Bellaria Igea Marina – La passione prende il largo
Seconda e terza prova del Campionato Italiano Endurance Boat Racing e terza prova del Campionato Italiano Offshore 3000 tenutesi a Bellaria Igea Marina il 29, 30 Giugno 2013.
Come ogni anno, Bellaria Igea Marina, regala agli spettatori una impeccabile e sempre più affascinante gara di motonautica. Anche la disposizione del campo gara, che è visibile da terra, richiama tanti curiosi e appassionati di questo sport motoristico.
Quest’anno, oltre l’abituale tappa del Campionato Italiano di Endurance, si è svolta anche una gara valida per il campionato italiano Offshore della classe 3000; i catamarani fuoribordo… Spettacolo doppio con una gara il sabato per la classe Endurance e le prove del classe 3000 Offshore. La domenica, ben due gare: Classe 3000 e a seguire, la gara della classe Endurance.
Lo spettacolo non è mancato ed il mare mosso del sabato hanno veramente messo a dura prova sia i mezzi che i piloti costringendo quattro imbarcazioni a rientrare per problemi tecnici. Da terra, lo spettacolo non è assolutamente mancato ed il moto ondoso spesso faceva “sparire” le barche che poi ricomparivano con dei salti veramente da brivido.
L’ organizzazione impeccabile di Bellaria fa apprezzare lo sforzo del “patron” della manifestazione Cristian Scagnelli, ma anche dell’ASD Circolo Nautico di Bellaria Igea Marina che, attraverso gli addetti, i responsabili di boa, barche d’appoggio lungo il tracciato, la Capitaneria di Porto, la GdF e la Polizia di Stato con gli acqua scooter, fanno veramente capire che “LA PASSIONE PRENDE IL LARGO” non è solo uno slogan, ma una realtà.
Per la prima volta, con un buon successo di interesse, la città di Bellaria Igea Marina ha vissuto la sfilata di tutte le barche e di tutti i team impegnati nella tre giorni bellarese. Divertente e rumoroso il lungo mare si è affollato di tantissimi curiosi che, nel vedere barche da corsa aggirarsi tutte assieme per le strade della città, è stata una cosa abbastanza insolita anche se a Bellaria la motonautica è sempre viva!
Nella gara della classe Boat Production, le avverse condizioni meteo con mare mosso e vento hanno favorito gli attuali leader di classifica, Mauro Cucurnia e Giovanni Casagni (portacolori dell’ASD Sardinia Sea Sport) che, grazie ad un’imbarcazione molto forte sul mare agitato, non hanno avuto troppi problemi nel tenere a debita distanza gli avversari. Cucurnia e Casagni hanno infatti dominato e vinto la 1^ gara, imponendosi sull’equipaggio milanese di Gianfranco Crespi e Emanuela Procaccini e su quello veneziano di Giovanni Giuponi e Davide Matteo Maschietto (rispettivamente 2° e 3° classificati).
Non sono mancati momenti difficili. Infatti, durante l’alaggio di una imbarcazione della classe Endurance, si è rotto un moschettone mentre la barca era sospesa alla gru per essere calata nel Porto Canale. Sono cose che non dovrebbero capitare ed è una responsabilità del direttore di gara. Ci sarà da riflettere per evitare che si ripetano nuovamente situazioni di pericolo come quella vissuta. Non c’è stato alcun ferito, nessun danno nemmeno all’imbarcazione, tutto è andato per il meglio.
Per la 3^ prova del campionato italiano Offshore classe 3000 – Trofeo Assonautica Italiana – a vincere è stato l’equipaggio francese di Pascal Caballero e Jessie Berthois
Gara Offshore 3000 che ha divertito guardando il testa a testa tra le imbarcazioni C-35 e C-11 ma che è stata interrotta da bandiera rossa per il “ribaltamento” dell’equipaggio C-7.
Anche in questo caso, nessun ferito!! C’è stato l’intervento dall’elicottero dei soccorsi ed il relativo recupero dagli scogli per consentire il proseguimento della gara in sicurezza. Chi è rimasto a terra ha potuto vedere l’ elicottero fare una operazione simile vicino agli scogli, certamente vivendo attimi di forti emozioni.
Alla ripartenza, ad inseguire i capofila francesi nella gara romagnola sono stati Diego ed Ettore Testa, i due piloti del Circolo Canottieri Napoli. I Testa, che hanno tentato varie volte il sorpasso senza riuscirci, hanno chiuso sul secondo gradino del podio; terzi assoluti Giuseppe Bevilacqua e Andrea Comello, portacolori del Circolo Mot. Veneziano.
4° classificato, Amadi e Maschietto, 5° posto per Schepici e Capoferri.
C’è stato anche un incidente di gara e relativo ritiro delle due imbarcazioni coinvolte: C-16 e C-97. Ad avere la peggio è stato l’equipaggio C-16 che ha riportato danni allo scafo, alla coperta e anche al cupolino di protezione che, impressiona per la rottura “trasversale”. Nessuno ha riportato danni fisici, un grande spavento e anche un grande rammarico perché la sportività e la delusione degli equipaggi, era palpabile. Un classico incidente di gara generato da un eccesso di foga e una diversa esperienza tra gli equipaggi.
Domanda fatta direttamente ai responsabili della FIM presenti per le gare, ho mostrato le due foto che vedete sopra e chiesto se fosse “regolare” non avere punti di ancoraggio/alaggio, strutturali alla carena dell’imbarcazione. Lo stupore mi sembrava abbastanza evidente, le risposte… imbarazzanti e differenti. Ho chiesto a qualche pilota, mi sono ritrovato ad avere risposte “pittoresche”.
Una delega del direttore di gara? Nel caso specifico, in caso di incidente, la rottura di una delle punte della carena, ribaltamento… come e dove si sarebbe potuto intervenire per sollevare la barca, forse rovesciandola? Tutte domande che ho posto, ma la risposta peggiore l’ ho ricevuta da uno dei giudici della “FIM – Federazione Italiana Motonautica” di cui riporto di seguito parola per parola:
“Lei chi è per fare una domanda simile? Noi sappiamo quello che facciamo. Se è un componente di una squadra faccia reclamo, oppure stia zitto”.
Siccome ho fiducia nella FIM e “stimo” tanti che ne fanno parte, sono andato a leggermi il regolamento UIM 2013 di questa categoria e la Regola 703.7.1 pag. 237 cita testualmente:
Boats must be fitted whit a minimum of three lifting eyes, either through deck or topside hull cleat type, suitably engineered to withstand lifting the boat fully equipped and fuelled with an adequate safety margin.
Each boat shall be equipped with a detachable strop assembly providing a single lifting point.
The strop must be certified to carry total boat weight.
Traduzione:
Le imbarcazioni devono essere dotate di un minimo di tre ganci di sollevamento, sia attraverso la piattaforma o la superficie superiore dello scafo, opportunamente costruito per sostenere il sollevamento della barca completamente attrezzata e alimentata, con un adeguato margine di sicurezza.
Ogni imbarcazione deve essere dotata di un gruppo strop staccabile fornendo un unico punto di sollevamento.
Lo strop deve essere certificato per sollevare il peso totale dell’imbarcazione.
Quindi… L’osservazione da me avanzata non era affatto errata e faccio notare “al signor giudice” che mi ha risposto ufficialmente, che proprio quella imbarcazione è stata interessata dall’incidente della gara Offshore Classe 3000; tutto bene quello che finisce bene. Adesso quel giudice di gara FIM “sa chi sono”.
Resto a disposizione della FIM nel caso volessero chiarire la loro posizione, i commenti ed il rapporto di apertura verso queste competizioni è proprio per il divertimento. Ogni critica costruttiva è finalizzata solo a garantire la sicurezza ed il miglioramento dello spettacolo, riconoscendo la FIM l’organo che deve garantire il rispetto delle regole e la sicurezza.
Domenica, con una mare più piatto, i due toscani, Cucurnia e Casagni, hanno dovuto faticare molto di più per riuscire a portare a casa la 2^ gara. Hanno lottato per tutti i nove giri in programma con i veneti Giuponi e Maschietto, i quali alla fine si sono però dovuti arrendere, seppure per pochissimo. Cucurnia e Casagni sono saliti così sul gradino più alto del podio; 2^ piazza per Giuponi e Maschietto; 3° gradino del podio per Crespi e Procaccini.
Nella classe Sport, Enrico Marani e Achille Mazzucotelli sono stati i piloti protagonisti, dimostrando fin da subito di essere in piena forma. Marani, modenese dello Yacht Club Como MILA CVC, sabato infatti si è aggiudicato la 1^ gara, imponendosi sull’equipaggio Maurizio Schepici-Massimo Capoferri e su Achille Mazzucotelli (rispettivamente 2° e 3° classificati).
Domenica invece la vittoria è andata a Mazzucotelli (il milanese della Ass. Mot. Pavia) che ha tagliato il traguardo per primo, seguito nell’ordine da Schepici-Capoferri e dal veneziano Luca Tagliapietra.
Il 7° Trofeo Memorial Piero Fusconi (trofeo dedicato al pilota forlimpopolese portacolori del Cn Bim scomparso nel 2008), è stato assegnato ad Achille Mazzucotelli
Personaggi:
Secondo Trofeo Antonio Soccol
Il 2° Trofeo Antonio Soccol (in ricordo del co-pilota di Arcidiavolo portabandiera di Bellaria Igea Marina in tutto il Mondo all’inizio degli anni 70’), è stato assegnato alla coppia Caballero – Berthois.
Le motivazioni di questa assegnazione ha come casualità, rispetto al primo Trofeo Antonio Soccol, un equipaggio misto. Il team/piloti sono stati premiati alla fine di una consultazione tra lo Staff presente di AltoMareBlu (che promuove il premio) e l’ASD Circolo Nautico Bellaria Igea Marina per una serie di fattori osservati nell’arco di tutto il week end bellarese.
Cura maniacale dell’imbarcazione, l’interno dell’abitacolo è un salotto se paragonato ad altri del circus e dettagli esterni alla barca perfetti. La pulizia, quanto della barca che dell’attrezzatura, la simpatia e non ultimo il carrello barca sono da guardare nei minimi dettagli… Sicuramente, un punto di riferimento ed esempio per tutti gli altri.
AltoMareBlu e ASD Circolo Nautico Bellaria Igea Marina sono stati orgogliosi di consegnare all’equipaggio francese il riconoscimento quale “Miglior Team” presente all’evento. Una scatola di ricordi, l’immagine di un uomo che ha descritto e vissuto tutti quei “dettagli storici”, particolari che hanno reso “vincenti” barche e team. I ricordi di una nautica romantica, fatta di passione come solo Antonio Soccol ha saputo per anni “raccontare” attraverso i suoi articoli in quasi tutte le riviste di settore.
Il prossimo anno ricorrerà il 50° anniversario della storia della nautica legata a Bellaria Igea Marina e speriamo di divertirci ancora come questo indimenticabile fine settimana.
Sono trascorsi alcuni giorni dalla pubblicazione dell’articolo a firma Alessandro Vitale circa la gara di Bellaria ed al rilievo fatto notare a quel commissario FIM che ha risposto con atteggiamento decisamente arrogante verso chi gli faceva correttamente ed educatamente notare di una grave anomalia sulla sicurezza rilevata su una barca iscritta a gareggiare e come preannunciato da Vincenzo Cicogna, di risposte manco pa’ capa…
Gli addetti ai lavori sanno bene, come dall’articolo 1 del loro statuto che la FIM che nasce come associazione Motonautica che, come da copia ed incolla:
1. La Federazione Italiana Motonautica, di seguito FIM, fondata il 10 Dicembre 1923 in Milano, è costituita da tutte le società e associazioni ad essa affiliate, costituite ai sensi dell’art. 90 della Legge 289/02 e succ. mod. nonché dai soggetti di cui al punto 4 dell’art. 4, che nel territorio nazionale abbiano la loro sede e, senza fini di lucro, svolgono e praticano lo sport motonautico e che abbiano ottenuto l’affiliazione, impegnandosi ad osservare lo Statuto ed i Regolamenti emanati o adottati dalla FIM. La FIM riconosce e disciplina le seguenti specialità: circuito, offshore, moto d’acqua,endurance, attività giovanile e propedeutica, diporto agonistico specialità UIM, radiocomandata, barche storiche da competizione e da diporto.
2. La FIM è retta da norme statutarie e regolamentari basate sul principio di democrazia interna e sul principio di partecipazione all’attività motonautica da parte di chiunque in condizioni di parità e di pari opportunità, in armonia con l’ordinamento sportivo nazionale ed internazionale ed in particolare con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI.
3. La FIM, riconosciuta ai fini sportivi dal CONI, è dotata di autonomia tecnica, organizzativa e di gestione, sotto la vigilanza del CONI.
E’ una Associazione a carattere nazionale con personalità giuridica soggetta a diritto privato ai sensi dell’art. 18 del Dlgs 23 Luglio 1999 n. 242 e successive modificazioni.
4. La FIM è apartitica, apolitica e aconfessionale.
Insomma, lo statuto è semplice e chiaro ed elenca quei principi irrinunciabili e necessari per il corretto svolgimento di gare motonautiche nazionali che l’ Associazione dovrebbe garantire con la sua presenza di soggetto giuridico regolato dal diritto privato e sotto la super visione del CONI…
Tuttavia, in realtà le cose sono diverse e se è vero che sono autonomi nella gestione delle gare motonautiche, è anche vero che, in contrasto con il loro statuto, l’atteggiamento del giudice di gara di cui detto nelle righe, fa emergere una realtà molto diversa che rispecchia quelle dei vertici delle nostre istituzioni che dicono tutto ed il contrario di tutto, con credibilità attestata al “sottozero”.
Qualcuno potrebbe rilevare che sto esagerando e spero di sbagliarmi, augurandomi che la FIM risponda e non si comporti come quello che beccato con le mani nel sacco, cerca solo di scappare dalle proprie responsabilità dandosi alla macchia… e come diceva Totò:
Vediamo se arriva questa risposta…
Ciao Vincenzo,
penso tu abbia fotografato la reale situazione esistente in seno alla FIM attuale, che se paragonata a quella di anni addietro, l’ attuale si commenta da sola. Non ho intenzione di fare polemiche o chiacchiere inutili e se ho detto in poche battute la mia, era solo per evidenziare che i regolamenti ci sono e vanno applicati da chi ne ha competenza.
Pertanto, la FIM svolga seriamente il suo ruolo e lavori utilizzando persone altrettanto serie e competenti ed onore al merito. Diversamente fuori la FIM e tutti i vertici e si fonda una nuova Federazione con gente nuova e soprattutto giovani competenti, volenterosi ed intelligenti che hanno voglia di andare avanti in questo sport organizzando belle manifestazioni come l’esempio di Bellaria Igea Marina.
Certo una FIM in cui i suoi commissari diano quel tipo di risposte, come ci ha riferito Alex, è come dire: la FIM siamo noi e tu che non sei della casta stai zitto perché noi facciamo quello che vogliamo!!
Ai lettori le opportune deduzioni.
Saluti,
Giacomo
Si Vincenzo,
Bellaria e gli organizzatori, sono sempre un bell’esempio di come la motonautica e la passione possono fare bene anche a livello turistico, di stimolo a partecipare, essere coinvolti in un progetto di più ampio respiro e non solo finalizzato a pochi “smanettoni”.
Per quanto la FIM, io ho stima e fiducia in alcune persone che ho conosciuto. Credo che una risposta arriverà o comunque, sono sicuro che leggeranno e si faranno le dovute considerazioni. Divertirsi va bene ma la sicurezza deve essere garantita a tutti in egual misura. Sono fiducioso.
Alex
Giacomo,
vedi… io ho già qualche perplessità sulle due classi che “di nuovo” non propongono nulla. Endurance che, a ben guardare, sono motorizzazioni benzina quasi un mono marca con piedi poppieri, barche (gusci) vecchie di anni. La classe offshore 3000, potrebbe essere una “formula” ma anche qui, per i miei gusti, vedere ancora guide in “tandem” e poi si verificano incidenti tra scafi, mi fa pensare che la tua provocazione a FIM è più che lecita.
I regolamenti ci sono, andrebbero applicati.
Alex
Bella manifestazione, ben organizzata da chi sa che cosa è la motonautica e l’accoglienza.
Fortunatamente le meteo condizioni sono state “partigiane”, grazie.
Se aspetti che la FIM risponda… nel frattempo ti cresce la barba (ma lunga) se fai un complimento allora c’è un gongolamento quasi generale, ma se invece fai un’osservazione a fin di bene e non polemica, allora si mettono sulla difensiva e mostrano il distintivo che certificano che “loro” capiscono qualcosa e tu semplice ed incompetente rompiballe staresti meglio a startene a casa.
Non per retorica, aggiungerei, negli anni dorati della motonautica si vedevano le famose giacche blu… ora se ben osservi, si vedono le sbracate camice al vento le hot pans variopinte e ciabattine orientali, mentre per regolamento, gli atleti, alla premiazione devono indossare la tuta e/o abbigliamento consono.
Provate ad immaginare le manifestazioni tra 15 anni ??
Certo un giudice FIM che era li presente per garantire la sicurezza delle imbarcazioni di gara e dei relativi piloti, “beccato” da una semplice e legittima osservazione in cui si rilevava una grave carenza tecnica, alla faccia del regolamento, soprattutto contro la sicurezza dei piloti, vuol dire che la FIM non controlla un’accidenti ed occorre essere “seri” e non fare le solite stronzate garibaldine, che poi quando ci scappa il morto nessuno sa niente.
Se la FIM non prende seri provvedimenti sanzionando e sospendendo a divinis quell’inutile e pericoloso giudice, oltre all’imbarcazione irregolare.. e meglio che cambiano mestiere e vadano a fare qualche altra cosa altrove, perché la motonautica seria è ben altra cosa. I regolamenti servono soprattutto per tutelare l’incolumità dei piloti ecc..
E’ necessario che la FIM risponda ufficialmete, altrimenti in caso di assenza si assuma le sue responsabilità di fronte agli organi della Giustizia Ordinaria a cui fare ricorso perché l’assenza è sempre sintomo di colpevolezza.