Una nuova avventura, di Giulia D’Angelo
di Giulia D’Angelo
Il mio amico Alessandro Vitale, di AltoMareBlu, mi ha chiesto:
La richiesta mi ha colto impreparata, perché mi sembrava di aver scritto molto e soprattutto di aver inviato numerose informazioni agli amici giornalisti, amanti del mare, del Corriere della Sera e di Repubblica, da cui mi aspettavo una maggiore attenzione sull’avvenimento culturale vissuto a Gaeta.
Festival Internazionale dell’Editoria del Mare
Sono rimasta molto delusa perché non una riga è apparsa sul Festival Internazionale dell’Editoria del Mare, sul nostro più grande quotidiano che pubblica settimanalmente un supplemento dal nome Lettura. Evidentemente in questo triste periodo storico che sta attraversando l’Italia, i giornalisti si vogliono occupare soprattutto degli uomini politici per lo più corrotti.
Oppure narrano con dovizia di particolari, ad esempio che Grillo ha starnutito dando una loro spiegazione, del tipo “Grillo, ha sputato sul nome di Rodotà”, mentre invece il Beppe nazionale aveva solo il raffreddore. Noi della libreria il Mare da quarant’anni, sappiamo che per i giornalisti il mare non esiste se non in estate, per sbattere lo squalo in prima pagina, quindi di cosa ci meravigliamo?
Da sempre chi ama il mare e possiede una barca, magari anche un solo gommone o un piccolo gozzo o anche una piccola barca a vela, è bollato come un “riccone”, mentre chi possiede pellicce, auto costosissime, moto particolari, diamanti, gioielli etc. è “un uomo che rientra nella norma”. Quando poi si vuole affrontare la cultura del mare, si viene sistematicamente ignorati dai mezzi di comunicazione nazionali.
Non è un caso che su una rivista tedesca molto prestigiosa dal nome MARE, si sia fatto un servizio di numerose pagine sul fenomeno Libreria Internazionale il Mare di Roma e quasi nulla invece, sia apparso sulle riviste italiane, anche di settore. È tutto normale; infatti l’Italia non possiede oltre settemila chilometri di costa, il mare che vediamo sono solo cartoline. Non abbiamo mai avuto prestigiosi navigatori che hanno scoperto il mondo.
Non abbiamo isole meravigliose. Ci siamo dimenticati insomma della cultura in genere, ma soprattutto della nostra cultura marinara e la nascondiamo sempre, fin quando non arriva lo Schettino di turno, che ci dà modo di parlar male di tutti i marittimi. Quindi perché ci meravigliamo di non aver suscitato interesse o curiosità se abbiamo organizzato un evento di cultura internazionale legato al mare?
A Gaeta sono successe cose importanti per la cultura del mare. Generalmente la nostra Guardia di Finanza appare sui media solo quando si occupa di controllare gli scontrini fiscali, ma a Gaeta la Scuola Nautica della Guardia di Finanza si è occupata di cultura del mare e ha messo a disposizione di tutti gli italiani la prestigiosa nave Giorgio Cini, dove sono stati messi in mostra un migliaio di volumi, in varie lingue, quale primo piccolo contributo alla futura Biblioteca Internazionale del Mare che si aprirà a Gaeta.
Premio Internazionale dell’Editoria del Mare
Molti sono stati i visitatori dell’imbarcazione e della mostra Libridimare-Libridamare. Sulla Cini sono intervenuti, in dieci giorni, venticinque autori italiani e stranieri che hanno presentato i loro volumi dedicati al mare. Sempre sull’imbarcazione della Finanza sono stati premiati i vincitori del 2° Premio Internazionale dell’Editoria del Mare e si è svolto uno spettacolo suggestivo e molto particolare detto Parole e Musica, dove lo straordinario musicista, compositore e direttore d’orchestrata Roberto Soldatini ha suonato sul suo violoncello Stradivari del ’700, musiche di Bach seguendo i testi recitati dall’attore e regista Luca Di Tommaso, tutti scelti dai volumi degli autori premiati.
Spettacolo che a grande richiesta, è stato poi ripetuto sulla “Signora del Vento” (link per ascoltare concerto) prestigioso veliero ormeggiato al porto di Gaeta, arrivato appositamente con il suo comandante Emanale Santi per partecipare allo Yacth Med Festival e dove hanno trovato ospitalità gli autori e i partecipanti ai convegni. Da ricordare che Roberto Soldatini è arrivato a Gaeta con la sua imbarcazione Denecia II, dove vive tutto l’anno insieme al suo Stradivari.
Altro evento di particolare interesse ha visto protagonista ancora la Guardia di Finanza, con il Colonnello Marcello Marzocca e il Capitano, Alessio Sannino, che con l’equipaggio della Cini, è andato a Palermo per prendere e trasportare due dei dieci “rostri” di navi puniche e romane partecipanti alla prima guerra punica, ritrovati da Sebastiano Tusa, nel mare delle Egadi.
I Finanzieri pensavano di avere problemi di carattere marinaro legati al cattivo tempo, per il trasporto via mare dei Rostri, ma in realtà le complicazioni, come al solito in Italia, sono stati i numerosi impedimenti burocratici.
Ma la determinazione, la buona volontà e l’entusiasmo degli uomini della Cini e dei loro comandanti, hanno superato anche l’handicap della mancanza di fondi. I Rostri sono stati messi in mostra nella Caserma e hanno visto la partecipazione di moltissimi visitatori, che hanno anche potuto assistere all’incontro sull’archeologia subacquea con personaggi che hanno dedicato la loro vista a questo argomento, come Sebastiano Tusa, Claudio Mocchegiani Carpano, Anna Lisa Zarattini, Domenico Carro, Giovanni Gallo e Massimo Rossi della GdF. C’ero anch’io a condurre il convegno, come giornalista, autrice del volume Anfore e Ancore Sommerse, veterana di questi incontri.
Ricordo che il primo convegno lo organizzai a Roma, presso la Libreria Il Mare, nel lontano 1977 e altri furono da me organizzati, insieme a Nino Allegra, negli anni 80 all’isola di Favignana. Erano questi, tentavi culturali, per cercare di spingere i politici a mettere a disposizione i fondi per la ricerca dei famosi rostri. Venne a Favignana oltre al direttore del museo di Stoccolma del galeone Vasa, il famoso archeologo e studioso di storia antica Elisha Linder che illustrò il ritrovamento nel mare di Athlit in Israele, dell’allora unico rostro dal peso di circa 500 chili. Partecipò a quei convegni anche un grande subacqueo e appassionato di archeologia, Cecè Paladino, discendente della famiglia Florio, che raccontò di aver ritrovato centinaia di ancore in piombo lungo la costa degli Aranci a Levanzo.
Una testimonianza, che dopo 30 anni, con la determinazione di Sebastiano Tusa, ha portato al ritrovamento di ben dieci rostri e altri sicuramente saranno ritrovati. È quindi ora a disposizione degli Italiani e dell’umanità tutta, un immenso patrimonio culturale e l’isola di Favignana con l’arcipelago delle Egadi, potranno essere conosciute nel mondo anche per l’altro patrimonio culturale del grande stabilimento della tonnara Florio, ormai restaurato.
Torniamo a Gaeta e al nostro 2° Festival Internazionale dell’Editoria del Mare. L’anno passato, Filippo Ziccardi, che avevo conosciuto tanti anni fa, quando si occupava dell’Area Marina Protetta dell’isola di Ventotene, dove avrebbe voluto aprire con la nostra collaborazione, una Libreria specializzata del mare, mi venne a proporre, come Libreria Internazionale Il Mare, la partecipazione allo Yacht Med Festival di Gaeta che lui organizzava con il Comune e la Camera di Commercio di Latina. La proposta mi fece piacere, anche perché Filippo mi presentò il presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola.
Ho potuto così conoscere, il Resort Aeneas e il ristorante Antico Vico di proprietà del presidente. Ho notato in queste due realtà di Gaeta un grande amore per la cultura e per la natura, realizzate con grande passione e entusiasmo in una piccola cittadina del Sud, credo con grandi difficoltà. Sono stata così coinvolta in questa avventura, con lo scopo di realizzare la prima Biblioteca Internazionale del Mare in Italia, a Gaeta, dedicata al mio primo compagno morto sott’acqua Luigi Firrao.
Vincenzo Zottola sposò in todo la mia proposta che consisteva nella mostra Libridimare-Libridamare sulla Cini, il premio internazionale dell’Editoria del mare e alcuni convegni diversi di anno in anno. Soprattutto gli piacque l’idea dell’internazionalità del progetto, perché da uomo che ha viaggiato e lavorato anche in altri paesi oltre l’Italia, crede, come me, che dobbiamo far conoscere a tutto il mondo la nostra cultura e il nostro mare, che potrà essere economicamente ancora più importante. Solo menti ottuse non capiscono che la cultura e l’economia ad essa legata potranno salvare l’Italia. E il mare in questo contesto, potrebbe giocare un ruolo importantissimo: pensiamo a tutto il nostro patrimonio sommerso!
Ho coinvolto così nell’avventura, mio figlio Marco Firrao, direttore della Libreria Internazionale Il Mare, la mia amica Monica Ardemagni, Francesca Bizziccari, mio marito Maurizio Bizziccari, ma anche i numerosissimi autori di mare di tutto il mondo e clienti frequentatori ed estimatori della Libreria Internazionale Il Mare. Pochissimi i fondi, ma tanta voglia di lavorare e coinvolgere tanti amici nel progetto.
Abbiamo inviato centinaia di mail, in italiano, francese, inglese a tutti gli editori con i quali la Libreria è in contatto, agli uffici culturali delle varie ambasciate e a tutti coloro che nel corso di quasi 40 anni di attività della libreria, abbiamo conosciuto nel mondo.
L’avventura parte da lontano dalle varie esperienze per organizzazioni di eventi. Libridimare quale mostra itinerante su una imbarcazione storica, nacque nel 1999-2000 con la nave della Guardia Costiera Bannock che toccò i vari porti del Tirreno e dell’Adriatico raggiungendo Malta e Trieste. In realtà l’idea di Libridimare nacque nel 1985 in collaborazione con il Centro per la Promozione del Libro, diretto allora dalla dottoressa Angela Padellaro, ma in terra ferma e la mostra fu trasportata via terra anche a Concarneau, in Bretagna, dove vide la partecipazione del grande disegnatore Hugo Pratt, cliente affezionato della Libreria Il Mare.
Nel 2007 in collaborazione ancora, come gli anni precedenti, con il Ministero dei Beni Culturali, fu la volta della Cini che, partendo da Gaeta con il suo carico di libri italiani, arrivò nelle coste Croate, Slovene, Montenegrine, per promuovere la cultura italiana all’estero. La Cini è una nave per me importante perché vi ho ricevuto nel 1999 a Ustica il “Tridente d’Oro”. Sia nel 2012 che nel 2013 abbiamo ripetuto l’esperienza positiva di Libridimare-Libridamare sulla Cini, il cui equipaggio ha anche imparato a riconoscere e a illustrare al pubblico i volumi esposti.
Nel 2012, il premio internazionale dell’Editoria del Mare è stato assegnato dalla giuria a Predrag Matvejevic per la Carriera, a Alberto Cavanna per la Letteratura e all’editore Ugo Mursia, per la sua collana La Biblioteca del Mare. Quest’anno la giuria composta da Pino Aprile, Donatella Bianchi, Giulia D’Angelo, Marco Firraro, Decio Lucano, Predrag Matvejevic e Vincenzo Zottola, ha voluto ampliare e dividere il Premio in varie categorie.
Nel mondo non esiste un altro premio internazionale dedicato al mare così concepito e che tenga conto di volumi usciti nell’ultimo decennio. In genere in tutti i premi si evidenzia soprattutto la letteratura e i volumi usciti nell’ultimo anno. Inoltre in Italia, tutti i premi dedicati alla letteratura del mare, si sono estinti per mancanza di fondi. Rimane solo il premio Marincovich, inventato da Antonio Soccol che, per altro, è un premio soprattutto giornalistico e riguarda solo l’Italia.
Pensando ad Antonio Soccol che nel 1978, quando era ancora direttore di Mondo Sommerso, pubblicò, quale supplemento alla rivista, il primo catalogo della Libreria Il Mare, il premio è nato con lo scopo di diffondere la conoscenza e la cultura del mare in tutti i suoi aspetti (navigazione, attività subacquee, biologia, storia, letteratura, gastronomia, progettazione e costruzione navale, modellismo, fotografia, sport). Era quello che pensava Antonio quando pubblicò e diresse la rivista Sesto Continente.
La giuria, quest’anno ha individuato le seguenti categorie da premiare:
- Letteratura
- Manualistica
- Fotografia
- alla Carriera
- Riviste
- alla Memoria
- all’Editore
Ecco i vincitori:
Per la letteratura
Bjorn Larsson per i suoi romanzi La vera storia del Pirata Long John Silver, Il Porto dei sogni incrociati, Il Cerchio Celtico, La Saggezza del Mare.
È stato inviato a partecipare a numerose iniziative presso la Libreria il Mare tra cui Il Mare del Nord incontra il Mediterraneo, con l’altro famoso scrittore di mare Predrag Matvejevic.
Ha presentato a Gaeta il suo nuovo romanzo Il ritorno del Pirata Long John Silver, in anteprima mondiale, grazie alla tempestività dell’editore Iperborea che ha inviato a Gaeta 50 copie del volume subito esaurite.
Per la Manualistica
Rod Heikell e sua moglie Lu sono venuti a Gaeta con la loro barca Skylax su cui scrive tutti i suoi portolani del Mediterrano celeberrimi anche in Italia e conosciuti da tutti coloro che navigano nel nostro mare.
I suoi portolani costituiscono una vera e propria bibbia per i navigatori da diporto.
L’autore si distingue per l’affidabilità delle informazioni riguardanti le coste e gli ancoraggi, continuamente aggiornate, e la ricchezza di consigli pratici.
Ha presentato a Gaeta, in anteprima, la sua ultima opera scritta con la moglie Lu dedicata alla cucina in barca.
Rod e Lu hanno partecipato a numerosi incontri presso la Libreria Il Mare e Rod usava la Libreria, quando non c’era ancora il fax e Internet, come ufficio postale venendo a ritirare la sua posta di passaggio per Roma.
Per la Fotografia
Carlo Borlenghi, il più grande fotografo italiano di imbarcazioni e della Coppa America, conosciuto in tutto il mondo per le sue mostre le cui foto mostrano la capacità di cogliere l’ebbrezza della competizione velica mettendo in rilievo il gioco delle vele, gli spruzzi delle onde e la forza del vento che sferza la superficie del mare.
Carlo ha partecipato alla manifestazione Amordimare in Piazza del Popolo nel 1996, inviando generosamente sue foto stampate in grande formato. Amordimare fu organizzata dalla Libreria Il Mare nel 1996 e nel 1997 e fu visitata ogni anno da oltre 200.000 persone in sei giorni. Viene ricordata anche per la proiezione del film Vulcano con Anna Magnani e il ballo finale in piazza con la partecipazione di migliaia di persone.
A Luca Tamagnini, sempre per la fotografia. Noto per le sue bellissime foto dei paesaggi marini, anche subacquei, pubblicate sui volumi della serie della Aree Marine Protette con la casa editrice Photoatlante. L’autore ha un approccio contemplativo, privo di qualsiasi elemento di denuncia, mettendo a fuoco soprattutto la bellezza struggente delle coste mediterranee. Ricorda con piacere l’incontro con la sottoscritta, sull’isola dell’Asinara, quando ancora l’isola era chiusa al pubblico.
Alla Carriera:
Folco Quilici, per averci fatto sognare isole e mari lontani con i suoi libri, ma anche con i suoi film dal primo Sesto Continente ai successivi Tikoio e il suo pescecane e Oceano.
Scrittore, giornalista, documentarista di fama mondiale ha saputo, attraverso la sua vastissima ed eclettica produzione, comunicare e diffondere la conoscenza del mare in tutti i suoi aspetti: dalla storia alla geografica, dalla biologia all’archeologia subacquea, tanto da essere definito “un’industria culturale contenuta in una sola persona”. Frequentatore, con sua moglie Anna, della Libreria Il Mare da quasi quaranta anni.
Alla Rivista:
L’Isola. Una rivista particolare anche nel formato che non si trova in edicola e viene distribuita gratuitamente solo nelle librerie. Nata senza fini di lucro nel 2002, la sua redazione si trova a Capri ed è formata da numerosi e celebri scrittori di mare. Il direttore Roberto Gianani vive sulla Costiera Amalfitana ed è intervenuto a Gaeta all’incontro con Larsson e per tirare il premio.
All’Editore:
Nutrimenti, casa editrice italiana nata nel 2001, per la grande attenzione dedicata all’editoria del mare e in particolare al mondo della vela, dando voce ai velisti italiani spesso ignorati dai media tradizionali. Nutrimenti ha contribuito a diffondere la cultura marinara mediante la pubblicazione di manuali tradotti dall’inglese e dal francese che sono diventati testi di riferimento per qualsiasi appassionato di mare. Ha ritirato il premio a Gaeta il direttore Andra Palombi, noto giornalista della rivista l’Espresso.
Imray inglese, la più vecchia casa editrice marinara d’Europa, per la sua vastissima produzione di alto livello che comprende carte nautiche tradizionali e digitali, portolani e manuali di vela e navigazione. I suoi portolani si distinguono per ricchezza e affidabilità d’informazioni, costituendo uno strumento indispensabile per la navigazione da diporto sia nel Mediterraneo che in altri mari. Tra gli autori ricordiamo Jim Cornell e Rod Heikell . È venuta a Gaeta da Londra per ritirare il premio, la giovanissima Pipp Wilsson della direzione della casa editrice.
Alla Memoria:
Vittorio G. Rossi, uomo di mare, grande scrittore tradotto in molte lingue e mancato nel 1978, nato in Liguria. Giornalista, inviato speciale del Corriere della Sera e di Epoca, uno dei maggiori e più efficaci narratori di mare e di viaggi. Divulgatore per la gente dei misteri dell’uomo e della vita in tutte le parti del mondo attraverso pagine dense di scienza, filosofia, storia e poesia.
Ha ritirato il premio il dottor Cervini amministratore del Museo dedicato a Vittorio G. Rossi a Santa Margherita Ligure dentro la Villa Durazzo. Vittorio G. Rossi fu grande amico di Decio Lucano che ha dedicato a lui il libro Marrubio e che ha anche raccolto i suoi testi in una piccola Antologia in corso di pubblicazione dalla Libreria Internazionale Il Mare.
La giuria ha anche deciso di accordare anche delle Menzioni speciali a:
Adriano Madonna per l’insieme di testi legati all’attività subacquea con particolare riferimento al tema della sicurezza sott’acqua e al rispetto dell’ambiente, e per la sua costante attività per la valorizzazione del territorio di Gaeta.
Donatella Corridore esordiente al suo primo romanzo “Mare vecchio” per il pathos con cui, rievocando la figura leggendaria del nonno, racconta la sua infanzia trascorsa a Bengasi in Libia, anni di vita personale che si incrociano con gli eventi della grande Storia.
Macrina Marilena Maffei per il suo testo “Donne di mare” in cui da voce al duro lavoro delle donne di mare. Lavoro del tutto dimenticato. Alla Maffei il merito di avere riportato alla memoria storie di mare al femminile, che riflettono una realtà insulare che ha coinvolto i destini di molte generazioni di donne.
I premi consegnati ai vincitori, non sono stati in denaro, hanno ricevuto in dono le opere in legno dell’artista Paolo Bernacca, chiamate “Pagine Salate”. Bjorn Larsson ha apprezzato molto tale premio dicendo di averlo preferito ai vari premi in metallo e molto pesanti che ha avuto durante la sua carriera e soprattutto ha apprezzato l’idea del tutto originale.
Un’altra particolare iniziativa all’interno del 2° Festival Internazionale dell’Editoria del Mare è stata quella di ricordare il grande cartografo turco Piri Reis, nel cinquecentenario della sua carta del mondo.
Perché proprio il cartografo turco, quasi sconosciuto ai più? L’apprezzamento è venuto ancora una volta da Vincenzo Zottola che, visto il volume dedicato a Piri Reis alla Libreria Il Mare, si è incuriosito così abbiamo voluto accontentare la sua curiosità con un convegno internazionale dedicato proprio al cartografo.
Sono stati coinvolti per il convegno “Piri Reis, la cartografia antica, il Mediterraneo e oltre”, come organizzatori: l’ammiraglio Paolo Bembo, Monica Ardemagni, Marco Firrao e come relatori: Paolo Bembo, direttore responsabile della rivista Lega Navale, Antonio Ventura autore di numerosi volumi pubblicati dalla casa editirce Capone riguardanti soprattutto l’Italia e il Mediterraneo di Piri Re’is. Il professor Ventura ha illustrato Il Mediterraneo e l’Italia Meridionale al tempo di Piri Re’is.
Simone Bozzato, segretario generale della Società Geografica Italiana, Gulsah Celiker, regista autrice di un documentario su Piri Reis, venuta da Istambul, Costantino Marconi, ricercatore Enea, che ha parlato dell’Antartide nelle carta del mondo di Piri Reis, Erdogan Simsek, capitano della marina turca, venuto da Ankara e anche il “papa”, Gregory Mcintosh profondo studioso, professore dell’università di Piri Reis, venuto da Los Angeles.
Organizzare questo convegno è stato molto complicato, sia per l’importanza dei relatori, sia per le lingue diverse con cui comunicare e sia per la difficoltà di chiedere i patrocini, poi accordati dall’Unesco, dall’Ufficio del Turismo, dall’Ambasciata Turca, dalla Società Geografica Italiana e la Lega Navale Italiana. È stata fondamentale la determinazione degli organizzatori, che non hanno mai mollato di fronte alle numerose avversità: incomprensioni con i turchi, incomprensioni con il professor Mcintosh, pochi fondi a disposizione, non sapere il luogo dove fare il convegno, fino all’ultimo momento.
Convegno Archeologi Subacquea – Caserma Basuan della Guardia di Finanza dove è stata allestita la mostra con i rostri della Battaglia delle Egadi e uno degli elmi romani di tipo Montefortino. Da sinistra: Sebastiano Tusa, Claudio Mocchegiani Carpano, prof McIntosh (convegno Pirii Reis) e Sebastiano Tusa, archeologo subacqueo e direttore della Soprintendenza del Mare Regione Sicilia, autore della ricerca dei rostri
Il primo tassello andato a buon fine è stato quello di reperire una sede prestigiosa: ci ha pensato Filippo Ziccardi, noleggiando il veliero d’epoca “La Signora del Vento”. Successivamente, Monica Ardemagni ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco, parlando direttamente con l’ambasciatore. Con i turchi, evidentemente la lingua diversa non ci ha facilitato, ci sono state molte incomprensioni perché sembrava volessero far partecipare cinque o sei persone in più, cosa che ci avrebbe messo in difficoltà con i tempi a disposizione e non solo. Infine hanno rinunciato quasi tutti i professori che dovevano intervenire arrivando dalla Turchia, causa i molti impegni in Turchia, dove le celebrazioni per il cartografo sono state numerose.
L’Ufficio del Turismo non ha neanche inviato i volumi che ci aveva promesso su Piri Reis, ma ha, per fortuna, inviato la carta del mondo. A realizzare bene, con tanta partecipazione, questo convengo ci deve aver aiutato Antonio Barrile, come dice la moglie Monica Ardemagni. Proprio perché l’ho voluto dedicare ad Antonio, da noi chiamato Buyuk Adam, ormai non più tra noi, che mi fece conoscere la Turchia navigando con i caicchi e mi regalò un piccolo libro pubblicato dall’Istituto Idrografico Turco, che descriveva la carta del mondo di Piri Reis.
Alla fine l’ultima fatica è andata a buon porto e i partecipanti sono stati invitati a pranzo da Vincenzo Zottola, nel suo ristorante Antico Vico. Tutti ci scrivono ancora ringraziando per l’ospitalità, la Camera di Commercio di Latina e le persone che vi lavorano, mentre molti altri ci chiedono gli atti del convengo, che però non possiamo pubblicare per mancanza di fondi.
Comunque stanno arrivando in libreria numerosi volumi soprattutto in lingua inglese, su Piri Reis e chissà forse prima o poi, riusciremo anche a organizzare una mostra sulla cartografia!
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Ottimo, dovremmo risvegliare un po’ di coscienze sopite e non sarà semplice.
Aspetto tue notizie ad Urbania, i globi del Mercatore ci aspettano!
Ottimo veramente!!!