Akron: nave da battaglia volante
di Franco Harrauer
New York, novembre 1930
Il cielo di Manhattan era coperto da un basso e nebbioso strato di nubi che formavano un compatto soffitto sfiorato dalla selva dei grattacieli. La frenetica e grigia folla dei nuovayorchesi improvvisamente si fermò e guardò in alto stupita una strana apparizione che, sbucata dal denso strato di nuvole, volava su Broadway silenziosa e inquietante, sfiorando le frange nuvolose entro le quali ogni tanto brevemente spariva.
Sembrava la tozza fusoliera di un aereo senza ali, con un timone ed una specie di pinna. Un mostruoso pesce volante!
Dopo aver percorso velocemente tutta la penisola di Manhattan, all’altezza di Wall Street, l’argentea apparizione rientrò nelle nubi e lasciò stupefatta la folla che, immobilizzato il traffico, stava facendo le più disparate e fantasiose congetture sulla misteriosa macchina volante.
Nel 1924 la società americana Goodyear, nota per essere la più grande fabbrica di pneumatici del mondo, acquistò la licenza dei brevetti tedeschi Zeppelin e creò una filiale ad Akron nell’Ohio denominata “GoodYear Zeppelin Corporation”, per la costruzione di grandi aeronavi.
Nel 1927 essa accettò l’ordine, da parte dell’US Navy, la Marina da guerra Statunitense, per la costruzione di due giganteschi dirigibili che volle battezzare:
- SRZ 4 “Akron”
- SRZ 5 “Macon“
La Marina Americana voleva consolidare e riaffermare la supremazia sulla giovane e nascente USAir Force. Le due aeronavi, veri capolavori di tecnologia germanica e di inutilità americana, in trenta anni di onorato servizio costellato di piccoli incidenti ed esperimenti di impiego e collaborazione tattica con le squadre navali, erano destinate ad una fine che ebbe delle sorprendenti analogie:
- collasso delle strutture per effetto di forti turbolenze che sorpresero 1’Akron sulle coste del New Jersey il 3 aprile del 1933
- collasso delle strutture per il Macon al largo della California, il 12 febbraio del 1935.Il Macon aveva totalizzato 1700 ore di navigazione!
La tragica fine dell’Hindeburg, nel 1937, segnò la fine dell’età d’oro dell’impiego dei dirigibili da parte della Marina Americana che culminò nella teoria dell’aeronave portaerei, equiparando il dirigibile come un’unità di squadra. Una nave da battaglia che con i suoi aeroplani estendeva i compiti della ricognizione marittima, la difesa dell’aeronave e la sua capacità di bombardamento.
Questa teoria strenuamente difesa dagli ammiragli fu la matrice della tragedia dell’Hindemburg, che impiegava il pericoloso idrogeno al posto dell’elio utilizzato dalle aerenavi americane, gas del quale il congresso statunitense aveva vietato l’esportazione per motivi strategici.
Akron dati di targa:
- lunghezza: 235 m
- diametro di 40 m
- struttura: lega leggera ed un rivestimento in tela gommata.
- volume 182.000 m / cubi di gas elio in dieci compartimenti
- impianto propulsivo: otto motori (16 – 3) diesel Maybach raffreddati ad acqua (18) da 560 Hp, per un totale di 5000 Hp.
Il gigantesco Akron poteva raggiungere una velocità di 150 Km orari.
Gli otto motori azionavano, tramite un riduttore (17), ciascuno un’elica (21) del diametro di cinque metri a passo variabile, che poteva orientarsi in basso ed in alto, generando spinte vettoriali e facilitare la retromarcia, (23-24), la manovra con i timoni.
Il vapore acqueo dei gas di scarico (19) venivano convogliati in otto serie (2) di grandi pannelli radianti (20 ) e l’acqua di condensa veniva raccolta per compensare la perdita di peso dovuta al consumo di carburante, oltre quella usata come zavorra per l’equilibrio statico.
La navicella di comando (6) con la stazione radiotelegrafica era l’unico elemento fuori dall’involucro assieme ad una stazione di comando ausiliaria, situata nel timone di direzione (1).
Gli alloggi per l’equipaggio, i serbatoi di carburante, il carico bellico e di difesa stimato in circa 40 tonnellate era sistemato nell’interno dell’involucro. Sul dorso erano piazzate postazioni di vedetta (4 e 7) e di difesa con mitragliatrici.
Tuttavia, la nuova componente difensiva ed offensiva della gigantesca “nave“ era rappresentata da cinque aerei tipo (10 – 9 – 8) Curtiss F 9 C 2 da ricognizione o da caccia, alloggiati in un grande hangar all’interno della fusoliera, in previsione di adottare i più potenti Grumman F1.
Questi aerei potevano essere lanciati e recuperati mediante un trapezio (14) con una manovra permessa oltre che dall’abilità del pilota, anche dalla piccola differenza di velocità dei due mezzi. Infatti, la velocità dell’Akron era di 150 Km/h, mentre la minima dei Curtiss era di 170 Km/h. Una differenza che non ostacolava la manovra e poteva essere compensata da un po’ di vento in prora, come in una vera portaerei.
Il carico di bombe che poteva sganciare l’Akron è tuttora un inutile segreto militare, ma può essere verosimilmente stimato in venti/venticinque tonnellate. Un potenziale significativo anche oggi, che poteva comunque essere vanificato da una coltre di nubi o di nebbie artificiali ostacolando l’identificazione dei bersagli.
Negli anni cruciali della prima guerra mondiale, quando gli Zeppelin germanici bombardavano Londra e l’Inghilterra settentrionale, spesso le incursioni dovevano essere condotte a quote relativamente basse, quando la nebbia o gli strati nuvolosi impedivano la visione diretta degli obiettivi.
Questo esponeva le aeronavi al fuoco dell’artiglieria contraerea o alla caccia degli aerei della difesa, ma presto si trovò la soluzione. Dal ventre delle aeronavi venne calata una piccola navicella con un osservatore. Inventata nel 1915 dal capitano Ernst Lehman, sospesa con un cavo di 800 metri di lunghezza, questo “periscopio alla rovescia”, con tempo coperto e con il dirigibile sopra la coltre nuvolosa, quindi invisibile agli occhi dell’avversario, permetteva al suo osservatore, per telefono, di dirigere lo sgancio delle bombe.
Questo dispositivo fu usato permanentemente in tutte le incursioni degli Zeppelin e successivamente la Marina Americana la reinventò come “arma segreta“ delle sue aeronavi da battaglia. Segreto che durò pochi giorni, dopo la pubblica apparizione nel cielo di Manhattan.
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