Restauro barche offshore: Budda Special di Salvatore Gagliotta – 2a puntata
Il 15 settembre del 2009 davamo notizia dalle pagine di AMB (AltoMareBlu) del ritrovamento da parte di un nostro affezionato lettore Toscano, Marcello, di “Budda Special”, una straordinaria barca offshore disegnata e costruita dall’indimenticabile “Salvatore Gagliotta”, di cui al link Budda Special di Salvatore Gagliotta.
Sono trascorsi circa due anni da allora e prima che Marcello avviasse i lavori di restauro del mitico “Budda Special” abbiamo avuto diversi scambi di idee sul come affrontare il restauro. Inoltre Marcello si è avvalso anche dei preziosi consigli del noto Gustavo Cecchi di Viareggio, grande appassionato di barche di legno, nonché produttore di resine epossidiche e tutti i prodotti adatti al restauro di questa tipologia di barche.
I lavori di restauro sono così cominciati e li documentiamo con le foto che ci sono pervenute in questi due anni di lavoro eseguiti dal fortunato proprietario con le proprie mani nei ritagli di tempo, che per motivi di lavoro e famiglia sono ridotti al minimo. A Marcello i nostri complimenti per il grande sforzo fatto a testimonianza della sua grande passione per una barca d’epoca offshore speciale quale è Budda Special.
Dopo aver verificato la struttura è stato effettuato lo smontaggio delle seguenti parti:
- Campane dei piedi
- Tiranteria del timone
- Ruota del timone
- Manette
- Serbatoi
Successivamente è stato effettuato il ripristino e la verifica dei serbatoi che sono in ottime condizioni ed un suo caro amico, titolare di una officina di rettifica delle sedi valvole di motori da nave, li ha definiti una piccola opera d’arte. Costruiti in lamiera zincata, sono stati chiodati e stagnati.
Poi è seguita la sverniciatura dello scafo con phon e sverniciatore, quindi la rimozione del rivestimento della coperta, nonché la pulizia dei residui di colla, operazione difficoltosa che ha richiesto molto tempo.
Si è così passati alla riparazione dello scafo smontando le ordinate e le serrette, procedendo all’ incollaggio con resina epossidica di due fogli in compensato marino sul fondo della sentina, nel vano motore a dritta ed a sinistra per raddoppiare lo scafo nella parte che aveva subito una lesione dovuta all’urto di un corpo contundente in navigazione e in quella sana per simmetria. Sono state rimontate le serrette e le ordinate in sentina, con stuccatura mediante resina epossidica e microsfere, della parte esterna “sfibrata”. Dopo aver controllato con attenzione tutto lo scafo, si è proceduto alla sua laminazione mediante resina epossidica Cecchi, dopo averlo leviganto completamente con la rotorbitale.
Le operazioni di rinforzo della sentina, nel vano motori, come nelle righe descritto, sono state precedute, da vari lavaggi con appositi prodotti, per lo sgrassaggio accurato della stessa mediante appositi prodotti ed utilizzo di acqua calda a pressione moderata, al fine di rimuovere il sale ed i residui grassi che erano presenti sia in sentina, dal vano motori fino a prua. Anche la scafo dall’esterno è stato lavato e sgrassato con lo stesso procedimento. Questa è un fase importantissima, indispensabile per una corretta esecuzione dei lavori che garantiscono la massima resa della resina epossidica e suoi additivi utilizzati per il restauro.
Come detto nelle righe, si può vedere nelle foto di seguito pubblicate il raddoppio del fondo della sentina, nella zona corrispondente al vano motori. Infatti la barca subì un urto in gara che incrinò il fondo. Notare la cura con la quale sono stati rimossi i correnti, ricostruiti e posizionati con nelle loro sedi di progetto insieme alle ordinate. Un lavoro pulito ed accurato.
Queste foto si riferiscono allo stato dei lavori a tutto il 21 luglio 2011 e si nota la cura e la passione con cui sono state eseguite le opere di restauro descritte.
Bello il risultato della laminazione dello scafo con la resina epossidica.
Ringraziamo Marcello per il materiale fotografico e le informazioni che ci ha trasmesso, augurandogli un buon lavoro. Per i lettori di AMB l’appuntamento è alla prossima puntata in cui vedremo il prosieguo di questo importante restauro.
Le immagini apparse nel presente articolo sono di proprietà di Marcello Arlacchi che ringraziamo per la sua gentile disponibilità.
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Grazie Licia,
questo tuo commento ci ripaga “tutti” per la grande passione e per le tante ore passate ad analizzare foto, racconti, annunci e non ultimo… vedere che queste fantastiche imbarcazioni, spesso dimenticate ed abbandonate a una triste e implacabile sorte, essere apprezzate e recuperate con restauri veramente “fedeli” al reale splendore degli anni in cui, tutto il mondo ne parlava e facevano girare la testa a tantissimi piloti ed esperti.
Forse, lo dico a bassa voce, AltoMareBlu, ha dato “visibilità” a una storia che ha avuto come protagonisti, uomini e mezzi come pochi se ne vedono oggi. Il recupero ed il restauro di alcune di queste imbarcazioni, ci rende consapevoli che l’averne parlato, descritto le glorie, la sperimentazione e raccontando di tutti gli uomini che facevano la Nautica di quei tempi, ne ha reso possibile una nuova vita. Questo è quanto di più bello ci potevamo augurare sapendo anche… che per la maggior parte di queste fantastiche unità, si tratta di pezzi “unici” e inimitabili.
Oltre al valore progettuale (non secondo a nessuno), il dato storico, la memoria di persone come Salvatore Gagliotta e delle sue barche, trovano la loro giusta collocazione nel tempo e nella storia della motonautica italiana, quella che ci ha resi orgogliosi di essere italiani e di grandissimi navigatori, progettisti, inventori ecc..
Non posso che ringraziarti nuovamente, è una passione, è una emozione che ci piacerebbe poter approfondire per poter ancora parlare di persone eccezionali come lo è stato tuo zio, Salvatore Gagliotta.
Alex
Carissima Licia,
permettimi di darti del tu e di dirti che sono veramente felicissimo che un rappresentante della famiglia del “Grande Salvatore” ci abbia contattato, così come tu hai fatto. Mi presento: sono Giacomo Vitale, titolare insieme a mio figlio Alex di AMB, un blog che si occupa di barche d’epoca offshore progettate e costruite da personaggi di indiscussa capacità professionale e tecnica come Renato “Sonny” Levi, tuo zio Salvatore Gagliotta, Franco Harrauer e tanti altri che non cito.
Ovviamente dall’esterno non puoi sapere, così come tua nonna ed i tuoi familiari la storia di “Budda Special”, la barca offshore progettata da tuo zio Salvatore e che un grandissimo appassionato, Marcello Arlacchi, aveva casualmente ritrovato in un annuncio apparso su un noto e valido periodico di barche d’epoca e non solo e mi aveva scritto in merito dicendomi che aveva intenzione di acquistare questa barca e rimetterla a nuovo, ma nello stesso tempo mi chiedeva se faceva bene…
Ovviamente, sapendo il valore di “Budda Special”, sentito anche il noto giornalista Antonio Soccol, che è stato dieci anni pilota di offshore e competitore insieme a Salvatore Gagliotta, ci riferiva del grande valore sia della barca che della bravura indiscussa di tuo zio, tra le altre cose considerato negli USA, all’epoca del “Budda Special” e la gemella “Budda Blitz”, come il migliore progettista italiano di barche offshore e la persona che disse questo era un grosso personaggio del settore Don Aronow. Quindi grande onore per lo zio Salvatore.
Infatti era da tempo che avevamo il desiderio di parlare di tutta la vita agonistica e professionale di “Salvatore Gagliotta”, del suo cantiere e delle barche che realizzò fino al momento della sua tragica scomparsa che addolorò tutti, consci delle sue indiscusse capacità, sia come progettista, che cantieristiche. Proprio ieri sono andato a vedere una bellissima barca Gagliotta, un 34 piedi in vendita, da ricondizionare e ti assicuro che ne sono rimasto affascinato per la bellezza e l’elegante semplicità di questa barca da diporto, unica nel suo genere. Oggi barche così belle non costruisce più nessuno. Bellissimo il calore e la vivibilità di un quadrato grande e arioso, insieme alle sue belle linee di scafo e di carene, caratteristiche dei Gagliotta di un tempo.
Siamo felici se possiamo incontrarci e raccogliere tutte le notizie in possesso di tua nonna Carla, che ti prego di salutare tanto da parte nostra, visto che AltoMareBlu, vuole assolutamente dare spazio alla vita agonistica ed alle belle barche che tuo zio Salvatore sapeva progettare e costruire con una maestria, forse unica al mondo.
Posso certamente dire che al varo del “Budda Special, sarà invitato qualche rappresentante della famiglia di Salvatore, sarebbe un onore per Marcello Arlacchi che ha dato una “seconda vita” a “Budda Special” e ad AltoMareblu, che con le sue pagine sempre presenti sul web possa dare la possibilità agli appassionati e persone del settore di potere leggere con i propri occhi chi era “Salvatore Gagliotta”. Dico tutto questo con grande orgoglio e stima, per un mio conterraneo, visto che sono orgogliosamente cittadino della famosa “Campania Felix”, nonché napoletano.
Ti contatto in privato per parlare meglio di quanto appena descritto.
Un caro saluto alla nonna Carla, a te che hai fatto benissimo a scriverci ed a tutti i famigliari del tuo “Grande zio Salvatore”.
Giacomo Vitale
Ciao,
mi chiamo Licia e sono la nipote di Salvatore Gagliotta.
Non ho mai conosciuto mio zio che è deceduto in un incidente un anno prima della mia nascita. In compenso mia nonna Carla, sua sorella, ha sempre mantenuto vivo il ricordo di Zio Salvatore con racconti e foto. Ne ho molte che ritraggono in particolare mio zio e mio padre sorridenti sulle barche da corsa e probabilmente c’è anche il Budda Special, ma vedere queste foto e sapere che è stato ritrovato e qualcuno se ne prende cura con tanta passione mi ha veramente reso felice.
Grazie,
Licia
Gentilissimo Andrea,
ti ringraziamo per il tuo commento, ma la tua eccessiva causticità nell’esprimere le tue congratulazioni per il lavoro e la scelta azzeccatissima di Marcello che ha acquistato e sta rimettendo in ordine questo pezzo di storia della motonautica offshore degli anni ’60 – ’70 firmata dal geniale Salvatore Gagliotta, a mio avviso nasconde qualche cosa di bello legato a questa eclettico costruttore napoletano che in molti portiamo nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Se hai voglia di raccontarci qualche aneddoto, noi siamo qui pronti a leggerti e divulgarlo agli altri appassionati che ci seguono con molta passione, attenzione e grande sensibilità così come fai tu.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Sono commosso,
resto in attesa delle nuove foto. Complimenti e congratulazioni al signor Marcello.
Andrea