Le Sante Crociate (1095-1300) di Franco Harrauer
L’apertura degli archivi segreti della chiesa Episcopale nella diocesi di Kracovia e recenti studi condotti dal professor Karl Apfelstrudel, eminente storico dell’università di Putenburgo, pubblicati negli annali del prestigioso Istituto, hanno messo alla luce alcuni aspetti sinora volutamente ignorati delle vicende relative all’espansione politico-commerciale del papato dopo i secoli oscuri dell’anno Mille.
L’espansione del potere temporale che si insinua nel dominio del Sacro Romano Impero raggiunse il massimo livello con l’appoggio dato da Enrico V nella guerra per l’apertura di nuove vie commerciali nel Medio Oriente, nota come “Santa Crociata”.
In realtà la potente ombra del Papa Gervasio XI grava su tutto questo punto oscuro della Storia.
Il Papa Urbano II nel 1095 benedice la prima “Santa Crociata” che in realtà è voluta da Gervasio XI e ideata dall’Abate Galvano, suo consigliere e uomo dì fiducia del gruppo dei ricchi mercanti genovesi e veneziani appoggiati finanziariamente dal Vescovo di Magonza, Anastasio.
La figura conosciuta come quella di Pietro l’Eremita, viene drasticamente ridimensionata dagli studi di Apfelstrudel e illustre studioso che, dopo anni di ricerche presso archivi dell’ Arcivescovato di Frascati, ha scoperto la vera identità di Pietro, alias Canzio, frate noto per la sua condotta non perfettamente consona ai principi della religione e del pudore.
Gervasio XI era uno dei tre papi deposti da Enrico III di Sassonia Coburgo, che manovrava il “suo” Gregorio VII.
Gervasio, consigliere e presidente del Gruppo commerciale finanziario Genovese/Veneziano, solamente con il regno di Enrico IV di Utrect, sale al Soglio Pontificio per realizzare il suo piano di apertura dei ricchi mercati medio orientali, che incidentalmente erano anche i luoghi del “Santo Sepolcro”.
Canzio da Velletri percorse le corti d’Europa e raccolse sotto il segno della croce un esercito, che al comando di Riccardo, passato alla storia come “Riccardo cuor di leone”, ma in realtà chiamato dalle sue soldataglie “fegato di pecora”, si diresse via mare su navi di armatori genovesi e veneziani verso Costantinopoli, tappa d’obbligo per raggiungere i luoghi Santi.
Pare che Riccardo avesse dei dispiaceri coniugali dovuti ad un aiutante, giovane arciere di Nothingam di nome Robin. Pertanto, per decreto reale il giovane fu forzatamente arruolato come volontario al seguito dell’armata.
Più o meno volontari di mezza Europa seguirono Canzio e Richard, uomini animati da fede religiosa, mire di facili guadagni, mandati di cattura e spirito d’avventura.
Capitani di ventura come “Gustavo di Poitier”, che aveva perso una gamba nelle guerre a fianco di “Roberto il Guiscardo”, il balcanico Ladislau Popeanu e l’italiano Arnolfo, detto per la sua statura “il gigante di Todi”, guerrieri di professione come Karl di Teutoburgo, già duramente provato e dimezzato nelle guerre per il possesso della Sassonia, i sanguinari scandinavi Olaf e Sven di Oslo, i poveri di spirito come Hugo da Otricoli inviato alla Corte di Aragony Leon ed il giovane infante Riccardo, tutti insieme rappresentavano una pittoresca, multietnica e incontrollabile armata che percorse saccheggiando e commettendo efferatezze e violenze inenarrabili in mezza Europa, fino all’imbarco per l’Anatolia verso l’affascinante Costantinopoli, la Parigi del Medio Oriente, che con le sue misteriose attrattive ed i suoi piaceri proibiti fagocitò in breve tempo la prima Crociata sulla via della liberazione del Santo Sepolcro.
Costantinopoli, l’antica Bisanzio, aprì le sue dorate porte dopo un formale assedio di poche ore. Ulteriori studi del professor Apfelstrudel fanno poca luce sul destino e la fine dei personaggi noti e sconosciuti della Santa spedizione.
Dopo la “bolla pontificia”, con la confessione postuma di Urbano II sulla supposta e non provata esistenza di armi di distruzione di massa in possesso del saladino di Gerusalemme, non si hanno notizie del “dramatis personae”.
Inoltre sembra che Re Riccardo, in tarda età afflitto dalla demenza senile, si sia invaghito del giovane Robin che “volontariamente” dovette cedere alle reali voglie.
Hugo da Otricoli aprì un supermercato con specialità italiane.
Fra Canzio da Velletri mise una casa di piacere con annesso bagno turco.
Karl da Teutoburgo “Half Karl”, con lo pseudonimo di “Sciumi”, aprì la prima pista di go-kart del Medio Oriente.
Gli altri scomparvero nelle oscure nebbie della storia.
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