Rivista Marittima: marzo 2012
Rivista Marittima – Mensile della Marina Militare dal 1868
A fianco sopra: il Capo di Stato Maggiore della Marina cedente, ammiraglio Bruno Branciforte, accompagnato dall’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, durante la deposizione corona all’Altare della Patria, in occasione del passaggio di consegne.
A fianco: La torre dell’orologio in Accadema Navale, sulla quale campeggia la scritta “PATRIA E ONORE”, simbolo della formazione in Accademia Navale.
EDITORIALE
COSA DEVE SAPERE, SAPER FARE E SAPER ESSERE UN BUON COMANDANTE? Guardarsi attorno e dentro di sé!
Le nuove sfide che attendono i futuri ufficiali di marina, a qualsiasi livello, dai vertici della Forza Annata fino a scendere ai capi di singoli team, richiedono una costante riflessione sulla formazione del personale. Quali conoscenze dovranno possedere i comandanti di unità navali, uomini e donne, nei prossimi dieci – venti anni per portare a termine con successo le missioni richieste? Sarà sufficiente essere degli esperti di te1ecomunicazione? L’impiego delle marine ha sempre di più una valenza multinazionale e un impiego fuori area ove è necessario anche sviluppare capacità diplomatiche che richiedono una buona conoscenza di storia, geopolitica e relazioni internazionali. Non basta! Occorre conoscere le complessità dell’amministrazione pubblica se si vuole sapere ben gestire i fondi assegnati. Ma essere al con tempo un eccellente ingegnere, un raffinato e colto diplomatico capace di esporre idee equilibrate in perfetto inglese e un altrettanto attento amministratore potrebbe non essere sufficiente.
In effetti, esaminando le qualità richieste che dovrebbe possedere un ufficiale di marina, descritte nel noto, l’Etica e i modi del buon ufficiale di Bacci di Capaci, verificheremo che sono del tutto simili a quelle che ci si attende da aspiranti capi di governo ed eredi al trono. La cosa non è sorprendente, in quanto a bordo di una nave, nella condotta di un equipaggio, occorre sviluppare doti che nessuna università può fornire. I «crediti» non vengono attribuiti da commissioni esaminatrici e da accademici, ma dalla gente che valuta il proprio comandante ogni momento del giorno. Si impara sul campo dagli esempi, soprattutto quelli negativi. A tal proposito in un polveroso volume di Andrè Gavet del 1910, L’arte del comando, possiamo leggere:
«Guardiamoci ora dattorno. Studiamo gli ufficiali che comandano bene, quelli che ottengono cioè tutti i risultati voluti, studiamo anche e soprattutto quelli che comandano male, risalendo ai principi. L’abnegazione personale risultante dell’essersi votati alla cosa pubblica ci è apparsa come la dote principale del comando. Vedremo facilmente come tutte le preoccupazioni personali che un ufficiale può avere nel governo della sua unità, costituiscono ostacolo e producano intralcio. L ‘amor proprio, la vanità, l’ambizione, per esempio, falsano il comando».
Si tratta di una considerazione espressa prima della Grande guerra. Ha perso di validità? Cosa pensano i giovani ufficiali su tale vitale argomento? Li invitiamo a leggere, a pensare e a scrivere su quale sia la formazione che ritengono più idonea per meglio governare la loro gente: ossia quella che consente, almeno una volta nella vita, a prescindere dal grado raggiunto, di avere la sensazione indescrivibile di poter essere seguiti dal proprio equipaggio in capo al mondo con un semplice e complice sguardo.
Patrizio Rapalino
SOMMARIO
PRIMO PIANO
- Le sfide che ci attendono
Luigi Binelli Mantelli - Putin atto secondo
Alessandro Corneli - Asia centrale: quale ruolo nelle operazioni internazionali
Massimo Baldacci - L’Italia e l’Europa viste dall’India
Come Carpentier de Gourdon
PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE
- Tensioni nella penisola coreana
Michele Cosentino - La riforma universitaria in Accademia Navale
Giuseppe Lertora - La mamma tigre
Roberto Domini - Le competenze comunicative del leader
Marina Raglianti
- Vita di bordo, spazi e classi sociali
Giovanni Panella - Romolo Piva un grande pittore di Marina oggi poco conosciuto
Paolo Bembo
- Roman sea power
Virgilio Jlari
RUBRICHE
- Lettere al Direttore
- Osservatorio internazionale
- Nautica da diporto
- Scienza e Tecnica
- Diario di guerra
- Che cosa scrivono gli altri Recensioni
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