A’ Speranziella e la Cowes-Torquay
Un nostro lettore ci ha inviato tre scansioni dal numero di settembre del 1962 della rivista “La Motonautica” circa la partecipazione alla seconda edizione della nota gara motonautica d’altura Cowes – Torquay organizzata dal Daily Express, da parte dello squadrone italiano capitanato da “A’ Speranziella” e con Settimo Velo, Spumante e Ultima Dea.
Gara motonautica d’altura Cowes – Torquay organizzata dal Daily Express
In aggiunta a queste scansioni c’è stata inviata, sempre dallo stesso lettore, un’altra scansione dalla rivista Vela & Motore che vedete più in basso nel dettaglio alla foto n° 4
Scansioni storiche da riviste d’epoca 1962/1964
Scansione N° 1 : Vittoria Britannica nella Cowes Torquay (pag.30)
Scansione N°2 : foto consegna piatto d’argento per Gianni Agnelli arrivato terzo, ma poi ritiratosi per aver saltato una boa. Nella foto Mister Aitken, Sonny Levi, Comandante Patroni. (pag. 31)
Scansione N°3: Immagine della barca arrivata terza beneficiando del ritiro di Ultima Dea di Gianni Agnelli.
Scansione N°4: Immagine tratta dal periodico “Vela & Motore” del 2 febbraio 1964 e intitolata A’ Speranzella in cui la famosa barca si avvia a vincere con un trionfo memorabile l’edizione della gara motonautica d’altura Cowes – Torquay di quell’anno.
Da notare che anche con le condizioni del mare agitate, in quella edizione fu in alcuni tratti raggiunse forza 5, la barca dimostrò ampiamente di sopportare con sicurezza tali condizioni, finendo la difficile gara davanti a tutti.
Nella seconda parte di questa pagina si nota la pubblicità fatta alla Speranzella, cioè la versione da diporto prodotta in soli quattro esemplari negli anni 1963 – 1965.
Questo modello era lungo f.t. 9,70 m – largo 3.30 m f.t. – era motorizzato con due Ford Interceptor da 390 HP cadauno.
Inoltre si possono notare le due viste di cui una dall’alto in cui si può vedere chiaramente il disegno degli interni, mentre nell’altra è rappresentata la vista laterale.
Un ringraziamento speciale a questo lettore che ci ha fornito testimonianze storiche particolari di tali eventi. Sono utilissime per la ricostruzione documentata della storia di questo indimenticabile cantiere e dei suoi validissimi uomini che tutti insieme crearono delle vere opere d’arte.
Colgo l’occasione per ricordare a tutti i nostri appassionati lettori che possono segnalarci la presenza di barche costruite dalla Navaltecnica di Anzio in qualsiasi luogo ed in qualsiasi condizione, per consentire una stima dei modelli rimasti in vita ed eventualmente farci contattare dai loro armatori, specie quelli che hanno intenzione di venderle. cercheremo cosi, di fare in modo che possano avere presto un nuovo armatore ed evitare che finiscano in mani sbagliate o peggio che vadano distrutte.
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