Risposta al Presidente FIM Iaconianni
Faccio seguito alla risposta letta sul sito FIM: “Lettera Aperta” a firma del Presidente FIM Iaconianni.
Non mi aspettavo risposte, non avevo aspettative ed ho indovinato la previsione perché Iaconianni, Presidente FIM, ignorando i fatti documentati negli anni da fotografie e da articoli che Altomareblu ha raccolto e pubblicato, non fa bene a questo sport ed alla stessa FIM che ne organizza i relativi Campionati.
Il più vecchio dei trucchi in comunicazione è screditare l’interlocutore e Iaconianni, “ignorando” possibili risposte a fatti, mi da dell’incompetente, del “non conosciuto” nel mondo della nautica. Questo punto lo chiarisco nel seguito della mia risposta; ma andiamo per ordine.
Presidente FIM Iaconianni
Afferma nella sua risposta che è stato sollecitato da persone autorevoli per dare una risposta ufficiale al mio articolo. Tuttavia, non sembra che abbia letto a fondo il testo e non ha risposto ai fatti importanti descritti, driblando incredibilmente il tutto. Cita il grande campione del ciclismo Bartali, mentre io parlavo di motonautica.
Ho sbagliato per caso Federazione?
Il cavallo di battaglia del Presidente FIM resta la sicurezza, solo perché non c’è scappato nessun evento tragico per fortuna, ma uno e più incidenti in prova ed in gara nella Offshore classe 3C credo che siano una risposta evidente e innegabile.
Non è “ignorando” questo dato incontestabile che si scongiura questa evenienza. E’ matematica: calcolo delle probabilità.
“Ne resterà solo uno” ironizzarono in banchina a Gallipoli 2012! Infatti, arrivarono al traguardo quattro equipaggi dei solo otto partiti in Offshore classe 3C. Otto? …Già, muovere una macchina organizzativa per otto imbarcazioni è davvero incomprensibile considerando lo scarso seguito che hanno.
Sergio Abrami in qualità di progettista ha replicato al mio articolo “Waky Races” con competenza, precisione e neutrale professionalità, concludendo il suo commento e le sue osservazioni con un proposito a migliorare la sicurezza generale delle imbarcazioni come quelle delle “safety cell”.
Il Presidente FIM però ignora che la sicurezza è complessiva e fa parte di un sistema che va organizzato, verificato ed applicato. Prevenzione.
Se una imbarcazione arriva nei capi di gara senza le dotazioni strutturali per l’alaggio, è sicuramente un fatto grave, così come una imbarcazione che è vittima di un cedimento strutturale come quello descritto nel mio articolo, ancora più grave perché accaduto ad una imbarcazione di nuova costruzione.
Nascono spontanee domande:
- Come mai non è stata disposta una seria indagine tecnica data la gravità dell’evento?
- Quante altre imbarcazioni sono nella stessa condizione della barca C-97?
- In base a quale regolamento costruttivo vengono “tutelati” i piloti e perché non uniformarli a quelli adottati nella categoria X-CAT World Series?
- Se mai (speriamo di no, ma il calcolo delle probabilità avvalora questa tesi) dovesse capitare ad un altro equipaggio un cedimento strutturale, la responsabilità di chi sarebbe? Penso della FIM o di chi?
Le testimonianze fotografiche e le “osservazioni – riflessioni” fatte nel tempo sarebbero certamente testimonianze sfavorevoli a chi di dovere…
Mi sarei aspettato una risposta meno politica e d’interesse!
Personalmente, non mi interessano gli affari interni alla FIM, mentre presto molta importanza alla sicurezza in grado di garantire un bello spettacolo, ma se il Presidente FIM non interviene come a lui compete, si capisce il perché tanti piloti sono migrati verso altri campionati, altre nazioni ecc…
Ed ancora su Iaconianni e FIM
Iaconianni come FIM ha sponsorizzato e sostenuto un campionato di battelli gommonati per avvicinare provetti piloti e giovani al mondo della motonautica, ma con quali condizioni di sicurezza?
Detti battelli non hanno nessuna “Safety Cell” e gareggiano durante una competizione di Endurance venendo doppiati più e più volte.
In pratica, per rendere più interessante la gara ai piloti Endurance, questi battelli gommati sembrano essere boe mobili presenti lungo il percorso…
Mi sono domandato: in caso di “spin out” di uno di questi gommoni o di un errore durante un sorpasso di uno dei bolidi Endurance, possibile che non si riesca ad immaginare cosa potrebbe capitare?
Probabilmente per capire quali enormi pericoli, alla faccia della sicurezza, si celano dietro ad una scelta quanto mai improvvida, a mio umile ed “incompetente” giudizio, basterebbe che il Presidente della FIM saltasse a bordo di uno di questi gommoncini partecipando ad una gara di campionato e forse capirebbe… Ma Lei Presidente avrebbe questo coraggio?
Parliamo di Altomareblu e di Alessandro Vitale:
Dal 18 Ottobre 2014, sono 1.147 le persone raggiunte dall’articolo “Wacky Races” in Facebook, altrettanti li ritroviamo sul sito Altomareblu, più il traffico web!!
Ad oggi, questi i dati di massima, distribuiti per 25 paesi in 6 continenti che ci leggono:
Vede Iaconianni, personalmente non vanto nulla che non è dimostrabile e non tollero inutili illazioni su manipolazioni di alcunché tipo e natura.
Inoltre:
- Non sono pilotato da nessuno!
- Non ho vincoli o interessi commerciali con alcuno!
- Non ho interessi alla sua presidenza o altre cose interne alla FIM!
Sto parlando nell’interesse della vera motonautica da appassionato, da collaboratore esterno all’organizzazione, da sponsor e co-ideatore di uno dei premi di Bellaria Igea Marina e media partner, che nell’ombra della mia passione attraverso questo sito web di mia proprietà, ho dato (in passato) risalto alle categorie Endurance e Offshore classe 3C.
La prevenzione agli incidenti in motonautica, sono un dovere, questo vale a partire dalla UIM, a livello globale, poi alle singole federazioni nazionali.
Buon vento Iaconianni insieme alla FIM!
Alessandro Vitale
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