Don Olgierd Nyc: Volando sul meraviglioso Cilento
Cilento, luogo meraviglioso dell’antica Campania felix
Il Cilento è sempre un luogo meraviglioso dell’antica “Campania felix” e recentemente mentre navigavo su YouTube ho scoperto alcuni filmati molto belli realizzati da Don Olgierd Nyc e subito mi è venuta l’idea di proporli ai lettori appassionati di questa magnifica terra, unica al mondo nel suo genere.
Ho così contattato l’autore di tali filmati al quale ho chiesto di poterli pubblicare in un articolo da lui scritto per AltoMareBlu, in quanto meritano assolutamente di essere visualizzati da tanti appassionati di questi luoghi ameni e per fortuna ancora incontaminati, lasciando a voi lettori ogni personale impressione ed opinione, ringraziando il caro Don Olgierd Nyc per la sua squisita disponibilità e per aver accolto la mia richiesta!
Giacomo VitaleMi chiamo Olgierd Nyc e sono un sacerdote di origine polacca che vive in Italia dall’età di 19 anni. Dal 2006 pratico volo libero. Ho iniziato dapprima con il parapendio, poi paraplan a motore e da qualche anno con il deltaplano.
Parco Nazionale dell’Abruzzo
Di recente grazie ai miei voli nel Parco Nazionale dell’Abruzzo, del Cilento (Palinuro, Sacro Monte di Novi Velia, Monte Cervati, Castellabate) ho realizzato alcuni video di questi luoghi che ho avuto il piacere di visitare “dall’alto”.
Ho sempre nutrito un profondo amore per la natura: camminare tra i boschi e arrivare in vetta mi ha sempre regalato e mi regala un senso di libertà ineguagliabile.
Rimango affascinato dai colori degli alberi, dai fiori di campo che rifioriscono in primavera e del loro odore, del canto degli uccelli, dal fascino del mare, il quale “calmo o agitato, silenzioso od irato ha ogni giorno ed ogni istante un significato base unico e inesorabile, che è la sua grandezza: il senso travolgente di una immane aspirazione all’infinito, al mistero infinito” (cfr. don Luigi Giussani).
Inizialmente dei miei voli facevo delle riprese solo per me, nel senso che tornando a casa amavo rivedere i meravigliosi paesaggi in cui ero stato, magari colti in momenti particolari, ad esempio un tramonto speciale riflesso sul mare. Con il tempo è sorta in me l’idea di realizzare, ovviamente da dilettante, dei video di questi posti per il semplice gusto di condividere la bellezza della natura e delle sue incredibili sfaccettature, magari riuscendo a trasmettere qualcosa anche a chi non può percepire la natura nella sua pienezza per le più svariate ragioni.
Per chi avesse desiderio di vederli sono pubblicati su youtube. E’ su youtube che Giacomo Vitale è venuto a conoscenza dei miei video e della mia passione per il volo. Ringrazio di cuore, mi permetto di dire, l’amico Giacomo per avermi rivolto l’invito a scrivere questo articolo, anche se penso di non meritare così tanta attenzione.
Un prete “volante” può sembrare strano ma è anche grazie al volo che attingo quella forza per cercare di vivere sempre meglio e pienamente questo meraviglioso dono di cui il Signore, nella Sua infinita bontà, ha ritenuto di potermi rivolgere.
Non è facile descrivere l’emozioni, le sensazioni e i sentimenti che provo quando sono nel cielo infinito. I paesaggi visti dall’alto, non solo costituiscono un magnifico scenario da contemplare, ma quasi una scuola di vita. In essi si impara a faticare per raggiungere una meta, a vedere sotto un’angolatura giusta i momenti di difficoltà, a gustare il silenzio, a riconoscere la propria piccolezza in un ambiente maestoso e soprattutto a recuperare continuamente un senso di umiltà che l’essere sospesi ad una certa altezza iscrive a le lettere maiuscole nella propria consapevolezza.
L’uomo ha in sé una sete di infinito, una ricerca di bellezza, un desiderio d’amore, una necessità di luce e di verità, che lo spingono verso l’Assoluto. Avverte, scrutando nel profondo e oltre le incombenze quotidiane, di essere afferrato da una sorta di nostalgia dell’anima, l’inquietudine di trovare qualcosa in cui il suo essere in ricerca, sfoci nell’acquisizione di un barlume di speranza che orienti il senso della propria vita.
Qualcosa che richiami l’essenzialità originale di se stesso, la sua unicità, disarmata di fronte agli eventi del mondo e della vita personale e sociale. Allora ecco che volando immerso nel cielo infinito, senza volto e senza appartenenza alle “folle solitarie”, che generano smarrimento e perdita di orizzonte, usurato a volte anche da me stesso, dalla fatica delle relazioni e della precarietà degli affetti e delle imprese sociali, mi rimetto “sulla strada dell’anima” alla ricerca di autenticità, di sincerità, di trasparenza con me stesso, di riposo acquietante dedicato alla contemplazione, alla gratuità.
Nel librarsi per aria acquisisco una fonte di emozioni profonde che “sollevano” i coperchi della mia anima e liberano energie sopite. Il mio spirito umano nel cielo si trova accolto in uno spazio amato, trova “Qualcuno” in attesa di lui, trova appagamento di quel bisogno di Dio che pulsa nel cuore.
Ne scaturisce una soddisfazione che dilata e inebria, illumina gli aspetti più reconditi dell’esperienza personale, concede una tregua alle passioni, apre gli orizzonti del cuore e della mente su altri scenari, riconcilia con la vita e con le strettezze dei bisogni insoddisfatti. Si tratta di un fascino che non riscontro altrove, un’attrattiva irresistibile perché è denso di silenzio e in questo silenzio mi sembra di sentire accanto a me con una forza “purificante” ed “esaltante” che mi avvolge, come in un grembo materno,
Dio che ho scelto umilmente di servire e che rappresenta la mia stessa vita.
Liberarsi nel cielo con un deltaplano o con un parapendio è quanto di più vicino vi sia al volo degli uccelli. Volando si ha la sensazione quasi di essere un’aquila o un falco, ovvero uno di quei fantastici animali che scivolano nell’aria come per magia, fra vette scoscese e cieli tersi, dominando le correnti, planando, virando, modificando semplicemente l’inclinazione delle penne e rispondendo con muscoli ed ossa ad ogni minima vibrazione dell’aria.
L’aria, la luce, i colori ed i profumi mi avvolgono facendomi sentire non più intruso o spettatore, ma parte viva del mondo meraviglioso che mi circonda. Solo nel cielo riesco veramente a realizzare quel confronto con me stesso, le mie stesse forze, i miei pensieri, i miei limiti, dal quale può scaturire la consapevolezza che per raggiungere la vera gioia si deve avere il coraggio, non solo di crederci, ma anche di agire per realizzarla.
Non so cosa potrei aggiungere ancora. Preferisco che parlino, in maniera più esplicita, i filmati che ho realizzato quale semplice “raccoglitore di bellezza” della terra e del mare.
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