Restauro Sonny – Vega 318 verso le fasi finali
Barca classica Sonny Vega 318: il restauro verso le fasi finali
Dopo circa un anno e mezzo i lavori di restauro totale del Sonny Vega 318 si avviano alla fase finale.
In questa puntata di aggiornamento si possono vedere gli esiti del restauro del piccolo gioiello “Sonny” 18 che ha una carena di tutto rispetto e progettato egregiamente in modo da navigare sempre bene sia con uno passeggero o più passeggeri fino a sei, come previsto dalle specifiche di progetto.
Nelle foto di seguito pubblicate si possono riassumere i criteri di restauro che sono stati presi in considerazione ed eseguiti.
Il pozzetto è stato interamente ricostruito come in origine, con la sola variante del vano porta oggetti che pur essendo presente era in condizioni non buone, visto che era di plastica e deformato in più punti. Per questo motico ho deciso di realizzare un pannellino di legno pitturato nero opaco, ricavando l’alloggio per uno stereo, munito di uno sportello a chiusura ermetica per impedire che schizzi di acqua possano rovinare l’apparecchio durante la navigazione.
I tre pannelli originali del cruscotto in plastica, ripuliti e verniciati in nero opaco, sono stati ripristinati con gli strumenti originali a loro volta smontati e revisionali, tranne lo strumento che verifica la quantità di carburante residua del serbatoio che è stato sostituito con uno nuovo esattamente uguale a quello inizialmente previsto.
Tale sostituzione si è resa necessaria in quanto il galleggiante del serbatoio funzionava male e quindi in modo inattendibile e per un corretto rilevamento ho preferito acquistare lo strumento abbinato con il suo galleggiante. Infatti, se avessi sostituito solo il galleggiante si potevano avere letture di rilevamento dello strumento imprecise fino ad indicare che potesse esserci più carburante del dovuto, con le conseguenze che possiamo immaginare.
Ho dovuto anche effettuare una modifica al commutatore per lo starter del motore, previo aspirazione dei vapori di benzina eventualmente accumulatisi nel vano motore mediante il blower. Infatti, il commutatore ha quattro posizioni:
- OFF
- BLOWER
- BLOWER + IGN.
- IGN.
Pertanto, con il commutatore nella posizione OFF, anche se si tenta di avviare il motore, lo stesso non si avvia perché in questa posizione vengono inibite sia la bobina, che il motorino di avviamento.
Con il commutatore nella posizione BLOWER v in funzione il medesimo, ma restano inibiti sia la bobina che il motorino di avviamento del motore.
Nella posizione BLOWER – IGN, il blower è in funzione mentre sia la bobina di accensione che il motorino di avviamento sono attivi, permettendo l’avviamento del motore.
Nella posizione del commutatore IGN il motore non riusciva a partire perché rimaneva inibito il motorino di avviamento ed a tal proposito posso dire che fin dal primo momento che questa barca è stata costruita presentava questo inconveniente dovuto ad una camma del teleruttore mal sagomata.
Ho provveduto a smontare il commutatore e modificare la camma per ottenere la condizione di funzionamento normalmente prevista. Niente di difficile, ma è stata una fase impegnativa. Tuttavia, con un po’ di pazienza sono riuscito nell’intento.
Evidenzio che il restauro di questa barca è del tipo conservativo e quindi prevede di recuperare quante più parti originali possibili. Diversamente per le parti che rientrano nella sfera della sicurezza di navigazione al minimo dubbio non ho esitato a sostituirle con quelle nuove ed affidabili.
L’aspetto del pozzetto del Sonny Vega 318 con la similpelle di colore turchese è a mio avviso gradevole, così come i sediolini che si integrano perfettamente nel contesto. Ne ho istallato solo uno perché sono in attesa che mi arrivi l’altro ed anche se lo avessi non lo istallerei, visto che devo ancora montare il nuovo parabrezza ecc..
L’alternanza cromatica delle varie parti del motore come alternatore, scambiatore di calore, collettore di aspirazione, spinterogeno, motorino si avviamento e pompa della benzina conferiscono un aspetto molto luminoso del vano motori permettendo l’individuazione di tutte le parti fondamentali del motore a colpo d’occhio.
Sono state realizzate due nuove staffe specifiche per l’appoggio del motore nella parte anteriore, visto che qualche vecchio proprietario di questa unità le aveva tolte, lasciando letteralmente “sospeso” il motore, ancorato solo con i sei perni della flangia della piastra del piede fissata sullo specchio di poppa.
Per realizzare un supporto rigido ed adeguato all’appoggio delle staffe ho costruito una struttura in legno massello sagomata ad hoc e fissata mediante collante strutturale negli incavi a dritta ed a sinistra ricavati nei cassoni laterali che si trovano nel vano motore.
Particolare attenzione è stata prestata all’impianto elettrico con l’adozione di due batterie, una per l’avviamento del motore e l’altra per i servizi, entrambe accoppiate all’alternatore mediante un partitore di carica che consente una carica corretta di entrambe, senza livellamento della carica alla batteria più scarica.
E’ stato previsto un pannello supplementare messo sotto la parte destra della ruota del timone, con cui comandare vari servizi elettrici di bordo e particolare attenzione è stata posta al tutto dotando la barca di nuove luci di via e fonda a led, riducendo i consumi di ben quattro volte e consentendo l’uso di cavi elettrici nuovi di sezione minore. E’ stata prevista anche la luce di fonda.
Da notare che alla pompa di mare è stato interposto un filtro anti-fango, indispensabile per evitare pericolosi accumuli di sabbia ed altre parti improprie nelle cavità di raffreddamento del monoblocco motore, con conseguenze innalzamento della temperatura di esercizio ed anomalie di funzionamento del motore ed eventuali danneggiamenti della pompa di mare dovuti ad impurità, sabbia e piccoli denti di cane capaci di danneggiarla seriamente, con conseguente riscaldamento del motore che a lungo andare potrebbe danneggiare la guarnizione della testata.
Ho preferito montare tra la presa di mare ed il filtro acqua di mare e da quest’ultimo alla pompa di mare tubi spiralati trasparenti, in modo da controllare che l’acqua fluisca aspirata correttamente dalla pompa senza vuoti d’aria che se visibili dimostrerebbero che la girante della pompa in neoprene può essere danneggiata. A tale proposito ricordo che nel caso si effettua da soli la sostituzione della girante della pompa, che va smontata dal motore, vanno sostituiti anche i due paracqua, verificando lo stato dell’alberino.
Dopo aver sostituito la girante in neoprene, lubrificarla con la piccola confezione di glicerina che esce nella confezione con la girante nuova. Infatti, all’avviamento del motore, prima che la pompa si riempia di acqua, occorrono alcuni secondi ed una lieve accelerata intorno ai 3.000 g/min, in modo che le alette della girante creino la giusta depressione fino ad eliminare l’aria presente nelle tubazioni descritte.
E’ importantissimo non usare grasso marino o comunque fossile che rovinerebbe irrimediabilmente le alette della girante in neoprene…
Per le lampade led ho già ho descritto nelle puntate dedicate all’impianto elettrico, ma ricordo che devono essere a luce calda specialmente per i due fanali di via di sinistra e dritta rispettivamente rossa e verde. In questo caso non usate le lampade bianco ghiaccio che normalmente tendono all’azzurro, modificando la vista dei colori di detti fanali alterano notevolmente il colore e la corretta individuazione della navigazione con le conseguenze di pericolo che si potrebbero creare a discapito di altre unità in navigazione notturna a causa di una rilevazione non corretta.
Nella foto del fanale di fonda (360°) ho utilizzato una lampada bianca per far vedere la differenza con quelle a colore naturale definite anche calde. In effetti i fanali di via delle navi erano realizzati con candele naturali e quella fiamma aveva un colore bianco caldo che potete verificare nella terza foto di seguito che si riferisce al fanale di poppa. Quanto detto può essere anche chiaramente riscontrato nella quarta foto del fanale dell’alberetto posto sul ponte di prua davanti al parabrezza, in cui si vede il fanale frontale in testa d’albero (225°) che è bianco caldo, mentre la luce di fonda è bianco ghiaccio.
Ovviamente, se si è ormeggiati alla fonda va acceso solo il fanale da 360° bianco. Mentre le luci di via vanno accese solo in navigazione, mentre in questo caso la luce di fonda deve rimanere assolutamente spenta. Gran parte delle barche hanno un commutatore (interruttore) a tre posizioni. Quella centrale in cui non si accende nulla.
La posizione 1, in alto, che indica l’accensione del fanale di fonda. La posizione 2, in basso, che indica l’accensione delle luci di via. Con questo interruttore non si possono accendere contemporaneamente le luci di via ed il fanale di fonda!!
Il restauro volge ormai al termine e restano solo da montare il nuovo parabrezza ed il secondo sediolino. Oltre ai ganci per bloccare il cofano motore che ho fatto nichelare pur di mantenerli originali.
Per quanto riguarda il motore ho deciso di togliere il filtro anti-fango che si vede in fondo a destra sullo specchio di poppa interno, guardando il motore dal pozzetto e subito dietro ai contenitori delle due batterie sostituendolo con un filtro separatore carburante dall’acqua che si potrebbe formare per condensa o altro, dotato di fondo trasparente e relativo rubinetto apribile dal basso per poter scaricare l’eventuale acqua che, essendo più pesante del carburante si deposita in basso.
Trovo questo sistema molto utile e che previene eventuali mal funzionamenti dei carburatori e del motore. E’ comunque importante tenere sempre d’occhio questo filtro separatore per ovvi motivi. Inoltre, per questo tipo di barche di pochi piedi,con vani motore contenuti preferisco sempre all’ormeggio, aprire il cofano motore prima di mettere in moto, in modo da dare una controllata al livello olio motore, filtro separatore, tensione della cinghia alternatore, tenuta dei tubi di raffreddamento che si trovano tra la testata e lo scambiatore – collettore di scarico, oltre allo scambiatore olio acqua, oltre ad una controllata allo stato dei fili e connessioni elettriche.
Questo metodo di controllo prima della messa in moto e della navigazione aiuta molto a prevenire eventuali inconvenienti tecnici che si possono verificare altrimenti durante la navigazione, con le conseguenze che, mentre si è ormeggiati un inconveniente tecnico può essere risolto al volo e senza particolari affanni, mentre in navigazione un inconveniente tecnico, anche banale potrebbe trasformarsi in problema tecnico serio, a volte risolvibile non facilmente.
Concludendo: meglio prevenire e navigare tranquilli divertendosi!!
(Alla prossima puntata!)
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