Rivista Marittima – febbraio 2015
EDITORIALE
alla Nessuno poteva immaginare che l’inizio dell’anno presentasse un quadro politico internazionale così complesso e per molti versi allarmante. Ai primi di gennaio tutto il mondo occidentale è stato infatti profondamente scosso dagli attacchi terroristici di Parigi alla redazione del settimanale francese Charlie Hebdo e successivamente al supermercato kosher.
Era ormai da tempo che l’Europa non veniva colpita così profondamente nel suo cuore da eventi terroristici e la vicenda di Parigi ci ha riconsegnato una sensazione di potenziale insicurezza oltre ad un sentimento di tristezza ed indignazione non solo per la barbara uccisione di diciassette persone ma anche per il contestuale attentato alla libertà di stampa ed espressione, frutto di grandi conquiste e garanzia stessa di uno stato di diritto.
Nello stesso periodo sull’altra sponda del Mediterraneo le notizie non erano migliori dal momento che, ormai a tre anni e mezzo dalla caduta del regime di Gheddafi, la situazione in Libia si sta facendo ogni giorno più difficile e complessa: due opposte fazioni si contendono la titolarità del governo libico e contemporaneamente nel paese il caos è amplificato dalla sempre più seria presenza di un terzo attore rappresentato dalle propaggini mediterranee degli affiliati al cosiddetto Stato Islamico. Infine nell’area mediorientale non migliora la drammatica situazione nella vasta area a cavallo tra Siria e Iraq dove tra barbarie e spregiudicato utilizzo delle tecnologie comunicative, autoproclamatosi Stato Islamico cerca di imporre il proprio dominio sulla regione.
Focus del numero di febbraio della Rivista nella parte Primo Piano è proprio sull’attuale instabile quadro geopolitico internazionale tracciato nel suo complesso da una precisa analisi critica del Professor Alessandro Colombo e quindi approfondito in specifici articoli, dedicati alla situazione francese post attacchi terrorìstici, alla situazione libica e alla guerra all’ISIS in Medio-Oriente.
E’curioso notare come le bisettrici dell’ipotetico triangolo che unisce i luoghi sopra citati (Parigi, la Libia e la Siria) vadano ad incrociarsi proprio al centro del Mediterraneo, quasi a testimonianza della centralità che quest’area ha e continuerà ad avere nel prossimo futuro nella scena geopolitica mondiale.
L’operazione MARE NOSTRUM, condotta dall’Ottobre del 2013 fino al 31 Ottobre 2014 ha infatti già fornito una valida testimonianza dei movimenti di migrazione che le guerre nell’aree a noi vicine hanno creato e potenzialmente potrebbero creare in misura sempre maggiore negli anni a venire.
I migranti assistiti in mare dalla Marina Italiana nel 2014, molti dei quali provenienti appunto dalla Libia e dalla Siria, sono stati 156.000, ben oltre i numeri degli anni precedenti, ma la cui cifra non sembra affatto diminuire. Ne sono infatti la prova sia i numerosi soccorsi resisi ancora necessari nei mesi successivi e intensificatisi nel mese in corso, da parte della Marina Militare, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza e mercantili sia, purtroppo, l’ennesima tragedia avvenuta in mare al largo di Lampedusa il 10 febbraio dove le vittime accertate sono state 29 ma quelle non ufficiali potrebbero essere centinaia.
MARE NOSTRUM non ha tuttavia operato soltanto sul piano dei soccorsi, ma ha permesso allo stesso tempo di contrastare le attività illegali in mare portando alla cattura di 9 navi, all’arresto di oltre 360 scafisti e va da sé che ha consentito di migliorare la MSA (Maritime Situational Awareness) nel Mediterraneo Centrale. effettuando un importante attività dì controllo in questa vasta area di mare, anche in funzione anti-terroristica.
Attività di questo genere, complesse e lunghe, necessitano chiaramente di uno strumento navale di tutto rispetto, con capacità DUAL-USE moderno ed efficiente ed in tal senso l’assicurare al più presto i finanziamenti necessari a completare il rinnovamento della flotta per il periodo 2015-25, oltre ad essere assolutamente auspicabile, rappresenterebbe un forte segnale positivo per la marittimità italiana, espressione di necessarie e responsabili scelte strategiche per lo sviluppo e la crescita del nostro Sistema-Paese.
Solo con uno strumento aeronavale nuovo ed efficiente ed equipaggi preparati e addestrati in mare la Marina Italiana sarà in grado di affrontare efficacemente le importanti e articolate sfide che prospetta l’immediato futuro. Le attestazioni di stima ricevute dalla Marina per le attività svolte nel 2014, non ultimo il più alto indice di apprezzamento che la Marina raccoglie presso gli Italiani tra le Forze Armate e le Forze dell’ordine (Rapporto Italia 2015 di Eurispes), possono solo essere rinnovate con mezzi validi ed efficienti ed equipaggi altamente addestrati: sarebbe altrimenti pensabile che la nostra nazione possa effettuare in futuro da sola, qualora fosse necessario come già è avvenuto, operazioni complesse e dalle molteplici finalità come la Mare Nostrum?
Oppure sarebbe veramente pensabile poter svolgere con la stessa efficacia, disponibilità di mezzi e altissima professionalità, attività come l’operazione di soccorso al traghetto Norman Atlantic a fine anno, che ha permesso, con condimeteo proibitive di concorrere al salvataggio di oltre 400 persone ed evitare che una tragedia ormai in atto assumesse proporzioni catastrofiche?
Stefano Romano
SOMMARIO
- Torna lo spettro del contagio
Franco Cardini - Le tendenze mondiali nelle costruzioni subaquee a propulsione non nucleare
Manuel Moreno Minuto - La spesa militare francese per il 2015
Renato Giocondo
- Le modifiche meteorologiche: la risorsa acqua
Gian Carlo Ruggeri
- Come muore un impero
Enrico Cernuschi - Foreste, logistica e potere marittimo
Francesco Frasca - J.M. Horton Marinaio Artista
Paolo Bembo
- Il problema strategico – I piani di guerra
Stato Maggiore Marina Militare
- Osservatorio internazionale
- Marine Militari
- Nautica da diporto
- Scienza e tecnica
- Che cosa scrivono gli altri
- Recensioni e segnalazioni
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