Cantiere Partenocraft – offshore “Delta Synthesis” disegno “Sonny” Levi
Barca Offshore Partenocraft Delta Synthesis 40
Questa barca da gara fu costruita dal cantiere Partenocraft di Napoli ed è stata l’erede più vicina di Surfury. Estremamente morbida sul mare formato per la maggiore lunghezza rispetto al Surfury ed anche al maggior diedro.
DATI DI TARGA
- Lunghezza fuori tutto 12,19 m
- Lunghezza al galleggiamento 10,60 m
- Larghezza massima 2,90 m
- Larghezza allo spigolo 2,13 m
- Immersione 0,57 m
- Diedro allo specchio di poppa 28°
- Peso 4 tonnellate
- Motori 2 Dayona turbo da 525 HP cadauno – totale 1050 HP
- Velocità 55 nodi
Il debutto di questa barca alla gara motonautica Viareggio-Bastia-Viareggio del 1966 fu difficile. Infatti nelle prove del sabato antecedente la gara, mentre ai comandi c’era Sonny Levi che stava rientrando a velocità sostenuta, improvvisamente sentì un botto forte venire da poppa e nello spazio di cinque minuti la barca affondò quasi del tutto.
Dopo l’intervento rapido dei soccorsi la barca fu recuperata ed una volta a terra si capì che cosa era successo. Si era staccata la pala di un elica squilibrando il relativo asse che piegatosi aveva semidistrutto il fondo dello scafo. Dopo una notte di duro lavoro e grazie alla disponibilità dell’americano Merrick Lewis, che mise a disposizione due motori nuovi di zecca, la barca il giorno dopo riuscì a prendere il via alla gara, ma dopo la partenza fu costretta al ritiro.
Nel 1967 Delta Synthesis nonostante avesse subito molte avarie meccaniche, alla guida di Italo Gargiulo conquistò il quinto posto alla gara Viareggio Bastia Viareggio e due secondi posti a Les Embiez ed alla Cowes-Torquay. In questa ultima gara si piazzò alle spalle di Surfury.
L’anno successivo con il nome di Partenocraft 40′, pilotata da Giovanni Lattaro, riuscì a conquistare diversi piazzamenti senza mai vincere una gara.
La barca. valutando i risultati ottenuti, non era stata al top delle sue possibilità e purtroppo i potenti motori Daytona, pur essendo i migliori e più potenti motori del momento, si rivelarono anche essere molto delicati e soggetti a varie rotture.
Delta Synthesis era comunque un’ottimo offshore per mare formato e tra i migliori che furono in circolazionenegli anni 1966/1967.
Le immagini pubblicate sono state tratte dal libro “Milestones in My Designs” di Renato “Sonny” Levi p.g.c. dell’autore. – Tutti i diritti riservati. Note Legali
ciao,
volevo oltre che fare i complimenti x il blog… veramente unico, dirvi che da quando leggo le vostre mail mi sono appassionato al partenocraft e ne sto cercando uno da acquistare… logicamente preferirei trovarne uno da risistemare x il gusto di rifalro da me avendo spazio e tempo… se qualcuno fosse in possesso di un esemplare da vendere sarei felice di parlarne… buon partenocraft a tutti..
Marcello
Allora Andrea,
per quanto concerne la colorazione della tua barca opterei per il bianco, per l’opera morta, con lo spechio di poppa in legno di mogano verniciato, se il legno é in ottime condizioni, ma se macchiato irrimediabilmente, allora pittalo bianco.
Inoltre la linea di galleggiamento la puoi pittare in nero, mentre l’opera viva la puoi realizzare con un’antivegetativa in rosso di media gradazione, cioé non troppo brillante ne troppo scura.
Per quanto riguarda il quadro strumenti, inviami una foto dell’attuale con le misure di ingombro ed eventuali strumenti che intendi aggiungere e ti invio un disegno adeguato con le misure e le disposizioni degli strumenti di controllo dei motori ecc..
Salutoni e …sempre a disposizione!!
Giacomo
Ciao Giacomo Ciao Roberto,
vedo con molto piacere che stiamo tutti aspettando con ansia le foto di Luciano!
A fine stagione ho già concordato con un maestro d’ascia della mia zona per fare un lifting generale alla mia imbarcazione.
Sono indeciso sul colore dell’imbarcazione!!!! E se fare qualche abbellimento sulle fiancate.
Attualmente lo specchio di poppa è di colore legno (tinta mogano) cosa ne dite!! Bianco o tinta legno?
Vorrei rivedere anche il quadro comandi perchè quello attuale è scarno e poco funzionale. Avete qualche suggerimento in merito?
Un grosso saluto a tutti, anche a Luciano
Andrea
Ciao Roberto,
ho appreso con molto piacere la notizia del Roar 41 restaurato di Luciano e sono curiosissimo di vedere le immagini di questa barca. Atteniamo con ansia…
Saluti a tutti.
Giacomo
Ciao Giacomo Ciao Luciano
Ho letto con piacere che un altro Roar è pronto per la navigazione, aspettiamo con ansia di vedere le foto se possibile prima e dopo il restauro.
Un saluto Roberto
Ciao Luciano,
siamo lieti di leggere del lavoro di restauro del tuo bel Roar 41. Importante e bello vedere oggi navigare ancora questo tipo di barche che si distinguono. E’ ancor più bello quando sono in perfette condizioni come sarà certamente la tua. Inviaci le immagini dettagliate
della tua barca, anche degli interni e pubblicheremo le più belle in modo che possano essere d’aiuto a chi intende acquistare e poi restaurare una barca come la tua. Congratulazioni e grazie per averci scritto.
Giacomo Vitale
salve io sono luciano e scrivo dalla provincia di teramo,ho letto con piacere tutte queste notizie sul roar, in quanto anche io sono entrato nel “club roar” da quando ho acquistato un roar 41 circa tre anni fa per restaurarlo.
il restauro è stato effettuato a regola d’arte dal cantiere ascolani di s.benedetto del tronto,attualmente la barca è ormeggiata al porto di san benedetto dove fa bella mostra del suo nuovo look,infatti attualmente è di colore blu,monta due cummins da 370 cavalli, tutti gli interni sono stati restaurati con del cigliegio, e stata dotata di elettronica all’avanguardia e di molti accessori che non sto qui ad elencare, in buna sostanza è venuto fuori un gioiellino e mi farebbe piacere mandarvi qualche foto per avere uno scambio di oppinioni.
saluti luciano
Dimenticavo!!!
Mi dai l’indirizzo email dove mandare le foto?
Grazie ancora
Andrea.
Ciao Giacomo,
è possibile contattare Roberto per scambiare delle info sull’imbarcazione?
Per quanto riguarda GB FRARE sai dove posso trovare maggiori informazioni su di lui? Ho provato tramite internet ma con scarsi risultati.
Non vorrei essere troppo di disturbo ma solo nel tuo sito sono riuscito a trovare qualcosa su questa imbarcazione.
Grazie mille della tua disponibilità,
ciao
Andrea
Per Roberto ed Andrea voglio aggiungere che il valore dei ROAR prodotti dai Cantieri del Garda é il seguente:
ROAR 35′ 2 x 220 HP AIFO 25.000 max. se in ottime condizioni
ROAR 41′ 2 x 250 HP AIFO 30.000 max. se in ottime condizioni
ROAR 44′ 2 x 250 HP AIFO 40.000 max. se in ottime condizioni
Se tali modelli sono da ristrutturare devono essere completi ed in discrete condizioni, altrimenti il loro valore può scendere sensibilmente. Inoltre ricordo che imbarcazioni non naviganti ed in condizioni di relitto possono massimo valere 1/10 del valore stimato sulla base di prezzi di mercato dell’usato.
Da tenere presente che le imbarcazioni ed i natanti in legno sono notevolmente diminuiti in questi ultimi anni ed il vero problema é trovare dei bravi artigiani del legno capaci di effettuare manutenzioni su questo tipo di barche e mantenerle in vita efficienti e belle a vedersi.
Ciao
Giacomo
Ciao Andrea,
complimenti per la tua barca. Purtroppo non ho altre foto del Roar 35, perché come sai, mi interesso di barche disegnate da Levi.
Cerco comunque di informarmi così come ho fatto per Roberto e te ne darò notizia in ogni caso qui sul blog. Ti chiedo solo di avere un po’ di pazienza. Certamente, inviami le immagini della tua barca in formato Jpeg, le pubbblico qui di seguito e vediamo se riesci a conoscere qualche altro possessore di una barca identica alla tua.
Ti ringrazio per averci scritto ed aspetto tue notizie.
Giacomo
Salve,
sono in possesso di un ROAR 35 del 1976 da pochi mesi e volevo avere notizie e magari anche delle foto di altri esemplari di questa splendida imbarcazione.
Sto cercando la storia di questa imbarcazione e volevo chiedere se mi potete aiutare a raccoglire delle info e magari anche delle foto. Se siete interessati vi mando delle foto del Roar 35.
Un grande saluto,
Andrea.
Caro Roberto,
ho finalmete trovato un po’ di notizie della tua bellissima Roar e ti prego di inviarmi tutte le sue caratteristiche tecniche che puoi rilevare dalla licenza di navigazione inclusa la motorizzazione.
Inoltre inviami anche delle belle foto della barca, anche in secco se ce l’hai per vedere la carena e gli interni, in modo da pubblicare un articolo sul blog dedicato a questa barca che fu disegnata da un altro bravissimo progettista che ai Cantieri del Garda è stato direttore tecnico, vendite e progettista… insomma un factotum negli anni 70′ GB Frare. Grande amico di Sonny Levi, spesso si ispirava alle sue carene disegnando barche speciali con qualche cosa di suo sempre molto efficace.
Questa (nelle tue foto) é la versione diporto (molto usata anche per “import-export”, come scafo blu nel napoletano…). Con una di queste barche Guido Buriassi e il giornalista Antonio Soccòl hanno vinto (in categoria) la Santa Margherita Ligure- Montecarlo- Santa Margherita Ligure del 1972 o 73.
Con lo stesso nome (frutto della fantasia di Soccol come il precedente *”Thunder” che identificava un day cruiser più piccolo) c’é stata anche una versione da corsa offshore che, negli anni 76 – 77, e sotto la guida di GB Frare e Piero Ciceri (capo dei meccanici Aifo) ha fatto strage di record nella categoria C2 (cabinati sotto ai 16 litri diesel) e che ora si trova al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Era questa la terza (dopo Dart e Arcidiavolo) barca offshore al mondo con eliche di superficie, realizzate da GB Frare sul principio di quelle di “Sonny” (solo metà disco nell’acqua quando la barca é in planata) ma con tecnologia differente nella trasmissione (intubata e a bagno d’olio come quelle poi- copiate- da Fabio Buzzi per tutti i suoi offshore sino a oggi).
Questa barca era costruita in compensato marino della Simpress e, d’abitudine, montava diesel Aifo CP3SM oppure Daf.
* Un “Thunder” figura(va) in copertina del primo e unico libro di Antonio Soccòl “Barche a motore” pubblicato dalla Sperling & Kupfer nel 1964!!!!
Un caro saluto,
aspetto presto tue notizie e immagini di Roar… per l’articolo da pubblicare sul blog.
Giacomo Vitale
Ciao Roberto,
non mi risulta che “Sonny” Levi abbia mai progettato una barca Roar costruita dai cantieri del Garda e a dire il vero non la conosco o non riesco a far mente locale.
Cerco di informarmi, ma se mi inviassi una foto della tua bellissima barca sarebbe più facile per me fare una ricerca, ovviamente ti riferisco tra qualche giorno.
Ti ringrazio per averci scritto e qualunque sia l’esito di questa ricerca ti informerò,
Ciao Giacomo
Ciao Giacomo
Ti scrivo questa email perchè sono in possesso di un esemplare bellissimo di un Roar Cantieri del Garda vorrei sapere se esiste ancora qualche altro esemplare, anche da restaurare.
Ciao Roberto
Caro Leo scusami se ti rispondo solo adesso, ma ero fuori sede ed ho anche avuto una settimana “difficile” per la connessione con internet che era praticamente inesistente. Adesso dalle 17,00 di questo pomeriggio 25 maggio, finalmente funziona bene ed eccomi qui pronto a risponderti. Permettimi alcune domane:
Io non sono a conoscenza se “Sonny” Levi abbia fatto costruire al Cantiere Partenocraft un modello Hidrosonic da diporto con un solo motore e conoscendo il modo di interpretare i suoi progetti penso che sia difficile una ipotesi del genere. Mi devi dare qualche giorno di tempo e ti farò sapere con assoluta certezza se questo è stato un progetto di Levi per una barca da diporto.
Nel frattempo fammi avere delle immagini di questa barca scattate con una macchinetta digitale in modo che le possiamo anche pubblicare sul blog.
Per quanto riguarda la valutazione, se questa è una barca progettata da Levi ha sempre un suo valore intrinseco non indifferente, poichè quelle rimaste in vita o comunque da restaurare, sono tutte delle vere rarità e penso che nel caso tuo potrebbe essere un modello da diporto prodotto in pochi esemplari e quindi ….
Fammi sapere anche dove si trova questa barca, tutte le sue caratteristiche che puoi rilevare dal libretto di navigazione se immatricolata, o dall’estratto R.I.N.A., insomma dai documenti ufficiali, il tipo di motorizzazione, in che materiale è realizzata la barca, l’anno di fabbricazione.
Insomma tutti i dati utili per poterti bene consigliare. Sono a tua disposizione per questo, vista anche la mia esperienza nel recuperare o mantenere in vita delle barche veramente eccezionali che possono navigare in tutta sicurezza con ogni tipo di mare, specie se agitato.
Una barca Levi, qualsiasi essa sia è una barca che naviga realmente e che ti riporta sempre a casa. Pertanto indipendentemente dal valore, è sempre una barca che vale la pena salvare e dovunque andrai con essa, susciterai sempre l’interesse di chi se ne intende e capisce che tutti i progetti di barche realizzati da Renato “Sonny” Levi, sono geniali per le grandi peculiarità progettistiche che questo mitico ingegnere sapeva mettere insieme realizzando barche d’avanguardia per le sue scelte tecniche ancora oggi “copiate” da notissimi cantieri presenti nel campo della nautica internazionale.
Se hai altre domande da porgermi sono a tua disposizione e se vuoi parlare con me telefonami a 380 42 38 113
Grazie ancora per avermi scritto
Giacomo Vitale
Grazie per la risposta, ma il modello hidrosonic che io conosco ha un solo motore e.f.b. e dimensioni piu’ piccole.
Che sia stata una barca da diporto? Che valore potra’ avere?
Saluti