Sarima Blue Scar… una incredibile passione di famiglia – prima puntata
Dell’Italcraft Sarima abbiamo parlato più volte in diversi articoli qui su AltoMareBlu, un armatore appassionato del suo Sarima ci ha inviato la storia di questa barca di famiglia; il Blue Scar.
Barca classica Italcraft Sarima Blue Scar
Devo dire che appena ho ricevuto tutto il malloppo delle foto, Dvd ed immagini sono rimasto impressionato non solo per la grande quantità di foto scattate durante le tante fasi di lavorazione, ma anche per la documentazione tecnica della barca allegata.
Anche una pubblicazione fatta stampare appositamente per AltoMareBlu e colgo l’occasione per ringraziare l’armatore di questa barca che l’ha seguita e mantenuta in ottime condizioni arrivando a cambiare la motorizzazione per ben quattro volte e dopo aver fatto tutte le esperienze in merito, l’ultima è stata la soluzione migliore che questo open, costruito dai Cantieri Italcraft di Bracciano dalla metà degli anni ’60, fino al 1975 in una serie di circa 700 esemplari poteva avere.
Procediamo per gradi e ricordiamo i dati principali di questa imbarcazione progettata e costruita dalla Italcraft di Bracciano:
DATI DI TARGA
- Progettista: Cantieri Navali Italcraft
- Anni di costruzione: dal 1965 fino al 1975
- Anno costruzione Blue Scar: 1966
- Lunghezza f.t.: 7 m
- Larghezza max.: 2,76
- Materiale di costruzione: Legno e compensato lamellare corazzato
- Serbatoi carburante: 2 x 100 litri cadauno
- Dislocamento: 2.4 tonn.
- Tipo di carena: a V con dislocamento – planante e dotata di pattini per favorire la planata
- Angolo di diedro allo specchio di poppa: 16°
Le motorizzazioni di serie disponibili al momento dell’acquisto erano:
- Mercruiser (USA)
- Cilindrata: 2507 cc.
- Potenza e numero motori: 2 x 110 HP benzina
- Numero cilindri: 4 in linea
- Rapporto riduzione: 1,85:1
- Raffreddamento con presa a mare dal piede
- Carburante: benzina super
- Volvo Penta: 6 cilindri 2 x 175 HP benzina per la versione “Super Veloce”
- Volvo Penta: 4 cilindri 2 x 145 HP benzina
- Volvo Penta: 4 cilindri 2 x 130 HP diesel
- I tipi di motore sopra indicati erano tutti del tipo entro fuori bordo
Trasmissione:
Sterndrive (Piede poppiero): Volvo Penta Aquamatic 280
Rapporti di riduzione disponibili secondo motorizzazioni:
- 1,16:1
- 1,89:1
- 2,15:1
Eliche con motorizzazione da 110 HP: 15′ x 17′
Per ottimizzare le prestazioni secondo le motorizzazioni potevano essere montate anche le eliche di diametro sempre da 15′ ma con passo diverso:
- 15′ x 18′ – 15′ x 19′ – 15′ x 20′ (dimensioni eliche espresse in inches – pollici)
VELOCITA’ MASSIMA CON MOTORI MERCRUISER DA 110 HP cad.:
- 33,55 nodi
CONSUMI CARBURANTE:
- 2.000 giri motore: 16,80 litri/h – regime medio di rotazione motori
- 4.000 giri motore: 51,00 litri /h – regime massimo di rotazione motori
NOTA:
I consumi e le prestazioni indicate si riferiscono alla barca in corretto assetto di navigazione ed a medio carico. E’ implicito che se il peso diminuisce o aumenta a secondo del numero di passeggeri imbarcati, le prestazioni indicate possono variare in modo sensibile.
PREZZI AL PUBBLICO
- Versione a due motori Mercruiser 2 x 110 HP: 4.950.000
- Versione ad un solo motore Mercruiser 110 HP: 3.650.000
- Versione ad un solo motore Mercruiser 150 HP: 3.960.000
COME ERA IL SARIMA BLUE SCAR QUANDO FU ACQUISTATA DALL’ATTUALE ARMATORE
Dalle foto che l’armatore ci ha inviato si vede come era la barca nel 1993, quando fu eseguito il primo restaro, la barca fu utilizzata dall’armatore ed alla sua famiglia per ben tredici stagioni e cioè fino all’estate del 2006.
PRIMO RESTAURO (periodo di uso: 1993 – 2006)
L’enorme mole di lavoro che si è articolata nei vari restauri a cui è stata sottoposta la barca ha messo in evidenza la grande costanza ed il metodo di lavoro scelto mi ha invogliato di pubblicare su AMB la metamorfosi positiva e la cura a cui è stata sottoposta questa barca ed è così che ho deciso di pubblicare in più puntate un articolo da mostrare ai nostri lettori di AltoMareBlu agli appassionati di restauro di barche storiche, presentando in successione tutte le fasi di lavorazione che sono state necessarie per riportare al suo antico splendore il Sarima che fu costruito in una serie di circa settecento esemplari. Va detto che dopo i restauri detti, la barca oggi è certamente più robusta di quando fu costruita e varata in mare la prima volta.
SVERNICIATURA E LEVIGATURA CARENA
Dopo aver rimosso i vari strati di antivegetativa ed altre pitture in opera viva e successivamente in opera morta si è passati alla fase di asciugatura della carena durata sette mesi, al fine di portare l’umidità relativa contenuta nei suoi legni di carena ed opera mosta, cabina ecc.. al valore del 12%, condizione fondamentale ed irrinunciabile al fine di poter eseguire una corretta laminazione mediante resina epossidica di detti legni, al fine di aumentarne la sua rigidità strutturale e la resistenza meccanica. Tuttavia, credo che più delle mie parole le foto, che di seguito potete vedere, siano decisamente più eloquenti di qualsiasi discorso…
DEUMIDIFICAZIONE CARENA PER SETTE MESI
Appena presa la decisione da parte dell’armatore di procedere con primo restauro del suo Sarima, è stato consigliato saggiamente di smontare tutto l’armamento della medesima e dopo aver applicato all’opera viva una tendina laterale che correva lungo la parte superiore della linea di galleggiamento, è stato posto nell’area circoscritta dalla tendina in plastica trasparente un deumidificatore che ha lavorato per sette lunghi mesi riportando il grado di umidità relativa al valore inferiore del 12%, come previsto dalle norme RINA.
Prima di fare un trattamento epossidico alla carena è estremamente importante che il grado di umidità relativa del legno sia appunto uguale o inferiore al valore sopra indicato. Questo perché se si procedesse alla laminazione della carena mediante resina epossidica, nonostante un’alta concentrazione di umidità relativa del legno, i risultati sarebbero devastanti e l’umidità intrappolata nel legno, non in grado di potere uscire dallo stesso in quanto la resina epossidica è un materiale a cellula totalmente chiusa lo farebbe marcire irrimediabilmente.
Quindi, prima di laminare il legno con resina epossidica ricordarsi che l’umidità relativa di tale materiale deve essere contenuta al 12% e se meno, meglio ancora. Pertanto, molto prezioso il lavoro di asciugatura fatto per sette lunghi mesi e che ha assicurato poi un corretto lavoro di rinforzo ed impermeabilizzazioni della carena.
RINFORZO ORDINATE – CORRENTI – SENTINA – CARENA E PATTINI
Dalle foto di seguitopubblicate si nota come i pattini e la chiglia posta tra i due fondi della carena sono stati rinforzati con una estensione di resina epossidica mischiata con additivo silice colloidale ed in grado di irrobustire sia i pattini che le giuntuure della chiglia. Inoltre, la laminazione dell’opera viva nello specifico, ma per qualsiasi superficie della barca da trattare in questo modo, tra una mano ed un’altra di laminazione si può evitare la levigatura a condizione che lo strato ultimo appena laminato sia appiccicoso e così lo strato successivo fa un corpo con il precedente ed il tutto si consolida perfettamente dopo l’asciugatura totale. Con questo criterio si possono stendere anche diversi strati di resina epossidica. Solo l’ultimo strato si deve affinare con carta abrasiva ed acqua, in quanto, rendendo ruvida la superficie lo strato successivo di pittura di fondo aderisce benissimo al supporto.
Notare come, con una miscela di resina epossidica e silice colloidale, si procede al rinforzo delle giunture e dei pattini che così trattate hanno una resistensa superiore e la carena ne acquista in rigidità struttural, resistendo bene alle sollicitazioni meccaniche che in una barca, specialmente in condizioni meteo avverse, sono molto dure…
LIVELLAMENTO SCOLI IN SENTINA
LAMINAZIONE CARENA
INTERNI E POZZETTO DOPO IL PRIMO RESTAURO
Questi i dati e le foto che l’armatore di questa fortunata barca ci ha fornito e che abbiamo raggruppato nella prima puntata di questo primo restauro importante a cui è stata sottoposta.
Nella prossima puntata vi illustreremo tutte le fasi del secondo restauro che ha anche comportato la sostituzione dei motori.
(fine prima puntata)
Liebe Vera Haschick, Vielen Dank für das Schreiben an AltoMareBlu und insbesondere an die Besitzer von Sarima Blue Scar. Bald werden wir die letzte Folge veröffentlichen. Folge uns weiter!
Beste Wünsche,
Giacomo Vitale
AltomareBlu
Risposta: Gentile Vera Haschick, La ringraziamo per aver scritto ad AltoMareBlu ed in particolare agli armatori del Sarima Blue Scar. Presto puibblicheremo l’ultima puntata. Continui a seguirci!
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
AltomareBlu
Mit Freude lese ich die Fortsetzung. Ich wünsche den beiden Brüdern noch viele schöne Jahre mit diesem Boot. Herzliche Grüße an die Besitzer.
Traduzione: Con piacere, ho letto il seguito. Auguro ai due fratelli molti anni più belli con questa barca. Saluti ai proprietari.
Gentile Enzo Scarano,
La ringrazzo per tutto quello che mi dice e per la passione con cui insieme a suo fratello il suo Sarima Blue Scar.
Circa quello che dice di me, troppo buono e non credo di meritare tanto.
Posso dirle che insieme ad AMB siamo contenti di pubblicare articoli che suscitano l’interesse di appassionati di barche d’epoca e nello specifico il merito è anche il vostro, in quanto mi avete dato l’opportunità di commentare un restauro di una unità d’epoca eseguito con passione e competenza.
Grazie ancora e arrivederci all’ultima puntata.
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Gentilissimo Giacomo Vitale, i miei piu sentiti ringraziamenti! Mi rammarico di non avere avuto la possibilità di conoscerla personalmente! Sono davvero commosso!
Che bella sensazione vedere questa storia (la mia in un certo qual senso) raccontata, apprezzata e commentata con una evidente competenza…(la sua !). Mi ha veramente colpito la Sua conoscenza della materia e la sua passione, le assicuro che non mi è capitato spesso.
Al di la del racconto di un restauro, meramente tecnico, lei ha colto l’essenza vera che è dietro.
La storia di una vita! Una storia di passione e amore.
Non so come ringraziarla.
Posso solo dirLe il più sincero: “Grazie di cuore!”
Gentile Vera Haschick,
La ringraziamo per il suo graditissimo commento che evidenzia sensibilità e vero amore per il mare e le belle barche di una volta!
Sono certo che gli armatori di questo fortunato e bell’esemplare di Sarima saranno felicissimi di leggerlo.
Continui a seguirci e vedrà l’evoluzione dei lavori del Sarima Blue Scar e comè è oggi!
Giacomo Vitale
Liebe Vera Haschick,
Danke für Ihren sehr willkommenen Kommentar, der die Sensibilität und wahre Liebe für das Meer und die schönen Boote der Vergangenheit hervorhebt!
Ich bin sicher, dass die Besitzer dieses glücklichen und schönen Sarima-Exemplars erfreut sein werden, es zu lesen.
Folgen Sie uns weiter und sehen Sie die Entwicklung der Werke von Sarima Blue Scar und wie es heute ist!
Giacomo Vitale
Diese Geschichte berührt mein Herz. Zeigt sie doch, wie die Liebe zum Meer und diesem Boot eine Familie inspiriert hat und zu einer erstaunlichen Leistung motivieren konnte. Das Boot ist wunderschön.
Vera H.
Tradotto:
Questa storia tocca il mio cuore. Mostra come l’amore per il mare e questa barca ha ispirato una famiglia e l’ha motivata a dare il meglio. La barca è bellissima!
Solo un pazzo come me che sta ristrutturando uno ZARCOS FLY da anni, appena andato in acqua, può capire l’emozione degli armatori del SARIMA nel far rivivere uno splendido esemplare della nautica italiana degli anni ’60 -’70.
Complimenti a loro ed AltoMareBlu per aver pubblicato la storia.
Gentile Sergio Fiorelli,
la ringraziamo per la quanto dice del Sarima Blue Scar e confermo assolutamente quello che Lei ha affermato. Inoltre, aggiungo che questo è l’unico Sarima che ha una motorizzazione modernissima e d’avanguardia. I due “fratelli armatori” con la loro tenacia ed esperienza di buoni marinai l’hanno correttamente ristrutturata con lavori di rinforzo ed isolamento dello scafo tutto, necessari per gli anni che ha la barca e per sopportare le notevoli sollecitazioni meccaniche imposte dalle prestazioni che i nuovi motori sviluppano.
Infine, non posso altro che complimentarmi con gli armatori per aver scelto il supporto tecnico di Marco Cecchi, grande appassionato ed esperto di lavori di ristrutturazione di ogni tipo di barca in legno ed altri materiali costruttivi, cotitolare di una eccellente azienda italiana di Viareggio, la Cecchi Gustavo & C., produttrice di tutta la linea di resine epossidiche con tutti gli additivi necessari per ogni utilizzo, dalle barche nuove di qualsiasi materiale costruttivo a quelle datate.
Complimenti alla vera passione per tutti gli attori di questo bel restauro di una barca storica come l’Italcraft Sarima!!
Giacomo Vitale
Buongiorno, sono un vecchio amico dell’armatore,
ho navigato sul Blue Scar un paio di anni addietro per qualche giorno a Ponza.
Ho avuto modo di ammirare la ristrutturazione ed è eseguita con amore, cuore e grande passione…
Sarima un nome speciale ed una barca che mi ha sorpreso positivamente trovandola piacevole, comoda e veloce con il fascino delle barche di legno di una volta!
Sergio Fiorelli