Il restauro di Budda Special – (III puntata)
di Giacomo Vitale
Il 15 settembe del 2009 demmo notizia su AltoMareBlu di “Budda Special“, un offshore progettato e costruito dal genialissimo Salvatore Gagliotta e rimasto per 43 anni a dormire, prima in un capannone e poi per un periodo di circa due anni alle intemperie, prima di essere acquistato dal nostro amico Marcello, che annunciava l’inizio dei lavori di restauro di questo mitico offshore…
Alcuni cenni storici sul “Cantiere Gagliotta”
Nacque a Napoli nel 1950 per la genialità del suo ideatore Salvatore Gagliotta, appassionato di motori e di nautica, non ancora trentenne. Insieme ad alcuni giovani appassionati, che negli anni a seguire divennero dei personaggi noti in progettazioni e costruzioni aeronautiche italiane, Salvatore Gagliotta aprì un cantiere nelle grotte di tufo di “Mergellina” a Napoli, dove nacquero le sue prime imbarcazioni veloci, oltre ad alcuni apparecchi ultraleggeri per il volo.
La genialità di “Salvatore” gli permise di progettare e costruire alcune carene a V profondo, caratteristica fondamentale di tutte le sue creazioni realizzate negli anni successivi, facendo presa sui giovani della Napoli più ricca che, oltre a chiedere barche performanti nelle prestazioni, le volevano anche comode ed eleganti.
Nelle numerose interviste rilasciate da Salvatore Gagliotta a Luciano De Crescenzo, diceva che quando era giovane i naviganti a Napoli si dividevano in due partiti:
- I Gagliottisti, gente dura e sportiva che correva con i suoi bolidi efficientissimi e spartani
- Gli “Aquaramisti”, quelli che cercavano di navigare con gli Aquarama di Riva, riconosciuti come sofisticati oggetti di ebanistica, ma che secondo il geniale Salvatore e non solo, non avevano nulla di marino.
E’ risaputo che le imbarcazioni prodotte da Salvatore Gagliotta erano scelte ed apprezzate da veri intenditori, poiché puntavano su efficienza e prestazioni di tali unità e non sulle inutili apparenze. Dopo i primi anni di attività pionieristica ed amatoriale il cantiere, senza tradire i principi costruttivi detti, passò ad una produzione semi industriale ed i brillanti risultati agonistici conseguiti negli anni ’60 – ’70 furono determinati per il successo della produzione delle sue barche.
Nel n° 80 di ottobre 1968 di Nautica, Carlo Marincovich scriveva:
L’unico tra gli italiani che ha dimostrato di valere molto in campo internazionale è il napoletano Salvatore Gagliotta, che con il suo cabinato Budda Blitz è sempre stato alle spalle di potentissimi bolidi, superando di gran lunga in prestazioni altri cabinati delle stesse dimensioni e costruiti da grandi complessi cantieristici.
Sempre in quel periodo, famosa fu l’affermazione di Don Aronow, mitico produttore dei famosi Cigarette americani secondo cui:
Le uniche carene in Europa degne di essere copiate sono quelle di Gagliotta.
Dopo questa breve e simpatica parentesi storica ho evidenziato che il “Budda Special” salvato è lo scafo gemello del “Budda Blitz”. di cui le immagini successive che indicano la progressione dei lavori di restauro messi in essere dal suo “salvatore ed armatore” Marcello!
Budda Special alla Viareggio Bastia Viareggio del 1968, prima di ritirarsi per un urto contro un corpo gallegiante, costringendo i piloti a spiaggiarla per evitarne l’affondamento dovuto ad una falla apertasi verso poppa nella carena.
Inizio lavori restauro – ottobre 2010:
Le prime fasi di lavorazione sono state dure perché si è provveduto a smontare tutte quelle parti interne dello scafo che dovevano essere rimosse. Inoltre è stato eseguito un notevole lavoro di lavaggio e sgrassatura della carena, sia in sentina che in opera viva. Questo per fare in modo che il trattamento epossidico successivo desse il massimo risultato possibile.
Sono state sostituite tutte le parti in legno sfibrate ed inservibili, come si evince dalle foto di seguito pubblicate ed alle quali non seve aggiungere altro! Assoluamente un lavoro impegnativo e scrupoloso, che evidenzia gli ottimi risultati raggiunti.
Anno 2011 mese di luglio:
Terminate le fasi di ricostruzione delle parti danneggiate, si è proceduto al posizionamento e fissaggio delle stesse con ulteriore levigatura di tutto lo scafo, dal ponte all’opera morta ed alla carena. La fase a seguire è stata la laminazione di tutto lo scafo con resina epossidica, operazione eseguita nel periodo caldo, luglio 2011, in modo che la resina, con temperature comprese tra i 20°- 30° Centigradi, diviene molto fluida, permettendo al legno lavato e ben asciutto, con umidità relativa inferiore al 12%, rilevata con apposito strumento Skinder, di assorbirla bene in profondità, applicando un paio di mani in successione, appena la prima diventa attaccaticcia.
Questa operazione abbrevia molto le fasi di laminazione, poiché non è necessaria la carteggiatura tra una mano ed un’altra, con tempi di lavorazione e fatica che si accorciano. Ottimo il risultato come si può vedere dalle foto di seguito pubblicate.
Anno 2011 mese di ottobre:
Dopo la laminazione e le conseguenti mani di fondo passate sull’intera carena in più tempi, finalmente si giunge alla fase definitiva della pitturazione che, come si può evincere dalle foto, è molto bella e mette in evidenza la cura con la quale si è portato avanti questo meticoloso lavoro di ripristino dell’ eccezionale offshore…
Nelle successive foto si vede “Budda Special” posto su di un carello stradale, mentre viene trasferito al centro commerciale “Le Fate” – Località Ardensa – Livorno, dove l’artista pittore Daniele Consani ha organizzato una “mostra storica” di auto, motociclette e quadri di autori Livornesi che è aperta al pubblico dal 3 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012.
Bella la scelta dei colori del tutto uguali a quelli originali con i quali questo offshore correva.
Le nostre più vive congratulazioni a Marcello che ha dimostrato con il suo grande atto d’amore di essere un vero appasionato di barche d’epoca, impegnandosi nel recupero totale di un offshore di tutto rispetto, progettato da uno straordinario Salvatore Gagliotta che oggi non è più. Chi l’ha conosciuto, non potrà mai dimenticarlo per genialità, semplicità e per quello sguardo molto profondo e vivo, caratteristico degli sciuscià napoletani!
Nella prossima puntata documenteremo i lavori di montaggio dei motori, impianto elettrico, strumentazione ed i relativi stern-drive, mostrando anche un filmato dell’offshore in navigazione…
“Budda Special” è ritornata a vivere e la sua storia continua…
Gent.le Gennaro,
siamo consapevoli che il Captcha non sia facile tuttavia, è quello che utilizza Google per tutti i suoi servizi. Un suggerimento: ci sono le due freccette per “aggiornare” le immagini con il codice, selezionando quelle, è possibile che il captcha proponga immagini più semplici da decifrare.
Cordiali saluti,
Alessandro Vitale (admin AMB)
Caro Giacomo,
prima di tutto grazie per avermi contattato e per lo scambio di info che stiamo portando avanti. Mi auguro che possa contattarmi anche il sig. Gagliotta in modo da “approfittare” di qualche immagine e notizia dell’archivio familiare. Colgo l’occasione per segnalare, come ho visto già capitato ad altri, che la notifica mail per le risposte all’articolo non funziona; infatti ho letto la cortese risposta postata qui solo “facendo un giro” sul sito.
Inoltre segnalo che uno dei due Captcha è sempre difficile da decifrare.
Grazie di tutto e cordiali saluti.
Gennaro
Gentile Gennaro,
ti ringraziamo per averci scritto ed è nostro interesse portare a conoscenza degli appassionati di barche d’epoca, sia offshore che da diporto del “magico” e bravo “Salvatore Gagliotta”. Sono barche eccezionali da far rivivere, magari perché i loro armatori non sono più giovani, hanno altri interessi ed altro ancora, oppure come nel tuo caso non hanno il coraggio di disfarsene. Tuttavia, AltoMareBlu pubblicherà in futuro un articolo a puntate con foto e storia di Salvatore Gagliotta e di queste sue “magiche barche”.
AMB può certamente aiutare a ricollocare barche d’epoca storicamente e tecnicamente valide, in modo che finiscano nelle giuste mani e permettendo loro di tornare a navigare nel massimo splendore e nella massima sicurezza, visto che in questo contesto sono la persona che segue storia, restauri e sorti di queste barche d’epoca e siamo riusciti a ridare vita ad un certo numero di barche, sia da diporto che offshore bellissime e storicamente uniche, salvandone alcune che stavano per essere demolite.
Grazie ancora per averci scritto e ti contatto in privato come da te richiesto. Infine, approfitto dell’occasione per invitare i lettori di AMB a segnalarci la tipologia di barche d’epoca di cui descriviamo nel nostro blog e che giacciono abbandonate in qualche deposito in attesa che i proprietari riescano a cederle. Inviateci foto e notizie. Pubblicheremo appositi articoli informativi che avranno il fine di ricollocarle, dirigendole nelle giuste mani di persone appassionate che le cercano ed in grado di dare loro un futuro.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Facendo un pò di “speleologia” sul web nei siti per le barche d’epoca, ho trovato questo articolo che mi ha interessato molto e per questo ringrazio il sig. Vitale.
Faccio i miei complimenti al Sig. Marcello per la barca ed il suo splendido lavoro. Possiedo un Budda semicabinato dalla metà degli anni ’80, acquistato proprio dai Cantieri Gagliotta a Baia gestiti dalla signora e dai figli di Salvatore, quando c’era come meccanico Giorgio, quindi, credo, di aver anche conosciuto personalmente il sig. Guido, ma non ne sono certo nè in questo momento sono in grado di visualizzare il volto.
Da lunghissimo tempo ormai il Budda dorme in un cantiere inutilizzato, ma non ho il coraggio di disfarmene. Sarei felice se voleste contattarmi privatamente per avere info o foto sul modello in mio possesso.
Cordiali saluti a tutti
Gennaro
Sig. Guido Gagliotta,
non immagina il grande piacere che ho avuto nel ricevere la telefonata di Giacomo che mi annunciava il suo contatto con AMB. Sarò molto felice di conoscere il figlio del costruttore di questo splendido scafo. Sono ancora lontano dal poterlo rivedere in mare, sto curando il restauro personalmente seguendo i preziosi consigli di Giacomo.
Sarebbe molto bello avere foto dell’epoca, l’unica che siamo riusciti a trovare, che è presente in questo articolo, è frutto dell’impegno dell’amico Marco di ViareggioBastiaViaeggio.
Ci sentiamo presto.
Marcello
Gentile Giacomo Vitale,
ho inserito nuovo contatto.
Attendo news
Gentile Guido Gagliotta, caro Marcello,
vi ho contattato entrambi in privato via mail come promesso, purtroppo mi è tornata indietro da parte di entrambi. Pertanto, resto in attesa che mi contattate voi.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Caro Guido Gagliotta,
permettimi di risponderti in quanto autore di AltoMareBlu e grande ammiratore di tuo papà Salvatore ed è per me un piacere scrivere dei lavori di restauro del Budda Special che l’amico Marcello sta portando avanti con grande passione ed in modo impeccabile.
A tale proposito ti metto in contatto direttamente con Marcello in modo che possiate dialogare direttamente e sono sicuro che questa mia iniziativa sarà certamente di tuo gradimento. Non puoi immaginare quanto piacere ho nel leggere questa tua mail e della tua presenza su AMB, proprio commentando il restauro di questa straordinaria carena che tuo papà disegnò con grande maestria. Immagino l’emozione che proverai nel rivedere “Budda Special” e mi farebbe piacere se in quella occasione ci possiamo incontrare insieme a Marcello.
Grazie per averci scritto!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Buonasera Marcello,
vedere quest’articolo, mi ha reso davvero felice che ci sia ancora qualcuno in grado di apprezzare la vera motonautica ormai scomparsa.
Il Budda Special, mi ha riportato alla memoria un magnifico periodo della mia vita. La costruzione di questa barca avvenne nel 1967, sulle grotte di Mergellina e seguii totalmente le fasi della sua costruzione. In particolare la scelta del colore dello scafo e della coperta fu proprio una mia scelta. Il tessuto della coperta era un similpelle lucido rosso chiamato “Glass” che fu incollato da papa’ con il Vinavil, dato che all’epoca non c’erano altri collanti. Ricordo ancora le parole di mio Padre: “Chicco come vuoi che Papà la dipinga?” ed io risposi:” Papà, le fiancate gialle e il fondo dello scafo rosso”.
Sarei davvero felice di poter rivedere il Budda Special dopo il suo restauro, e se volesse avere maggiori dettagli e particolari sulla sua storia, comprese alcune foto, resto a sua disposizione.
Grazie ancora per aver ricordato a tutti quale grande uomo fu mio padre.
Guido Gagliotta
Gentile Licia,
trovare l’unica foto dell’epoca che è pubblicata su questo articolo è stata un’impresa impossibile ma grazie all’amico Marco di ViareggioBastiaViareggio.com ci siamo riusciti. Una ulteriore testimonianza è più che gradita.
Marcello
Mi chiamo Licia.
Incuriosita dall’articolo sono andata a ripescare tra le foto di famiglia, una di mio zio Salvatore Gagliotta e di mio padre Attilio sul Budda Special! Se interessa ve la voglio scansionare e inviare.
Bravi tutti per lo splendido lavoro di recupero barca e storia della motonautica.
Bellissima…una barca molto classica, ancora piu bella in “Lustro fino”.
Continuate cosi
Gentile Daniele,
ti ringraziamo per quanto dici e che condividiamo assolutamente, anche sembra di capire che la situazione economica italiana è difficilissima… a bocce ferme e con calma faremo le dovute considerazioni.
AMB continuerà certamente con la passione di tutti noi a parlare di barche storiche e non solo… continua a seguirci!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
In questo momento critico tenere viva l’attenzione per l’arte, la cultura e la storia è sempre entusiasmante… quindi continuate e continuiamo così.
Daniele da Livorno
Giacomo,
ti ringrazio vivamente per la tua collaborazione tecnica e giornalistica. Invito gli amici di AMB a visitare la mostra allestita nei locali del Centro Commerciale “Le Fate” di Livorno.
A presto.
Marcello