Ainazi e il Museo della Scuola Navale
Un piccolo e poco conosciuto museo, ricco di fascino collocato nella Scuola Navale Lettone di Ainazi.
Mi vergogno a dirlo, ma so di non essere l’unico: per collocare correttamente la Lettonia nelle repubbliche baltiche sono costretto ogni volta a ripetere il loro nome in successione da ovest verso est: Lituania, Lettonia, Estonia.
Tanto per schiarirci le idee…
Con il termine Stati baltici oppure Repubbliche baltiche o ancora paesi baltici, si fa generalmente riferimento alle tre repubbliche di Estonia, Lettonia, Lituania.
Tutti e tre gli stati fino al 1917 sono stati parte dell’Impero Russo, indipendenti fino al 1940, dal 1940 al 1941 sono stati parte dell’Unione Sovietica, dal 1941 al 1944 sono stati occupati dal Germania nazista e dal 1945 al 1991 sono ritornati parte dell’Unione Sovietica. Nel 1991 sono state riconosciute a livello internazionale come repubbliche federali. Attualmente sono repubbliche parlamentari indipendenti, e dal 2004 sono membri dell’Unione Europea.
Nonostante la definizione “collettiva” e la vicinanza geografica, i tre stati hanno ben poco in comune; a parte le dimensioni ridotte e il forte spirito nazionalista sono accomunati al massimo dalle caratteristiche geografiche e dalla recente dominazione russa che provocò una forte immigrazione. In tutti e tre gli stati rimangono infatti forti minoranze russe, soprattutto in Lettonia.
Da un punto di vista storico, politico, linguistico e religioso sono invece entità nettamente differenziate. Ad esempio in Estonia viene parlata la lingua estone che è molto simile al finlandese, ma diversissima dalle due lingue baltiche propriamente dette (lettone e lituano). In Estonia e Lettonia la popolazione è di religione luterana, mentre in Lituania è per lo più cattolica.
La popolazione ridotta e le dimensioni piccole hanno fatto sì che nel tempo vi fossero strette interrelazioni con gli stati confinanti: la Lituania ha da tempo forti legami con la Polonia e l’Europa centrale; la Lettonia è maggiormente vicina alla Russia e si sta caratterizzando come area di transito fra Russia e il resto d’Europa; l’Estonia è storicamente più legata alla Finlandia e ai paesi nordici.
E’ abbastanza generalizzato individuare in un unico corpus le tre repubbliche che in realtà hanno storie e lingue diverse accomunate dai fasti della Lega Anseatica e da una storia a dir poco tragica nel secolo appena trascorso. Le unisce idealmente la loro storia sul mare e il loro fiera volontà di indipendenza .
Per la patria e la libertà è il motto Lettone.
La bandiera a strisce orizzontali rosso sangue e bianca ha una storia antica , forse è la più antica bandiera di cui si ha documentazione. La prima menzione della bandiera rosso-bianco-rosso si trova infatti nel Livlandische Reimchronik, un trattato sulla storia della Lettonia dal X al XIII secolo. La Lettonia o Latvia ha avuto l’indipendenza dalla URSS il 18 novembre 1991, fa parte dell’ONU dal 1992 ed entrata nell’UE il 1° maggio 2005.
La scuola nautica.
Ainazi è a pochi chilometri dal confine Estone, sulla strada costiera che da Riga conduce a Parnu. In lingua locale ainagi significa solitario – tranquillo. Così si presenta ancora oggi il posto scelto da Krisjanis Valdemars nella metà del XIX secolo per installare una scuola navale.
Krisjanis Valdemars era un avvocato appassionato di questioni navali che si è battuto con le autorità zariste (era il periodo in cui la Lettonia faceva parte dell’impero russo) per ottenere una scuola navale.
Nel 1860 fece un giro per le coste del baltico, da Klaipeda a San Pietroburgo. Il luogo adatto, c’era già una discreta tradizione di costruttori navali nella zona, lo trovò ad Ainazi. Il programma, riuscito pienamente, era quello di offrire opportunità alla popolazione locale con tradizioni rurali di trasformarsi in gente di mare . Si aprirono così prospettive di lavoro e di conoscenza al di fuori dell’area locale. Furono più di 3000 i comandanti, gli ufficiali di rotta, i tecnici usciti dal quella scuola nata per la ferma volontà di uno dei “padri della patria” lettoni.
Il museo.
Il piccolo, piccolissimo museo, situato nell’edificio della scuola racconta la storia di questa operazione.
Sono raccolti modelli didattici, strumenti di navigazione e di costruzione, ma soprattutto documenti personali , libretti di navigazione, lettere di comandanti.
Ecco un esempio di una classica cassa da marinaio.
Spesso, come quella in fotografia, erano decorate con borchie
ed all’interno c’era il ritratto della nave di appartenenza.
Qui con bandiera della Russia zarista al vento.
Una piccola miniera di documenti della “storia minore” della navigazione. I Comandanti che uscivano dalla scuola di Ainazi ricevevano una preparazione che li rendeva particolarmente ben accetti su navi di diverse bandiere. Come è successo , per parlare dei nostri mari, per i comandanti usciti dalle “Nautiche di Lussino” , una scuola che dava prestigio internazionale ai suoi licenziati.
Nel parco esterno del museo troviamo ancore, boe di segnalazione, semafori, fanali.
Nota: in una via laterale alla strada costiera compare , immersa nel verde,
la costruzione della scuola – museo. Una casetta di legno circondata,
quasi in una dimensione onirica , da grandi ancore delle diverse fogge.
All’interno c’è un aula di lezione lasciata come era nel 1864 alla inaugurazione della scuola. Le altre aule, molto piccole, con i soffitti molto bassi – qui l’inverno è una cosa seria ed il mare gela – raccolgono teche con modelli e reperti. Le pubblicazioni disponibili al book shop sono purtroppo solo in Lettone…
Ho trovato solo un testo bilingue inglese-lettone con riproduzioni di foto di vari e “ritratti” di navi a vela (pubblicazione senza codice ISBN – quindi impossibile da ordinare).
La costruzione navale .
Lungo le coste della Lettonia , nel periodo tra la metà dell’800 ed i primi del ‘900 sono state costruite circa 550 navi . Il periodo più florido, un po’ come in Italia per la marineria di Camogli, fu la guerra di Crimea ( 1853 –1856 ).
Servivano navi per i trasporti, servivano ufficiali preparati … Le costruzioni tipiche della zona erano gli schooner ed i brigantini dalle 250 alle 700 TSL ( 1 TSL = 2.83 mc ). Bellissima la foto di un varo del 1897 sul mare ghiacciato. Con tanto di bottiglie sulla neve per i festeggiamenti di rito.
Nota: una delle tante foto che immortala la cerimonia del varo nelle acque del golfo di Riga. L’emozione del varo classico – ormai sempre più raro – è sempre notevole.
In alcune foto esposte al museo di Ainazi a questa gioiosa festa del mare si aggiunge l’atmosfera particolare data da condizioni ambientali estreme come il varo sul mare ghiacciato nell’inverno del 1897 della foto in BN
In molte foto di vari si vede anche inalberare una frasca – si usava così anche da noi , in edilizia, quando si arrivava al tetto di una casa -.
Quasi tutte le foto o i quadri di barche riportano la bandiera della Russia zarista: bianco – blu chiaro – rosso . Bandiera ritornata in auge dopo il crollo dell’URSS.
Le vetrine ospitano modelli, esemplari di sestante, lanterne. In alto a destra lo
stemma cittadino di Ainazi con un chiaro richiamo araldico
alla navigazione rappresentato dall’ancora.
I porti Lettoni.
L’aspetto curioso in Lettonia è che tutti i porti della costa sono in realtà estuari di fiumi. Ogni tanto il bosco si interrompe – strade bellissime, curatissime in mezzo a boschi fittissimi – ed appare una nave con la caratteristica prua rompighiaccio che sta caricando legname o derivati del legname.
Cataste di tronchi, di trucioli e di pezzame di legno sono il naturale complemento di tutti gli estuari che ho visitato.
La nautica.
A Riga c’è anche uno yacht club con un marina che si affaccia sul porto passeggeri ( estuario del fiume Daugava o Dvina ). C’è anche un glorioso Ron Holland degli anni ‘80.
L’aspetto della Club House è un po’ “délabré”, ma le barche, poche sono
recenti ed in buono stato. La stagione nautica dura da fine aprile a
ottobre, poi da dicembre a marzo il golfo di Riga gela e non
si naviga più se non con i rompighiaccio.
Negli altri estuari ho visto poche barche, in genere di piccole dimensioni.
Il Baltic Boat Show di Riga è arrivato alla sua 15 edizione. Quattro giorni di esposizione con 20000 mq di area espositiva e 23000 visitatori.
LETTONIA
Come arrivare: Ainazi è a 115 km da Riga. Tutta strada a scorrimento veloce. A Riga consiglio di arrivarci in aereo e di noleggiare una macchina sul posto. Rende le cose più facili. Nelle grandi città praticamente tutti si “arrangiano” in inglese. Uscendo dai grandi centri farsi capire diventa più complicato, ma non impossibile. Sono tutti molto gentili e sopperiscono con un sorriso alle difficoltà linguistiche. La lingua locale è praticamente incomprensibile. La lingua lettone, come il lituano e l’estinto antico prussiano, appartiene al gruppo baltico della famiglia delle lingue indoeuropee e credetemi non è come il finlandese, ma l’effetto è lo stesso …. |
Sergio Abrami YD
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