Settimo anniversario – Giovanni Ajmone Cat
di Tito Mancini
Sono oramai passati sette anni dal fatidico 18 Dicembre 2007 dove in quel di Como, morì Giovanni Ajmone Cat.
Fu il primo italiano che per ben due volte raggiunse con una imbarcazione in legno di 16 metri il continente antartico partendo dall’Italia rispettivamente negli anni: 1969 e 1973.
L’imbarcazione, la “sua creatura”, come usava affettuosamente chiamarla e con la quale compì queste imprese, l’aveva studiata e ideata, basandosi sui resoconti redatti dai navigatori polari, quindi, nel 1967 contattò ed iniziò la collaborazione tra Giovanni Ajmone Cat ed il Cantiere Palomba di Torre del Greco esperti in costruzioni navali in legno, per la progettazione di una piccola nave a vela con motore ausiliario, atta ad essere impiegata in condizioni estreme, nelle acque dell’Antartide.
La progettazione fu conforme alle indicazioni espresse da Giovanni Ajmone Cat, e nei primi mesi del 1968 venne impostata la chiglia.
Come nominativo Giovanni Ajmone Cat scelse: “San Giuseppe Due” ed il varo a Torre del Greco avvenne nell’estate avanzata del 1968.
Il piccolo scafo come spiegava Giovanni Ajmone Cat, doveva: “…… richiedere poco equipaggio, avere una tenuta di mare basata sulla stabilità di forma oltre che per gravità, piccolo angolo di sbandamento sotto azioni trasversali violente, penetrazione con mare in prua pure se a velocità ridotta, buone doti di veliero con poco scarroccio, anche se non spinte a livelli sportivi, buona manovrabilità a motore con discrete doti di rimorchio.
Se inoltre, consideriamo che queste imprese sono state compiute oltre quarantacinque anni fa, quando la navigazione si effettuava principalmente con il sestante ed il radar, le comunicazioni radio non erano asservite dai satelliti se non per usi militari e la cartografia antartica risultava decisamente lacunosa, si può solamente immaginare quali potessero essere le condizioni “avventurose” in cui si venne a trovare Giovanni Ajmone Cat navigando a quelle estreme latitudini.
Quando andavo a trovarlo nella sua casa di Anzio, tutte le nostre conversazioni erano improntate a rimembrare il viaggio a cui ho avuto la fortuna di partecipare: quello del 1973. Quanti ricordi belli…quante avversità, quante persone conosciute…
Eppure, mi mancano tantissimo le nostre chiacchierate e la condivisione dei nostri ricordi…
A lui sopravvive comunque la sua “creatura” il San Giuseppe Due.
Dal 3 giugno 2010 infatti, l’imbarcazione si trova in un cantiere di Anzio in ristrutturazione, ma a tutt’oggi non se ne vede ancora la fine. Cosa molto strana se pensiamo che la chiglia è stata impostata nei primi mesi del 1968 e successivamente, fu varato il 10 giugno del medesimo anno…
Per costruirlo c’è voluto molto, molto meno tempo…
R I P, Giovanni Ajmone Cat…
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