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Jason de Caires Taylor’s, Museo Atlantico

30/01/2017/1 Commento/in Tealdo Tealdi/da Tealdo Tealdi

Jason de Caires Taylor's, Museo Atlantico

La fase finale dell’ultima opera monumentale di Jason de Caires Taylor’s, “Museo Atlantico”, a Lanzarote nelle Isole Azzorre, è stata terminata a fine dell’anno scorso e ufficialmente inaugurata il 10 gennaio 2017 dal Presidente dell’Isola Pedro San Gines.

Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”
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Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”

Eravamo già abituati alla grandiosità delle sue installazioni, ma questa batte ogni record, in quanto composta da oltre 300 singoli pezzi, divisi tra 12 gruppi. Tra questi un muro pesante 100 Ton, lungo 30 mt, un giardino botanico sottomarino, con flora e fauna locale e un colossale gruppo di oltre 200 figure umane a grandezza naturale, disposte in cerchio.

Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”

Posizionato a una profondità variabile tra 12 e 15 metri, il Museo Atlantico, è composto da diversi gruppi, (tutto insieme oltre 2.500 mq2), con al primo posto Il Passaggio del Rubicone, composto da 35 figure che camminano verso un muro posizionato sott’acqua, il cui ingresso è una frontiera tra due realtà e un portale con l’Oceano Atlantico.

Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”

Alto 4 mt, è composto in parte da materiale industriale e per il resto da materiale organico, con al centro una singola porta d’ingresso rettangolare. Il suo significato è rappresentato dall’assurdità di barriere disfunzionali nel mezzo di enormi fluidi, questa volta di tre dimensioni, che possono essere bypassate in ogni direzione, enfatizzando il concetto che proprietà e territori non significano niente nel mondo della natura. In tempi di aumento di patriottismo e protezionismo crescente, i muri tendono a ricordarci che non possiamo mettere confini ai nostri oceani, all’aria, alla natura, come facciamo già con i nostri terreni e possedimenti.

Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”
Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”

Stiamo dimenticando che siamo tutti parte integrante di un mondo vivo, ma sempre più in pericolo, con un punto di non ritorno rappresentato dall’anno in corso, una linea segnata nella sabbia, che ci ricorda come gli oceani di tutto il mondo e il clima siano in fase di cambiamento e che dobbiamo agire urgentemente, prima che sia troppo tardi.

Senza Regole è invece composto da un campo di gioco per bambini, frequentato invece da uomini d’affari in abito formale. Un’altalena, cavallucci a forma di delfino, tutti vogliono dimostrare la temerarietà e l’arroganza del mondo delle corporazioni verso il mondo della natura.

Il pozzo d’estrazione del petrolio vuole rappresentare una critica al mancato controllo di questi fonti d’energia fossili e al loro uso sconsiderato.

Il cavalluccio marino a forma di delfino indica l’onere che abbiamo verso le specie marine e il pericolo che corrono, senza controlli e limitazioni.
Il Portale rappresenta una scultura ibrida animale/umana, che guarda dentro un grande specchio quadrato, che riflette la superficie in movimento dell’oceano, parte integrante del giardino botanico subacqueo, il cui concetto è di ritrarre acqua nell’acqua, un’interfaccia di vetro verso un altro mondo, il mondo degli oceani. Lo specchio posa su una serie di cactus, che contengono piccoli compartimenti e tane per attirare polpi, ricci marini e piccoli pesci.

L’ultimo gruppo è Il Cerchio Umano, più di 200 figure umane a grandezza naturale, che creano un grande cerchio di 8 mt di diametro, con statue rappresentanti individui di ogni età e ceto sociale, che facilitano la creazione di vita marina di ogni specie, una specie di nuova barriera corallina, che permette di creare una complessa formazione corallina adatta allo sviluppo dalla vita marina. Rappresentando una forte attrazione per i visitatori è mostrata solo alla fine della visita.

L’installazione artistica ci ricorda che il genere umano, proveniente dal mare si è però evoluto, ma che tutti noi siamo soggetti alla vita e volontà degli oceani. L’installazione incarna la nostra vulnerabilità e fragilità rispetto alla loro potenza e immensa forza.

Difatti ci fornisce l’ossigeno che respiriamo, regola il nostro clima e fornisce una vitale forma di nutrizione per milioni di persone.?Una visita al Museo Atlantico ci può portare a capire più da vicino il nostro rapporto con l’ambiente naturale marino e apprezzare la necessità del suo valore e proteggere questo fragile ecosistema, per poter salvare noi stessi.

In effetti le opere installate meno di un anno fa, hanno visto un aumento della vita sottomarina di oltre il 200%.

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Si ringrazia: Jason deCaires Taylor / CACT Lanzarote per le sue bellissime foto pubblicate in questo articolo!

Jason de Caires Taylor's, “Museo Atlantico”The final phase of Jason deCaires Taylor’s monumental project “Museo Atlantico”, in Lanzarote, Spain is now completed and officially inaugurated on the 10th of January 2017 by the President of the island, Pedro San Gines.

Consisting of over 300 works spread over 12 installations, it is the first time Taylor has installed  large-scale architectural works. The new installations include a 100 Ton 30m long wall, an underwater botanical sculpture garden referencing local flora and fauna, and a colossal formation of over 200 life size-human figures in a gyre.

Crossing the Rubicon consists of a group of 35 figures walking towards an underwater wall and entrance, a boundary between two realities and a portal to the Atlantic Ocean. The wall, which is part industrial, part organic, stretches 30 metres long and 4 metres high and contains a single rectangular doorway at its centre.

The wall is intended to be a monument to absurdity, a dysfunctional barrier in the middle of a vast fluid, three-dimensional space, which can be bypassed in any direction. It emphasises that the notions of ownership and territories are irrelevant to the natural world. In times of increasing patriotism and protectionism the wall aims to remind us that we cannot segregate our oceans, air, climate or wildlife as we do our land and possessions. We forget we are all an integral part of a living system at our peril.

To cross the Rubicon is to pass a point of no return. The work aims to mark 2017 as a pivotal moment, a line in the sand and reminder that our world’s oceans and climate are changing and we need to take urgent action before its too late.

Deregulated consists of a children’s playground enjoyed by suited businessmen. A swing, a sea-saw, a play dolphin ride all demonstrate the insouciance and arrogance of the corporate world towards the natural world. The sea-saw references a petroleum extraction pump, a comment on the control of these fossil fuels and their unregulated use. The dolphin ride is indicative of the burden we are placing on marine species and its ultimate collapse if left unchecked.

The Portal depicts a hybrid animal/human sculpture looking into a large square mirror, which reflects the moving surface of the ocean.  Forming part of the underwater botanical garden the concept is intended to portray water within water, an interface or looking glass into another world, the blue world. The mirror is elevated on a series of cactus forms which contain a series of small compartments and “living stations” designed to attract octopus, sea urchins and juvenile fish.

The last exhibit in Museo Atlantico is the Human Gyre, over 200 life-size figurative works creating a vast circular formation or gyre. Consisting of various models of all ages and from all walks of life, the positioning of the figures constructs a complex reef formation for marine species to inhabit and is a poignant statement for visitors to take with them at the end of the tour.?The artistic installation reminds us that we have evolved from marine life, and are all subject to the movements and will of the ocean. The piece embodies our naked vulnerability to its inherent power, and our fragility in the face of its cycles and immense force. It provides the oxygen we breathe, it regulates our climate and it provides a vital source of nutrition to millions of people.?A visit to Museo Atlantico may lead us to a closer understanding of our relationship with the natural marine environment and appreciate the need to value and protect this fragile ecosystem in order to save ourselves.

Earlier works installed less than a year ago have seen an increase of over %200 in marine biomass.

Tags: Tealdo Tealdi
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