Chi lo ha visto? Cant. Sciallino – Moto Catamarano Sport Ficherman di Franco Harrauer
Il Cantiere Sciallino nel 1967 costruì un catamarano a motore su disegno dell’architetto Franco Harrauer. Questo progetto segnò l’inizio del cambiamento dei metodi tradizionali di costruzione di questo tipo di barche.
Cant. Sciallino-Moto Catamarano Sport Fischerman
Era lungo circa 12 metri e fu realizzato con una costruzione a strutture in compensato marino, seguendo nuove tecniche di costruzione e di assemblaggio a quel tempo non ancora utilizzate su barche di serie.
Fu costruito in cinque esemplari.
Le ordinate progettate e realizzate in lamellare di mogano erano unite ai due scafi mediante la costruzione e l’assemblaggio di alcuni rinforzi in squadre di acciaio inox. Invece, il fasciame in compensato marino venne realizzato appositamente in un solo pezzo per tutta la lunghezza della barca, allo scopo di non realizzare giunture che potessero in qualche modo presentare problemi, garantendo una buona rigidità strutturale e continuità.
Questo moto – catamarano garantiva una buona tenuta in mare e spazi a cavallo del tunnel impossibili per una barca tradizionale. Il pozzetto era di ben 15 metri quadrati da cui si accedeva alle sei cabine, di cui quattro con ingresso dal salone posto sul tunnel, ognuna con due letti ed un armadio abbastanza grande.
Le cabine riservate al personale di bordo avevano accesso dai due boccaporti posti sul ponte sui due scarponi di dritta e sinistra ed avevano un letto per cabina. Al flying bridge molto spazioso era fissata la torre di avvistamento per la pesca sportiva.
Fin qui la descrizione di massima di questo speciale progetto di cui parlai con l’architetto Franco Harrauer diverse volte. Ricordo che Franco mi chiese se avevo mai visto un esemplare del genere ancorato nei porti intorno Napoli, visto che ne era stato appunto venduto uno in Campania. la mia risposta a questa sua domanda fu negativa, in quanto non avevo mai visto una barca simile nei dintorni di Napoli…
Mi attivavai alla ricerca del moto catamarano in e dopo un po’ lo scovai. Giaceva in un angolo di un noto cantiere che si trova nelle vicinanze del porto di Baia (Pozzuoli – Napoli) a cui rivolsi per avere informazioni ed un responsabile mi disse che il catamarano era in fase di ristrutturazione, ma tali lavori erano fermi da tempo per vari motivi di cui non specificò, mostrando riluttanza alle mie domande. Poi discutendo del più e del meno capii che vi fu qualche problema per l’ammontare del restauro che. in un primo momento sembrava essere contenuto in un certo valore, successivamente lievitato per alcuni imprevisti e che portarono ad un ripensamento da parte dell’armatrice che, se non ricordo male, fosse una Contessa napoletana.
Successivamente, riuscii stabilire un contatto telefonico con questa contessa e ricordo che era molto contrariata dal fatto che la barca era stata smontata totalmente ed i lavori lievitati eccessivamente rispetto a quelli preventivati… Per educazione non chies nulla in merito, non sarebbe servito a nulla. Le chiesi invece, se eventualmente era disposta a venderla e la risposta fu si.
Ricordo mi disse che aveva piacere che la barca continuasse a vivere passando nelle giuste mani… chiedendomi una cifra contenuta di cui adesso non ricordo bene l’ammontare, visto che sono passati circa venti anni.
Tuttavia, quando mi recai in cantiere per guardarla con attenzione, notai che era stata smontata tutta la meccanica, gli astucci, assi, timoni, eliche, interni ecc.. mentre tutta la carena era stata sverniciata integralmente e si presentava in buone condizioni, con qualche lieve criticità superabile senza grossi problemi.
A dire il vero, rimasi contrariato nel vedere che lo scafo pur essendo in buone condizioni giaceva abbandonato alle intemperie senza alcuna protezione.. inaccettabile ed ebbi subito l’impressione, a ben riflettere, che forse quando la vidi il cantiere aveva già avviato la smontaggio di tutto l’armamento e poi la demolizione ecc.. Infatti, il mio interlocutore mi disse che vantava dei crediti dall’armatrice ecc… e stava tentando di venderla per tentare in un recupero in extremis ecc…
Insomma, per farla breve l’affare svanì. Non sto qui a raccontare cose che non servono, ma voglio solo dire che i cantieri spesso sbagliano o per ignoranza, perché non sanno quello che hanno tra le mani come nel caso specifico, visto che si trattava di una barca di un certo pregio progettuale ed oggi anche storica. Comprendo che i cantieri spesso sono oberati di spese ecc.. e devono fare il loro business, alla faccia della passione, della storia o di un progetto nuovo ecc. e sono costretti a badare solo ai loro interessi, arrivando a demolire le barche dei clienti insolventi, vendendo motori e armamento, nel tentativo di recuperare qualche cosa… Soprattutto, liberando il cantiere dallo spazio occupato da una barca che non dava più profitto.
Comprendo che i cantieri devono pur fare i loro interessi, ma… Lasciamo perdere è un discorso molto lungo che non porta da nessuna parte. A questo punto segue per forza una domanda: Visto che qui in Italia ne furono venduti due esemplari. di cui uno demolito,
CHI HA VISTO L’ALTRO MOTO CAT SPORT FICHERMAN DI SCIALLINO?
Concludendo, se qualcuno conosce o ha visto questo esemplare in giro per i porti o in navigazione lungo le coste Italiane, Vi saremo grati se ce lo segnalate ad AltoMareBlu. Lo stesso vale per i tre esemplari venduti all’estero, penso in Francia o Corsica, vista la vicinanza dei cantieri Sciallino che a quel tempo si trovavano a Ceriale in provincia di Savona.
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