Antartide, il cuore bianco della Terra
di Lucia Simion, Giunti editore, 39,00 euro, 2007
Dal 1997 ha deciso di dedicare la sua vita allo studio del continente bianco, una passione che ama trasmettere con reportages, mostre fotografiche, conferenze nelle scuole e con un eccezionale libro fotografico pubblicato da Giunti. Si chiama Lucia Sala Simion e la conosco da circa ventotto anni. Era, quando la incontrai per la prima volta, una giovane donna di rara bellezza e una più che promettente fotografa subacquea.
Io, allora, editavo e dirigevo una rivista di mare che si chiamava “Sesto continente” e cercavo di far capire che andar sott’acqua con un fucile per ammazzare i pesci era una… vabeh, diciamo “sciocchezza”. I produttori italiani di materiale per sub mi facevano la guerra perché ritenevano che, senza lo stimolo della caccia, tutta l’attività subacquea sarebbe morta e a nulla servivano le mie argomentazioni che proponevano la fotografia, la cinematografia, l’archeologia, la biologia, la ricerca eccetera come ottimi motivi per scendere gli abissi.
Gli occhi verdi e il disarmante sorriso di Lucia furono un toccasana, una straordinaria boccata di ossigeno, in quei faticosi giorni. No, niente pensieri maliziosi per favore: sono proprio fuori luogo, ma il solo piacere di trovarsi concordi su come interpretare il mare e le sue meraviglie.
Lucia inseguì il suo sogno di fotografare le bellezze e la vita che stanno sott’acqua sino al punto che riuscì a pubblicare una sua immagine, scattata in Africa, nella famosissima rubrica “Just one more” che chiudeva ogni mese il fascicolo del prestigioso “Life”, in assoluto il periodico più importante al mondo nella storia degli “illustrati”: cito a memoria, ma credo che sia l’unico/a italiano/a ad aver avuto questo onore.
A metà degli anni Novanta, Lucia se n’è andata da Milano per vivere a Parigi. Ha lasciato la poco redditizia fotosub per fare la photo editor di importanti agenzie fotografiche e poi nel ’97 ha “scoperto” l’Antartide. Oggi è certamente il/la giornalista italiano/a che è stato più volte nel continente bianco e che ne sa di più su tutto quel che vi accade. Controllare per credere: ha fatto persino un blog dedicato a questo argomento la cui url è: http://www.lucepolare.blogspot.com.
Verso Natale del 2007, Giunti ha pubblicato questo suo straordinario libro, ricchissimo di foto e di notizie.
Nella prefazione, J.L. Etienne (un medico ed esploratore polare, che nel 1989 ha attraversato l’Antartide per 6.300 km con i cani da slitta) scrive:
L’Antartide ha la forza d’attrazione delle cose inaccessibili che chiamano l’Uomo a impegnarsi con passione, e questo magnifico libro è l’illustrazione di tutte queste passioni: artistiche, umane, scientifiche, politiche (…). Grazie alla sua sensibilità, al suo sguardo illuminato, alla sua passione per l’Antartide, Lucia Simion ci porta con sé nell’intimità di questo pianeta di ghiaccio, in cui saremo sempre e solo di passaggio. L’Antartide non è un continente per gli Uomini, è un continente per la Terra.
In Italia il libro ha avuto buon successo, ottime recensioni (una molto positiva è apparsa anche sul prestigioso quotidiano “Il Sole- 24Ore”). C’è da dire, inoltre, che lo stesso volume è stato edito anche in Francia dove è già alla sua seconda ristampa.
Il 2008 è l’anno dell’Antartide. Il destino di questo continente, come hanno raccontato anche recenti episodi riportati da tutti i media del mondo, è strettamente influente su tutto il sistema Terra, sui suoi oceani- mari. Su tutti noi.
Non conoscere da cosa dipenda il nostro futuro è fare come gli struzzi. Leggetelo allora, questo bel libro: non ve ne pentirete. (A.S.)
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!