Porto di Montenegro
di Vittorio di Sambuy
Poco ci manca che, per la maggioranza dei diportisti italiani, fra le latitudini 41°52’ e 42°33’ Nord della costa orientale dell’Adriatico ci sia l’indicazione “Hic sunt leones”.
I meno giovani ricorderanno forse il Montenegro come un minuscolo regno la cui principessa reale Elena Petroviç Niegost (1872-1952) fu regina d’Italia dal 1900 al 1946.
Quel piccolo stato cristiano, che aveva sempre strenuamente resistito agli attacchi dei musulmani ottomani, fu con il trattato di Rapallo inglobato nella Jugoslavia e poi dalla Serbia, da cui si affrancò solo nel 2006 proclamando la sua indipendenza.
La repubblica di Crna Gora (meno di 700.000 abitanti), come si chiama adesso, è prevalentemente montagnosa e le sue coste, ancora incontaminate, sono di una struggente bellezza.
Nel porto maggiore di Bar arrivano i traghetti da Ancona e da Bari, ma gli altri porticcioli pescherecci di Ulcinj e Budva offrono scarsi servizi ai diportisti.
La situazione cambierà tra poco perché è in fase di costruzione una marina moderna a Tivat, una cittadina seminascosta nel lungo fiordo delle Bocche di Cattaro., una stretta insenatura dove il mare entra per molti chilometri fra alti e scoscesi dirupi in fondo alla quale sorge Kotor (Cattaro- 6000 abitanti) fondata dai Bizantini nel VII secolo, poi fortificata dai veneziani nel 1420 contro i Turchi e rimasta della Serenissima fino al 1797.
Il nuovo porto ( info@portomontenegro.com e informazioni in Italia al 02 433009) avrà 650 ormeggi attrezzati, ricavati dalla trasformazione di un’antica base navale, che saranno disponibili già nell’estate del 2009, mentre il completamento delle strutture alberghiere e residence è previsto per il 2011.
Appena completato diventerà certamente un’ottima base per esplorare la zona che, protetta dalle alte montagne circostanti coperte di neve per moti mesi dell’anno, gode di un clima subtropicale dove crescono agave, palme, mimose, oleandri.
La rimanente costa montenegrina è costellata di paesaggi mozzafiato, fra cui degna di nota la Budvanska Rivijera, decantata da Byron come il più bell’incontro fra mare e terra, dalle lunghe spiagge e dove l’antico villaggio medioevale di Sveti Stefan, collegato alla terraferma solo da una stretto istmo di sabbia, è stato trasformato in albergo.
Più a sud Ulcinj, dal passato trimillenario, con l’immensa spiaggia di Ada Boyana lunga 13 km, ora frequentata dai naturisti mitteleuropei.
Gli amanti di ornitologia troveranno il loro paradiso nel parco nazionale del lago di Scutari ricco di 270 specie di uccelli fra cui rari il pellicano dalmato, l’airone blu e l’ibis nero.
Fra gli sport acquatici praticabili in Montenegro va ricordato il rafting in gommone lungo le rapide del fiume Tara che si snodano nel cañon lungo 82 km e profondo più di 80 metri.
foto tratte dal sito: www.portomontenegro.com
Ciao Valerio,
ti ringraziamo per la tua gentile segnalazione, così le persone appassionate di quei luoghi possono avere più possibilità di scelta.
Saluti,
Giacomo
Salve,
volevo aggiungere che in Montenegro ci sono anche i porti turistici di Herceg-Novi, Tivat, Budva, Kotor, Zelenika. Ci sono stato nell’estate 2011 e posso dire che sono abbastanza attrezzati..
Saluti