e credo che i suoi avvocati avranno serie difficoltà nel difenderlo e cercheranno di andare al patteggiamento della pena che, a mio avviso per l’evento stesso e per il tipo di reati commessi, credo non possa essere applicata.
Si tratta certamente di un caso più unico che raro e per la Giuria non sarà assolutamente facile…
Staremo a vedere gli sviluppi.
G.V.