Sardegna… la nautica in ripresa?
Siamo alla fine di agosto e la stagione estiva in Sardegna, favorita da un tempo splendido, sta per finire con una serie di regate prestigiose come la coppa Maxi Rolex, la Perini cup, la Settimana delle Bocche, le vele d’epoca.
A vederla da qui sembra che la nautica sia in ripresa e non solo quella dei megayacht, frequentatori abituali che battono le bandiere più diverse ma anche italiane.
Anche i natanti e le imbarcazioni fino a 14 metri sembrano godere di buona salute. Si riscontrano però alcune curiosità degne di nota.
Il gommone classico (sui 5 metri) è scomparso mentre si diffondono vieppiù i RIB (gommoni a carena rigida) lunghi anche più di 10 metri. Ci si domanda a cosa servono quei grossi tubolari laterali – solo opera morta – che rubano spazio all’abitabilità del mezzo e servono tuttalpiù come parabordi. Moda forse passeggera come quella dei gozzi plananti, ora in netta diminuzione?
Altra stranezza il colore nero o blu scuro che imperversa sulle imbarcazioni di ultima generazione. Poco visibili in mare, con coperte nere scaldate dal sole capaci di provocare ustioni di secondo grado a chi le calpesta a piedi nudi.
Anche le forme, sempre più aerodinamiche, appaiono solo essere esercizi grafici ma limitano assai la visibilità verso prua. Viene da plaudere alla controplancia che forse eviterebbe quei tragici incidenti come investire il nuotatore o sub solitario che si aggira vicino alle punte scogliose privo del palloncino rosso obbligatorio.
A giudicare dal moto ondoso provocato dal passaggio di questi scafi di ultima generazione, di solito a V profonda, sembrerebbe che ben poca ricerca si sia fatta per ridurre le onde di scia che sollevano mare quattro fin sotto costa, dove la sorveglianza della guardia costiera e dei carabinieri si preoccupa solo di verificare le dotazioni di sicurezza.
Pensate a quanta energia sprecata….!
Il Parco de La Maddalena, pur aderendo pro forma ma non in pratica al Parco Marino Internazionale delle Bocche di Bonifacio si guarda bene dall’adottarne i regolamenti e continua a vietare la balneazione sulla catena di isole che, a sud di Capo Ferro, non appartengono al comune di La Maddalena ma a quelli di Arzachena e di Olbia né dipendono amministrativamente dal dipartimento marittimo di Olbia e non da quelli di La Maddalena.
Isole dove si vorrebbe teoricamente salvare fauna e flora, scomparse ormai da tempo.
VdS
Foto: © Martina Uras – Due Torri e Nuraghi
Caro Vittorio,
che dire, forse siamo rimasti gli ultimi che hanno buon senso. Sicurezza attiva-passiva negli assurdi maxi gommoni: si sentono tutti contrabbandieri o incursori. Vedere, essere visti è fondamentale (era fondamentale)in mare, ma sono barche da porto fatte per stupire all’ormeggio. Carrozzieri, con tutto il rispetto per la categoria, che si votano alla progettazione nautica. Esercizi di stile, non sempre eccelso, con zero aspetto pratico. Per non parlare delle carene. Intanto i motori sempre più potenti spingono tutto. Forse la crisi che ormai da cinque anni ha colpito pesantemente il comparto, forse ha qualche aspetto collaterale positivo. Forse qualche costruttore metterà giudizio. A Genovas, a Genova!