Sulla Ricostruzione del Karama
Il KARAMA è una nave da diporto, armata a ketch, due alberi e bompresso, costruita da Fonderia di Marghera nel 1941.
Il KARAMA fu il panfilo di legno del comandante Achille Lauro, armatore dell’omonima flotta, e benché ormai da molti anni sia in malinconico disarmo a Salerno, traduce nell’eleganza inalterata delle sue linee d’acqua la ragione del privilegio di essere stata la barca di un uomo di mare e di navi. Succede spesso: le barche che furono di grandi armatori conservano nel tempo un fascino particolare.
La storia del KARAMA, oltre ad intrecciarsi con quella di Lauro, vanta anche il suggestivo primato dell’Iscrizione presso la capitaneria di porto di Napoli con la sigla e il numero NA001ND: la prima nave da diporto iscritta a Napoli.
Il KARAMA è lunga fuori tutto 31 metri, larga fuori fasciame 6,50 metri; ha 3,26 metri di altezza di costruzione e stazza lorda di 103,31 tonn; motorizzata con un otto cilindri Rolls Royce del 1962 da 327 Cv, era abilitata alla navigazione oltre venti miglia dalla costa.
Il recupero del KARAMA attraverso una sostanziale ricostruzione dell’unità è un processo auspicabile che, qualora fosse avviato, avrebbe importanti ricadute positive tra le quali:
- riportare a navigare ed a partecipare alle apposite regate una barca storica e importante, posseduta in passato da un armatore famoso nonché prima nave da diporto iscritta presso la capitaneria di porto di Napoli;
- proporre la barca, destinata nella sua targa ad essere prima, per un altro primato: salvata da un’infausta demolizione grazie alla lungimiranza umana, potrebbe ritornare a navigare con la bandiera europea che è bandiera di pace; il KARAMA potrebbe tornare a solcare quel Mediterraneo, nel quale tante battaglie si sono consumate e tante vite umane si sono spezzate, come la prima “nave da pace” (e non “da guerra”!) con bandiera europea, nave destinata a convegni e manifestazioni itineranti di interesse culturale e sociale;
- favorire un processo virtuoso di recupero delle tradizioni delle barche di legno e delle relative conoscenze costruttive, sempre più spesso, ormai, affidate ad anziani maestri d’ascia e costruttori navali; in tal modo si può favorire il rilancio occupazionale di un settore che sulle coste campane ha radici antiche e riannodare al presente una tradizione che dalla Repubblica Marinara di Amalfi alla pregevolezza del gozzo sorrentino non ha mai dismesso l’amore per il mare e per la cantieristica navale; la ristrutturazione di una barca di legno antica e famosa produce lavoro e rinverdisce negli appassionati l’amore mai sopito per la barca di legno, ma l’arte di costruire barche di legno non si improvvisa, si tramanda; in altri termini, una ricostruzione storica consente sia di trasmettere ai giovani che si avvicinano alla cantieristica navale conoscenze tramandate da molte generazioni che rischiano ora di perdersi, sia di incoraggiare e motivare i potenziali acquirenti di barche in legno, nuove o da ristrutturare, verso la nostra cantieristica navale; si aggiunga, infine, la ricaduta positiva, in termini di impatto ambientale, in tutte le fasi della vita di una barca, dell’utilizzo del legno rispetto alla vetroresina.
- fornire, attraverso le visite in cantiere durante la ristrutturazione e le successive visite a bordo, un’opportunità di finanziare l’opera di recupero e la successiva gestione dell’unità.
Come si vede, sono molteplici gi aspetti positivi connessi con il recupero del KARAMA; benché non tutti gli obiettivi proposti siano di facile realizzazione e l’investimento economico sia ovviamente rilevante, è auspicabile che l’opera possa essere intrapresa.
Attilio Tolomeo
Dear Steve Thornton,
we thank you for contacting AltoMareBlu for the sad story of Karama and seeing that you took many photos, as you told us, we will be delighted to leave a testimony of this wonderful boat that, due to an imbecile and ignorant politician, has been destroyed, erasing an inestimable treasure from the navy to which the Karama belonged.
We will be very happy to publish an article, perhaps written by you with your photos.
If you agree with our proposal, you can send us the photos you want to publish, adding a release for that use, sure to do something pleasing not only to you, but our readers!
Thank you for writing us! We look forward to your kind response ..
Best regards,
Giacomo Vitale
AltoMareBlu
Gentile Steve Thornton,
ti ringraziamo per aver contattato AltoMareBlu per la triste storia del Karama e visto che hai scattato
molte foto, come ci hai raccontato, saremo felicissimi di lasciare una testimonianza di questa meravigliosa
barca che, a causa di un politico imbecille ed ignorante, è stata distrutta, cancellando un tesoro inestimabile della marineria a cui il Karama apparteneva.
Saremo molto felici di pubblicare un articolo, magari da te scritto, insieme alle tue foto. Se sei d’accordo su questa nostra proposta, puoi inviarci le foto che desideri pubblicare, aggiungendo una liberatoria per tale uso, certi di fare cosa gradita non solo a te, ma tanti nostri lettori!!
Grazie per averci scritto! Restiamo in attesa di una tua gentile risposta..
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
More Photos – Da 4-4-2009
https://www.stevethornton.com/video/S-1593-OldBoatSalerno/index.html
A sad beauty… (una triste bellezza…)
Caro Vittorio,
il Karama era un magnifico tre alberi fatto costruire dal Conte Cini di Venezia, dai noti Cantieri di Fiume nel 1931. Aveva una stazza di 103 tonnellate ed una lunghezza di 31 metri. Acquistato successivamente dal Comandante Achille Lauro, aveva un equipaggio di 11 marinai… tutti napoletani… Puoi vedere un po’ di immagini e leggere un po’ di storia nei seguenti link:
Ricostruzione Yacht Karama
Sono curioso di sapere se stiamo parlando della stessa barca…
Un caro saluto,
Giacomo
Nell’immediato dopoguerra era ormeggiato dinanzi alla Salute, a Venezia, uno splendido ketch “Karama” di proprietà del Col. Calzavara.
Vi ho navigato spesso con piacere.
Era lo stesso Karama?
Caro Salvatore,
scusa se i rispondiamo in ritardo, ma in questo periodo ci scrivete in tanti e ogni tanto qualche risposta scappa… stavo appunto spulciando i commenti e mi sono accorto della mancata risposta al tuo gradito commento…
In effetti la questione Karame è stata una “vigliaccata” di cui si è reso responsabile il primo cittadino di Salerno che, evidentemente, è molto ignorante in materia di “barche storiche” ed invece doveva dare spazio all’attuale progetto del nuovo porto… che dirti, rispetto per le nuove iniziative che, a suo dire, dovrebbero creare nuove opportunità di lavoro ecc.. ma sono molto scettico perché la politica italiana a 360° è una grossa delusione ed una cosa nella quale possono crederci solo gli stolti..
Tralasciando questioni di altro genere che a noi di AMB e relativi appassionati che ci seguono, non interessano e che dirti, si poteva fare diversamente, non si è voluto… se lo porteranno sulla coscienza, ammesso che i politici ne abbiano.. alle favole ormai non crede più nessuno…
Allora che fare? Possiamo solo vivere di ricordi in questo caso e chiunque abbia foto o documentazione storica che parla del Karama ce la trasmetta e sicuramente metteremo insieme un bell’articolo rievocativo… o anche più di uno. Ovviamente se tu hai delle foto, inviacele ed inizieremo a fare un pezzo sui ricordi del Karama, partendo proprio dalle tue foto..
E ricordo che si possono uccidere uomini, distruggere navi, ma il loro spirito mai, specialmente se parliamo di uomini che hanno lasciato testimonianza di aver fatto cose di rilievo e delle navi di cui puoi leggere un magnifico racconto che mi commuove sempre quando lo leggo:
Scritto dal bravissimo Decio Lucano il titolo è “Quando le navi parlano, s’incazzano, quando cambiano sesso, quando muoiono”. Vincitore nella “Sezione articoli e cultura di mare” del Premio letterario Maincovich 2010. Lo devi leggere assolutamente!!!
Grazie per averci scritto,
Un caro saluto,
Giacomo Vitale
AMB
Ciao Salvatore!
Foto che ci piacerebbe vedere se non sono personali e che ritraggono persone specifiche ma giusto per lasciare una traccia di questa bellissima imbarcazione che la politica e l’ignoranza hanno distrutto! Se ti fa piacere, se è possibile, AltoMareBlu e il suo staff sono a tua disposizione per pubblicarle.
I contatti e tutti i riferimenti per dove mandarle li hai…
Grazie per la tua testimonianza!
Alex
Il karama e il suo equipaggio sono stati un punto di riferimento della mia infanzia, i tuffi dal ponte, le dormite pomeridiane nell’amaca, le litigate con mio padre (perchè bagnavamo tutto) ……..
Sono rimasti solo bellissimi ricordi e qualche foto.
Addio KARAMA
Caro Vito,
anche a me è dispiaciuto moltissimo che il Karama sia stato brutalmente distrutto e non ti nascondo che sono particolarmente “incazzato” per questo “massacro” che con pochi colpi di ruspa ha cancellato tradizioni marinaresche ed una testimonianza storica eccezionale.
Purtroppo le amministrazioni pubbliche rispondono a determinate logiche contro le quali, cultura, storia e buon senso non possono nulla.
Nel caso del “Karama”, in molti abbiamo gridato, scritto, annunciato prima che la “mano assassina” la uccidesse per sempre, ma chi poteva fermare questo delitto, si è voltato altrove…
Si sprecano soldi dei contribuenti per tante cose inutili… e Karama è stata vilmente uccisa per sempre, perché non “produceva danaro”… alla faccia della storia, delle tradizioni marinaresche delle nostre coste Campane… gravi nefandezze che accadono perché chi dovrebbe, non ferma le mani assassine che agiscono indisturbate, certe della impunità…
Cordiali saluti,
Giacomo Vitale
Mi è dispiaciuto tantissimo..
Per tutta la mia infanzia fino al mio trasferimento in un altra città per motivi di lavoro, i lunghi alberi del Karama hanno fatto parte del mio orizzonte… in verità, per parecchio tempo quegli alberi hanno avuto la compagnia della più fortunata Astra, altrettanto alata negli ex “Cantieri Gatto”, arenile S.Teresa.
Quando mi trovavo a ritornare in zona, non mancavo mai di dare un ossequio a quel monumento, parabola della vita, che già iniziava a deformarsi sulla sella e colare pece dai comenti. Poi vedere uno dei Dinghi di servizio, rigorosamente con fasciame di mogano e chiodato in rame, con quelle esili pseudo ordinate… usato come battello di servizio e l’altro… bruciato!!
Una agonia cosi lunga non l’augurerei a nessuno.
Vito
Caro Ernesto Castellano,
purtroppo non c’è più nulla da fare perché un “ignorante della politica becera”, ha deciso con un intervento a sorpresa di distruggere Karama con una ruspa…
Cosa dirti, siamo indignati ed amareggiatissimi! Possiamo solo rilevare che l’ignoranza degli amministratori pubblici è indescrivibile e ci sarebbero tante altre cose da dire e soprattutto da fare, ma le nostre Istituzioni sono in piena crisi ed i danni ingenti che producono sono sotto gli occhi di tutti e si commentano da soli..
Giacomo Vitale
Mi interessa molto salvare il Karama,
al 100% posso fare qualcosa, chi interessato può contattarmi sulla mia mail per un appuntamento.
Ernesto Castellano
Finalmente un intervento determinante di alcuni politici che sembra abbiano scongiurato la demolizione della stupenda Karama.
La cinica ed ottusa ignoranza di chi voleva demolirla a tutti i costi é stata clamorosamente sconfitta e rimarrebbe solo da arrossire per la vergogna. Invece certi personaggi, pur se incompetenti in tante cose, hanno la faccia di bronzo, senza dignità e senza vergogna.
Nella migliore delle ipotesi dovrebbero scomparire dalla scena politica per sempre… Invece sono sempre li pronti a fare nuovi disastri. Il grande Totò quando assisteva a certi eventi diceva la sua solita caratteristica ed ironica frase: “mi faccia il piacere….”
La demolizione di una testimonianza storica come quella di Karama sarebbe stato un danno ingente per la storia della marineria italiana. Bravi comunque a tutti politici e quelle persone che si sono adoperate e si danno da fare non solo per scongiurane la demolizione, ma che correttamente stanno pensando al futuro di questa barca, pensando a come trovare i fondi che ne permettano un suo corretto recupero, magari poi utilizzandola come museo o altro.
Giacomo Vitale
Un grazie ad Attilio Tolomeo,
per questa segnalazione molto preziosa, la barca è veramente bella, imponente e affascinante per le sue linee.
ASDEC, AIVE, ARIE, che sono associazioni per il recupero di barche d’epoca, molto potrebbero fare per la realizzazione del progetto di ricostruzione/restauro di questa fantastica imbarcazione.
Ci terrete informati?
Alex (admin)