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Il Mare come musa ispiratrice

23/04/2012/0 Commenti/in Tealdo Tealdi/da Tealdo Tealdi

di/by Tealdo Tealdi – foto/photos Association La Cale2

ventimila-leghe-sotto-mari

I poeti e scrittori francesi sono sempre stati attratti dal mare e spesso hanno anche incrociato nelle nostre acque, soprattutto nella seconda metà del 1800, quando la navigazione da diporto era ancora da inventare.

Così nel 1889 Guy de Maupassant descriveva la baia di Portofino, già allora un luogo magico, per di più non inquinato dai turisti, dal jet set e dal traffico:

Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio, Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche da pesca.

Ma fu soprattutto Jules Verne che subì la sua influenza e ne prese ispirazione, così tanto da scrivere il suo visionario capolavoro Ventimila leghe sotto i mari a bordo di una imbarcazione, il Saint Michel I, che aveva adebito a luogo di componimento.

Saint-Michel-III
Il Saint Michel III, ultima nave dello scrittore, un bellissimo steam boat di 35 mt, acquistato nel 1878 e venduto il 15 febbraio 1886, col quale si spinge da Nantes fino nel Mediterraneo e a Napoli, per essere ricevuto a Roma da Papa Leone XIII il 7 luglio 1884.

costruzione-battelli-marina-realeDifatti il mare e le avventure che vi si svolgevano, l’avevano sempre affascinato, così da creare lui stesso la leggenda di una sua fuga nel 1839, all’età di 11 anni, a bordo di un veliero con destinazione le Indie in qualità di mozzo, con il padre che era riuscito a recuperarlo in extremis a Paimboeuf.

Risponde invece a verità la scelta di un’imbarcazione come luogo di gioco, dove impara, anche se a terra, come governare una barca.

Foto a lato: le querce utilizzate provengono dalla foresta di Tronçais, utilizzata un tempo per la costruzione dei battelli da guerra della marina reale

La passione per la scienza, le più recenti scoperte e invenzioni lo affascinano e lo ispirano, come per il suo romanzo Una città galleggiante, composto dopo il viaggio che fece con suo fratello Paul sul Great Eastern, da Liverpool a New York.

La prima barca acquistata dallo scrittore nel 1868 è il Saint-Michel I, usata originariamente per la pesca, ma modificata per il diporto, che diventerà il suo luogo di lavoro preferito.

Rotta-viaggi-Saint-Michel-I-Saint-Michel-II
Rotta dei viaggi effettuati con il Saint Michel I e col Saint Michel II. Col primo si spinge fino a Londra e Parigi, oltre a varie località sulla costa francese e col secondo arriva fino a St. Nazaire e Southampton.

La sua richiesta di far parte dello Yacht Club di Francia, dove è ammesso nel 1874, lo spinge a dotarsi di un’imbarcazione più all’altezza della sua fama, il Saint Michel II, che ordina al cantiere Abel Lemarchand di Le Havre, che la realizza nel 1876, ispirandosi alle forme delle Hirondelles de la Manche, un tipo di veliero molto in voga in quel tempo, che necessita di un equipaggio ridotto, e con cui arriva fino a Londra.

saint-michel-bateau-jules-verne
Disegno originale del Saint Michel II si ispira alle Hirondelles de la Manche, un tipo di veliero molto in voga in quel tempo. Dopo la sua vendita, viene ribattezzato Loire I e serve da battello per il porto di Saint Nazaire fino al 1892, quando viene acquistato da un appassionato di Saint Malò. Nel 1901 viene adibito al trasporto merci per la colonia penale di Belle-Ile e demolito nel 1911.

Il grande successo delle sue opere gli permette di comprarsi, nel 1878, il Saint Michel III, un bellissimo yacht a vapore di 35 metri, con il quale tocca, dal giugno all’agosto 1878, Lisbona e Algeri, arrivando a spingersi fino in Scozia, Norvegia, e Irlanda nel 1880; nel 1884 in compagnia di sua moglie, compie un grande giro del Mediterraneo.

rotta-viaggi-saint-michel-III
Rotta dei viaggi tra il 1878 e il 1884 effettuati dal Saint Michel III

È così che quando nel 2005, l’Associazione La Cale 2, molto attiva nella regione, dove opera attivamente per la salvaguardia del patrimonio marittimo e fluviale, per commemorare il centenario della sua morte decide di costruire una replica di un’imbarcazione posseduta dallo scrittore, non può che rivolgersi al Saint Michel II.

restauro-saint-michel-veliero saint-michel-varo
200 volontari si sono impegnati per cinque anni per completare l’imbarcazione, utilizzando le stesse tecniche di un tempo. Per il varo è stata rimessa in funzione la discesa in acqua dei cantieri Dubigeon, attivi dal 1760 al 1987, anno della loro chiusura.

I lavori incominciati nel 2005, svolti con l’aiuto di 200 volontari, anche se sono durati più di un lustro, hanno seguito una tabella di marcia che è riuscita a superare tutti gli ostacoli, tra cui quelli rappresentati dalla volontà di utilizzare le stesse tecniche di lavorazione del tempo, in disuso da molti anni e ultimamente, anche problemi di finanziamenti.

battesimo-saint-michel-II ventimila-leghe-sotto-i-mari
A Sinistra: affiche dell’annuncio del battesimo del Saint Michel II; a bordo anche la ricostruzione del suo scrittoio, utilizzato per trenta anni.
A destra: la prima edizione di Ventimila Leghe Sotto i Mari, pubblicata nel 1870, con le illustrazioni del famoso artista De Neuville. Da considerare che lo scrittore francese è il secondo più tradotto al mondo, con 4223 traduzioni, secondo l’Index Translationum, tenuto dall’Unesco, subito dopo Agatha Christie, ma prima di William Shakespeare.

2005 Inizio della costruzione, con legni di quercia provenienti dalla foresta di Tronçais, utilizzata un tempo per la costruzione dei battelli da guerra della marina reale.

27 giugno 2009 Varo, davanti a un numeroso pubblico, da un luogo emblematico, rimesso in funzione per l’occasione: una delle discese in acqua utilizzate a suo tempo dai cantieri Dubigeon, che hanno costruito, anche se in tempi successivi, la nave Belem nel 1896 e la Palinuro, varata come Comandant Louis Richard nel 1934 e acquistata dalla Marina Italiana nel 1950.

Saint-Michel-II-regate19 aprile 2011 Fine dei lavori di armamento e arredamento interno, con posa del motore, costruzione dell’angolo cucina, toilette, dieci couchettes e un tavolo di carteggio, con colori dominanti bianco e legno verniciato. A bordo anche la copia dello scrittoio utilizzato da Jules Verne, realizzato da Géraldine, che ha paragonato il lavoro dell’ebanista a “un’arte marziale, per la dedizione e la precisione necessaria per oggetti così preziosi ».

14 maggio 2011 Battesimo definitivo a Nantes. Gli scopi dell’associazione non si sono però limitati alla costruzione di un battello statico, ma di una vera imbarcazione pienamente operativa e pertanto, a partire da maggio scorso, il Saint Michel II ha navigato sulle tracce di Jules Verne, spingendosi fino a Londra, rappresentando inoltre Nantes alla settimana del Golfo di Morbihan a giugno. Quello originale fu utilizzato per due anni dallo scrittore, avendo in seguito un’ulteriore vita come battello pilota e per rifornimento della colonia penale della Belle-Île; la demolizione avvenne nel 1911.

CARATTERISTICHE TECNICHE

  • Lunghezza totale: 20,24 m
  • Lunghezza del ponte: 13,27 m
  • Larghezza: 3,52
  • Pescaggio: 2,25 m
  • Peso: 25 t
  • Superficie della vela: 150 m2

English

The Sea as his muse

French poets and writers have always been attracted by the sea and very often they have also sailed in Italian waters, especially in the second half of the 19th century when pleasure sailing had not yet been invented.

In 1889, this is how Guy de Maupassant described the bay of Portofino, already a magical place then and not polluted by tourists, the jet set and traffic: “Suddenly, a hidden creek appeared, with olive trees and chestnut trees. A small village, Portofino, opens up like the crescent of a moon around this calm bay. We slowly cross the narrow passage that joins the sea with this magnificent natural harbor and we go in towards the amphitheater of houses, surrounded by woods of a rich and fresh green and everything is reflected in the calm waters, where some fishing boats seem to be sleeping.”

However, it was above all Jules Verne who was influenced and inspired by the sea and he even wrote his visionary masterpiece Twenty thousand leagues under the sea on board a boat, the Saint Michel I, which he had adapted to use for his writing. The sea and the adventures on it had always fascinated him and he himself created the legend that he ran away in 1839, at the age of eleven, on board a sailing ship for India as a shipboy, with his father succeeding in catching him at the last minute in Paimboeuf.

On the other hand, it is true that he chose a boat as a place to play in and where he learned, although on land, how to navigate a boat. His passion for science and the most recent discoveries and inventions fascinated and inspired him, as for his novel A Floating City, written after the journey he made with his brother Paul on the Great Eastern, from Liverpool to New York. The first boat the writer bought in 1868 was the Saint-Michel I, originally used for fishing but which, modified for pleasure sailing, was to become his favorite place for work.

His application to join the Yacht Club of France, where he was admitted in 1874, encouraged him to have a boat that was more fitting for his fame, the Saint Michel II, which he ordered from the boat-builder Abel Lemarchand of Le Havre, who finished it in 1876, inspired by the lines of the Hirondelles de la Manche, a type of sailboat very much in fashion at the time and which required a very small crew. Verne sailed in it to London. In 1878, the great success of his works allowed him to buy the Saint Michel III, a very beautiful 114 foot steam yacht, with which he sailed, from June to August 1878, to Lisbon and Algiers, even reaching Scotland, Norway and Ireland in 1880; in 1884, in the company of his wife, he went round the Mediterranean.

So, when in 2005, the Association La Cale 2, very active in the region, where it assiduously works on protecting the sea and river heritage, to commemorate the centenary of his death, decided to build a replica of the boat owned by the writer, it could only turn to the Saint Michel II. Work, which began in 2005 with the help of 200 volunteers, although it lasted more than five years, followed a timetable that was able to overcome all the obstacles, including wishing to use the same working techniques as in the past, which had been abandoned for many years and ultimately, even problems of financing.

2005 Building starts, with oak from the forest of Tronçais, once used to build the warships of the royal navy.

June 27, 2009 The launch in front of a large public, from an emblematic place, put back into working order for the occasion: one of the ramps into the water used in the past by the Dubigeon boatyard which built, although later, the ship Belem in 1896 and the Palinuro, launched as Comandant Louis Richard in 1934 and purchased by the Italian Navy in 1950.

April 19, 2011 The end of the fitting out and interior decoration, with the installation of the engine, the construction of a galley, toilets, ten bunks and a navigation table, with white and varnished wood dominating. On board there is also the replica of the desk used by Jules Verne, made by Géraldine, who compared a cabinet-maker’s work to “a martial art, for the dedication and precision necessary for such precious objects.”

May 14, 2011 The christening in Nantes. The aims of the association did not stop at building a static boat, but a real boat that was fully operative and so, since last May, the Saint Michel II has sailed on the traces of Jules Verne, going as far as London and representing Nantes in the week of the Gulf of Morbihan in June. The original one was used by the writer for two years and then had another life as a pilot boat and supply boat for the penal colony on Belle-Île; she was demolished in 1911.

Articolo apparso sul n° 69 di “Arte Navale”  dic – gen 2011 e qui pubblicato p.g.c. dell’autore 

Tags: Articoli riviste nautica, Racconti di mare, Tealdo Tealdi
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