L’uomo che non contava i giorni di Alberto Cavanna – Libellule Mondadori
Giacomo Vitale
Ho l’onore ed il piacere di presentare ai lettori di AltoMareBlu l’ultimo lavoro di Alberto Cavanna dal titolo “L’uomo che non contava i giorni”.
Sono nato a circa una decina di chilometri dal mare ed ho sempre vissuto sul mare o vicino ad esso, gironzolando da ragazzo nei cantieri dove si riparavano e costruivano navi, gozzi da pesca e barche da diporto rigorosamente di legno. Nel leggere questo libro mi sono molto emozionato nel ricordare i rumori delle macchine che lavorano il legno e gli odori che esse generano nel tagliarlo.
Stupendo il modo in cui Alberto ha raccontato questa semplice e toccante storia di due autentici uomini di mare, di cui uno alla fine della propria difficile vita, ormai piena di ricordi piacevoli e dolorosi nello stesso tempo ed un giovane ventenne, che cerca di venir fuori dall’oblio della sua terra nel nord dell’ Africa, da cui era scappato portando con se gli insegnamenti classici dell’ uomo di mare, che il padre ed il nonno, costruttori di barche e pescatori all’occasione, gli avevano inculcato con naturalezza, custodendo anche in se un doloroso segreto.
Mohammed, questo il nome del ventenne tunisino arrivato in un paesino della Liguria stremato dalla stanchezza e dalla fame, che una notte si addormenta in un improvvisato giaciglio, davanti alla bottega di un uomo anziano di nome Cristoforo… è l’inizio della sua fortuna.
I due, fanno conoscenza, si guardano con indifferenza e Critoforo che era un vecchio mastro d’ascia e carpentiere del legno dai modi bruschi e sgarbati, da ospitalità a quell’esile ragazzo che scopre, con il passar dei giorni, essere un bravo giovane dai sani principi.
Bello il modo in cui l’autore descrive la conoscenza di entrambi che, dalla iniziale indiffidenza imparano a conoscersi bene e scoprie che hanno molti sentimenti in comune.
E’ una storia strugente dell’amicizia di queste due persone in cui il mare è il loro minimo comune multiplo ed il vero protagonista.
Toccanti sono alcune parti del libro in cui sono raccontati episodi che interessano sia il giovane che il vecchio. E’ assolutamente uno scritto con la passione e l’amore di chi conosce veramente il mare e che lo ha vissuto da sempre, visto anche l’uso di termini marinareschi con cui descrive la costruzione del gozzo a vela che il vecchio Cristoforo stava svogliatamente portando a vanti da solo da circa cinque anni, prima di conoscere Mohammed.
Il destino ha permesso a questi uomini di incontrarsi ed il mare con la barca a vela porta entrambi verso una nuova vita, anche se diversa tra i due…
Sempre grande la forza del mare che nel racconto consente, a due uomini provenienti da due mondi diversi per cultura e religione, di capire la sincerità dei loro sentimenti che permette loro di volersi bene come due semplici fratelli.
Alberto Cavanna è nato a Savona nel 1961. Figlio d’arte, la sua famiglia ha operato per oltre quattro generazioni nel campo della lavorazione del legno a bordo.
Dall’ età di quindici anni ha avuto l’occasione di lavorare per molti cantieri intervenendo su importanti barche, navi e sugli ultimi velieri in legno.
Le sue pubblicazioni:
- “Bacicio do Tin” (Mursia 2004)
- “Da bosco e da riviera” (Rizzoli 2008)
- “A piccoli colpi di remo” (Arte Navale 2011) e finalista al “Premio Bancarella 2011”.
Alberto Cavanna si dedica anche all’ arte della pittura.
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