Royal Thames Yacht Club – nessuno come lui!
di Tealdo Tealdi
ROYAL THAMES YACHT CLUB
Londra Capitale dello Yachting
Primo Yacht Club della storia, fondato nel 1775 dal Duca di Cumberland, fratello di Re Giorgio III, custodisce una collezione di 408 mezzi scafi unica al mondo. Pezzi pregiati capaci di illustrare lo sviluppo dello yacht design nel corso dei secoli. Lo yachting è nato a Londra e in questa città ha sede il Club nautico più antico al mondo: il Royal Thames Yacht Club, di cui parliamo in questo primo articolo.
Lo sanno tutti, quando gli inglesi hanno un interesse comune, e sono almeno in tre, fondano un club. La culla di questo tipo di associazione esclusiva è ovviamente la capitale britannica, con ben 55 club, dai più originali, come il Beefsteak Club, certamente non adatto a un vegetariano, a quello dei pescatori con la mosca, il Flyfisher’s Club, certo che in Gran Bretagna e in particolar modo a Londra, ce ne sono tantissimi.
Nati nel XVIII secolo per i nobili, furono poi aperti alle élite culturali, professionali, industriali e scientifiche, raggiungendo il loro apice alla fine del secolo successivo. C’è in loro anche un poco d’italianità, in quanto quello più antico, il White’s, fu fondato nel 1623 dal veronese Francesco Bianco che, anglicizzato, divenne appunto Francis White.
Il loro grande successo era però dovuto al fatto che solo al loro interno era possibile il gioco d’azzardo, altrimenti illegale. Alla fine del 1800 i circoli si caratterizzarono per il particolare e specifico interesse dei loro membri, che dividevano le stesse passioni e non esisteva gentleman che non fosse iscritto a uno e a volte più club.
Questi diventavano delle seconde case, dove poter rilassarsi, incontrarsi con amici, come fece Phileas Fogg, il protagonista del celeberrimo giro del mondo in 80 giorni che scommise con gli altri soci, sulla possibilità di portare a termine il cimento nei saloni del Reform Club, uno dei circoli più importanti di Londra. In molti era anche possibile pernottare e ospitare coloro che vivevano all’estero in caso di soggiorni nella madre patria.
Dopo un periodo di calo di popolarità nella prima metà del secolo scorso, che ne ha determinato la chiusura di oltre 60, dagli anni ’70 in poi sono tornati di gran moda, accogliendo le signore, (anche se tuttora ve ne sono molti che non le ammettono, neanche come ospiti), aprendosi al di fuori del cerchio sociale fino ad allora circoscritto, incrementando la capacità di accoglienza, anche per persone provenienti da club collegati.
Non meraviglia che di quelli nautici a Londra ve ne siano diversi, anche se il loro numero, per quello che è a nostra conoscenza, è limitato a quattro, ma è indubbio che il primo del genere al mondo è stato fondato in questa città e di questo i britannici ne sono giustamente orgogliosi.
Una sola cosa va a incidere sull’onore di questa nazione, in quanto la parola yacht deriva dall’olandese Jacht, Jagt (da jachten “correre, inseguire”) anche se, a dire il vero, l’origine dello sport risale a Carlo II d’Inghilterra (1660), molto appassionato di questa attività, quando il termine, fino ad allora sconosciuto, fa la sua prima apparizione. La rivincita avviene con l’adozione della nomenclatura e terminologia inglese, entrata nell’uso comune di tutti gli ambienti marittimi.
In questo articolo parleremo del Royal Thames Yacht Club – RTYC- quello con i “quarti di nobiltà” più elevati, in quanto il più vecchio al mondo, per di più senza alcuna interruzione (foto di Sir Ben Ainslie ). La sua origine risale al luglio 1775 quando il Duca di Cumberland, fratello di re Giorgio III, mise in palio una coppa d’argento per una competizione da tenersi sul Tamigi, chiamandola Cumberland Cup.
Il suo nome attuale è però del 1830, preso in occasione della salita al trono di Guglielmo IV quando, come spesso avveniva allora, i luoghi di riunione erano dei caffé,. Nel 1857 riuscì a dotarsi di una sede, poi cambiata spesso, fino al trasferimento finale nel 1923 al 60 di Knightsbridge, davanti ad Hyde Park, mentre il palazzo attuale, inaugurato nel 1964, sempre allo stesso indirizzo, è il risultato di uno sviluppo edilizio incominciato nel 1961, che purtroppo rende poco onore alla sua storia e alla tradizione, anche se molto pratico.
Naturalmente la famiglia reale è ben presente nei ranghi direttivi, con HRH Principe Andrea, Duca di York, come Commodoro, anche se il Chairman del Club, la più alta carica interna, è il Vice Commodoro. Da un punto di vista delle competizioni, fino al 1850 queste avvenivano nel Tamigi, allora più largo di adesso, ma con l’avvento del treno molte si trasferirono sulla costa Sud, nel Solent, tra la costa e l’isola di Wight.
Non possiamo certamente raccontare tutta la sua storia, in quanto non sarebbe sufficiente un’intera rivista, quello che vogliamo far notare è la sua importanza nello sviluppo dello yachting, non solo per le gare che venivano disputate già nel 1662 sul Tamigi, anche se di queste ci sono pochi dettagli.
A parte la prima Coppa del 1775, perduta in un incendio, quelle originali del 1776, 1777, 1780, 1781 e 1782, ora fanno bella mostra di se all’ingresso. Il RTYC ha organizzato nel 1786 anche il primo evento sponsorizzato nella storia: la Vauxhall Cup.
Alcune delle gare regolari si svolgevano a Cork, in Irlanda, fino al 1821, quando discussioni interne portarono a un’interruzione momentanea delle competizioni, in quanto, allora come adesso, le possibilità di beghe erano sempre presenti.
Ancora al RTYC si deve nel 1887, nell’anno del Giubileo d’Oro della Regina Vittoria, l’estensione del campo di gara al mare aperto, con l’organizzazione di un tour di 1.500 nm intorno alle isole britanniche.
Durante tutto l’anno, sono organizzati moltissimi eventi sportivi, a volte con condizioni di tempo “severe”, non solo in Uk, ma anche all’estero, dalla Nuova Zelanda ai Caraibi, sia con soci che utilizzano barche di proprietà che a noleggio, a volte appoggiandosi agli 86 Yacht Club collegati, per l’Italia lo Yacht Club Italiano e lo Yacht Club Costa Smeralda.
Naturalmente non può mancare sul Solent la Cumberland Regatta e in inverno la base presso il Queen Mary Reservoir, vicino all’aeroporto di Heathrow, permette di aumentare le possibilità di allenamento e competizione con una flotta di otto J80, condivisa in massima parte con il Royal Yacht Squadron di Cowes e in minor parte con la Surrey School.
L’attività sportiva si manifesta con il supporto ai giovani soci e l’organizzazione di decine di gare, culminata con la scelta, in occasione dell’Olimpiade 2012, di Weymouth fatta da Sir Keith Mills, Presidente Internazionale di Londra 2012 e membro del RTYC.
Alle Olimpiadi Sir Ben Ainslie, che è socio del club, è diventato il velista più premiato della storia, avendo aggiunto alle medaglie vinte nella classe Laser nel 1996 e 2000, quelle d’oro della classe Finn del 2004, 2008 e 2012.
Un Club prestigioso come questo, che annovera anche tre italiani tra i suoi membri, ha necessariamente un vita sociale molto attiva, con ricevimenti nei quali è prevista la “Black Tie”, a volte coinvolgendo altre località: Cowes, Saint Tropez, Maine, Antigua, Beaulieu, recentemente persino la Sicilia, ad altri riservati alle socie, come i Ladies Lunches Seguendo una tendenza negli ultimi anni, sono state potenziate le possibilità di accoglienza, che possono contare su 33 camere, tra singole, doppie e due suites, come anche su stanze con bagno in comune, per soggiorni di breve durata e su servizi all’altezza della situazione, come una cucina degna di un ristorante stellato. La Model Room è una fantastica collezione unica al mondo, di 471 semi modelli, che illustrano lo sviluppo dello yacht design nel corso dei secoli.
Royal Thames Yacht Club 60 Knightbridge, London SW1X 7LF tel +44+2072352121 Il Royal Thames Yacht Club in pillole
- Totale soci 1636
- Socie a vario titolo 507 – la prima fu eletta nel 1874
- Età minima 16
- Socio più anziano 92
- Club associati 86
- 50% dei visitatori viene dall’estero
Foto:Francesco Rastrelli, RTYC, Edoardo Tealdi – Articolo pubblicato su “Arte Navale n° 79” e qui riprodotto p.g.c. dell’autore
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