Prima prova a mare del Bora dei CRDA (Cantieri Riuniti Dell’Adriatico)
di Fabrizio Ricci
Introduzione di Antonio Soccol:
Nel 1968 al Salone nautico di Genova fu presentata la prima barca realizzata in Italia in vtr di lunghezza superiore ai 10 m ft: il Bora, barca storica di eccezionale valore e “buona” ancor oggi.
Il primo test di navigazione venne fatto da Fabrizio Ricci, allora caporedattore della rivista “Tuttomotori”. Altomareblu, fedele alla sua logica: “la cultura si fa fornendo documenti indiscutibili”, è lieto di pubblicare quell’importante testimonianza giornalistica ormai introvabile.
Quando, nel numero di ottobre di “Tuttomotori” presentammo i nuovi modelli dell’Italcantieri, ci ripromettemmo di tornare sull’argomento dopo avere effettuato una prova in mare del maggiore degli scafi prodotti dall’industria triestina, il “Bora Maior”, anche in considerazione del fatto che si tratta del più grande cabinato in vetroresina realizzato da un cantiere italiano.
Uno di tali battelli, dopo aver compiuto un bel giro, con un equipaggio di quattro uomini guidato da Vinicio Agostinelli (esperto capo cantiere della. C.I.A.N. di Roma), lungo tutte le coste italiane da Trieste fino a Genova, navigando senza alcun inconveniente attraverso mari che hanno raggiunto a volte il valore 5, è rientrato nei giorni scorsi a Fiumicino: ottima occasione per visitarlo e provarlo in mare aperto.
All’estrema poppa è sistemato, sotto un rialzo che fa anche le funzioni di solarium, l’alloggio per il marinaio, molto ampio e completo di servizi igienici. Sul lato sinistro del solarium sono stati ricavati due gradini per mezzo dei .quali è possibile raggiungere comodamente il vastissimo pozzetto che è occupato verso poppa e in tutta la sua larghezza, da un divano nel quale si può fissare un tavolo per pranzare all’aperto.
Il posto di guida, dotato di una strumentazione completa e sempre ben controllabile dal pilota, è sulla sinistra del pozzetto protetto da un ampio parabrezza che consente la massima visibilità, sia stando seduti che in piedi. Sulla destra del posto di guida si apre l’accesso al saloncino centrale, nel quale si trovano due divani contrapposti, uno per ogni murata, trasformabili entrambi in due posti letto ciascuno.
Tra i due divani è fissato un tavolo che all’occasione può essere ripiegato, oppure smontato e trasportato nel pozzetto; tutt’ intorno vi sono numerosissimi armadi, ripostigli e ripiani.
Dal saloncino, il cui soffitto è alto più di due metri, si passa alla cabina di prora completamente arredata per due persone, e provvista di armadietti sistemati sotto i posti letto; tra il saloncino e la cabina di prora, separati entrambi da doppie porte, sono posti sulla sinistra: il locale igienico completo di doccia e sulla destra la cucina.
Entrambi i servizi sono dotati sia di acqua di mare che di acqua dolce, al fine di consentire un risparmio dell’acqua di bordo, il cui serbatoio ha comunque l’ottima capacità di 330 litri. Tanto il locale igienico che la cucina sono areati da finestrini di tenuta, che si aprono sulle fiancate dello scafo e da aspiratori applicati nella parte superiore dei locali; altri due finestrini, oltre al boccaporto superiore, servono a dar luce ed aria alla cabina di prora, mentre in quella centrale ve ne sono tre per lato.
All’esterno, il saloncino ed i servizi corrispondono con la tuga il cui sviluppo verticale è comunque molto contenuto, pur non sacrificando nulla alla comodità. La cabina di prua è ricavata completamente sotto la coperta, mentre lo scafo e le sovrastrutture sono realizzati in un unico blocco in vetro resina. Gli interni sono in mogano ed il ponte in dogarelle di teak massello, che può essere periodicamente annaffiato con acqua di mare, mediante una pompa aspirante montata in coperta.
“Bora Maior”
- lunghezza f.t. 11,40 m
- larghezza 3,75 m
- immersione 0,64 m
- altezza alla tuga 2,05 m
- dislocamento a vuoto 7500 Kg
- stazza 23,20 tonn.
- motori General Motors Diesel 2 x 432 HP
I motori sono alloggiati in un locale perfettamente insonorizzato mediante lastre di un materiale speciale a base di piombo del peso di circa mezza tonnellata: una protezione che dà, a nostro avviso, eccellenti risultati. La cilindrata dei motori è di complessivi 10.400 cmc. e il regime massimo di rotazione è di 2800 giri al minuto, che corrisponde ad una velocità massima di circa 25 nodi, mentre il regime di crociera è di 2000 / 2100 giri al minuto, pari ad una velocità di 18-20 nodi; a tale velocità’ il consumo totale di carburante da noi riscontrato è stato di 70 litri/ora. Dati gli 860 litri di nafta contenuti in tre serbatoi, l’imbarcazione ha una autonomia di 250 miglia circa, pari a oltre 12 ore di navigazione. Alla velocità massima il consumo sale a 98 litri/ora, equivalenti a poco meno di 9 ore di autonomia.
L’imbarcazione è molto stabile anche in acque non precisamente tranquille e non ha dimostrato di risentire degli spostamenti improvvisi del carico. Nell’affrontare le onde di prua l’impatto avviene molto dolcemente, mentre con mare in poppa la tendenza ad ingavonarsi è minima e non influisce in maniera determinante sull’andamento. In accelerazione, sia progressiva che immediata, il momento critico è talmente breve da non essere quasi avvertibile e comunque l’impennarsi della prua è veramente irrilevante. Il “Bora Major” risponde ai comandi prontamente e con molta docilità e la sua stabilità di rotta è ottima a ogni regime. Anche le virate, sia a destra che a sinistra, nonostante la mole dello scafo, si compiono in un raggio molto ristretto e non presentano particolari difficoltà.
Nel complesso quindi questa imbarcazione è sembrata ben studiata, confortevole, di buone prestazioni e adatta a crociere anche Impegnative.
Il prezzo è di 30.750.000 Lire, comprensivo di tutte le dotazioni di serie, di sdoganamento motori, immatricolazione, collaudo, ecc.. Oltre alla versione normale, quella dotata di parabrezza, il “Bora Major” può essere fornito con tettuccio rigido sul posto di guida e anche nella soluzione “flying bridge”, che verrà presentata al Salone di Genova.
Articolo pubblicato sul N. 1 – gennaio 1968 – Anno V del mensile di automobilismo, aviazione e motonautica “TUTTOMOTORI” e qui riprodotto per gentile concessione dell’ autore.
Cenni storici del Cantiere C.R.D.A. – Italcantieri di Monfalcone e del “Bora Major” |
l’Italcantieri era nel 1969 uno dei più grandi cantieri che aveva circa 5000 dipendenti di cui oltre 300 addetti alla costruzione di unità da diporto ed il “Bora Major” insieme allo Junior, il 103, il GT e lo Sportsman erano barche valide… Da molti anni ormai l’Italcantieri non costruisce più barche da diporto, ma questa barca aveva delle linee di carena validissime, navigava molto bene ed ancora oggi ce ne sono un certo numero. Queste barche si sono sempre distinte per la sobrietà dei loro interni, per l’ottima carena. Il modello è stato in produzione dal 1968 al 1972 in una quantità non nota… Fu posta in vendita a suo tempo ad un prezzo prossimo ai 40.000.000 di lire. Oggi può avere un valore variabile tra i 30.000 ed 60.000 € a secondo le sue condizioni d’uso e si riesce a trovare ancora qualche bell’esemplare. |
Hello Nikola e Giacomo
Mi piacerebbe ricevere brochure e manuale di istruzioni e documenti technici. Ho comprato un Bora 3 un mese fa. norbert.vitale@gmail.com
Grazie
Dear Nicholas,
Many thanks for writing us and for the availability of forward brochure Bora 3 and all documents relating to this model that are in your possession and that you can send to info@altomareblu.com
We look forward to our reader’s response Stefano, which we publish as soon as we come and to which it is directed your comment that you have just sent.
To see a bit ‘of photos of Bora 3 go to this link below where there are some of a specimen for sale:
http://www.barchemercato.com/annuncio.php?id=19585
Finally, go to this link the site dedicated to Bora models produced by Italcantieri and where you can find a little ‘noizie and images that I hope you might like:
http://www.boraclubitalia.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=3
Sincerely
James Vitale
AltoMareBlu
Hello Stefano and everybody,
Sorry that I speak english. I am owner of Bora 3 (second edition), I am rebuilding it actually and hope that it will be finished soon. I have original brochure and instruction manual (technical drawings). I can scan and send them to you if you need them. I would be very thankfull if you could send me some pictures of your Bora 3 on the water or any pictures that you have, since there aren’t many on the web. Or any other material that you have.
Thanks,
Nikola
Traduzione:
Ciao Stefano e tutti,
mi dispiace che parlo inglese. Sono proprietario di Bora 3 (seconda edizione), lo sto ricostruendo attualmente e spero che sarà completato al più presto. Ho brochure originale e manuale di istruzioni (disegni tecnici). Posso eseguire la scansione e inviare a voi se ne avete bisogno. Sarei molto grato se poteste mandarmi qualche foto dei 3 Bora in acqua o qualsiasi immagine che avete, dal momento che non ce ne sono molti sul web. O qualsiasi altro materiale che hai.
Grazie,
Nikola
Gentile Stefano,
un nostro caro amico appassionato di modellismo navale e di AMB, Alex Skerlj ci ha scritto segnalando testualmente un sito che potrebbe esserti di aiuto: A proposito del signore, proprietario di un Bora3 da restaurare, potrebbe visitare il sito www bora club.it.
Credo che loro hanno delle foto e forse anche qualche esemplare.
Ti abbiamo girato la segnalazione così come ci è pervenuta sperando che possa esserti di aiuto e ringraziamo molto Alex Skerlj.
G.V.
Gentile Stefano,
nel ringraziarti per averci scritto, ci spiace dirti che nei nostri archivi, purtroppo, non abbiamo riferimenti tecnici disegni e foto per il Bora 3 che hai acquistato e che intendi restaurare totalmente.
Tuttavia, puoi inviarci un po’ di foto (info@altomareblu.com) che illustrino lo stato attuale in cui si trova la barca, giusto per darti delle indicazioni di massima, al fine di eseguire un restauro ordinato e per gradi. Preciso che solo dopo un sopralluogo sulla barca si può realmente capire lo stato reale della barca e di tutte le sue strutture ed impianti.
Inoltre, nel caso specifico, trattandosi di una unità che ha un considerevole numero di anni, è implicito che occorre un lavoro di restauro completo, scrupoloso e non alla portata di tutti, visto che occorrono esperienza in materia, attrezzature, grande pazienza ed una discreta disponibilità economica.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
OGGETTO: BORA 3 del 1966
Buongiorno, scusatemi se scrivo qui, ma non trovo l’articolo che potrebbe essermi utile. Sono da poco in possesso di un Bora 3 dei C.R.D.A., totalmente da restaurare. Ho acquistato la barca totalmente smontata, ma con tutti gli accessori esterni ed interni.
Vi chiedo, se potete, di aiutarmi, essendo voi esperti del settore, con schede tecniche, articoli e quant’altro mi possa essere utile per il restauro della barca in questione.
Vi ringrazio anticipatamente per l’aiuto che potrete darmi.
Cordiali saluti.
Stefano