Restauro barca Levi – Synthesis dal Belgio di Luciano Vendramini (I puntata)
di Giacomo Vitale.
Qualche giorno fa mi è arrivata dal Belgio una mail di Luciano Vendramini informandomi di avere ai restauri una barca progettata da Sonny Levi e dicendomi le misure di ingombro della stessa mi sono reso conto che, con molta probabilità, lui avesse un Synthesis della Partenocraft di Napoli e mi chiedeva se io fossi in possesso di dati e se con certezza sapevo di che barca si trattasse.
Gli ho risposto, pur non vedendo in quel momento le immagini della sua barca che, con molta probabilità, poteva trattarsi del Synthesis di cui detto nelle righe. Ovviamente l’ho pregato di inviarmi le immagini di questa sua barca ed appena le ho ricevute mi son subito detto: “non mi sono sbagliato” questa barca è il Synthesis della Partenocraft di Napoli.
Prima di passare al commento delle immagini vorrei però fare alcune precisazioni sul restauro delle barche d’epoca:
Si possono effettuare due tipi di restauro: uno conservativo e l’altro sostitutivo e sono due cose completamente diverse e cerchiamo di capire il perchè analizzandoli entrambi.
Il restauro conservativo.
E’ certamente quello preferito da chi vuole rispettare la barca da un punto di vista storico e che cerca di lasciare tutte le strutture della barca nelle condizioni originali, cercando solo il ripristino di tutte quelle parti e quegli accessori che necessitano di essere riportate a nuovo senza essere sostituite. E’ anche necessario dire che questo tipo di restauro è possibile solo se si è in possesso di una barca che, nel tempo è stata mantenuta in ottime condizioni e che quindi non necessita di interventi radicali ed invasivi.
E’ chiaro che le barche d’epoca che si trovano in condizioni di rispetto assoluto dell’autenticità e quindi identiche a quando furono costruite per la prima volta, sono quelle che possono partecipare ai raduni di barche d’epoca, in cui gli organizzatori esprimono questo punteggio riportando il massimo dei voti per questa peculiarità. Ovviamnte tutte le migliorie apportate alla barca dal punto di vista della sicurezza, sono certamente da preferire rispetto ad una conservazione storica di quel particolare che la renderebbe insicura e non adeguata ad una sicura navigazione ed alle attuali norme di sicurezza.
Faccio alcuni esempi semplici:
Spesso le barche d’epoca hanno motori obsoleti e sorpassati con difficoltà di reperire i ricambi e magari sottodimenzionati: è ovvio che in questi casi è d’obbligo sostituirli con motori attuali che siano migliori, affidabili e che assicurino una serena navigazione. Personalmente devo dire che sono molto distante e critico nei confronti di certi raduni di barche d’epoca e pur rispettando la libertà di chi li organizza e di chi segue questi eventi, sono più orientato per l’efficienza assoluta indipendentemente dal fatto storico. Insomma le barche d’epoca quando si recuperano, non si deve dimenticare che hanno tanti anni di esercizio sul groppone e quindi cercando di rispettarne al massimo la loro conformazione iniziale, ove necessario vanno migliorate nella sicurezza.
Mi fa sorridere la barca d’epoca che ha un VHF di 30 anni. Certamente bello che funziona ecc., ma sarà comparabile con le caratteristiche di un apparecchio attuale che offre tante cose in più? Certamente no. Allora per salvare capre e cavoli basta comprare un portatile adeguato e di ultima generazione ed il problema è risolto.Insomma in questo caso si può rimediare in sicurezza, cioè mantenere l’riginalità di un vecchio VHF, ma avvicindolo ad un modernissimo e pratico portatile.
Un altro esempio sono i ponti delle imbarcazioni in compensato marino degli anni 60′- 70′.
Infatti se sono realizzati con doghe in massello di spessore adeguato, si possono levigare con carta sottilissima ove strettamente necessario, meglio trattarle se possibile con gli appositi prodotti che si trovano in commercio per la pulizia che ridona loro uno splemdido colore e farli ritornare al massimo splendore, magari cambiando qualche parte che nel tempo si è corrosa. Ma se abbiamo un ponte in compensato da 10 – 12 mm sul quale sono state incollate delle dogne in teak o iroko da 1,2 a 3 millimetri e questo si è consumato, c’è poco da fare, và azzerato il vecchio teak consumato fino al compensato e fissare le doghe nuove, magari mettendone altre con uno spessore più grande.
Con questi due esempi, dico solo che si deve agire con capacità di discernimento senza spendere una fortuna, buttando via tutto quello che era vecchio ed irrecuperabile, facendo attenzione, nel caso di sostituzione di parti in legno asportate, che le nuove siano al massimo somiglianti se non uguali alle parti precedentemente tolte.
Prossimamente amplierò questo concetto personale e aggiungo solo che, le barche d’epoca con ottime caratteristiche tecniche e quindi valide per una navigazione al massimo della sicurezza, quando sono strappate da una sicura demolizione per le loro condizioni disastrose, quando richiedono interventi radicali e molto invasivi ai fini della sicurezza, non importa perdere l’originalità. Importante è invece che una volta ristrutturate possano navigare serenamente.
In questi casi si deve procedere con la massima determinazione nel rinnovare e sostituire tutto ciò che è seriamente compromesso, specie se ci riferiamo alla carena ed a tutte le strutture portanti di una barca.
Ritormiamo a parlare di questo magnifico Syntesis di Luciano Vedramin.
La barca era dotata di motori GM a benzina e fu sequestrata in Italia dalla Guardia di Finanza. Successivamente venduta all’asta, furono montati una coppia di motori Perkins 160TD, decisamente inadeguati per una barca di questa mole. Infatti, anche questi motori sono stati tolti.
I motori previsti da Luciano sono due Aifo TD da 350 HP cadauno, che ritengo sia un’adeguata motorizzazione per le dimensioni di questa unità.
La barca quando fu recuperata da Maxime era semiaffondata, con l’acqua che arrivava quasi fino agli oblò.
Durissima e lunga è stata l’opera di smontaggio e pulitura di questa barca che ha richiesto un grande impegno ed un gran numero di ore di lavoro. Luciano esegue tutti i lavori da solo e la barca si trova nel giardino di casa sua dove ha attrezzato un piccolo cantiere di fortuna, avendo creato una struttura di tubi innocenti che gli hanno permesso di salvaguardare la barca dalle intemperie ed il sole forte con una copertura fatta di grossi teloni di plastica, come si può vedere dalle foto.
Nella foto n°1 e 2 Si nota la totale ristrutturazione della tuga che risulta essere stata lavorata in modo accurato ben vernicata. Inoltre in primo piano si nota la totale sostituzione delle doghe del ponte di prua e sui ponti laterali a dritta e a sinistra. Bella la qualità del teak utilizzato.
Foto 1 – Restauro del ponte in teak della barca Synthesis.
Foto 2 vista del ponte in lavorazione
Bello il pozzetto nuovo che, come detto per il ponte di prua, è stato realizzato con una bella qualità e colore di tek. Da notare la bella realizzazione del quadro controllo motori e del posto di comando e la pulizia nell’ esecuzione dei lavori. Un piccolo appunto, forse una dettaglio estremo, avrei preferito che la cornice creata intorno al quadro strumenti e accanto al vano del lato a dritta dove sarà posto uno sportello apribile in finta radica, fosse stata realizzata richiamando il colore del legno in mogano chiaro o teak leggermente più scuro del pozzetto. Il nero è elegante, ma troppo freddo per una barca di legno.
Nella foto n°3 si nota che il quadro elettrico generale è stato intelligentemente rimosso dalla sua posizione che era a sinistra nel pozzetto e protetto da uno sportello con vetro sintetico trasparente. Devo dire la verità non troppo bello a vedersi. La mia impressione era quella di trovarmi di fronte ad un quadro elettrico di una fabbrichetta… Insomma inadatto ad una imbarcazione. Quindi condivido in pieno la scelta fatta da Luciano che ha abolito il quadro elettrico generale da quella posizione a sinistra del pozzetto, lasciando lo spazio libero al pozzeto stesso, con un ottimo risultato.
Foto 4 Posto di comando e strumentazione
Foto 5 Pozzetto
Foto 6 Pozzetto e ponte a dritta
Fig. 7 Passo d’uomo e ponte a poppa
Una vista del nuovo ponte a poppa ed il relativo passo d’uomo a tenuta ermetica. Ottima questa scelta che permette di tenere asciutto il vano a poppa in caso di pioggia ed impedisce con il vecchio tipo che era a linea di ponte e realizzato in legno, che fa marcire i bordi di raccolta dell’acqua piovana, o di acqua di mare. Avrei preferito lo stesso modello utilizzato ma a filo di ponte e considero ottima la scelta dell’utilizzo di un passo d’uomo ermetico che risolve molti problemi di utilizzo e manutenzione.
Fig 8 Strutura in mogano parabrezza in ricostruzione ed incollaggio
Nella foto 8 si vede il piccolo cantiere sul quale Maxime sta riparando e ricostruendo il telaio del parabrezza in mogano massello chiaro, sostituendo tutte le parti marce ed irrecuperabili.
Fig 9 Vista opera morta al dritto di prua
Fig 10 Prua opera viva
Foto 11 Opera morta a sinistra
Foto 12 Opera via a prua
In queste tre foto 9, 10, 11 si vede come è stata lavorata l’opera morta ed il risultato sembra ottimo, anche se non si riesce a vedere molto per le condizioni di luce non favorevoli.
Foto 13 Interni ai lavori
Foto 14 Interni e impianto elettrico
Foto 15 Ricostruzione degli interni
In queste foto si vede la lavorazione radicale alla quale sono stati sottoposti gli interni, con il rifacimento anche dell’impianto elettrico.
Nell’immagine 15 si vede il rifacimento totale delle paratie divisorie della cabina principale
Foto 16 Cabina di prua quasi ultimata
In questa ultima foto vediamo la cabina armatoriale di prua che è quasi alla fine delle opere di rinnovemento e ricostruzione.
Conclusioni:
Ci complimentiamo con Luciano e lo ringraziamo per l’importante contributo che ci ha trasmesso e mi ha inoltre detto che durante le lavorazioni ha ricevuto un grande supporto tecnico da parte del titolare della ditta Cecchi e riporto testualmente il suo ringraziamento a questa straordinaria persona, che non si limita a vendere i suoi validissimi prodotti, ma che con la sua passione indirizza quegli appassionati dotati di ottime capacità individuali ed in grado di raggiungere eccezionali risultati se ben guidati:
“Per questo sono riconoscente al Signore CECCHI di Viareggio, che conosco solo per telefono, il quale mi ha fornito il materiale necessario alla ristaurazione e ha speso gentilmente il tempo di consigliarmi, mettendo la sua esperienza a mia diposizione. Cosa che per telefono non è facile.
Le mie congratulazioni a Luciano ed un grande riconoscimento alla professionalità del signor Cecchi di Viareggio, (www.cecchi.it) dimostrando vera passione e grande competenza. Un esempio che fa tanta differenza rispetto a molti che vendono senza scrupoli tanti prodotti simili, sovente di scarsa qualità e che non sono in grado di spendere una sola parola per consigliare gli appassionati meno esperti e possessori di barche da ristrutturare o sulle quali devono essere fatti parziali interventi di riparazione ecc…
Certamente queste sagge ed intelligenti iniziative del sig. Cecchi di Viareggio hanno permesso il recupero di tante barche belle che diversamente, senza la sua appassionata disponibilità ad istruire i rispettivi proprietari, dati gli alti costi richiesti dai cantieri specializzati e sopportabili da pochissimi, sarebbero sicuramente andate perse.
Gentile Maurizio,
non mi risultano esistano disegni per realizzare un modello del Partenocraft Synthesis di cui tu mi chiedi. Posso però, in alternativa, segnalarti una motovedetta della Guardia di Finanza, la Speranza, che trovi al link di seguito indicato:
http://www.anb-online.org/articolo.php?sez=14&sz=488&nm=guardacoste_g.l._104_(tipo_speranza)
che potresti realizzare come barca da diporto, omettendo le parti dedicate al modello militare e faresti un figurone.
La Speranza, progettata sempre dal grande ing. Renato “Sonny” Levi, come impostazione è di molto simile al Synthesis ed a mio giudizio, ha una carena ancora più performante di quest’ultimo, derivata dalla mitica capostipite, A’ Speranziella…
Se realizzerai questo modello, come ti sto suggerendo, vedrai che farai un figurone ovunque andrai e se parteciperai a qualche mostra di modellismo e ben costruita, sarà ammirata molto, per aver proposto e realizzato qualche cosa di nuovo che si distacca dalle centinaia di repliche che si vedono in queste occasioni, spesso anche ben fatte, ma un po’ di fantasia e soprattutto proporre una carena Levi anche nel modellismo distingue comunque l’intenditore di carene uniche al mondo.
Se realizzerai questo modello tienici informati e non è escluso che venga personalmente a vederlo… e mentre lo costruisci scatta tante foto e potrebbe uscire un bellissimo articolo dedicato ad un modello in scala di questa speciale carena Levi.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Buongiorno Giacomo,
mi sono appassionato al Synthesis e volendo costruirne un modello in scala, sto cercando i piani di costruzione. Mi rivolgo a Lei che tanto ha ben descritto questa imbarcazione. Nell’attesa di un Suo gentile riscontro Le porgo Cordiali Saluti.
Maurizio
Caro Mario,
ho recentemente sentito Marcello e da quello che ho capito, dopo una serie di contatti avuti, si vorrebbe orientare per una barca più piccola e meno impegnativa.
Se ho novità comunque ti informo.
Per piacere inviami una mail con il tuo numero di cellulare, ho dei contatti in corso e potrebbe essere utile per farti chiamare direttamente da persone che cercano barche Levi da ristrutturare.
Invia la mail ad info@altomareblu.com
Grazie
Giacomo
Caro Giacomo,
sono ancora in attesa della visita del sig Marcello per visionare il mio Delta…
Ciao Marcello,
ti ringrazio per i complimenti, ma al momento oltre le barche che abbiamo segnalato non ve ne sono altre disponibili alle condizioni che tu desideri.
Mi fa piacere che sei riusciti a vendere la tua barca Tognacci e che sei pronto per una nuova sfida.
Per le trattative che hai avuto, consentimi di dirti che se sei veramente interesato devi insistere tu nel rimanere in contatto con i venditori, non puoi certo che siano loro a contattarti per concludere l’affare. Non ti pare? Se poi cerchi altri tipi di barche, lascia perdere questi contatti avuti e guarda avanti.
Resta inteso che appena ci saranno barche da restaurare in vendita, le potrai certamente trovare qui nella rubrica “barche d’epoca in vendita”. Porta pazienza… un miracolo potrebbe sempre avverarsi…
Per favore inviami il tuo numero di telefono ed appena possibile verrò a trovarti nel “meraviglioso Parco del Cilento”, una terra incontaminata che andrebbe valorizzata e che potrebbe essere una fonte di ricchezza immensa per i suoi cittadini, con l’avvio di una nuova forma di turismo internazionale, basato sul rispetto dell’ambiente, ricco di una flora e di una fauna meravigliose.
Cordiali saluti.
Giacomo
ciao Giacomo… prima di tutto ancora complimenti x l’ottimo lavoro svolto… volevo approfittare anche del tuo sito x chiedere ancora una volta se c’e’ qualche barca de restaurare in vendita ad un prezzo ragionevole…
Sono stato un po’ in giro e dopo aver venduto la mia barca Tognacci ho la voglia di ricominciare da capo con un altra sfida..il delta di fiumicino mi piaceva ma il proprietario dopo alcune telefonate non si e’ fatto piu’ sentire…
Ho visto il Synthesis di Napoli e anche senza motori lo avrei preso ma il prezzo lo trovo alto e quindi vorrei trovare una barca da restaurare intorno ai 10 metri non immatricolata ad un prezzo modico… anche il Zarcos dell’Isola d’Elba e’ interessante ma il proprietario dopo un primo contatto non si e’ piu’ fatto sentire…
Spero in qualche miracolo… nel frattempo ti porgo i miei migliori saluti e ti aspetto sempre nel Cilento per una visita di piacere..
Ciao a presto…
Marcello
Dopo qualche tempo,
ho visto con piacere questo bellissimo restauro di una barca Levi, il Parteno Craft Synthesis; eccellente ed appassionante.
Luciano… aspettiamo le foto del varo!
Alex