Buon vento “Sonny” Renato Levi
Renato, da tutti conosciuto come “Sonny” Levi, ci ha lasciato.
Il 12-11-2016 si è spento in nell’Isola di White Renato “Sonny” Levi, la realtà della nautica moderna, quel pezzo di storia che ha fatto della cantieristica italiana e non solo, una eccellenza nel mondo.

Renato Sonny Levi, 1986 – disegno di G. Whiz
Quell’eclettico “personaggio” d’altri tempi, non c’è più.
Sonny è andato a fare compagnia ad Antonio e chissà quante se ne staranno già dicendo con Franco… è stato il messaggio che ho ricevuto della notizia della sua dipartita da Giacomo.
Le parole non sono mai appropriate in questi momenti. I sentimenti riempiono tutto, i ricordi sono profondi e talvolta duri. Si cerca di riempire un vuoto, ma è di Renato Levi che stiamo parlando e “di lui” ci ha lasciato testimonianze indimenticabili, un bene storico e progettuale unico al mondo.
Per quanti hanno avuto modo di conoscerlo, stiamo parlando di quella persona dallo sguardo intelligente, di poche parole, con la sua matita in mano e l’immancabile calcolatrice scientifica.
Come lo chiamava Antonio: il “GURU“.
Ricordo la prima volta che l’ho conosciuto e mi chiese con uno sguardo introspettivo, quasi sospettoso e allo stesso tempo stupito:
Si riferiva al sito, alle ricerche, al Registro Storico, a quell’attenzione che Antonio Soccol e tutti noi di AltoMareBlu avevamo messo per ricostruire la sua carriera storica e progettuale.
La mia risposta fu immediata, spontanea, quasi incontrollata:
In quell’attimo avevo capito di essere alla presenza del “mito” della nautica, il progettista aeronautico navale tra i più produttivi ed innovativi della storia della motonautica mondiale.
Qui, in questo sito, abbiamo raccolto la sua storia, le sue creazioni, le sue vittorie, ma anche le sue sconfitte; è proprio da quelle “sconfitte” che ha tratto il maggior insegnamento, è quello che mi disse a Roma in confidenza con una luce negli occhi che davvero mi colpì.
Un mondo nautico che lo aveva dimenticato, solo i più dotti e approfonditi progettisti sapevano chi fosse, le stesse Istituzioni se ne sono ricordate solo dopo tanto clamore e lavoro fatto da chi, come lui, ha dato per pura passione, soddisfazione, cultura.
Abbiamo avuto la notizia dalla figlia Gina, il nostro cordoglio va a tutta la famiglia, vi stringiamo con affetto.
Buon vento “Sonny”, noi che vorremmo e vogliamo essere “dondolati dal mare nelle tue creazioni” te ne siamo profondamente grati per aver condiviso con noi, qualche attimo della tua eccezionale vita.
Grazie Salvatore.
Doveroso ricordare che questa “avventura AltoMareBlu” è stata possibile grazie alla volontà di Giacomo Vitale e di Antonio Soccol, poi si sono aggiunti Tito Mancini e tanti altri tra cui Franco Harrauer che ha spesso collaborato e realizzato con Renato “Sonny” Levi, tantissime e bellissime barche.
AltoMareBlu in questo, per quello che mi riguarda, ha avuto l’onore e l’onere di poter conoscere a fondo tutti questi progetti, realizzare il Registro Storico Delle Carene Levi, salvare unità da distruzione “certa”.
Un grazie va anche ai lettori, alla popolarità che ci avete donato, riportare nella giusta collocazione storica l’ingegno e l’opera di quest’uomo incredibile.
Questo è il vero riconoscimento del lavoro svolto in questi anni; colmare quel vuoto di conoscenza che ha interessato la persona comune e le Istituzioni che, per tanto tempo, troppi anni, hanno ignorato parte di queste realizzazioni riconoscendole oggi come fattore comune di tante altre realizzazioni. Basterebbe solo parlare di barca a V profondo, abbiamo già un riferimento certo, uno studio anche portato all’estremo che “Sonny” ha realizzato nel corso della sua evoluzione progettuale.
Molto dobbiamo ad Antonio Soccol, alla sua determinazione, cerchiamo di mantenere la stessa linea editoriale che ci ha insegnato (era severissimo e inflessibile), mantenendo questo sito web come punto di riferimento e custodi della storia di un patrimonio unico al mondo.
Tante realizzazioni di “Sonny” dondolano cullate dal mare; a noi piace pensare all’unicità che hanno queste realizzazioni, speriamo che salvino alcune barche a rischio demolizione, ma che siano da lavoro o da diporto o da competizione, una carena “Levi” la si riconosce, ovunque, come è giusto che “tutti” conoscano quello che è stato e quello che ha fatto quest’uomo per la nautica mondiale.
Ciao “GURU”…
Ricordo come fosse ieri quando vidi per la prima volta il Riva 2000, una barca fantastica all’epoca, ma ancora oggi, nonostante gli anni lascia un profondo senso di ammirazione… immaginarsi poi, grazie a voi di ALTOMAREBLU, sapere che il Drago ITALCRAFT era frutto dello stesso progettista…
Non ci sono parole per ricordare adeguatamente un artista, un genio che ci ha regalato dei capolavori senza tempo e sicuramente ha reso più bella la nostra vita!
Un grazie profondo a voi di ALTOMAREBLU che ci avete dato il piacere e il privilegio di conoscerlo con la vostra appassionata opera divulgativa…
Grazie!
Salvatore Piscopo
Le famiglie Soccol/Segreto/Sartorio/Mastrototaro sono vicine alla Famiglia per la perdita di “Sonny”. Buon Vento!
Ho appreso soltanto oggi questa tristissima notizia e sia io che tutta la mia famiglia ne siamo profondamente addolorati.
Pensavamo tutti che il grande Sonny Levi fosse una specie di Highlander e forse è proprio così perché nei nostri cuori ci sarà per sempre.
Un abbraccio a tutta la famiglia.
Serenella Gargana
Se Caronte scorrazza sullo Stige con uno scafo che fa 60 nodi con meno di 100 cavalli sappiamo chi sono i responsabili, non solo dello scafo ma anche della fuga di notizie. Quei tre non li ferma nessuno: non ci son santi!
Sono commosso per la notizia l’ho conosciuto a Gaeta, ho avuto una sua creatura un indistruttibile Aermar FC con gli Aifo e le eliche SBR e grazie a lui ho macinato centinaia di miglia attraversando il Tirreno a medie incredibili per quegli anni (fine ’80) insieme ad un amico che possedeva addirittura un Baia 50 con Arneson.
Il suo progetto mi permetteva di viaggiare alla stessa media di quest’ultima ultima e per abbattere la diffidenza dei tecnici dell’epoca glielo ho dimostrato (riuscivo a navigare anche per un’ora sempre a 34 nodi)
Grazie “Sonny”, ciao ho un ricordo fortissimo, un tuo grande estimatore Sandro.
Ancora sentite condoglianze alla famiglia.
Quasar era un Settimo Velo.
Alex
Gentile Francesco Paolo.
La ringraziamo per quello che riferisce con sentita commozione della Sua barca nominata “Quasar” e progettata da “Sonny” Levi.
Farebbe piacere sapere di che modello di barca si tratta e quale il cantiere costruttore e nel caso abbia qualche foto, farebbe altrettanto piacere averla ed inserire questa unità nelle foto storiche di quelle progettate da Levi.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Non ho avuto il pacere di conoscerla, ma ho avuto l’immenso piacere di avere una Sua barca.
E’ stata una esperienza meravigliosa perché su quella barca feci le mie vacanze di nozze.
La mia barca si chiamava “Quasar” e ne ho uno splendido ricordo! La ringrazio ancora per la stupenda esperienza ed oggi rimpiango di averla venduta.
Spero oggi navighi nel mare della eterna felicita!
Grazie “Sonny”!!
Gentile Massimo,
ti ringraziamo per il tuo commento bello ed intenso che hai lasciato in ricordo di “Sonny” Levi, mio personale amico e che, purtroppo, ci ha appena lasciati.
Sottoscrivo tutto quello che in poche righe hai saputo esprimere in merito alla sua immensa figura a 360° e non solo per la progettazione navale, ma anche come persona. Veramente unica al mondo ed è verissimo, con lui va via un mondo ed una progettazione navale molto particolare che oggi nessuno è in grado di continuare e la situazione in questo ambito la definisco con eufemismo: triste!!
L’Addio ed il buon vento a questo grande “progettista motoraro”, come lo definisci affettuosamente è azzeccatissimo e adesso, tutti quelli che hanno la fortuna di possedere una barca progettata da “Sonny” Levi, devono mantenersela stretta e curarla scrupolosamente, essendo ormai dei gioielli rarissimi, di cui ne sono rimasti pochissimi esemplari al mondo.
Barche di questo tipo e con la tecniche costruttive introdotte sapientemente da Renato “Sonny” Levi, non le penserà più nessun progettista navale di questi tempi, ormai non sanno più mantenere una matita tra le mano, usando i pc attuali che se in alcuni settori sono indispensabili e d’avanguardia, dal punto di vista dell’inventiva per linee di carena e disegno di barche speciali, non sono assolutamente in grado di eguagliare il geniale Levi.
La mia non è assolutamente una polemica, ma una costatazione di fatto. Le attuali Università, anche se blasonate non valgono nulla ed hanno in seno professori che sono ancora appresso alle baronie del cavolo, autentici ciucci ed arretrati in tutto, che sfornano neolaureati che non capiscono una mazza di progettazione nautica di carene a trasmissioni step-drive, di gruppi propulsori speciali dotati di eliche supercavitanti ecc.. La lista è lunga..
Sottoporrei ad un esame speciale per vedere chi di loro sa cosa sia un’elica di superficie e capirne i suoi pregi. Sono certo che la quasi totalità consegnerebbe il compito in bianco. Ci sono solo nuovi neolaureati che hanno la stoffa cerebrale per seguire le orme del grande ing. Levi, ma si tratta solo di qualcuno che ho avuto il piacere di conoscere, tutto il resto sono nulla… perché il nulla è stato loro insegnato…
Gentile Massimo ti ringraziamo per averci inviato questo commento molto intenso.
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
Averlo avuto come maestro, insieme al compianto Franco Harrauer, ai tempi della SAPRI e poi della Conaplastic-Laver è stato un grande onore, ma il ricordo sbiadito di quei tempi eroici è offuscato dall’ultimo incontro al Salone Nautico di due mesi fa dove, con emozione fanciullesca, gli ho ricordato i personaggi dell’epoca come Nino Petrone e Nunziante Donnarumma De Luca.
Con lui non se ne va solo una immensa figura del panorama nautico mondiale, ma anche l’idea stessa della Nautica di quell’epoca che, probabilmente, non tornerà mai più.
Per un “motoraro” come lui non “Buon vento”, mi pare più appropriato “Corri veloce sul mare infinito”.
Massimo Di Rosario
Una perdita notevole, uomo di grande sensibilità e cultura.
Appassionato non solo di progettazione di barche di ogni genere, era anche innamorato della Thailandia dove spesso si recava. Imparò anche la difficilissima lingua thailandese, riuscendo anche a parlarla.
Lui era di più, molto, tantissimo, infinito. Qualsiasi cosa si parlasse con lui c’era sempre molto da imparare. Non dimenticherò mai la sua umiltà, il suo essere sempre discreto, una educazione di altri tempi senza mai approfittare del suo immenso successo che ha avuto nel mondo della Nautica.
Altomareblu, per mia specifica volontà, è nato per far conoscere al mondo degli appassionati le sue creazioni, per ricordare a chi lo ha anche incontrato sugli specchi d’acqua delle gare internazionali offshore, la sua genialità e che spesso ha rifilato nelle gare internazionali offshore, sonore lezioni a progettisti famosi e blasonati.