Tender to Titanic – di Tealdo Tealdi
Pochi sono a conoscenza dell’esistenza di una “piccola” nave d’appoggio al Titanic.
Utilizzata come tender per le grandi navi, è stata restaurata di recente offrendo una ulteriore attrazione turistica di Belfast
Si può ben dire che siano figlie dello stesso padre, in quanto Thomas Andrews le progettò entrambe, facendole costruire una accanto all’altra nello stesso cantiere Harland & Wolff, a Belfast.
Parliamo del Titanic e della sua “sorella minore”, il cui nome, in ottemperanza a una regola della compagna, aveva il suffisso –ic: si chiamava difatti Nomadic.
Ultima sopravvissuta delle bellissime navi della White Star Line, che avrebbe cessato la sua attività nel 1934, assorbita dalla rivale Cunard, è ritornata a nuova vita e splendore il 31 maggio, proprio a Belfast, dopo un restauro durato 7 anni e costato £7 milioni.
Cartoline d’epoca: Nomadic e Trafic:
Di forme molte simili e con la stessa qualità di finiture, è stata spesso chiamata “mini Titanic” e ciò appare evidente appena saliti a bordo. Nell’aprile 1912 il Nomadic fu utilizzato per trasportare 172 entusiasti passeggeri di prima e seconda classe al Titanic, ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco, mentre un altro tender più piccolo (175 piedi), la SS Traffic, sempre opera dello stesso progettista e cantiere, fu utilizzato per trasportare 102 passeggeri di terza classe, insieme a bagagli vari e merci.
Nelle foto a seguire (Tealdo Tealdi) come appare oggi Nomadic all’esterno dopo il restauro:
Il fatto era che il porto di Cherbourg non poteva, a causa del basso fondale, accogliere navi come il Titanic o la sua gemella, l’Olympic, che dovevano stazionare al largo e per raggiungere le quali era necessario un servizio di traghetto.
La vita del Nomadic naturalmente non si fermò con la tragica fine della sorella maggiore, incontrata una sola volta, ma continuò per 50 anni, trasportando migliaia di passeggeri a transatlantici più grandi, sopravvivendo a due guerre mondiali, anche se gli ultimi trenta come ristorante, ormeggiato vicino alla Torre Eiffel a Parigi, ne avevano appannato non poco l’immagine.
L’acquisto per £ 171.320 nel gennaio 2006 da parte del Ministero dello Sviluppo Sociale Nord Irlandese ha permesso, dopo un restauro molto impegnativo, incominciato nel luglio dello stesso anno, di salvaguardarlo, evitando un’ingloriosa demolizione. E’ stato anche possibile, tramite offerte e richieste pubbliche, recuperare molto del materiale originale, che fa bella mostra di sè al suo interno, anche se il Nomadic purtroppo non è in condizione di navigare, per la mancanza di motori.
Nelle foto di seguito pubblicate (Tealdo Tealdi) i bellissimi interni come appaiono oggi, dopo il certosino e magistrale restauro, offrendo una calda immagine che riporta con una certa emozione all’epoca in cui fu costruita:
Ora si può ben dire che l’ultima delle navi della White Star Line sia veramente tornata “ a casa”, anche se dopo 100 anni, pronta ad accogliere nuove generazioni di visitatori costituendo, come ha detto il Ministro del Turismo Arlene Foster:
In un paese che scarseggia di appeal turistici, il complesso di Belfast costituisce un polo d’attrazione e un’opportunità reale per richiamare visitatori da tutto il mondo, attratti dall’aspetto culturale, marittimo e storico”.
Inoltre, proprio perché molti visitatori ignorano purtroppo dove venne fisicamente costruito il Titanic, costituisce anche una rivalsa verso il Regno Unito, in ossequio al detto: “Titanic was built by irish men and sank by one english man.
Biglietti £8.50 per adulti, £5 per bambini e £ 22 per famiglie intere.
Dettagli completi www.nomadicbelfast.com.
Per informazioni da parte di lettori italiani stampa@tourismireland.com
Cronistoria
- 22 dic. 1910 Inizio della costruzione nei cantieri Harland & Wolff a Belfast
- 25 aprile 1911 Varo
- 16 maggio 1911 Completa le prove in mare
- 27 maggio 1911 Consegnato alla White Star Line
- 31 maggio 1911 L’Olympic salpa con il Nomadic per Cherbourg, lo stesso giorno del varo del Titanic
- 04 giugno 1911 Utilizzato come tender per la RMS Olympic nel suo viaggio inaugurale per New York
- 10 aprile 1912 Trasporta 142 passeggeri della prima classe e 30 della seconda al Titanic a Cherbourg
- 1918 Requisito per trasporto truppe Usa
- 1919 Ritorna al servizio commerciale con la Caronia della Cunard
- 1933 Il porto di Cherbourg inaugura un molo con acque profonde, rendendo inutili i tender
- 16 giugno 1940 Utilizzato per evacuare aviatori francesi in fuga dalle armate naziste
- 18 giugno 1940 Utilizzato per trasportare truppe da Portsmouth ai campi di addestramento dell’isola di Wight
- 1945 Salvato dalla demolizione
- 1945/1952 Continua a lavorare a Cherbourg
- 1952 Opera come nave appoggio della RMS Queen Mary e RMS Queen Elisabeth, quando queste non possono arrivare al molo
- 1968 E’ la nave appoggio della RMS Queen Elisabeth per il suo ultimo viaggio
- 1969 L’uomo d’affari francese Roland Spimewyn,l’acquista, per trasformarla in ristorante galleggiante
- 1974 Spimewyn decide che il recupero non è realizzabile
- 1977 Venduta a Yvon Vincent, che la trasforma in ristorante per 22 anni, posizionandola sulla Senna
- 1999 Chiusura del ristorante
- 1 aprile 2002 Portata a Le Havre
- Gennaio 2006 Comprata dal Dipartimento dello Sviluppo Sociale Nord Irlandese
- 12 luglio 2006 Ritorna a Belfast per il restauro
Ospiti famosi
Nel viaggio inaugurale imbarca a Cherbourg Sir Bruce Ismay, Presidente e direttore della White Star Line e Benjamin Guggenheim, che morirono nella tragedia, Molly Brown e Dorothy Gibson, che invece si salvarono.
- Marie Curie nel 1921
- Johnny Weismuller 1924
- Charlie Chaplin nel 1952
- Elisabeth Taylor e Richard Burton nel 1964
Nomadic | Titanic | |
---|---|---|
Matricola di costruzione | 422 | 401 |
Tempo per la costruzione | 159 gg | 790 gg |
Lunghezza | 233’ e 6” | 882’ e 9” |
Larghezza | 37’e 2” | 92’ e 6” |
Numero delle ciminiere | 1 | 4 |
Numero dei motori | 2 | 3 |
Tempo di servizio | 57 anni (1911-1968) | 13 gg |
Tonnellaggio | 1.273 | 46.328 |
Velocità massima | 12 nodi | 23,5 nodi |
- Articolo pubblicato su Arte Navale n°77 /2013 e riprodotto su AMB per g.c. dell’autore Tealdo Tealdi
- Le foto Nomadic di Philippe Delaunay
Complimenti per l’articolo e per le belle fotografie a corredo.
A conferma di quanto premetti nell’articolo: “… pochi sono a conoscenza …” io ero uno dei tanti.
Cordialmente
Lino MANCINI